Unione Venezia

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enricotv
00martedì 1 febbraio 2011 20:54
da nuovavenezia.gelocal.it/

Anche Chioggia s'inchina a Zubin
Due gol e giochi fatti. Ma pesa il rigore sbagliato da Adriano
chioggia

di Carlo Cruccu


CHIOGGIA. Capita di capire quando non è giornata. Spalanchi la finestra di prima mattina e ti arriva in faccia il secchio di rifiuti del vicino. Capita di capire quando non è partita: sbagli un rigore dopo 5', si fa male un centrocampista, cacciano l'allenatore e poi anche un altro centrocampista. E al 44' sbagli un gol fatto. Tutto nel primo tempo. Il Chioggia, questo derby, l'ha perso così. Differenza. Detta così, comunque, sembra che il Venezia l'abbia rubata e il Chioggia sia stato più sfigato di Paperino. Ma non è così. Perchè se sbagli un rigore e poi un gol come quello di Veronese non puoi accusare la malasorte. Devi batterti il petto e basta. E se vogliamo andare oltre le chiacchiere, eccovi la ricetta che ha fatto vincere il Venezia: si chiama Zubin. Uno che vince le partite da solo, e che in questa categoria non c'entra niente. Se ne parlava a fine gara ai piedi della tribuna: se Zubin avesse giocato nel Chioggia, il Venezia avrebbe perso. Forse. Ma la sostanza non cambia. Perchè Zubin è del Venezia e semmai il Chioggia deve inventarsi qualcosa per dare la sveglia ad un attacco che ha dato veramente l'impressione di essere il lato debole della squadra. Un compito mica facile per Marco Scarpa. Capitani coraggiosi. Zubin a parte, due nomi brillano su tutti e non a caso sono due simboli del calcio cittadino. Da una parte Mattia Collauto, che nonostante lo scandire del tempo conserva freschissimi due piedi capaci di mettere il pallone in una mattonella a 50 metri, e dall'altra Alberto Ballarin, straordinario capitano dei granata stavolta vestiti di bianco, un difensore che incarna alla perfezione lo spirito ciosoto, tanto battagliero quanto generoso. Due esempi per tanti giovani catapultati sui campi della serie D dalle discutibili regole federali. Il rigore. Neanche il tempo di copiare le formazioni e la palla è sul dischetto. Adriano, imperatore al momento in decadenza, sbaglia due volte: prima perchè - solo davanti al portiere - perde l'attimo buono e anzichè tirare va a cercare un dribbling in più all'interno, poi perchè - ottenuto il rigore per l'ingenuità di Falcier - non centra la porta, rasoterra sul palo esterno e poi fuori. Ovvio che dopo un episodio del genere la partita cambi faccia. Collauto pesca Zubin, 18', Borriero va a vuoto, il bomber col tacco porta avanti la palla e col colpo-sotto fa l'1-0. Fine. Il resto. Nel primo tempo ai granata va tutto storto, il Venezia fa buon contenimento e si affaccia due volte in contropiede, ma prima Luca Boscolo è bravo su Zubin, poi tocca a Ballarin salvare sulla linea su iniziativa di - sì, ancora lui, - il numero 9 del Venezia. Discorso diverso nel secondo tempo, perchè il Venezia ha l'uomo in più ma non chiude la partita, mentre il Chioggia cerca di macinare gioco ma si perde puntualmente davanti all'area di rigore, con punte fantasma che non spaventano nessuno. Finchè al 40' Collauto lancia Malagò in un contropiede classico chiuso da Zubin che anticipa l'uscita rassegnata di Boscolo. Applausi. Amicizia e buon esempio tra le curve, qualche coro (più all'arbitro) ma anche molti applausi dalle tribune. Tutto sommato il pubblico, ben oltre i mille, con o senza Zubin, ha vinto.

La «strana» domenica del tifo senza offese tra pesce arrosto e vino
chioggia



di Daniele Zennaro
CHIOGGIA. È bastato un passaparola, un tam tam tra i tifosi e in riva San Domenico (riva mare per i chioggiotti) è comparso un braciere, con tanto di seppie e sogliole. Forse attratti dal profumo, ecco materializzarsi almeno cinquanta tifosi veneziani che si sono uniti al banchetto con gli ultras granata. Il derby è partito presto, già al mattino, tra pesce arrosto e fiumi di vino. Sciarpe diverse, stesso spirito, giusto per consolidare un'amicizia nata ai tempi della serie A del Venezia, quando i chioggiotti salivano in motonave e si spingevano fino a Sant'Elena per tifare arancioneroverde. Poi allo stadio si entra da due parti diverse, come vuole il copione, perché è difficile per tutti pensare che le due tifoserie possano essere gemellate. Nessun insulto, tanta voglia di tifare a favore e non contro, come dovrebbe essere sempre. Anzi, cori di incoraggiamento che partono dalla curva Sud e trovano risposta in curva Nord: «Ciosa-marina, Venezia-Mestre». Giusto così e non è retorica. Nella curva Sud, che non ha mai smesso di ricordare Franco De Paolis, il presidente granata degli anni Ottanta, ecco lo striscione «Onorati della vostra amicizia». La risposta della parte opposta, tra le molte bandierine arancioneroverdi, è chiara: «Venezia Mestre saluta gli amici granata». C'è pure qualche chioggiotto nella curva Sud, visto che appare la scritta «Chioggia a sostegno». Il rigore sprecato da Adriano fa sacramentare più di qualcuno, mentre il gol di Zubin gela il popolo granata. Poco dopo la mezzora parte il primo coro della curva Sud verso l'ex di turno, Gustavo Ferretti, che si volta e ringrazia i suoi vecchi tifosi. L'attenzione però si sposta sull'arbitro quando viene cacciato per doppia ammonizione Lazzari. È la tribuna stavolta ad insorgere ricordando la famosa valigetta di Genoa-Venezia di parecchie stagioni fa. Il signor Ceccarelli attira sempre più le invettive dei tifosi della tribuna che poi si riscattano omaggiando l'uscita di Collauto con una standing ovation assolutamente meritata. Si digerisce mal volentieri la sconfitta, chiaro, e non scatta stavolta la famosa «ave» del Ballarin, ma nessuno ne fa un dramma. Per carità, si invita qualche giocatore granata a trovarsi un'altra occupazione, magari tra gli ombrelloni della spiaggia, ma una sconfitta contro il Venezia è sempre una pillola meno amara da digerire. Alla prossima rostia de pesse, dunque, magari per festeggiare la promozione degli arancioneroverdi.
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E con questi sono 17
«Il più bello? Oggi. No, domenica prossima»
chioggia




CHIOGGIA. E adesso sono 17. E siamo a fine gennaio. Vuol dire che a maggio saremo a quota... «Non ha importanza. Posso smettere di segnare anche domani, se fanno gol i miei compagni e il Venezia vince lo stesso». Emil Zubin è così, tranquillo, non c'è verso di vederlo con un grammo di esaltazione addosso. «Il più bello dei 17 gol di quest'anno? Mah, forse il primo di oggi. Decidete voi. Io spero che il più bello sia il prossimo, si dice sempre così...» Emil, uomo partita anche stavolta. I lettori si stuferanno... «Non è colpa mia. Sono qui per dare una mano al Venezia, ci sto riuscendo, faccio i gol perchè sono un attaccante, ma guardate che qui c'è tutta una squadra che funziona bene». I chioggiotti dicono "se avessimo avuto noi Zubin in attacco...". «Fa piacere essere apprezzato anche dai tifosi avversari. Grazie a tutti. Bel pubblico qui a Chioggia, bello caldo e passionale. Ma io sono qui per fare felici i tifosi arancioneroverdi, che sono accezionali e che ci fanno sentire in casa anche quando giochiamo fuori». Una partita strana, è successo quasi tutto nel primo tempo. «Sì, ma nel secondo tempo l'abbiamo gestita bene, senza soffrire. Il nostro portiere non ha dovuto fare parate difficili. Il Venezia ha mostrato personalità, una dote importante in questo campionato. E se nel secondo tempo non abbiamo chiuso i conti presto è perchè il Chioggia non si è mai arreso. Nel finale, trovato lo spazio giusto, siamo andati dentro trovando il secondo gol». Quel pallone di Collauto da 30 metri... «Con Mattia basta uno sguardo, nessuno ha piede come lui in questo campionato». Però il Treviso è ancora avanti. «Calma, sono rimasti due punti di differenza ma noi abbiamo superato questo ostacolo. I conti devono venire loro a farli al Penzo...». (c.cr.) 31 gennaio 2011


Venezia. In difesa Nicoletto ok Dopo il bomber brilla Collauto




Casini: un intervento nel secondo tempo, il freddo è stato il suo unico vero avversario. Senza voto. Falcier: condizione fisica non ottimale, qualche straordinario con la selezione di categoria, arranca in una partita cominciata male col fallo che regala il rigore agli avversari. Voto: 5,5 Nicoletto: una delle migliori prestazioni in arancioneroverde, con sicurezza e personalità anche quando, nel secondo tempo, viene spostato a fare l'esterno destro. Grande vigore nei contrasti. Voto: 6,5 Vianello: si arrangia di mestiere ma commette anche un paio di lisci, frutto di malintesi con i compagni. Sa fare meglio e lo ha dimostrato altre volte. Voto: 6 Cardin: ordinaria amministrazione in copertura, il suo dirimpettaio Veronese non gli crea problemi. Voto: 6 Malagò: essenziale, niente cose difficili e dice la sua nell'azione del 2-0. Voto: 6 Lelj: protegge bene la linea dei difensori, tatticamente si fa sentire. Qualche difficoltà sul controllo di palla. Voto: 6 Nichele: nel primo tempo lavora tra centrocampo e attacco e la sua posizione crea difficoltà ai chioggiotti. Nella ripresa gioca ordinato difensore centrale, senza errori. Voto: 6,5 Collauto: dal suo piede partono le azioni vincenti, l'età non gli ha tolto la rapidità del pensiero. Voto: 7 Ferretti: qualche spintone, qualche spallata, gli applausi dei tifosi chioggiotti. Ma resta ai bordi della partita. Voto: 5,5 Zubin: ha deciso che il Venezia doveva vincere. Voto: 8 Casagrande: a sinistra, a destra, in copertura, prima di trovare la posizione giusta è finita la partita. Voto: 6. (c.cr.)


CHIOGGIA SOTT.: 0 - VENEZIA: 2

+
-

CHIOGGIA SOTT.: 0 - VENEZIA: 2 CHIOGGIA SOTTOMARINA (4-3-2-1): L. Boscolo; Borriero (43' s.t. D. Boscolo), Ballarin, Garbini, Caraceni; Romero (35' p.t. Tartalo), Lazzari, A. Boscolo; Veronese (29' s.t. Braida), Pagan; Adriano. A disposizione: Fornasier, Vassalli, Doria, Cattelan. Allenatore: Marco Scarpa. VENEZIA (4-3-1-2): Casini; Falcier (1' s.t. Casagrande), Nicoletto, Viabello, Cardin; Malagò, Lelj, Nichele; Collauto (43' s.t. De Freitas); Zubin, Ferretti (22' s.t. Mazzeo). A disposizione: Menegatti, Aliberti, Borotto, Pilon. Allenatore: Raffaello Brazzale (Cunico squalificato) ARBITRO: Gianluca Ceccarelli di Rimini (assistenti Di Capua di Ravenna e Bartolini di Cesena) RETI: p.t. 18' Zubin; s.t. 40' Zubin NOTE: spettatori 1300 circa. Espulsi l'allenatore Scarpa al 28' p.t. per proteste e Lazzari al 38' p.t. per doppia ammonizione. Ammoniti anche Falcier, A. Boscolo e Vianello. Al 4' p.t. Adriano ha sbagliato un rigore. 31 gennaio 2011

enricotv
00mercoledì 2 febbraio 2011 15:13
da www.ilgazzettino.it

Pizzigati stringe i tempi
per la cessione del Venezia


Marco De Lazzari
Mercoledì 2 Febbraio 2011,
Ieri sera i bresciani, domani i veronesi, forse già nel weekend gli italo-russi e subito a seguire i francesi.
L'agenda personale del presidente del Venezia Mauro Pizzigati, che già si è seduto attorno ad un tavolo con la cordata di Torino, è particolarmente ricca di appuntamenti in questi giorni.
In ballo come sempre c'è il futuro societario di un club arancioneroverde che pare suscitare un certo di interesse, per quanto in via accessoria rispetto agli investimenti extracalcistici che le varie cordate parrebbero pronte a sostenere in città.
«Oggi mi incontrerò con i bresciani - ha riferito ieri pomeriggio il numero uno lagunare - giovedì farò altrettanto con dei veronesi, in settimana potrebbero arrivare in Italia i russi, mentre i francesi mi hanno contattato per fissare un appuntamento quanto prima. A che punto siamo? Sto verificando l'attendibilità e la serietà, sondando la disponibilità a rilevare la società pensando al contempo a costruire il nuovo stadio, visto che le due cose vanno a braccetto».
Come è noto la scadenza fissata dallo stesso Pizzigati è la metà di aprile, poiché entro quella data dovrà esser rimasta in ballo l'unico interlocutore che subentrerà (in toto o in parte) all'attuale padrone unico Enrico Rigoni.
«I dettagli saranno ovviamente forniti a cose fatte - ribadisce Pizzigati - prima non avrebbe alcun senso. È chiaro che ogni mio movimento lo rendo noto all'amministrazione comunale che segue da vicino l'evolversi di trattative che non riguardano soltanto l'aspetto sportivo. Alla squadra dopo il successo di Chioggia dico di continuare così, perché la loro competitività al vertice del campionato non può che rendere più appetibile l'acquisto del Venezia».
AL TALIERCIO - Ieri pomeriggio la squadra ha iniziato a preparare la sfida casalinga di domenica prossima, al Penzo (ore 14.30) contro il Torviscosa ultimo della classe.
Unico assente il tecnico Enrico Cunico (il quale peraltro domenica sconterà la seconda e ultima giornata di squalifica) che da lunedì ha iniziato a frequentare a Coverciano il Corso di 2^ categoria per allenatori; a seguito di tale impegno Cunico sarà assente per due giorni alla settimana per un arco di tempo di 3 mesi.
A dirigere la seduta al Taliercio è stato il vice Raffaello Brazzale: per il Torviscosa è in dubbio Falcier per un risentimento al ginocchio destro.
ZakkTV
00mercoledì 2 febbraio 2011 17:18
C'è l'imbarazzo della scelta.
enricotv
00mercoledì 2 febbraio 2011 20:22
Io finche non vedo non credo.
ZakkTV
00mercoledì 2 febbraio 2011 20:25
Re:
enricoutv83, 02/02/2011 20.22:

Io finche non vedo non credo.




Schei, stadio novo, tra cinque anni sono in Serie A.
enricotv
00mercoledì 2 febbraio 2011 20:35
Re: Re:
ZakkTV, 02/02/2011 20.25:




Schei, stadio novo, tra cinque anni sono in Serie A.

Ma schei de chi?
Che no se sa gnanca chi xei i novi proprietari dai...
Doman salta fora corvesso disendo "ho un colloquio con cordate interessate al Treviso" "chi sono?" "una da pisa, una da novara, una spagnola e una australiana".
Dopo sta a ti crederghe o no...
ZakkTV
00giovedì 3 febbraio 2011 17:57
nuovavenezia.gelocal.it/sport/2011/02/01/news/venezia-e-treviso-e-gia-uno-sprint...


Venezia e Treviso, è già uno sprint


Biancocelesti a +2, domenica 27 marzo lo scontro diretto a Sant'Elena


di Michele Contessa
zoom
Venezia e Treviso, è già uno sprint
VENEZIA. Lotta a due doveva essere, lotta a due sarà. I risultati della quinta giornata di ritorno hanno ampliato lo scarto tra Treviso e Venezia e le inseguitrici: Tamai e Rovigo sono cadute, lasciando strada libera alle due lepri, con il San Paolo di Fonti come terzo incomodo, ma distante 8 punti dai trevigiani e 6 dagli arancioneroverdi. Inizia il conto alla rovescia verso la sfida diretta del "Penzo", in calendario domenica 27 marzo. In mezzo ci sono sei partite, tre in casa e tre in trasferta per entrambe le squadre. Il Venezia, dopo la settimana terribile vissuta tra Este e Trieste, quando il disavanzo era salito a 5 punti, è riuscita a risorgere nei due derby, limando anzi 3 punti alla capolista. Sei partite prima dello scontro diretto, Venezia che potrà contare sul fattore campo (10 vittorie in 11 gare finora), ma che potrebbe presentarsi a quel match con una situazione migliore in classifica. Nelle prime cinque gare del girone di ritorno il Venezia ha effettuato tre trasferte e giocato i tre derby veneziani, nelle prossime sei ha l'occasione di sfruttare un calendario che, almeno sulla carta, sembra meno irto di trabocchetti rispetto a quello del Treviso. A partire già da domenica prossima, quando il Venezia ospiterà il Torviscosa che chiude la classifica (4 punti nelle ultime otto gare, a digiuno di successi dal 4-3 di Montecchio Maggiore del 5 dicembre) e il Treviso farà visita all'Este, imbattuto nel girone di ritorno (11 punti su 15 conquistati) nel quale ha fermato Venezia, SandonaJesolo e San Paolo. Sette giorni dopo Venezia a Montecchio e Treviso al Tenni contro il Pordenone. Il 20 febbraio il campionato si ferma, nelle successive quattro gare gli arancioneroverdi giocheranno in casa con San Paolo e Opitergina (che ieri ha esonerato Tossani), in trasferta con Belluno e Sanvitese. Cammino meno semplice per il Treviso, che ospiterà è vero Kras Repen e Torviscosa, ma dovrà far visita a SandonaJesolo e San Paolo. Nel girone d'andata con le stesse avversarie il Venezia ha conquistato 15 punti, il Treviso solo 12, se si ripetesse lo stesso ruolino di marcia gli uomini di Cunico arriverebbero allo scontro diretto davanti di un punto. E può essere di buon auspicio il 5-0 rifilato dagli juniores sabato al Treviso. Intanto con l'ammonizione rimediata l'altro ieri a Chioggia, Pippo Vianello raggiunge Collauto e Lelj in diffida.
1 febbraio 2011

enricotv
00giovedì 3 febbraio 2011 18:03
da www.ilgazzettino.it

CALCIO SERIE D Il presidente Pizzigati e la serie di incontri con i possibili acquirenti
Venezia, oggi tocca alla cordata veronese

Giovedì 3 Febbraio 2011,
Rilevare la società e costruire il nuovo stadio, anche la cordata bresciana entra a tutti gli effetti in corsa. A confermarlo è stato il presidente del Venezia Mauro Pizzigati che martedì sera ha illustrato lo «stato dell'arte» attorno al club arancioneroverde agli emissari del gruppo imprenditoriale di Brescia. Oggi pomeriggio il numero uno lagunare - che sta trattando la cessione del Venezia per conto del patron Enrico Rigoni e dell'amministrazione comunale - farà altrettanto con la cordata veronese spuntata nelle ultime ore.
«I bresciani sono interessati all'abbinata società-stadio e la prossima settimana mi presenteranno una proposta formale d'acquisto - spiega il presidente - Il nostro primo faccia a faccia è stato positivo, ho mostrato i documenti, si è parlato di Venezia, nuovo impianto, quadrante di Tessera e quant'altro, non però di cifre».
Per questo oggi come oggi i bresciani sono certamente un passo indietro rispetto alle due cordate, quella torinese e quella italo-russa, che con Pizzigati hanno già affrontato la trattativa anche in termini economici, scendendo altresì nei dettagli progettuali relativi a come dovrà essere il nuovo stadio.
«In questo senso - ha confermato il presidente - c'è parità di trattamento per chiunque e il pacchetto Venezia-stadio andrà a chi in concreto porterà le garanzie e le rassicurazioni che chiediamo».
LA SQUADRA - Ieri al Taliercio doppia seduta agli ordini di mister Cunico, rientrato dal corso allenatori di Coverciano: oltre a Falcier (ginocchio gonfio) è rimasto ai box anche Malagò per una botta che ad ogni modo non gli impedirà di scendere in campo domenica contro il Torviscosa (ore 14.30 al Penzo). Nessuna squalifica per i giocatori del Venezia, che ha come diffidati capitan Collauto, Vianello, Nichele e lo stesso Falcier. Nel Torviscosa al Penzo mancherà il centrocampista Crozzoli ('87), espulso nel match perso 2-0 in casa dagli udinesi con l'Este, ma nello stesso reparto rientrerà Coacci ('88).
Marco De Lazzari
ZakkTV
00giovedì 3 febbraio 2011 18:38
www.vesport.it/


03/02/2011
Un incontro al giorno. Trattative serrate




di Redazione

C'è chi incontra il presidente Mauro Pizzigati per saperne di più e per capire che tipo di offerta presentare (gruppi bresciani e gruppi veronesi) e c'è chi di proposte concrete ne ha già fatte con ampia documentazione (gruppi torinesi e gruppi russi).
C'è, infine, chi sembra meno interessato alla costruzione dello stadio e più all'abbinamento squadra/commercio (gruppi francesi).
Insomma, di tutto e di più nelle trattative per l'acquisizione del Fbc Unione Venezia e, soprattutto, nella prevalente abbinata squadra/stadio.
Pizzigati ha incontrato ieri i bresciani, che hanno ascoltato, capito e la prossima settimana presenteranno una proposta circostanziata.
Oggi tocca ai veronesi, ultimi arrivati e non ancora conosciuti de visu dal massimo esponente arancioneroverde che ha mandato a trattare sia dall'Amministrazione comunale che dal patron Enrico Rigoni.
Domani, o al massimo sabato, arriveranno gli esponenti russi (o loro delegati italiani), che sembra siano già legati allo sport del loro paese (basket?) per presentare un progetto già molto articolato e completo, cosa che sembra avvantaggiarli dato che la trattativa prosegue da tempo e pare giunta al massimo dettaglio.
La prossima settimana sarà la volta dei francesi di Lille.
Dopo i conseguenti approfondimenti i discorsi dovrebbero essere chiusi in modo che per fine marzo si possa giungere alle conclusioni finali.


Nel frattempo la squadra si avvia a concludere la preparazione in vista del match di domenica prossima al Penzo con il Torviscosa.
Unica incertezza è data dalla presenza o meno di Falcier che ha problemi ad un ginocchio. Se il terzino destro non dovesse farcela è sempre pronto il diciottenne jolly Filippo Casagrande.
Ieri l'allenamento è stato condotto da Cunico, di ritorno dal primo step del corso allenatori di 2^ categoria che si tiene ogni settimana a Coverciano.

enricotv
00venerdì 4 febbraio 2011 14:29
da www.ilgazzettino.it


CALCIO VENEZIA ln vista del match con il Torviscosa al Penzo


Malagò raccomanda
grande concentrazione



Marco De Lazzari
Venerdì 4 Febbraio 2011,
Proseguono serrati, tanto per la loro frequenza (quasi quotidiana) quanto per loro impenetrabilità, i colloqui del presidente Mauro Pizzigati con le cordate che hanno manifestato interesse ad entrare in corsa per assicurarsi il «pacchetto» che prevede l'acquisto del Venezia e la costruzione del nuovo stadio. Ieri sera Pizzigati, che martedì aveva incontrato gli imprenditori bresciani assieme all'amministratore delegato Ignazio Guerra, doveva sondare le intenzioni della cordata veronese spuntata per ultima, in ordine cronologico, rispetto a quelle già note provenienti da Torino e Lione, ma l’appuntamento è stato rinviato alla settimana ventura.
Nelle prossime ore però Pizzigati dovrebbe tornare ad approfondire le trattative con i papabili acquirenti italo-russi: non è da escludere che le parti riescano a sedersi attorno a un tavolo tra oggi e domani, comunque prima della gara di campionato di domenica al Penzo tra Venezia e Torviscosa.
«Una volta di più, proprio per le trattative societarie in corso, sottolineo l'importanza che la squadra sul campo continui a lottare, come meritoriamente sta facendo fin dall'inizio - le parole di Pizzigati - per il primo posto in classifica. Le due vittorie nei derby con Sandonà e Chioggia sono state importantissime e, soprattutto, hanno dimostrato che la dirigenza ha operato con oculatezza a dicembre in sede di mercato. Zubin è in stato di grazia, Ferretti dialoga molto bene con lui, in difesa con il portiere Casini siamo più solidi e lo stesso brasiliano De Freitas nel poco spazio che ha avuto ha fatto intravedere di poter esser davvero utile alla causa».
Per la gara di dopodomani al Penzo col fanalino di coda Torviscosa l'unico dubbio è relativo all'eventuale recupero del terzino Falcier, alle prese con un ginocchio dolorante (più no che sì). Chi invece è tornato subito ad allenarsi a pieni giri in gruppo è il centrocampista Matteo Malagò (nella foto).
«I sei punti appena conquistati ci hanno ridato quell'entusiasmo di cui avevamo bisogno - sottolinea il diciannovenne di Favaro - Ora però dobbiamo prestare la massima attenzione al Torviscosa: contro le «big» è facile essere concentrati per 90', con le piccole invece è necessario uno sforzo maggiore in questo senso. Ma ricordandoci la lezione delle trasferte con Este e Kras Repen sono certo che al Penzo non sbaglieremo».
ZakkTV
00venerdì 4 febbraio 2011 18:49
nuovavenezia.gelocal.it/sport/2011/02/03/news/venezia-grande-attesa-per-i-russi...

Venezia, grande attesa per i russi

Società in vendita: ieri incontro con la cordata bresciana, oggi tocca ai veronesi

di Rolando Del Mela
zoom
Venezia, grande attesa per i russi
MESTRE. Giornate frenetiche per il presidente del Venezia Mauro Pizzigati che sta incontrando gli acquirenti del club arancioneroverde. Ieri mattina è stata la volta del gruppo di imprenditori bresciani determinati ad unire acquisizione della società alla costruzione dello stadio. «Abbiamo approfondito molti argomenti - spiega Pizzigati - e hanno convenuto che uno stadio da 35 mila posti, come quello previsto a Tessera, prevede un investimento di 40-50 milioni di euro. Nei prossimi giorni formalizzeranno una proposta per iscritto, ma ho spiegato loro che non posso prendere alcun impegno essendoci altri gruppi interessati al Venezia e in questo momento più avanti nelle trattative». Confermato per oggi pomeriggio l'appuntamento con la cordata veronese, una vera new entry nella corsa al Venezia, un traguardo che, nelle intenzioni dell'avvocato veneziano, dell'amministrazione comunale e del patron Rigoni, è previsto al massimo per metà aprile: «Sono curioso di incontrare questi imprenditori per capire le loro reali realiintenzioni e se hanno intenzione di abbinare l'entrata nel club con la costruzione dello stadio. Anche gli emissari della cordata italo-russa sono attesi entro sabato per stringere la trattativa e capire chi davvero possiede più solidità e voglia di investire nel Venezia e a Venezia». Com'è noto anche gruppi torinesi, romani, francesi e arabi stanno corteggiando Pizzigati che fra qualche settimana dovrà comunque sciogliere le riserve». Intanto la squadra continua la preparazione in vista del match col fanalino di coda Torviscosa. Mister Cunico, rientrato da Coverciano dove ha iniziato il corso allenatori, e che domenica al Penzo sconterà la seconda giornata di squalifica lasciando nuovamente la panchina al fido Brazzale, è alle prese con la grana Falcier, uscito malconcio dalla sfida col Chioggia. Il difensore di Montebelluna ha un problema al ginocchio destro ed è costretto a lavorare a parte. Se il ginocchio si sgonfia bene altrimenti è pronto Casagrande. Anche Malagò si è fermato ma no pare nulla di preoccupante mentre Ferretti, uscito domenica per un affaticamento al polpaccio, fin da martedì è aggregato al gruppo.

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3 febbraio 2011
enricotv
00sabato 5 febbraio 2011 14:22
da www.ilgazzettino.it


CALCIO SERIE D «Il merito è dell’attenzione di tutto il reparto»
Casini ha blindato il Venezia

Il portiere non ha subito gol in quattro delle sei partite giocate

Marco De Lazzari

Sabato 5 Febbraio 2011,
Finora non ha dovuto «esibirsi» in chissà quali prodezze, tuttavia i numeri dicono che da quando Alessandro Casini si è posizionato tra i pali del Venezia, cioè da sei gare a questa parte, la tenuta difensiva del team arancioneroverde è nettamente migliorata. La scelta del ds Seno, che già in estate aveva cercato di assicurarsi le prestazioni del diciottenne toscano, si sta dunque rivelando benefica per una retroguardia che nella prima metà di campionato aveva sofferto davvero troppo.
«Il Venezia nel girone di andata aveva incassato 24 gol, però io posso dire di aver trovato un reparto molto competitivo - afferma Casini, in campo fino al dicembre scorso con il Rovigo - che sta crescendo anche grazie al giusto mix di esperienza e gioventù. Non a caso in quattro delle ultime sei gare la nostra rete è rimasta inviolata e di certo non è solo merito mio che anzi, devo essere onesto, qualche responsabilità l'ho avuta sui gol presi con Este e Kras Repen».
A una settimana dal blitz di Chioggia e a due dal 2-0 rifilato al SandonàJesolo domani si torna al Penzo contro il fanalino ci coda Torviscosa (ore 14.30, arbitro Rugini di Siena).
«Un avversario che col Rovigo affrontammo alla seconda giornata vincendo 1-0 in trasferta. Si tratta di una squadra molto ruvida - sottolinea il numero uno arancioneroverde - e che sarebbe rischioso affrontare senza la necessaria umiltà».
Nei 90' di domani il tecnico Enrico Cunico (in tribuna per squalifica per la seconda e ultima giornata) dovrà fare a meno di Falcier il cui ginocchio destro è ancora gonfio. Al suo posto come terzino destro tornerà titolare Casagrande.
«Finora sono soddisfatto perché ho incassato solo 4 gol - prosegue Casini - e anche perché qui a Venezia, pur a parità di ambizioni, mi sto confrontando con pressioni certamente superiori a quelle di Rovigo. Inoltre la nostra è una squadra con qualità tecniche eccellenti, per questo votata più ad attaccare che a difendere. Credo sia normale a volte trovarsi un po’ sbilanciati o prestare il fianco a qualche contropiede. Però siamo a -2 dal Treviso e non vogliamo dargli tregua».
Sul fronte societario il presidente Mauro Pizzigati dovrebbe incontrare nella giornata odierna i rappresentanti della cordata italo-russa interessata all'acquisto della società e alla costruzione del nuovo stadio.
enricotv
00martedì 8 febbraio 2011 00:42
da www.ilgazzettino.it

CONTINUA L’INSEGUIMENTO La vittoria tennistica sul Torviscosa non basta: Treviso vince
Le doppiette di Zubin e Mazzeo, i gol di Ferretti e Nichele mantengono i lagunari secondi


È un Venezia scatenato


Lunedì 7 Febbraio 2011,
Il Venezia dilaga al Penzo contro il Torviscosa ma non riesce ad accorciare le distanze dalla capolista Treviso che nel mentre passa anche a Este, relegando così i lagunari ancora in seconda piazza.
Il sei a zero che ha chiuso il match con i biancoazzurri è la fotografia di una partita giocata in scioltezza dal team arancioneroverde, eccezion fatta per un quarto d’ora subito dopo il primo gol siglato da Nichele al 15’: in quel frangente la pressione ospite ha messo un po’ in affanno il Venezia, che ha trovato un grande Casini a sventare d’istinto il possibile pareggio.
A parte questo, partita facile, con spazio e gol per tanti arancioneroverdi più o meno protagonisti in stagione.
Doppietta per Emil Zubin, che tocca quota diciannove, quale conferma della precisione e delle costanza dell’attaccante di Capodistria che risulta vero trascinatore di questa squadra.
Doppietta anche per Fabio Mazzeo, tornato in campo dal primo minuto, che ha corso e lavorato moltissimo, trovando una botta vincente stupenda dai venticinque metri ad esaltare le sue capacità balistiche oltre all’innata velocità.
Ma in gol è andato per primo Matteo Nichele, una manciata di minuti dopo aver mancato una conclusione quasi dalla stessa posizione, ben imbeccato da Zubin in caduta.
E infine non poteva mancare la zampata di un Ferretti che risulta l’arma in più di un Venezia che in attacco ha veramente una serie di soluzioni efficaci tra le quali scegliere.
Per non rischiare sorprese il Venezia inizia la gara con Lelj posizionato appena davanti alla difesa a quattro, con Collauto e Malagò che si scambiano le fasce, mentre Nichele resta al centro della mediana. Davanti Zubin e Mazzeo per scardinare la porta di Buso.
Il ritmo inizialmente non è elevato anche se il Venezia riesce a trovare spazi e palle buone, concretizzando la supremazia già al 15’ con Nichele. Poi il parziale black out sino al raddoppio e quindi gara in discesa. È lo stesso Buso, portiere ospite, a favorire i lagunari dopo appena 19’ della ripresa con un intervento su Zubin che interrompe una chiara occasione da rete e procura il rigore, si fa espellere e lascia quindi la sua squadra, già in svantaggio e affaticata, in dieci uomini. E così il team di Enrico Cunico - ancora squalificato e sostituito in panchina da Raffaele Brazzale - può dilagare.
Il Venezia conquista altri tre punti importanti per mantenersi nella scia della capolista in attesa di eventuali passi valsi del Treviso e ancor di più aspettando lo scontro diretto previsto al Penzo per il 27 marzo: ormai la lotta promozione è ristretta solamente a questi due team.
La cronaca. 7’ Nichele dal limite conclude sul fondo. 8’ Collauto dalla sinistra per Zubin che in area insacca di testa ma è fermato per fuorigioco. 9’ Carpin dall’area su Casini a terra. 15’ Zubin in area avversaria scivola con la palla tra i piedi, riesce ad appoggiarla dietro per l’accorrente Nichele che insacca. 26’ Coacci dal limite costringe Casini a superarsi con un volo a togliere la palla dall’angolino basso. 36’ Collauto lancia in verticale Malagò che è anticipato da un’uscita di Buso al limite dell’area. 37’ Malagò serve Zubin, con errore di Barbetti, che solo in area effettua un pallonetto imprendibile per Buso.
Ripresa. 12’ Romanelli centra per Carpin che manca la palla clamorosamente. 15’ punizione di Collauto dalla destra per Zubin che alza. 17’ Mazzeo per Zubin solo davanti a Buso che riesce a deviare in angolo. 19’ verticalizzazione per Zubin che entra in area e viene atterrato da Buso: rigore ed espulsione. 21’ Zubin trasforma con un’esecuzione precisa. 32’ grande botta di Mazzeo dai venticinque metri che Bordignon nemmeno vede. 34’ punizione di Favero che Casini alza con l’aiuto della traversa. 38’ Ferretti lanciato solo da metà campo entra in area ed infila Bordignon. 46’ Mazzeo servito sulla sinistra si trova a tu per tu con l’estremo friulano e sigla la sesta rete.
Un Venezia esaltato dal risultato tondo deve ora restare molto concentrato per affrontare nella maniera migliore la trasferta di Montecchio, contro un team che non viaggia al meglio ed è quindi da non sottovalutare. Per il Toviscosa domenica c’è un ingrato ospite quale il SandonàJesolo.
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QUI BRAZZALE
«Il successo che volevamo
Ma non è stato semplice»



Lunedì 7 Febbraio 2011,
Tutto facile per il Venezia vicecapolista contro il fanalino di coda Torviscosa, con un 6-0 che il tecnico Enrico Cunico (in tribuna per la sua seconda e ultima giornata di squalifica) ha accolto come il miglior regalo possibile per il suo 42. compleanno.
A parlare però in sala stampa è stato ancora una volta il suo vice Raffaello Brazzale.
«Abbiamo portato a casa l'unico risultato che volevamo, tuttavia non è stata una passeggiata per 90'- ha spiegato il braccio destro di Cunico - In particolare nel primo tempo dopo l'1-0 di Nichele non abbiamo dato la necessaria continuità al nostro gioco. Sarebbe servita una maggiore pressione a un Torviscosa "strano", che saliva con 4-5 giocatori oltre la linea della palla, che con più di qualche mischia ha rischiato di crearci qualche pericolo».
A togliere ogni dubbio ha contribuito il raddoppio di Zubin prima dell'intervallo.
«Nella ripresa è cambiato tutto, il divario è via via aumentato, certamente anche perché i nostri avversari sono rimasti in inferiorità numerica, ma soprattutto perché i ragazzi hanno sempre cercato il gol senza accontentarsi di gestire, ad eccezione degli ultimi 10'per non infierire».
In partenza l'unica novità era stata quella di Mazzeo nell'undici titolare al posto di Ferretti.
«In attacco, come negli altri reparti, il mister ha possibilità di scelta e stavolta ha puntato su Mazzeo che in settimana si era allenato bene - ha chiarito Brazzale - dopo che nell'ultimo periodo aveva fatto bene Ferretti. È stata una scelta chiaramente ponderata per far rifiatare un po’ Gustavo, come ponderate sono state le sostituzione per evitare che i diffidati (Lelj e Vianello, ndr) si facessero ammonire con conseguente squalifica».
Domenica prossima, prima della sosta del 20 febbraio, il Venezia farà visita al Montecchio.
«Il nostro obiettivo sarà come sempre quello di mantenere continuità e fare risultato, per restare a contatto col Treviso. Di positivo in questo periodo c'è anche l'evidente crescita del nostro rendimento difensivo, come dimostrano le quattro reti subite nelle ultime sette gare, nessuna da quattro partite a questa parte. Sono migliorati gli equilibri e sono aumentate cattiveria e determinazione, componenti che non ci dovranno mai mancare».
Marco De Lazzari

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le pagelle
di LUCA MIANI

Lunedì 7 Febbraio 2011,
CASINI 7 - Due parate importantissime per il morale suo e della squadra, la prima anche per il risultato, poichè evita il pareggio ospite.
CASAGRANDE 6 - Non una grandissima prestazione con avanzamenti sulla fascia non perfetti.
NICOLETTO 6 - Contribuisce a mantenere sereno Casini anche se non è chiamato a un grande lavoro.
VIANELLO 6.5 - Anche per lui un paio di interventi decisi per sbrogliare qualcosina di confuso appena dopo il vantaggio.
ST 27’ ALIBERTI sv - Contributo utile senza acuti.
CARDIN 5.5 - Sbaglia qualche palla di troppo nella prima parte di gara, quando c’è quel momento di pressione friulana.
NICHELE 7 - Bella prova coronata da una realizzazione meritatissima.
LELJ 6.5 - Piazzato davanti alla difesa, contribuisce a rallentare le avanzate avversarie, seppur non così impetuose.
ST 34’ BOROTTO sv - Davvero appena il tempo di sporcare la maglia.
MALAGÒ 6.5 - Sempre presente nelle azioni offensive, corre molto e serve palle adeguate anche per le realizzazioni dei compagni.
COLLAUTO 6.5 - Meno brillante e coinvolto che in altre occasioni ma pur sempre importantissimo nell’economia del team.
ZUBIN 7.5 - Doppietta che lo porta a quota 19 e che lo vede protagonista anche quando... sbaglia. Scivolato in area, infatti, riesce a servire Nichele per la prima rete.
ST 21’ FERRETTI 6.5 - Grinta e fisico: trova il gol voluto e si esibisce in una rovesciata senza frutto, bella quanto pericolosa (per gli altri).
MAZZEO 7 - Ritorna in campo dall’avvio e non fa rimpiangere a Cunico la scelta effettuata. La velocità che lo accompagna gli consente di essere spesso al centro delle azioni e di mettere la firma su due realizzazioni: bellissimo l’eurogol dai 25 metri.

Casini: «È il mio momento»
Il portiere protagonista con due splendide parate: porta inviolata da tre turni

Lunedì 7 Febbraio 2011,
Non in tutte le partite è possibile commentare un match dal punteggio tennistico. Per Alessandro Casini non è stata però una domenica di assoluta tranquillità, visto che è dovuto intervenire un paio di volte in maniera decisiva.
«Nel primo tempo - spiega l'estremo difensore lagunare - sono riuscito a vedere il tiro di Coacci solo dopo che aveva passato alcune gambe nella mia area. Il pallone era proprio indirizzato verso l'angolo sulla mia destra, fortunatamente sono riuscito a fare la deviazione giusta. Nella ripresa, invece, sulla punizione di Favero la barriera si è aperta, quindi solo all'ultimo sono riuscito a toccare la sfera ed a spedirla sulla traversa».
Terza partita senza subire reti. «Per un portiere giovane come me è importante non prendere gol. Come a Rovigo, la stagione positiva sta proseguendo anche qui a Venezia».
La gara è stata sbloccata da Matteo Nichele. «Fino al mio gol, non abbiamo avuto un gran ritmo, il Torviscosa ci ha tenuti nella nostra trequarti. Siamo stati bravi a sfruttare le occasioni. Nella ripresa loro si sono un po’ disuniti, non avevano più benzina, così è venuta fuori la nostra superiorità tecnica».
Il centrocampista non ha perso il vizio del gol. «È stato Zubin che, dopo aver perso il tempo giusto, mi ha passato con la punta il pallone dietro, poi è stato facile segnare da quella posizione».
Il Treviso anche ad Este ha raccolto i tre punti. «Se il Treviso vince, anche noi non dobbiamo sbagliare. Prima o poi qualche passo falso di sicuro lo faranno. Il Venezia deve essere bravo a continuare a vincere e a rimanere agganciato alla vetta. E poi va sempre ricordato che giocheremo al Penzo lo scontro diretto».
Zubin è ormai abbonato a essere il man of the match. «Un altro premio mi fa piacere, l'importante è comunque vincere. Sono contento di aver segnato ancora una doppietta, ma per me non è una priorità».
Il rigore è stato calciato lentamente. «Questa volta ho deciso di calciarlo in quel modo, in altre occasioni l'ho fatto e mi è andata bene».
Andrea Martucci

QUI DANELUTTI
«Punteggio severo
ma la sconfitta
ci sta davvero tutta»



Lunedì 7 Febbraio 2011,
«Una sconfitta con un punteggio severo ma che ci sta».
Inizia con una franca ammissione l'analisi di Sandro Danelutti, tecnico friulano, al termine della debacle del suo Torviscosa al Penzo: anche se sei reti al passivo sono davvero pesanti da digerire.
«I miei ragazzi hanno dato tutto e si sono impegnati al massimo fino a che le forze li hanno sorretti. Purtroppo in questo momento siamo in condizioni deficitarie, con assenti e vari acciaccati, come Mazzaro e Sannino che hanno giocato grazie a un'infiltrazione e Coacci che è da giorni influenzato. Dopo un ko così ampio non ci sono scuse, ma è chiaro che noi nemmeno ci avviciniamo alla qualità del Venezia. Speravamo certamente in un risultato almeno meno pesante».
Eppure dopo l'1-0 di Nichele il Torviscosa aveva costretto i lagunari a non creare pericoli fino al raddoppio di Zubin: una pressione in avanti che aveva creato un po’ di scompiglio nell’area lagunare.
«Infatti a dispiacere è il crollo nella ripresa, con un rigore tanto ineccepibile quanto evitabile, con un'espulsione che ha chiuso definitivamente ogni discorso. Il Venezia è semplicemente più forte di noi, a fare male è più che altro il punteggio tennistico sul groppone maturato quando non ne avevamo più mentalmente e fisicamente».
Di positivo per l'undici udinese c'è che il Belluno ha perso in casa col Chioggia ed è ancora a due soli punti di distanza, ancora alla portata, insomma.
«Siamo ultimi con tanti problemi e quindi prima di tutto dovremo reagire sul piano psicoligico. Avendo qualche alternativa in più ce la giocheremo fino in fondo senza rassegnarci all'ultimo posto». (m.del.)

ZakkTV
00martedì 8 febbraio 2011 16:23
La Nuova di Venezia e Mestre


Venezia, devi fare un boccone

Zubin e soci contro l'ultima in classifica. Con prudenza e scaramanzia


di Michele Contessa
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Venezia, devi fare un boccone
VENEZIA. Sognando l'aggancio, ma prima c'è da sbrigare la pratica Torviscosa. Sulla carta sembra facile, seconda contro ultima, miglior attacco contro una delle peggiori difese del girone, da una parte il Venezia, che ha conquistato 30 punti in 11 gare interne, dall'altra il Torviscosa, che in trasferta ha però vinto le uniche tre partite della stagione, conquistando 12 punti, due in meno rispetto al Venezia lontano dal «Penzo». Sarà solo questione di testa, niente è scontato in partenza, Cunico chiede massima attenzione. Occasione unica da sfruttare sperando che l'Este ripeta con il Treviso lo scherzetto fatto agli arancioneroverdi tre settimane fa. Brazzale in panca, al posto di Cunico, che sconta il secondo e ultimo turno di squalifica. Pippo. Fuori gioco Falcier per l'infortunio rimediato sette giorni fa al «Ballarin», Cunico si affida a Filippo Casagrande, che finora ha sempre risposto alla grande alle chiamate del tecnico. «Ho già giocato terzino in questa stagione, nessun problema se dovesse toccare a me. Gara insidiosa, che potrebbe diventare facile solo se l'affronteremo con determinazione e intelligenza. Il Torviscosa è squadra che aggredisce, che punta a non far ragionare per ripartire in contropiede». Affidabilità. L'inserimento di Filippo Casagrande sarà l'unica variazione rispetto al derby di Chioggia. La squadra ha trovato nelle ultime gare affidabilità ed equilibrio, non subendo reti con due big come SandonàJesolo e Chioggiasottomarina. Zubin (17 reti), all'asciutto all'andata (3-1, a segno Collauto, Lelj e Di Napoli), punta ad un altro «scalpo». Ultima. Neopromossa, avvio col botto (3-0 a Montebelluna), poi una stagione in salita, caratterizzata dall'incapacità di vincere al «Tonello» (4 pareggi, 7 sconfitte). L'1-3 prenatalizio con la Sanvitese in casa è costato la panchina a Massimiliano Moras, tre giorni di gestione Trombetta, poi squadra affidata a Sandro Danelutti (3 punti in 5 gare), imbattuto però in trasferta (1-1 a Rovigo e Repen). Torviscosa in laguna con 19 uomini, ma tre portieri e il baby Tsiblikakis, precettato dalla Juniores. Torna dalla squalifica Coacci, è squalificato Crozzoli, espulso domenica con l'Este (0-2). Danelutti ha lasciato a casa anche Pavan (caviglia in disordine), Dominotto (ginocchio dolorante), Maccagnan e Coden ammalati. Attacco affidato a Carpin (5 reti), con ali che pungono (Filippo 6 reti, Pitta 2), da non perdere d'occhio.
6 febbraio 2011

VENEZIA: 6 - TORVISCOSA: 0


VENEZIA: 6 - TORVISCOSA: 0 VENEZIA (4-3-1-2): Casini; Casagrande, Nicoletto, Vianello (27' s.t. Aliberti), Cardin; Malagò, Lelj (33' s.t. Borotto) Nichele; Collauto; Zubin (22' s.t. Ferretti), Mazzeo. A disposizione: Menegatti, Pilon, De Freitas e Barzan. Allenatore: Raffaello Brazzale (squalificato Cunico). TORVISCOSA (4-4-2): Buso; Sannino, Barbetti, Sandrin, Mazzaro (1' s.t. Favero); Romanelli, Zanon, Coacci, Tirchetti (24' s.t. Filippo); Pitta, Carpin (19' s.t. Bordignon). A disposizione: Tsiblikakis, Diminutto, Cozzi e Favrin. Allenatore: Sandro Danelutti. ARBITRO: Fausto Rugini di Siena. RETI: p.t. 15' Nichele, 36' Zubin; s.t. 21' Zubin (rigore), 32' Mazzeo, 38' Ferretti, 46' Mazzeo. NOTE: espulso Buso al 19' del secondo tempo; ammoniti Carpin per proteste, Nicoletto, Sannino e Zanon per gioco scorretto; calci d'angolo 6-3 per il Torviscosa. Spettatori 1.660, per un incasso totale di 5.966,18 euro. Recupero: 0' e 4'.

Due pericoli, e ci pensa un ottimo Casini Brillano i bomber, in crescita Malagò


di Simone Bianchi
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Due pericoli, e ci pensa un ottimo Casini Brillano i bomber, in crescita Malagò
Casini: compie due autentiche prodezze che sul fronte opposto del campo equivarrebbero ad altrettanti gol segnati. Sulla prima si distende in tuffo deviando in corner un tiro rasoterra visto solo all'ultimo momento, sulla seconda mostra riflessi felini deviando sulla traversa una punizione violentissima dal limite dell'area. Il resto è ordinaria amministrazione, ma da tre partite non subisce reti, la difesa si sta cementando e tutta la squadra ne risente in maniera positiva. A volte a fare la differenza basta una parata, ieri lui ne ha fatte due ma di spessore. Voto: 7,5. Casagrande: svolge tranquillamente il compito senza sbavature confermandosi un'ottima alternativa sulla fascia destra. Voto: 6. Nicoletto: pochi pensieri a centro area, quando può tenta i lanci lunghi per scavalcare il centrocampo avversario. Voto: 6,5. Vianello: si conferma in un momento di grande forma e mette il piede ovunque senza concedere spazi. Voto: 6,5. Aliberti: dà ossigeno a Vianello e lo sostituisce degnamente negli ultimi 20' di una partita comandata. Voto: 6. Cardin: soffre Pitta nel primo tempo, poi nella ripresa con il Torviscosa ridotto in dieci ha campo libero e si riscatta. Voto: 6. Lelj: in mezzo al campo non passa lo straniero e davanti alla difesa offre il meglio di sé. Voto: 6,5. Borotto: poco lavoro per lui nei minuti finali. Da rivedere in futuro. Senza voto. Nichele: ancora una prova concreta, ancora una rete importante. Apre la goleada arancioneroverde e sbaglia pochissimo. Attraversa un momento magico. Voto: 7. Malagò: poco appariscente ma molto concreto. Serve assist a tutto campo e dalla sua parte non ce n'è per nessuno. Voto: 7. Collauto: stavolta la squadra non sembra aver bisogno dei suoi cross dalle fasce. Dietro le punte è comunque efficace. Voto: 6,5. Mazzeo: torna dal primo minuto e torna a far gol, anzi ne fa due. Dopo due mesi può festeggiare. Se ne sentiva la mancanza. Voto: 7. Zubin: per lui si devono ormai inventare nuovi aggettivi. Per la categoria è un lusso, lo ha il Venezia. Non sfruttarlo a dovere sarebbe un delitto. Voto: 7,5. Ferretti: mister concretezza bussa ancora alla porta avversaria: 27' in campo, un tiro, un gol. Cunico ha decisamente solo l'imbarazzo della scelta. Voto: 6,5.
7 febbraio 2011

«Voglio i gol difficili»

E dopo due mesi riecco il bomber artista


VENEZIA. Non segnava da due mesi esatti, Fabio Mazzeo. Da quel gol funambolico al Tamai che non bastò ad andare oltre il 3-3 in terra friulana. Ieri ci ha messo ancora del suo, aggiungendo un'altra perla alla sua galleria di gol ad elevato coefficiente di difficoltà. E nel pallonetto da 25 metri valso il 4-0 momentaneo, l'attaccante tascabile del Venezia si rivede in tutto: «Fa parte del mio modo di giocare lasciare da parte le cose facili per quelle più complicate». Una pausa, poi riattacca. «Spesso me ne dicono di tutti i colori - sorride Mazzeo scambiando uno sguardo con Cunico in sala stampa - ma quando riescono certi gol sono soddisfazioni». E ieri di reti ne ha fatte due, raggiungendo quota nove in questa stagione. «Quando un attaccante non segna non è mai un fatto positivo - aggiunge - ma questa astinenza non l'ho mai vissuta come un problema personale. Ci ho messo tanta serenità, sicuro che prima o poi il gol sarebbe tornato. Stavolta tutto l'attacco ha funzionato, e questo è un bel segnale che porta serenità a tutta la squadra». Non promuove il tridente, ma si dice pronto in qualsiasi momento. «Sono nel Venezia e già questo basta a dire tutto. Stavolta è toccato a Ferretti, partire dalla panchina, a me nelle sette partite precedenti. Ma non è un problema, non lo deve essere assolutamente. Io lavoro per farmi trovare sempre pronto, e contro il Torviscosa credo di aver dato un bel segnale al mister». Unico neo della giornata, la vittoria del Treviso a Este. «Già - osserva Mazzeo - ma guardiamo in casa nostra e alla prossima sfida a Montecchio. Dovremo cercare di mantenere questa stessa concretezza in fase di conclusione. Neppure col Torviscosa è stato tutto facile. Nel primo tempo loro hanno creato parecchia confusione, abbiamo concesso qualcosa di troppo, ma quando abbiamo preso le misure si è vista com'è andata. Il pallonetto? L'ho calciata benissimo, è andata bene». (s.b.)
7 febbraio 2011

Vai Venezia, che 6 irresistibile

Torviscosa travolto sotto i colpi di Zubin e di un risorto Mazzeo


di Simone Bianchi
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Vai Venezia, che 6 irresistibile
VENEZIA. Festival del gol al «Penzo», il Venezia che non dà scampo all'ultima della classe, piazzando un tennistico 6-0 al malcapitato Torviscosa. Cunico, ancora in tribuna per la squalifica, può godersi una squadra in salute, l'attacco gira a mille e lo dimostrano le doppiette di Zubin e Mazzeo, ma anche la concretezza di Ferretti nell'unica occasione utile avuta dopo l'ingresso in campo. Un Venezia che gioca sul velluto, rischiando solo in due occasioni nelle quali Casini si fa trovare pronto ad abbassare la saracinesca. E così arriva la terza vittoria di fila, senza prendere gol. Confusione. Quella che crea il Torviscosa nel primo tempo. La squadra di Danelutti attacca come può, portando a volte anche sei giocatori davanti all'area del Venezia, ma i piedi sono quello che sono e a prevalere riescono sempre i difensori di casa al "Penzo". Soffre solo Cardin, complice un Pitta che brilla tra le maglie avversarie e cerca di pungere senza però risultato. Cinismo. Il centrocampo del Venezia assorbe bene i tentativi di incursione del Torviscosa, ed è di Nichele la prima conclusione che impensierisce però solo i piccioni nel parco esterno allo stadio. Ma è una prova perchè al 15', su azione fotocopia, stavolta il centrocampista fa secco Buso con un tiro potente da dentro l'area. Il Venezia prova a spingere ma crea poco. E' però la concretezza a farla da padrona, chiave di volta del primo tempo arancioneroverde. Al primo pallone utile Zubin si dimostra quanto mai cinico, e con un pallonetto millimetrico batte Buso in uscita. Poi ci si mette anche Casini con una parata da circoletto rosso che impietrisce Coacci dopo un destro rasoterra a incrociare destinato al fondo della rete. La differenza. La fa la mentalità diversa che la squadra - con Brazzale ancora ieri in panchina - ha messo in campo nella ripresa. A eccezione di un'occasione avuta da Carpin, solo in area, che si dimentica di avere i piedi e ha mancato clamorosamente il pallone a porta vuota, il monologo del Venezia inizia al 19'. Zubin sguscia tra i centrali avversari e salta Buso che lo stende. Rigore ed espulsione ineccepibili. Carpin va fuori protestando e si becca l'ammonizione, entra il secondo Bordignon, ma sulla rincorsa breve di Zubin può solo raccogliere la palla in rete. E per l'attaccante istriano sono 19, sempre più capocannoniere del girone.
Goleada. In dieci il Torviscosa può poco e il Venezia va a nozze. I fichi secchi ce li mettono Mazzeo e Ferretti. Pallonetto da 25 metri e rete di potenza in area per il primo, gol di rapina scattando sul filo del fuorigioco per il secondo. Di mezzo altre occasioni che il Venezia non sfrutta, mentre Casini si guadagna un voto alto deviando sulla traversa una punizione bomba di Favero che comunque non avrebbe cambiato la partita. Futuro. Quello immediato dice Montecchio, prima della sosta di campionato del 20 febbraio, ma c'è un punto di domanda sulla sfida successiva in casa col San Paolo. Ieri il diesse Seno ha parlato di possibile rinvio. Malagò e Falcier quasi certamente saranno infatti impegnati al torneo di Viareggio con la Rappresentativa di serie D.
enricotv
00martedì 8 febbraio 2011 18:35
da www.ilgazzettino.it

CALCIO SERIE D Il team lagunare si gode il 6-0 sul Torviscosa

Il risveglio di Mazzeo

Marco De Lazzari

L’attaccante del Venezia è tornato alla ribalta con una doppietta
Martedì 8 Febbraio 2011,
Il Venezia non molla il Treviso e a suon di gol, quando mancano 11 giornate, è sempre secondo a due punti dalla vetta.
Questo il quadro dopo il 6-0 che gli arancioneroverdi hanno rifilato al fanalino di coda Torviscosa, goleada un po’ amara visto che a Este, dove il Venezia un mese fa si era fatto rimontare dal 2-0 al 2-3, il Treviso ha conquistato in extremis l'intera posta.
Ciò nulla toglie alla buona impressione che i ragazzi di Enrico Cunico hanno lasciato nelle ultime vittoriose gare contro Sandonà, Chioggia e Torviscosa.
Il Venezia si gode tanto la novità di una retroguardia finalmente ermetica (imbattuta da tre domeniche), quanto la conferma di avere l'attacco più prolifico con ben 50 realizzazioni in 23 uscite.
Zubin-gol (salito a 19) non fa quasi più notizia, Ferretti ha inciso di nuovo entrando dalla panchina, ma la nota più lieta è stato il risveglio di Fabio Mazzeo.
«Non giocavo titolare da un po’ (dal 28 dicembre col Pordenone, ndr) ma sono sempre rimasto tranquillo pensando a lavorare - le parole del ventisettenne bolognese - I miei compagni di reparto stanno facendo benissimo, io in corsa a volte ho fatto cose buone altre meno, ma non mi sono mai fasciato la testa. Ho dimostrato con i fatti che anch'io ci sono per il Venezia».
Mazzeo non segnava dalla trasferta di Tamai del 5 dicembre. La splendida doppietta al Torviscosa (con una pennellata da almeno 25 metri e un gran sinistro dal cuore dell'area udinese) potrebbe rappresentare per lui un nuovo inizio.
«A un attaccante il gol fa sempre e solo bene, ma in un Venezia che vuole e può vincere il campionato c'è bisogno di ognuno di noi. Si è visto che tutti remiano nella stessa direzione. Sono già a 9 gol senza rigori, ho tutte le intenzioni di continuare così».
Il Treviso domenica ospiterà il Pordenone mentre il Venezia farà visita al Montecchio.
Probabile invece il rinvio della gara casalinga del 27 febbraio col San Paolo Padova per via degli impegni alla Viareggio Cup di Falcier (e forse Malagò) con la Rappresentativa di serie D.
Nessuna novità nel frattempo sul fronte societario con il presidente Mauro Pizzigati che ha fatto sapere di non avere, al momento, alcun incontro in agenda per i prossimo giorni con le papabili cordate interessate a rilevare il club arancioneroverde.
© riproduzione riservata
ZakkTV
00giovedì 10 febbraio 2011 13:55
La Nuova di Venezia e Mestre

Venezia, Casini chiude la porta

275' di imbattibilità, primato da difendere a Montecchio


di Rolando Del Mela
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Venezia, Casini chiude la porta
MESTRE. Se sul piano societario per questa settimana non sono attese novità - lo ha spiegato il presidente Mauro Pizzigati dichiarando che in agenda per ora non sono previsti incontri con possibili compratori - il tuonante 6-0 uscito dal match col Torviscosa ricorda che il Venezia per la quarta gara interna consecutiva mantiene la porta inviolata. Per una squadra con l'attacco atomico, da 50 reti in 23 partite, la saldezza difensiva diventa un lasciapassare indispensabile in chiave promozione. E in una retroguardia ancora costretta a fare a meno di Falcier, bloccato da un problema al ginocchio, è Alessandro Casini il valore aggiunto. Il portierino di Arezzo anche contro il Torviscosa ha pulito le unghie per 88' sfoderando poi un paio di parate blinda-risultato quando ancora la partita aveva un senso. «Sono molto contento della prestazione del Venezia e della mia in particolare - spiega il n.1 - per un portiere una parata importante dopo un'ora di inattività è la cosa più difficile. Non prendere gol poi è una questione di squadra e di fortuna (anche se non è nuovo a record di imbattibilità, 7 partite senza subire reti con la casacca del Rovigo, 275' con quella arancioneroverde, ndr), per esempio su palla inattiva è Zubin a darci una mano fondamentale saltando di testa». Sulle uscite poi il 18enne aretino ha mostrato evidenti progressi. «Dopo l'uscita a vuoto su Amodeo contro il SandonaJesolo, con Lotti abbiamo lavorato su questo particolare e certi progressi si devono vedere». Nonostante il 6-0 del «Penzo»,l'ultima domenica va considerata una giornata pro Treviso capace di espugnare Este dove invece il Venezia era miseramente caduto. «Non possiamo guardare ogni settimana al cammino del Treviso anche se si poteva pronosticare magari un pareggio che ci avrebbe riportato in vetta. Noi abbiamo il match ball in cas,a ovvero lo scontro diretto, dobbiamo arrivare a quella partita nelle condizioni migliori di classifica e poi battere i biancocelesti. Perchè sono convinto che il Venezia è più forte del Treviso». Domenica trasferta a Montecchio, altra formazione di bassa classifica ma altra roba rispetto al Torviscosa. «Se siamo concentrati, se entriamo con la determinazione di portare a casa la vittoria - conclude Casini - non ci saranno problemi».
9 febbraio 2011
Tiz_76
00giovedì 10 febbraio 2011 15:07
Re:
ZakkTV, 10/02/2011 13.55:

La Nuova di Venezia e Mestre

Venezia, Casini chiude la porta 275' di imbattibilità, primato da difendere a Montecchio

«Se siamo concentrati, se entriamo con la determinazione di portare a casa la vittoria - conclude Casini - non ci saranno problemi».
9 febbraio 2011



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enricotv
00giovedì 10 febbraio 2011 19:05
da www.ilgazzettino.it


CALCIO SERIE D Nichele mette in guardia gli arancioneroverdi in vista del match di domenica

«Contro il Montecchio
abbiamo sempre sofferto»

Marco De Lazzari

Giovedì 10 Febbraio 2011,
Da un lato ammette di essere orgoglioso per aver contribuito alla goleada con il Torviscosa firmando la rete del momentaneo 1-0, dall'altro però Matteo Nichele focalizza l'attenzione sugli aspetti che il Venezia sa di dover curare in vista della trasferta di domenica a Montecchio (ore 14.30).
«Non capita spesso di vincere per 6-0 una gara di campionato, sicuramente fa piacere ma finisce qui - spiega il centrocampista - Con onestà dobbiamo dire di non aver disputato una grandissima partita, senz'altro grazie alla qualità e all'esperienza dei nostri giocatori abbiamo approfittato al meglio dei problemi dei nostri avversari. Tuttavia dobbiamo voltare pagina e ritrovare per la gara di Montecchio la stessa concentrazione che avevamo avuto fin dall'inizio con Sandonà e Chioggia».
Il Montecchio è quart'ultimo ma vincendo per 2-0 in casa della Sanvitese ha ribadito il suo buon momento.
«Sia lo scorso anno sia nel match di andata abbiamo sempre sofferto contro i vicentini - ricorda Nichele - Sarà una partita vera che il Venezia dovrà giocare come se affrontasse una «grande». Il Montecchio vorrà fermarci ma a noi servono punti, perché alla scontro diretto col Treviso manca un mese e mezzo e quindi ogni domenica il Venezia deve sbagliare il meno possibile».
Contro il Montecchio potrebbe mancare ancora il terzino Falcier, infortunato ma in attesa della convocazione per la Viareggio Cup: per questo la partita Venezia-San Paolo Padova verrà probabilmente posticipata da domenica 27 febbraio a mercoledì 16 marzo. Intanto le trattative del presidente Mauro Pizzigati per la cessione della società dovrebbero riprendere già domani, forse con l'atteso incontro con la cordata italo-russa.
ZakkTV
00giovedì 10 febbraio 2011 19:49
da www.veneziaunited.com

Ecco il comunicato ufficiale della vendita dell’Unione Venezia

Il Presidente della società F.B.C. Unione Venezia s.r.l. – Società Sportiva Dilettantistica, prof. Avv. Mauro Pizzigati, comunica di aver portato a termine il mandato fiduciario, conferitogli dal patron Enrico Rigoni, consentendo a quest’ultimo di concludere in data odierna la trattativa per la cessione della Società ad una cordata di imprenditori russi che hanno fornito, a suo avviso, idonee garanzie di voler investire nella F.B.C. Unione Venezia tutte le risorse necessarie per riportare la prima squadra ai vertici del campionato calcistico nazionale, facendo crescere il settore giovanile in continuità con la tradizione del calcio Venezia.

Il Presidente Pizzigati annuncia, quindi, che nella giornata odierna il patron Enrico Rigoni, ha firmato un contratto preliminare di cessione delle quote della F.B.C. Unione Venezia, consegnando la Società nelle mani della nuova proprietà, che ha già assunto l’impegno di conferire tutti i mezzi necessari per riportare in auge il blasone veneziano e che si è impegnata a sostenere la costruzione del nuovo stadio in terra ferma, da tanti anni atteso dalla Città di Venezia.

Il contratto oggi stipulato prevede, come di prassi, una fase di gestione intermedia, seguita poi dal formale trasferimento delle quote sociali, a circa un mese dalla firma.

Il gruppo acquirente ha manifestato la disponibilità a supportare finanziariamente la Società F.B.C. Unione Venezia anche prima della data fissata per il trasferimento definitivo delle quote sociali, richiedendo però, contestualmente, di poter gestire direttamente, fin da subito, la Società.

Pertanto, per venire incontro a questa richiesta, tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione hanno oggi rassegnato le proprie dimissioni in favore di un nuovo consiglio di amministrazione, che sarà composto da due rappresentanti degli odierni acquirenti e da due rappresentanti della vecchia proprietà, in particolare dal patron rigoni che siederà ancora in CdA, nonché, per la sola fase interinale, da un rappresentante della Municipalità che siederà in consiglio con funzioni di garanzia.

Il Presidente ritiene così concluso il proprio ruolo di garanzia e di “traghettatore” del Calcio Venezia verso un futuro più solido. Ringrazia, formalmente, tutti coloro che si sono adoperati con passione e generosità per sostenere il progetto di rilancio del Calcio Venezia e, in particolare, il patron Enrico Rigoni, l’Amministrazione comunale di Venezia, che è sempre stata vicina alla Società, ed, infine, i giocatori, i Dirigenti ed i collaboratori tutti.

Forza Venezia!

Mauro Pizzigati


enricotv
00sabato 12 febbraio 2011 12:54
da www.ilgazzettino.it

Venezia "russo":
«In A tra 5 anni»

L’imprenditore Rigoni ha fiducia nella nuova proprietà
alla quale ha ceduto il cento per cento delle azioni

Venerdì 11 Febbraio 2011,
«La nuova proprietà ha grandi ambizioni e ottime basi economiche: vuole portare il Venezia in serie A in cinque anni, senza scordare il settore giovanile».
Con soddisfazione e un sospiro di sollievo inevitabile è l’ormai ex patron Enrico Rigoni ad arricchire la notizia comunicata dal presidente uscente del Venezia Mauro Pizzigati: la società arancioneroverde è passata di mano, ceduto al 100 per cento alla cordata italo-russa della quale da qualche tempo si parlava con insistenza.
Un trattative lunga e delicata che è stata condotta sia dall’avvocato Mauro Pizzigati sia dall’immobiliarista Enrico Rigoni in prima persona.
La cordata prescelta, rispetto a quelle veronese, bresciana, torinese, francesce, è stata proprio quella italo-russa. Sulla quale, però, nessuno degli interessati vuole sbilanciarsi in presentazioni.
«A breve saranno loro a incontrare la città e la stampa presentandosi direttamente - spiega Rigoni - la chiusura dell’accordo è prevista per la metà di marzo».
Ieri c’è stata la firma del preliminare nel quale c’è il passaggio di consegne con le dimissioni del cda attuale, presidente Pizzigati in testa, e la creazione di un cda temporaneo composto da due "veneziani" (Rigoni e un rappresentante della Municipalità) e da due "russi". Con questo assetto si arriverà sino a fine stagione.
Speranza dei nuovi investitori è quella di raggiungere sul campo la promozione in Seconda Divisione per poi poter chiedere il ripescaggio direttamente in Prima, come lo scorso anno fece il Pisa.
Sulle cifre del passaggio di proprietà non ci sono indicazioni anche se è lo stesso Rigoni a sottolineare come non abbia nemmeno richiesto di veder rimborsate le spese di gestione sostenute in queste due stagioni.
«Un prezzo simbolico - sottolinea - d’altronde di denaro abbiamo parlato una volta sola. Quello che più mi interessava era conoscere obiettivi e solidità degli interlocutori: persone ottime con le quali ho trovato subito un ottimo feeling e che mi hanno chiesto di interessarmi al settore giovanile in futuro».
Come detto su questa cordata italo-russa girano un’infinità di voci.
Da quella che li vuole vicini al Cska Mosca a quella che li vede in affari o addirittura partecipi del colosso Gazprom.
Di sicuro ci sono dei "russi-italiani" tra i quali uno in particolare appassionato di calcio che graviterebbe proprio nelle nostre zone da una decina d’anni.
Imprenditori del settore immobiliare e turistico con garanzie elevate e collaborazioni anche con una grande banca moscovita.
Insomma in questo momento è un rincorrersi di voci su questi personaggi che restano - per loro espressa richiesta formulata ai diretti interlocutori - ancora misteriosi.
Soddisfatto del lavoro svolto il presidente uscente Mauro Pizzigati che ieri ha comunicato alla squadra prima e alla stampa poi il passaggio di consegne.
«Mi ero assunto il compito di traghettatore al momento dell’operazione decisa per salvare il calcio a Venezia da Comune e Rigoni, e credo di aver portato a termine nella maniera migliore il mio mandato, cogliendo delle soddisfazioni anche a livello sportivo. A breve sarà la nuova proprietà a programmare il rilancio della squadra e ad esporre all’amministrazione comunale le proprie idee sulla realizzazione del nuovo stadio».


LA STORIA Il sodalizio è nato nell’agosto 2009
L’impegno per non sparire

Venerdì 11 Febbraio 2011,
Il 7 agosto 2009 la neonata Foot Ball Club Unione Venezia viene iscritta al campionato nazionale dilettanti di serie D.
È il primo passo del nuovo sodalizio arancioneroverde che prende il posto della SSC Venezia che, pressoché distrutta dal teatrino Poletti-Golban non riesce ad iscriversi alla Prima Divisione.
Presidente «di garanzia» del nuovo Venezia - fondato a quattro mani con l'amministrazione comunale - è Mauro Pizzigati, che il 14 agosto presenta assieme al sindaco Massimo Cacciari il progetto di rilancio del club lagunare.
Ammesso in sovrannumero alla serie D il Venezia allenato da Paolo Favaretto, e che ha nel capitano Mattia Collauto l'uomo della continuità, stenta inizialmente a carburare ma presto risale nelle zone alte chiudendo al terzo posto e disputando i playoff.
Intanto, nel corso della stagione, esce allo scoperto Enrico Rigoni, immobiliarista di Camposampiero proprietario al 100% della società: a maggio Rigoni conferma di non poter garantire da solo un futuro duraturo all'Unione Venezia, infatti in estate rinuncia alla possibilità di usufruire a tavolino del ripescaggio tra i professionisti.
Al nuovo allenatore Enrico Cunico viene, però, affidata una squadra costruita per vincere sul campo il campionato.
Nel massimo riserbo, il presidente Pizzigati tratta la cessione del club: solo all'inizio del 2011 rimbalza la voce dell'interessamento da parte di una cordata italo-russa per acquistare il Venezia e costruire il nuovo stadio a Tessera. (m.del.)

LA SQUADRA Cunico è rientrato da Coverciano
Casagrande pronto per Montecchio

Venerdì 11 Febbraio 2011,
Più di qualche acciacco scandisce la preparazione del Venezia alla trasferta di dopodomani a Montecchio Maggiore (ore 14.30).
Il tecnico Cunico, rientrato ieri dal corso allenatori di Coverciano, in terra vicentina non potrà schierare Falcier (problemi a un ginocchio) e quindi come terzino destro confermerà Casagrande. Nelle seconde linee dubbi per i difensori Buso e Aliberti, ma quest'ultimo dovrebbe smaltire l'affaticamento muscolare e recuperare per la panchina. Il mal di schiena blocca invece l'esterno di centrocampo Pilon.
A livello di formazione in sostanza mister Cunico per almeno dieci undicesimi riproporrà i protagonisti del 6-0 al Torviscosa, con l'unico ballottaggio relativo al partner d'attacco di Zubin, con Mazzeo e Ferretti che partono alla pari nel testa a testa.
Tornando a Falcier, oggi il difensore sarà ufficialmente convocato assieme al centrocampista Malagò per la Viareggio Cup da disputare con la Rappresentativa nazionale di serie D.
Probabile che Falcier debba suo malgrado rinunciare a partecipare alla tradizionale kermesse di Carnevale, ma in considerazione dell'assenza di Malagò (a partire dal 16 febbraio) il Venezia chiederà il rinvio - da domenica 27 febbraio a mercoledì 16 marzo - della gara casalinga con il San Paolo Padova. (m.del.)

IL COMUNE SARÀ RAPPRESENTATO NEL NUOVO CDA
Ferrazzi: «È una scelta
per crescere ancor di più»


Venerdì 11 Febbraio 2011,
Le trattative le hanno condotte il patron Enrico Rigoni e il presidente Mauro Pizzigati, ma l'amministrazione comunale ha sempre vigilato sul passaggio di proprietà e, anche se l'assessore allo Sport Andrea Ferrazzi non lo dice apertamente, le garanzie sulla cordata italo-russa, nuova proprietaria del Venezia, le ha prese.
Da qui la presenza, nel nuovo consiglio di amministrazione per la sola fase interinale, di un rappresentante della Municipalità con funzioni di garanzia.
«Prima di tutto vogliamo ringraziare vivamente l'opera del presidente Pizzigati che ieri ha di fatto concluso un percorso da traghettatore - sottolinea Ferrazzi -. Siamo sempre stati vicini alla squadra e in contatto costante con la dirigenza, sostenendo in ogni modo l'operato del presidente che ci ha informato della trattativa. Sapevamo che eravamo prossimi alla conclusione e ieri è stato firmato un preliminare di vendita con questa cordata, ma sui termini della trattativa e sull'identità dei nuovi proprietari dobbiamo tenere ancora massimo riserbo».
Chiaro che l'amministrazione ha a sua volta incontrato la nuova proprietà, da ultimo un fugace colloquio mercoledì a Ca’ Farsetti, anche se, stando a fonti ben informate, la trattativa fra Pizzigati e gli emissari russi sarebbe entrata nel vivo non alla fine della scorsa settimana, bensì martedì 1. febbraio quando, nella massima segretezza, le parti si sarebbero incontrate in un ristorante di Mestre.
Ieri pomeriggio l'accelerata, con Pizzigati che ha comunicato alla squadra le dimissioni proprie e dell'intero CdA, sulle quali però l'assessore Ferrazzi non si pronuncia.
«Le valutazioni sulla solidità della cordata le hanno fatte, com'è giusto che sia, presidente e patron arancioneroverdi. Secondo loro la proposta avanzata dagli italo-russi offriva maggiori garanzie sia sul piano della gestione sportiva sia su quello dell'eventuale costruzione del nuovo stadio».
Ovvia la soddisfazione per una trattativa sbocciata mentre la squadra è in piena corsa per il ritorno nel professionismo.
«Non esprimo valutazioni sulla nuova proprietà, svolte da Rigoni e Pizzigati, ma come assessore allo Sport spero diano un impulso e grande vigore alla squadra che merita serie maggiori rispetto ai dilettanti. Il Venezia rappresenta la bandiera calcistica della nostra città, per lei vogliamo il meglio».
Giacomo Garbisa


LE REAZIONI
Giocatori rasserenati
«Notizia esaltante»


Venerdì 11 Febbraio 2011,
Prima l'arrivo a bordo campo del patron uscente Enrico Rigoni, che ha salutato la squadra impegnata nella consueta partitella in famiglia del giovedì preannunciando l'ormai prossimo cambio di proprietà. Poi l'ingresso negli spogliatoio del presidente Mauro Pizzigati, il quale ha annunciato le sue dimissioni per il sopraggiungere al comando della società della nuova «governance» russa.
«Una comunicazione un po’ a sorpresa, personalmente non me l'aspettavo così imminente - ha commentato il capitano Mattia Collauto - ma va da sè che la accogliamo con tanta fiducia. Il primo pensiero è per persone vere come Rigoni e Pizzigati, grazie alle quali è stato avviato dal basso un percorso che speriamo possa portare al Venezia quelle certezze che sono mancate per troppi anni».
All'improvvisato faccia a faccia Pizzigati-giocatori ha partecipato anche il direttore sportivo Andrea Seno.
«Questa buona notizia sarà uno stimolo per la squadra che farà di tutto per vincere il campionato. Ben venga una nuova proprietà a coronamento del lavoro svolto da chi è riuscito tra tanti ostacoli a dare continuità al Venezia».
Da cinque anni in laguna anche Massimo Lotti, ex numero uno e attuale preparatore dei portieri, ha vissuto in presa diretta le disavventure delle recenti annate.
«Ci è stato comunicato un passaggio importante in un momento delicato della stagione. Sapevamo di trattative in corso e sempre abbiamo covato la speranza di una conclusione positiva. In questi anni ho toccato con mano una piazza come questa che meriterebbe altre platee: mi auguro che chi arriva voglia bene al Venezia, inteso come città e come club calcistico».
Tra gli arancioneroverdi c'è anche chi - come Vianello e Zubin - ha preferito non commentare «per non sbagliare» previsioni o per un pizzico di scaramanzia fino al nero su bianco, mentre Nichele si è limitato a definire la notizia delle novità societarie come «liberatoria».
«Sul piano umano fa piacere che il presidente abbia voluto informarci di persona dell'evolversi della situazione - le parole dell'allenatore Enrico Cunico - Arriva una nuova proprietà, lui non farà più parte dei ranghi ma ci ha ringraziato tutti quanti per la fiducia dimostrata al progetto-Venezia. Distrazioni? Una notizia così mi auguro rassereni il gruppo, ma in concreto il nostro obiettivo era quello di lottare per vincere il campionato e vogliamo perseguirlo fino in fondo, oggi come ieri».
Marco De Lazzari

QUI TIFOSI Se lo chiedono Vianello Moro e Gate 22, mentre i Vecchi sono soddisfatti
«Che futuro per Venezia United?»


Venerdì 11 Febbraio 2011,
La notizia era nell'aria e non sono stati presi alla sprovvista, ma sul passaggio di proprietà del Venezia calcio alla cordata italo-russa i tifosi si spaccano.
«Non sono sorpreso, ma preoccupato - sottolinea Franco Vianello Moro di Venezia United -. Le porte sono aperte ai nuovi proprietari, ma vogliamo capire il prima possibile quali sono le basi del progetto e quale rapporto terranno con la città visto il ruolo fin qui determinante della tifoseria. Non intendo sul fronte del sostegno alla squadra, ma su quello dell'azionariato popolare. Non abbiamo pregiudizi, ma chiediamo trasparenza e che l'amministrazione comunale ora tenga comunque un ruolo di primo piano e non si defili».
Più scettica la visione di Luciano Romor del Centro Coordinamento Club VeneziaMestre, che svela un retroscena.
«Domenica allo stadio i russi erano seduti vicino a me in tribuna. Non sapevano neanche qual era il Venezia in campo. Già in passato siamo rimasti scottati, speriamo bene. Sono scettico anche se la presenza di italiani nella cordata a cui si fa riferimento dovrebbe garantire qualche sicurezza in più. L'uscita di scena di Pizzigati? È probabile che abbia voluto chiamarsi fuori lui direttamente».
Un interrogativo sul futuro dell'azionariato popolare lo lancia Andrea «Kaos» Vianello dei Vecchi Ultrà.
«Che Pizzigati abbia rassegnato le dimissioni è positivo, sapete come la pensiamo. Ora però che fine faranno i soldi della public company? Per quanto riguarda i russi, da quello che si sente dire pare abbiano grandi disponibilità economiche e siano fra gli sponsor anche dello Zenit San Pietroburgo. Speriamo sia una svolta anche per riportare entusiasmo allo stadio. L'importante è che nessuno metta ostacoli ai loro progetti».
Un confronto costruttivo lo chiedono i ragazzi del Gate22 per bocca di Filippo Boccalon.
«Finalmente qualcosa di concreto. Serviva un cambiamento e patron Rigoni era stato chiaro da tempo. Ora auspichiamo che la nuova società apra un dialogo con Venezia United per non perdere il patrimonio fin qui costruito. Rappresentiamo la base della società e della città, è importante che i nuovi arrivati si presentino ufficialmente a noi. Massima disponibilità, l'importante è che sia una società seria, attenta al bilancio e non a fare promesse che lasciano il tempo che trovano». (g.gar.)
enricotv
00sabato 12 febbraio 2011 17:08
da www.ilgazzettino.it

Venezia pronto
a voltare pagina


La cordata italo-russa avrebbe solide basi economiche
riconducibili a istituti bancari vicini al colosso Gazprom


Sabato 12 Febbraio 2011,
Martedì prossimo nascerà il nuovo consiglio d’amministrazione del Venezia, mentre la cordata italo-russa ha ricevuto il placet del sindaco Giorgio Orsoni che ieri ha incontrato i rappresentanti della nuova proprietà.
L’obiettivo del gruppo italo-russo, che avrebbe solide basi economiche riconducibili a istituti bancari collegati con il colosso Gazprom, è quello di riportare il Venezia in serie A nell’arco di cinque anni, provvedendo anche alla realizzazione del nuovo stadio di terraferma.
Per il momento l’attenzione resta incentrata sulla società "uscente" che si è dimessa giovedì in blocco: Mauro Pizzigati da presidente, l’intero cda dai suoi compiti.
Nel nuovo cda resteranno l’ormai ex patron Enrico Rigoni e Ignazio Guerra che fungerà anche da refernte per la Federcalcio, il rappresentante della Municipalità di Mestre Massimo Venturini, nonchè Yuri Karablin quale rappresentate della nuova cordata - e indicato come possibile nuovo presidente del sodalizio lagunare - che sarà affiancato da un paio di altri rappresentanti della cordata italo-russa.
La nuova proprietà dovrebbe presentarsi nell’arco di due settimane e gestirà la società a partire da marzo (Rigoni liquiderà in questi giorni l’ultimo stipendio spettante) con l’intento di raggiungere sul campo la promozione in Seconda Divisione per poi chiedere l’ammissione alla Prima.
Sulla cifra del passaggio di proprietà non ci sono misteri: a Rigoni è stata liquidata la quota di iscrizione della squadra al campionato di due anni fa, quando il Venezia fu accettato in D in soprannumero e pagò una penale: complessivamente 350mila euro.
Ora una parentesi di transizione, poi per il Venezia inizierà una nuova era.
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L’INCONTRO CON L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Orsoni approva il cambio
Simionato pensa allo stadio

Sabato 12 Febbraio 2011,
Che la partita della cessione del Venezia fosse legata alla questione stadio si sapeva, ma a fugare qualsiasi dubbio sull'acquisto della cordata russa è stato il sindaco Giorgio Orsoni, che ieri mattina ha incontrato i nuovi proprietari a Cà Farsetti. «Ho ricevuto ampie rassicurazioni da parte dei nuovi proprietari sulla loro disponibilità di realizzare lo stadio e altre strutture là dove previste» ha dichiarato il primo cittadino, che avrebbe giocato un ruolo fondamentale nella trattativa. E proprio il riferimento ad «altre strutture» potrebbe aggiungere valore alla solidità economica del gruppo di nuovi proprietari. «Ho espresso ai rappresentanti della nuova proprietà il mio compiacimento dopo aver appreso del buon esito della trattativa. Un doveroso ringraziamento va a Enrico Rigoni per quello che ha fatto e per il suo impegno nel traghettare la squadra in altre mani che mi auguro possano condurla ai massimi livelli. Il mio ringraziamento e quello della città va inoltre a Mauro Pizzigati che come presidente ha garantito la gestione della società ed è stato l'artefice del passaggio in un momento certo non facile».
Prima del sindaco, mercoledì i russi avevano incontrato a Cà Farsetti il vicesindaco Sandro Simionato. «I russi si son detti disponibili anche all'eventuale costruzione del nuovo stadio. Ora speriamo abbiano le potenzialità per farlo, nelle prossime settimane faremo le dovute verifiche perché ad oggi siamo a un preliminare di vendita - spiega Simionato -. Il sindaco ha preso informazioni e quanto raccolto darebbe credibilità. Ma, oltre alle capacità economiche, dovranno dimostrare anche di sapersi relazionare con la città».
Ovvio il riferimento all'azionariato popolare. «Quando ci siamo incontrati abbiamo segnalato l'esistenza dell'azionariato popolare e hanno dimostrato sensibilità. L'augurio è che si possa collaborare per il bene di squadra e città, ma nessuno del Comune è entrato o è rappresentato nel CdA».
E a chi è già proiettato sul nuovo stadio, se non addirittura a una «cittadella dello sport», Simionato predica calma. «Questo gruppo può avere le potenzialità per costruire lo stadio, ma le competenze sono in primis dell'amministrazione. A meno che non si tratti di uno stadio completamente privato per il quale si dovranno comunque acquistare i terreni».


COME CAMBIERÀ IL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE
Un "governo" di transizione
Sabato 12 Febbraio 2011,
Saranno l'ormai ex patron Enrico Rigoni e il suo principale referente, l'ex amministratore delegato Ignazio Guerra, a rappresentare «pro tempore» la continuità tra la vecchia proprietà (vale a dire Rigoni stesso) del club di via Gozzi e quella nuova di matrice italo-russa. Del primo Consiglio di Amministrazione del Foot Ball Club Unione Venezia faceva parte innanzitutto il presidente Mauro Pizzigati, dimessosi l'altro ieri dalla carica che per ora rimarrà vacante. Come Pizzigati in data 27 luglio 2009 era stato nominati l'a.d. Guerra, al contrario del patron Rigoni il quale - assieme al suo legale Giancarlo Donativi - era subentrato in corsa il 14 ottobre 2009 dopo le dimissioni di Fabiano Speggiorin, inizialmente consigliere oltre che responsabile del settore giovanile. Del consiglio sindacale facevano parte i professionisti Francesco Loero (con la carica di presidente), Stefano Masiero (pure lui legato a Rigoni) e Alessandro Danesin in veste di sindaci effettivi. Infine come sindaci supplenti, entrambe in carica fino all'eventuale approvazione del bilancio al 30 giugno 2012, figuravano i revisori dei conti Marzia Scarpa e Tiziana Zaniol. Nonostante le iniziali intenzioni del presidente Pizzigati, che fin dal primo giorno aveva dato la sua disponibilità in tal senso, nessun rappresentante della tifoseria lagunare (né, in particolare, della public company VeneziaUnited) è mai entrato nella stanza dei bottoni come «spettatore-consigliere». Come detto nel CdA del nuovo corso societario italo-russo - il cui insediamento è previsto per martedì prossimo - rimarranno Rigoni e Guerra, quest'ultimo anche per garantire la necessaria rappresentanza del Venezia nei confronti, ad esempio, della Lega Nazionale Dilettanti. La prima new entry è come previsto Massimo Venturini, presidente della Municipalità di Mestre-Carpenedo, ma inserito nell'organigramma «a titolo personale» e non come rappresentante investito dell'Amministrazione comunale. da verificare poi quanti saranno i referenti della nuova proprietà, di sicuro almeno due con in testa Yuri Karablin che parrebbe candidato ad essere la longa manu della casa madre russa, il vero braccio operativo. Sarà lui il prossimo presidente del Venezia? (m.del.)

IL PATRON USCENTE SODDISFATTO DELL’OPERAZIONE
«È gente d’esperienza
saprà rilanciare il team»

Sabato 12 Febbraio 2011,
L'appuntamento è già fissato in agenda: domenica 6 o lunedì 7 marzo i nuovi proprietari del Venezia, che ieri hanno stretto la mano al sindaco Orsoni prima di decollare in direzione Mosca, torneranno in città per il «nero su bianco». A renderlo noto ieri pomeriggio, dopo aver ragguagliato i giocatori (assieme al neo membro del CdA Massimo Venturini) al centro sportivo Taliercio, è stato il patron uscente Enrico Rigoni, per sua stessa ammissione molto soddisfatto e sollevato per aver ceduto il club al cinquantunenne Yuri Karablin. Questo il nome del principale rappresentante della cordata italo-russa. «Il Venezia è ora in mani sicure perché sul piano economico questi imprenditori hanno ben altre possibilità rispetto alle mie - ha dichiarato Rigoni - Si tratta di persone serie, mi hanno contattato tramite l'amministrazione comunale e sono venuti a casa mia per trattare, accompagnati dalle loro mogli. Come è andata? Non li conoscevo chiaramente, però in 5' abbiamo trovato un accordo, facile dal momento che io non ho mai puntato a recuperare quanto ho investito dall'estate 2009 a oggi. Mi è stata restituita solo la penale (350 mila euro, ndr) pagata a suo tempo per far ammettere il Venezia in sovrannumero alla serie D».
Rigoni rimarrà come garante nel CdA sino a fine stagione, poi magari collaborerà per il settore giovanile. «Su questo fronte la nuova proprietà ha le idee chiare e non c'è da stupirsi perché hanno già avuto una compartecipazione nel Cska Mosca e gestito una squadra russa di serie B per sette anni. Il loro progetto prevede la costituzione di un'Accademia del settore giovanile, che coinvolga le squadre locali affiliandole al Venezia».
Il loro coinvolgimento comprende anche la costruzione del nuovo stadio. «A loro non interessano appalti e simili, lo stadio vogliono e sono pronti a farlo loro e a gestirlo per 30 anni, affiancando una moderna cittadella dello sport con campi, foresterie e quant'altro».
Che futuro avrà la questione della public company VeneziaUnited? «Mi sono preso l'impegno di parlarne alla nuova proprietà, ma sia chiaro che io non posso garantire nulla né condizionare le scelte di chi ha il 100% del Venezia».

IL PRESIDENTE DIMISSIONARIO Il legale analizza la sua gestione del team lagunare
Pizzigati: «È stata un’avventura esaltante»
Sabato 12 Febbraio 2011,
(lu.mi.) Mauro Pizzigati chiude la sua seconda esperienza al verice del calcio Venezia con un bilancio positivo: ha contribuito a salvare la presenza calcistica in città, ha guidato una squadra che è seconda in classifica, cede la società a una cordata particolarmente solida.
«È stata un’esperienza altamente positiva - afferma l’avvocato e docente universitario - che mi riempie di orgoglio per aver contribuito al fianco del Comune e di un signore qual è Enrico Rigoni al salvataggio del calcio in città e al suo rilancio, completando il mio compito di traghettatore con il passaggio del sodalizio a una realtà importante intenzionata a realizzare il tanto atteso progetto di rilancio della squadra verso categorie più consone alla tradizione e al balsone lagunare».
Quali i momenti più delicati di questi quasi due anni al vertice?
«Vorrei partire da giovedì, quando ho provato una grandissima soddisfazione nel chiudere la trattativa che ha portato al passaggio dele consegne. Di momenti delicati ne ricordo, invece, particolarmente due. Il primo all’indomani del fallimento dell’operazione-Golban quando ci trovammo a lottare contro il tempo su spinta dell’allora sindaco Massimo Cacciari, per iscrivere la squadra al campionato - trovando in corsa le risorse economiche grazie alla disponibilità di Rigoni - e riuscendo a conquistare la serie D per merito dell’intervento del Comune presso la Federazione. Il secondo momento difficile c’è stato quando il patron Rigoni si è un po’ defilato per motivi personali. C’è stato un attimo di timore, non avendo più lui quale riferimento diretto, ma è stato superato subito e bene».
Le differenze tra la presidenza in Serie B e quella in Serie D?
«Praticamente nessuna. Quando la palla entra in gol è sempre il massimo. I due gruppi di giocatori mi sono parsi parimenti affiatati e vogliosi di vincere. La presidenza con Zamparini mi lascia la soddisfazione di aver battuto la Juve in Coppa 4-3, questo sì, e non è poco».
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LA SQUADRA IN CAMPO DOMANI Il tecnico ha vinto un campionato con il Montecchio
Cunico: «Per molti di noi sarà un derby»


Sabato 12 Febbraio 2011,
Appuntamento da amarcord domani a Montecchio per Enrico Cunico. Il tecnico arancioneroverde, infatti, nella stagione 98/99 quando ancora era in campo da difensore centrale, aveva conquistato nelle fila vicentine la prima storica promozione dall'Eccellenza all'allora Interregionale, l'attuale serie D. «Sarà una gara un po’ particolare sul piano emotivo, per me, dati i miei positivi trascorsi agonistici, ma anche per parecchi dei miei ragazzi. Da Lelj a Nichele, fino a Borotto e al mio braccio destro Brazzale, tutti noi viviamo nel vicentino e quindi ci teniamo particolarmente a disputare una buona gara. Sarà un vero derby per certi versi, ma è chiaro che l'obiettivo è che il Venezia raggiunga il suo obiettivo a prescindere da tutte le altre implicazioni».
Mister Cunico da giorni ha iniziato a mettere in guardia la sua squadra circa le insidie dei 90'di domani (ore 14.30, arbitro Brodo di Viterbo). «Il Montecchio è quart'ultimo ma, questo dev'essere chiaro, non è il Torviscosa che abbiamo appena battuto 6-0. Conta su elementi navigati nella categoria nonché su giovani che, dopo la retrocessione dello scorso anno si ritrovano in D con un anno di esperienza in più».
La goleada di domenica a Sant'Elena non «distratto» l'ex tecnico del Montebelluna. «A Montecchio non potremo permetterci un approccio così così come quello avuto col Torviscosa. Loro sono reduci da una vittoria in casa della Sanvitese e, più in generale, da buone prestazioni. Ricordo che il Treviso capolista li ha battuti, in 11 contro 8, solo all'8' di recupero».
Solo in extremis Cunico scioglierà il dubbio se affiancare in attacco Mazzeo o Ferretti al bomber Zubin. Difficile il recupero per la panchina degli acciaccati Aliberti e Pilon, mentre Buso e Falcier sono out. Quest'ultimo ha dovuto suo malgrado rinunciare alla convocazione nella Rappresentativa di serie D per la Viareggio Cup cui prenderà parte, invece, il centrocampista Malagò. Ad ogni modo non è più scontato che il Venezia chiederà il rinvio della gara casalinga del 27 con il San Paolo Padova. (m.del.)

NEW ENTRY
Massimo Venturini,
un politico nel Cda


Sabato 12 Febbraio 2011,
Due o più rappresentanti della cordata russa, l'ex patron Enrico Rigoni e Ignazio Guerra, nonchè il presidente della Municipalità di Mestre-Carpenedo Massimo Venturini: questo il nuovo consiglio di amministrazione che, almeno nel periodo di transizione che dovrebbe durare un mese, rappresenterà il nuovo Venezia.
La new entry, russi a parte, è rappresentata da Venturini che, appurata la compatibilità col ruolo di presidente di Municipalità, ha accettato di buon grado la richiesta, primo perché è stato a conoscenza della trattativa fin dall'inizio, secondo perché a proporre il suo nome è stato l'ex patron Rigoni.
«Il mio nome lo ha suggerito Rigoni poi, durante l'assemblea dei soci, mi hanno contattato telefonicamente per sondare la mia disponibilità. Ma sia chiaro che nel nuovo CdA non avrò nessuna delega né percepirò alcun compenso. Il mio sarà soltanto un ruolo di garanzia e a tempo limitato» precisa Venturini che, incontrata la squadra, puntualizza come la propria carica non debba essere confusa con un incarico di rappresentanza da parte dell'amministrazione comunale.
«Qui si tratta di un accordo fra società di diritto privato, l'amministrazione non c'entra nulla - precisa Venturini, nonostante sia comunque un rappresentante delle istituzioni -. Prima di accettare ho chiesto il consenso del sindaco Orsoni, poi abbiamo provveduto a fare le adeguate verifiche con la segreteria generale che mi ha confermato la non esistenza di incompatibilità con la mia carica di presidente di Municipalità. Ma il mio sarà solo un incarico temporaneo, ho chiesto rassicurazioni in merito e credo proprio si esaurirà nell'arco di un mese».
Positiva l'impressione dei futuri proprietari del Venezia (almeno dei loro rappresentanti) e la certezza che alle spalle abbiano sia un'adeguata solidità economica grazie a una serie di interessi trasversali (a garanzia ci sarebbe una banca d'investimento russa) sia sul piano sportivo, visto che la cordata sarebbe già legata a una realtà calcistica europea di primo piano.
«Bisogna avere un po’ di pazienza, ma sulla serietà e sui progetti di queste persone non si discute. Non fanno proclami per cercare visibilità, i loro progetti sono affascinanti». (g.gar.)
enricotv
00lunedì 14 febbraio 2011 23:31
da www.ilgazzettino.it

PRIMA USCITA DOPO LA SVOLTA A LIVELLO SOCIETARIO Match in salita a Montecchio
La squadra di Cunico balbetta, va sotto, riesce a pareggiare e poi ad imporsi senza brillare
Venezia, vince il cinismo


Luca Miani

Lunedì 14 Febbraio 2011,
MONTECCHIO - Il Montecchio fa la partita, per buona parte del match, il Venezia la vince in quattro minuti poco prima dello scadere. Si potrebbe dire "rubando" ma forse sarebbe un’esagerazione.
Perchè è sì vero che il team di Venturini crea una serie infinita di occasioni da rete nella prima frazione - complice un Venezia sin troppo sornione e poco concentrato - ma è altrettanto vero che appena realizza la rete, al 18’ della ripresa, si chiude precipitosamente indietro e inizia a "tremare", arrivando a subire l’1-2 dei lagunari.
Una situazione quest’ultima, che si sarebbe potuta verificare anche se il Montecchio fosse andato in vantaggio nella prima frazione, quindi di gara rubacchiata è improprio parlare.
Di certo per buona parte del match non si vede assolutamente la differenza in classifica, specie perchè il Venezia soffre non poco il brio e la voglia di vincere del team locale, ben difficilmente arginato da una retrovia svogliata e nervosa.
Il centrocampo lagunare non costruisce nulla mentre quello del Montecchio non perde occasione per lanciare in avanti palloni buoni e creare occasioni pericolose partendo anche dalla fasce.
Una prova indubbiamente superlativa degli uomini di Venturini alla quale fa da contraltare una rilassatezza eccessiva del team lagunare, che alla gara non è arrivato certo con l’approccio migliore.
Eppure per i lagunari era un banco di prova importante a livello di immagine e di morale vista la settimana appena trascorsa, nella quale si è definito il passaggio del pacchetto azionario alla nuova proprietà rappresentata da una cordata russa.
Fattostà che la squadra di Cunico gioca davvero male la prima frazione, senza idee e senza concretezza, soffrendo le avanzate del Montecchio oltre misura e non riuscendo a costruire una reazione ordinata.
Buon gioco hanno i centrocampisti di Venturini che individuano bene gli spazi e servono palloni opportuni ai compagni al fine di sfruttarli, purtroppo per loro senza la necessaria fortuna.
Dominio territoriale e di occasioni per il Montecchio che, come detto, si spegne appena realizzata la tanto attesa rete. Dal momento del bel gol - meritatissimo - di Roveretto la tensione in casa locale cala, la concentrazione sbiadisce, le forze sembrano gradatamente affievolirsi. Il Venezia ha così buon gioco per riprendersi il campo, creare spazi, specie sulla fascia destra, dove meno forte è l’opposizione locale, e iniziare a costruire la rimonta a pensare al successo.
Lo fa con quella serenità che in precedenza era mancata, costruendo azioni e arrivando a concluderle: più occasioni in una manciata di minuti che in tutto il match. Di certo l’innesto di Mazzeo ha portato mobilità e penetrazione, ma è la volontà di reazione della squadra a compiere il colpaccio: due gol in quattro minuti e via, ancora all’inesguimento di un Treviso che pare inarrestabile.
La cronaca. 2’ punizione di De Cao per De Pretto che costringe Casini a volare. 6’ punizione di Collauto dalla trequarti per la testa di Ferretti, con Polo pronto. 12’ Onyejiaka lanciato sulla sinistra salta Cardin in velocità e spreca una palla d’oro concludendo su Casini. 28’ angolo di De Cao per la testa di De Pretto, Casini vola. 31’ Fantin per Onyejiaka in area destra che conclude sull’estremo lagunare. 32’ Tresso da distanza ravvicinata trova Casini appostato. 38’ Collauto centra dalla destra, la difesa si salva in angolo. 40’ Casagrande dalla destra per la testa di Ferretti che gira centralmente.
Ripresa. 3’ Collauto per Nichele con palla deviata in angolo. 5’ Roveretto dal fondo di sinistra per Onyejiaka al centro che conclude clamorosamente sul fondo. 11’ Roveretto ben lanciato in area spreca su Casini. 18’ Collauto perde palla a metà campo ne approfitta Tresso che lancia Roveretto, galoppata indisturbata sulla sinistra e diagonale ad infilare Casini: 1-0. 26’ Zubin in area si vede ribattere la conclusione ravvicinata da Polo. 38’ Fantin in area di destra cerca Onyejiaka sul secondo palo, ma il servizio è lungo. 42’ Lelj serve Mazzeo in area che infila Polo: 1-1. 45’ Collauto dalla destra per De Freitas che in tuffo manda sul fondo. 46’ Mazzeo dalla destra mette per Zubin che dall’area non perdona: 1-2. 49’ Onyejika ben marcato conclude all’area sull’esterno della rete.
Venezia esce vittorioso e si appresta alla sosta di campionato con la possibilità di ricaricare le batterie per il rush finale. In attesa che si concretizzino le novità in campo societario.


QUI CUNICO
«I ragazzi sono stati
bravi a non mollare»



Lunedì 14 Febbraio 2011,
MONTECCHIO - Il Venezia c'è. Magari gli ultimi 10' di gara ma c'è. E riesce a vincere.
Una sorta di «segnale» che arriva dalla trasferta di Montecchio per tre punti da leggersi in chiave promozione.
«Sappiamo che dobbiamo lottare partita dopo partita - spiega Cunico - è la seconda volta che negli ultimi frangenti della gara andiamo sotto e poi rimontiamo e, alla fine, la vinciamo. Difficile mantenere quella carica ed intensità agonistica ogni partita, soprattutto quando gli avversari, quando incontrano il Venezia, metto in campo qualcosa in più».
Gara, comunque, che si sapeva non facile.
«Infatti, pur sapendo che non sarebbe stata una partita facile - spiega Cunico - e che avremmo incontrato una formazione che sta attraversando un buon momento, in un primo tempo dove non siamo stati il solito Venezia concedendo molto, alla fine siamo stati bravi a crederci sino all'ultimo. Sono soddisfatto della capacità della squadra di non mollare, soprattutto nei 45' della ripresa. Dopo il nostro pareggio è scattato quel qualcosa in più, la voglia di vincerla e così è stato».
Azzeccato, dunque, l'inserimento di Mazzeo al posto di Ferretti nella seconda parte del match.
«Ha fatto bene - commenta il mister degli arancioneroverdi - è il suo momento e l'ha dimostrato già domenica scorsa ed anche ieri è riuscito a confermarlo. Ci ha permesso quella vivacità in più, quella velocità in avanti che nel primo tempo non siamo riusciti a mettere in campo».
E contro il Montecchio, all'ombra dei castelli di Giuletta e Romeo, il vicentino Cunico infrange un tabù, ottenendo la quarta vittoria consecutiva stagionale.
«Speriamo di aver definitivamente rotto il ghiaccio - sorride il mister - ci siamo andati più volte vicini, speriamo che questo sia l'inizio che ci porti ad altre vittorie importanti. Da qui sino alla fine - analizza Cunico - sono tutte delle finali. E lo dimostra che anche la quartultima in classifica, contro di noi, non ha mai mollato. Ci aspettano partite difficilissime per un campionato che è ancora lungo e con ancora molti punti in palio. L'obiettivo deve essere quello di procedere domenica dopo domenica».
Simone Baldo

© riproduzione riservata


le pagelle
di LUCA MIANI

Lunedì 14 Febbraio 2011,
CASINI 7.5 - Protagonista indiscusso nella prima frazione di gioco, salva la porta lagunare in almeno cinque-sei occasioni nel momento in cui i locali appaiono davvero scatenati.
CASAGRANDE 5.5 - Sulla fascia non contiene a dovere le folate di un Roveretto che solamente in avvio di gara va piano perchè rimedia una brutta botta alla schiena. Per il resto poco contributo offensivo e nessuna serenità.
NICOLETTO 5.5 - Non sempre risulta tempestivo e preciso negli interventi e spesso va in affanno in occasione delle penetrazioni avversarie.
VIANELLO 6 - Un po’ meglio del compagno di reparto con una certa autorità in più, ma sempre al di sotto delle possibilità.
CARDIN 5.5 - Giornata davvero storta con poca determinazione, una sfida pericolosa persa con Onyejiaka e poca concretezza.
LELJ 6 - Non brilla davanti alla difesa anche se appare generoso. Si riscatta con l’assist del primo gol.
NICHELE 6 - Grande lotta a centrocampo ma anche tanto nervosisimo e interventi al limite per rallentare le avanzate avversarie.
ST 38’ DE FREITAS sv - Una sola bella giocata, sfortunata.
COLLAUTO 6 - Merita la sufficienza per l’impegno e la costanza, non per la qualità che questa volta non è stata quella abituale. Per giunta sbaglia palla e fa partire l’azione del gol locale.
MALAGÒ 5.5 - Corre come un dannato ma molto spesso lo fa senza costrutto. Poca inventiva.
ST 28’ BARZAN sv - Esordio assoluto in D in un match delicato, senza sfigurare.
ZUBIN 6.5 - Solita voglia di segnare coronata proprio all’ultimo, non molla mai. Belle giocate non sempre fortunate.
FERRETTI 5.5 - Lotta e impreca. Sgomita e le prende. Alla fine però inquadra la porta due volte e troppo centralmente.
ST 15’ MAZZEO 6.5 - Porta il solito brio nella ripresa ed è protagonista in entrambe le reti lagunari.


Mazzeo, il protagonista
«Due azioni indovinate, gol e assist, che valgono tre punti importantissimi»


Lunedì 14 Febbraio 2011,
MONTECCHIO - Si fa trovare pronto quando serve. Lo ha dimostrato domenica scorsa e lo ha confermato ieri contro i castellani.
Mazzeo entra nella ripresa, riporta in parità i suoi e serve l'assist a Zubin per la rete che vale i tre punti.
«Sono stati tre punti fondamentali - è l'analisi di Mazzeo - abbiamo dato una grande prova di forza riuscendo a ribaltare il risultato andando a vincere una partita a 5' dalla fine. Pronti a lottare ogni domenica, certo che se il Treviso non perde un colpo. Ma è altrettanto certo che noi li aspettiamo al "Penzo"».
Entrato e subito si nota la differenza.
«Sono contento sia per la rete che per l'assist - sorride la punta arancioneroverde - perché, alla fine, sono valsi i tre punti».
Due momenti decisivi.
«Nell'occasione del pareggio Nicoletto ha messo la palla in mezzo - descrive l'azione Mazzeo - ho finto l'uno-due, mi sono girato ed ho calciato ed è andata bene. Sull'altra, c'è stata la rimessa laterale e l'ho girata subito in mezzo per Zubin».
Intesa che cresce e che da buoni frutti, insomma, si può parlare di coppia ideale con Zubin.
«Giocherei con tutti e tre davanti - sorride la punta - alla fine sono scelte che compie il mister e dobbiamo accettarle. L'importante - sottolinea Mazzeo - è entrare quando chiamati e dimostrare di essere pronti. Per quanto riguarda io e Zubin ci conosciamo da inizio anno. Poi deciderà il mister e chi sta fuori l'altro deve farsi trovare pronto, tutto qui».
Elemento importante che sottolinea la forza del gruppo, come dice Ferretti, al termine di una gara non disputata al meglio ma che, alla fine, vale tre punti.
«Certamente - analizza Ferretti - sta in questo la forza del gruppo. Quelli che sono entrati hanno dimostrato di essere pronti. Comunque, non abbiamo rubato nulla, i 30 punti in più si sono comunque visti ed è per questo che alla fine abbiamo portato a casa i tre punti».
Per quanto riguarda la sostituzione nessun problema.
«Non trovavo spazi ed il mister ha deciso così. L'obiettivo per me è quello di segnare, spero dalla prossima domenica». (s.bal.)


QUI VENTURINI
«Siamo stati beffati
Loro con due tiri
hanno vinto il match»


Lunedì 14 Febbraio 2011,
MONTECCHIO - Brucia la sconfitta patita contro i veneziani. Sì, perché al Cosaro i biancorossi di mister Venturini avrebbero meritato molto di più.
«Avremmo meritato di vincere questa partita». È il commento a caldo dell'allenatore dei castellani, soprattutto dopo un primo tempo «che se fosse terminato due a zero per noi non ci sarebbe stato nulla da dire. Nella ripresa siamo stati bravi a sfruttare al meglio una ripartenza ed andare in vantaggio; l'unico rammarico quello di non essere riusciti a stare attenti sino alla fine. Siamo poi riusciti a confezionare altre due palle gol, ma direi che clamoroso è stato il rigore negato alla nostra punta».
Insomma, rammarico per una bella gara contro la seconda forza del campionato per un triste epilogo.
«Strameritare di vincere, alla fine - è l'amara conclusione per Venturini - non serve a niente. Ci rimane la consapevolezza che questo Montecchio è una squadra che sa giocare e con molti giovani. Ieri, abbiamo messo in campo un'ottima prestazione però non siamo riusciti a raccogliere nulla. A volte è meglio giocare male e vincere».
Brucia, perché a 4' dalla fine i tre punti erano in cascina.
«Non avremmo rubato nulla, poi vada anche per il pari, ma perdere cosìà.sul fallo laterale e la palla subito in gioco - analizza il gol partita degli ospiti - non siamo stati accorti. Alla fine. Con due tiri hanno vinto la partita». (s.bal.)

ZakkTV
00martedì 15 febbraio 2011 00:26
La Nuova di Venezia e Mestre

Venezia, per grazia ricevuta


14 febbraio 2011 — pagina 24 sezione: Sport

MONTECCHIO MAGGIORE. Guardiamoci bene negli occhi, giuriamo di dire la verità, tutta la verità, cercando di essere imparziali, o anche onesti: troppa grazia questa vittoria - 2-1 per il Venezia - chiamiamola “regalata” e diciamo che il Montecchio l’ha buttata via e il Venezia è stato lesto a raccoglierla. Va bene, per stare sulla scia del Treviso. E che il vento non cambi.
Casini. Primo tempo desolante, Venezia senza cuore e senza idee. Il Montecchio fa quello che vuole e dal via all’intervallo ha cinque palle gol limpide ma trova un portiere, Alessandro Casini, che sembra più forte di Yashin (i più giovani non lo ricordano, ma si fidino, mentre la nuova proprietà gradisca il gentile paragone). Nel secondo tempo i vicentini vanno sull’1-0 e mancano tre volte il 2-0, ad un quarto d’ora dal termine vanno nel panico più totale ed ecco allora il Venezia lucido ed essenziale, che pareggia all’87’ e vince nel primo minuto di recupero. Il Bignami della partita è tutto qui.
Il rombo no. Cosa non funziona? Prima di tutto l’atteggiamento. Venezia molle, se non ti metti a lottare è inutile dare la colpa agli schemi. E’ anche vero che nel secondo tempo Cunico restituisce alla squadra il tradizionale 4-4-2 con Collauto a destra e le cose migliorano. Se non altro perchè non produce risultati il “rombo” del primo tempo, con i quattro centrocampisti che cambiano continuamente posizione in una sorta di gioco dei “quattro cantoni” che si faceva una volta nelle calli.
Paura. Vista dalla parte del Montecchio, si può dire invece che i biancorossi vicentini perdono per la paura. Per mezza partita trovano un portiere-mostro, poi segnano e in contropiede sbagliano le occasioni per chiudere, e quando non ne hanno più capiscono che il Venezia avanza inesorabile per andare a raccogliere il successo. Sì, qualche perdita di tempo, ma con la palla in gioco il Montecchio non riesce a frenare il ritmo, a gestire i tempi di gioco, e fanno una brutta fine. Hanno tutte le ragioni per dire che non meritavano di perdere, ma possono anche valutare una serie di errori importanti.
Volare. Testa di De Pretto (3’), tocco debole di Onyejiaka (11’), ancora testa De Pretto (28’), destro in corsa di Onyejiaka (31’) e sinistro di punta di Tresso. Ecco i cinque capolavori di Casini che sventa tutto e stronca in gola l’urlo dei biancorossi. Nel secondo tempo, invece, i gol: Tresso entra deciso sul Collauto (fallo?), palla a sinistra per Roveretto, fuga e diagonale imparabile. Mazzeo cambia la partita, gran gol al 42’ su imbeccata di Lelj, stop, rotazione e sinistro imparabile, e poi trionfo al 91’ con l’invito a Emil Zubin, un pallone al quale non si può dire di no, mentre mezzo Montecchio resta in ginocchio a pestere i pugni sull’erba.
Campionato. Tanto rumore per nulla, là in cima non è cambiato niente, ha vinto anche il Treviso. Resta la sensazione che il Venezia sia arrivato alla partita pensando a cose societarie più che al campo. Succede, quasi normale. Meno male che domenica il campionato si ferma. Ben vengano i nuovi padroni, ma occhio perchè c’è un campionato ancora da vincere. Che la squadra possa prepararsi in pace. A giocare.
- dall’inviato Carlo Cruccu

«Sì, ho fatto bene»

14 febbraio 2011 — pagina 25 sezione: Sport
MONTECCHIO. Per Alessandro Casini una giornata da ricordare. Pazienza se ha perso la possibilità di allungare l’imbattibilità, ma grazie a cinque super parate ha impedito al Montecchio di dilagare nel primo tempo, dando al Venezia la chance per portare a casa i tre punti. «Ma a casa ci andrò anche io questa settimana - dice il portiere di Arezzo - manco da un mese e mezzo, e ho voglia di rivedere i miei. Ci torno consapevole di aver giocato la mia miglior partita da quando sono al Venezia».
Già col Torviscosa, otto giorni fa, aveva compiuto un paio di miracoli lasciando a secco gli avversari. Ieri si è proprio superato. «La parata più difficile è stata la prima, dopo appena un paio di minuti di gioco - racconta Casini - ero pronto a uscire sul traversone, poi De Pretto l’ha colpita di testa e piazzata bene, ma in tuffo ci sono arrivato. Meglio una partita nella quale stai sempre sulla corda e fai tante parate, rispetto a partite nelle quali la palla ti arriva magari solo due volte e rischi di non prenderla perchè sei freddo o poco concentrato. Alla fine un gol comunque l’ho preso ma il record di imbattibilità conta relativamente, non ne faccio un problema».
Con un portiere così, però, anche la difesa ballerina vista ieri ne trae vantaggio. «Sullo 0-1 mi son detto: qui oggi è dura - aggiunge - ma è stato determinante lo spirito di gruppo, il cercare comunque una reazione in quel momento di difficoltà, arrivando anche a girare la partita nei minuti finali. Il Venezia stavolta ha tirato fuori gli attributi, e giustamente abbiamo festeggiato in spogliatoi al termine della gara».
Un pensiero speciale ai genitori. «Chi fa un gol a volte fa una dedica, io stavolta dedico a loro questa mia prestazione. Ben venga la sosta, avevamo bisogno di un momento di riposo per rilassarci e poter poi riprendere con l’inseguimento al Treviso. Ci attendono altre partite difficili».
- Simone Bianchi

Vota Juninho
00martedì 15 febbraio 2011 13:27
Sulla Tribuna scrivono che la prtita contro di noi si giocherà di domenica senza diretta TV...
Cosi avranno ancora più gente il quello stadio di merdaaaa
ZakkTV
00martedì 15 febbraio 2011 20:56
da www.vesport.it

15/02/2011
YURI KORABLIN nuovo Presidente del Fbc UnVE

di MDAvvocati Venezia

COMUNICATO STUDIO MDAVVOCATI VENEZIA

Oggi 15 febbraio 2011 presso lo studio legale MDA a Venezia si è riunito il nuovo Consiglio di Amministrazione della società Football Club Unione Venezia S.r.l, composto da Yury Korablin, Aleks Samokhin, Enrico Rigoni, Ignazio Guerra e Massimo Venturini.

Nuovo presidente della società è Yury Korablin, capofila della cordata di imprenditori russi che pochi giorni fa ha stipulato con il Patron Enrico Rigoni un contratto preliminare per la compravendita della totalità delle quote del capitale sociale della società calcistica lagunare.

Il Consiglio di Amministrazione ha altresì confermato a Ignazio Guerra le deleghe per l’ordinaria amministrazione della Società.
Nel frattempo l’avv. Alessio Vianello, che svolgerà anche la funzione di Segretario del Consiglio di Amministrazione della Società, ha avviato l’attività di due diligence legale sulla società e propedeutica alla costituzione della nuova società di diritto italiano, interamente detenuta dalla nuova proprietà russa, che nei primi giorni di Marzo andrà a stipulare il contratto definitivo di compravendita del 100% delle quote della società.

Nel Consiglio di Amministrazione siede anche Aleks Samokhin, giovane imprenditore di origine bielorussa e di cittadinanza italiana, residente a Sacile (PN), fiduciario del presidente Korablin, attivo da anni nel settore delle relazioni commerciali e turistiche tra imprenditori e gruppi di imprese di nazionalità russa.
Samokhin, con un passato di calciatore nelle squadre giovanili di importanti club calcistici italiani, si appresta a svolgere un ruolo chiave nei rapporti tra la proprietà russa del club lagunare ed il territorio veneziano.

La Società annuncia che, immediatamente dopo la formalizzazione del contratto definitivo, i rappresentanti della nuova proprietà incontreranno a Venezia la squadra ed i rappresentanti delle tifoserie arancioneroverdi.

GigiBeghetto9
00mercoledì 16 febbraio 2011 16:18
da sportmediaset.it

Cordata russa compra il Venezia

"Serie A in cinque anni e stadio nuovo"


Mentre all'Olimpico già si sventola la bandiera a stelle e strisce, in laguna, a Venezia per la precisione, ci si domanda: ma chi sono veramente questi russi che ci comprano la società? Una prima risposta è arrivata nella giornata di ieri, in cui è stato annunciato il nuovo consiglio d'amministrazione: ne fanno parte anche Yury Korablin e Aleks Samokhin. Nessuna particolare indiscrezione sugli altri componenti della cordata che ha deciso di investire nel calcio italiano. Di Korablin e Samokhin, invece, qualcosa si conosce. Il primo, che è anche il nuovo presidente, ha 51 anni e gravita nell'orbita della Jubra Bank, una potente banca sovietica con sede centrale a Tyumen, uno dei principali centri finanziari del paese. L'altro, Samokhin, è un giovane imprenditore di origine bielorussa, da anni in Italia, che cura le relazioni tra imprenditori e gruppi d'impresa di nazionalità russa. Ma che c'entrano col calcio?

Nulla o quasi. Fino a ieri. Quando, in teoria, è stato sancito il passaggio di consegne dalla vecchia alla nuova proprietà del Venezia calcio. In tempi record. Fino a qualche settimana fa, infatti, sembrava difficile immaginare uno scenario simile. Poi qualche incontro, un paio di riunioni e una stretta di mano. In questo modo - si dice - il Venezia potrà riprendere a sognare la Serie A e costruire uno stadio nuovo, moderno per tutta la città. Lo ha detto Enrico Rigoni, l'ultimo dei patron arancioneroverdi: "Ho cercato il lato umano della trattativa e l'ho trovato in queste persone - ha spiegato soddisfatto - Hanno ottime basi economiche e porteranno la squadra in A in cinque anni. Si occuperanno anche del nuovo stadio".

Parole incoraggianti e investitura ufficiale. Senza fornire ulteriori referenze. Saranno i russi a presentarsi alla stampa e ai tifosi non appena il preliminare d'acquisto diverrà definitivo. Impossibile negare che la vicenda presenti controni poco chiari e a volte strampalati. Soprattutto agli occhi dei tifosi, che hanno chiesto chiarimenti espliciti. E immediati. Il Venezia, dal dopo-Recoba, ha vissuto anni tormentati e la sua gente spera di non cadere in nuove illusioni o tranelli. Richiesta legittima.

Ma se davvero i russi mandassero in porto la questione, sarebbe un caso più unico che raro nel calcio italiano. Altri russi, in un passato più o meno recente, hanno chiesto informazioni su Roma (il vice-presidente del colosso petrolifero Lukoil, ndr) e Bologna, salvo poi scappare e non lasciare traccia. E' difficile concepire come un nuovo modello Abramovich possa replicarsi in un contesto diverso e così distante dal Chelsea: il Venezia, infatti, milita attualmente nel campionato Dilettanti e non rappresenta una piazza appetibile, calcisticamente parlando. Così, è facile tornare alla domanda di partenza: questi, col calcio, che c'azzeccano?

Magari, il club calcistico potrebbe essere una buona base di partenza per investimenti strutturali di altro tipo (turismo e edilizia). Una soluzione collaterale per entrare pienamente e stabilmente nel mercato italiano. Potrebbe essere tutto questo o anche altro. Fin quando la nuova società non toglierà la maschera, sarà difficile cogliere le sue intenzioni. Fin quando non raggiungerà uno dei risultati che si è prefissa, sarà impossibile infondere fiducia. Non basta la parola 'magnate'. Venezia per il calcio ha già sofferto abbastanza.
Il custode della cripta
00mercoledì 16 febbraio 2011 18:12
Questa cosa continua a fare molta notizia.
I servizi nel TGR Veneto di Raitre ormai non si contano più e poco fa ne hanno parlato anche nel Tg Sport di Raidue.
magnani75
00mercoledì 16 febbraio 2011 18:58
Re:
Il custode della cripta, 16/02/2011 18.12:

Questa cosa continua a fare molta notizia.
I servizi nel TGR Veneto di Raitre ormai non si contano più e poco fa ne hanno parlato anche nel Tg Sport di Raidue.




speriamo si presintino con mega proclami inmodo da demoralizzare i giocatori che stanno giocando questa stagione, magari non avendo prospettive di rimanere.....
enricotv
00giovedì 17 febbraio 2011 00:58
da www.ilgazzettino.it

Venezia, Korablin
nuovo presidente


Ieri si è insediato il nuovo cda di trasizione: ne fanno parte
Rigoni, Guerra, Venturini e Samokhin futuro ad lagunare

Mercoledì 16 Febbraio 2011,
Da ieri il Venezia ha un presidente russo. L’imprenditore immobiliare moscovita Yury Korablin è stato insediato al vertice del nuovo consiglio di amministrazione ed è quindi la nuova guida del team lagunare che sta lottando al secondo posto in serie D.
Negli uffici dello studio Mda l’avvocato Alessio Vianello, già in passato al fianco del Venezia calcio ai tempi della presidenza Zamparini, si è svolta la prima riunione del nuovo cda.
Ne fanno parte oltre a Korablin, il suo uomo di fiducia Aleks Samokhin (che potrebbe diventare l’amministratore delegato), bielorusso di nascita, italiano di cittadinanza e residente a Sacile, il presidente della Municipalità di Mestre Massimo Venturini (a titolo personale), il patron uscente Enrico Rigoni e il suo braccio destro Ignazio Guerra.
Alla seduta erano presenti fisicamente solamente Samokhin e Guerra mentre lo stesso Vianello fungerà da segretario senza però entrare nel cda.
Lo stesso legale veneziano non ha voluto rilasciare dichiarazioni particolari, rimandando ogni comunicazione ufficiale alla prima settimana di marzo, quando il passaggio definitivo delle consegne dovrebbe diventare effettivo.
«Come Studio abbiamo seguito la trattativa - afferma Alessio Vianello - e restermo al fianco del nuovo cda al fine di agevolarne il lavoro nell’apprendimento delle normative italiane in fatto di gestione di società e indirizzandone l’avviamento. Una trattativa interessante che ha gratificato il nostro Studio alla pari di molte altre che stiamo conducendo con perizia da tempo».
Andare al di là della dichiarazione ufficiale è ben difficile e non si ottengono conferme sulla questione economica e sulle ambizioni del gruppo.
Come noto il gruppo russo - che oltre a Korablin che funge da capo-cordata, annovera altri imprenditori e la Jugra Bank - acquista il Venezia per rilanciarlo con un investimento iniziale di un milione di euro: 400 mila vanno all’ex patron Enrico Rigoni e corrispondono alle tasse di iscrizione pagate nei due campionati, 600 mila sono quelli necessari per portare a termine la stagione.
Poi se sarà Seconda Divisione si chiederà subito l’ammissione alla Prima nella logica di raggiungere la serie A in cinque anni.
Per quanto concerne il discorso stadio, la cordata è pronta ad affrontare l’argomento con il Comune per realizzare un’impianto privato da trentamila posti nel Quadrante, con un’Accademia del calcio e una struttura ricettiva che ospiti alcuni club russi nel periodo di stop del campionato (da ottobre a marzo) con una clinica sportiva e una componente commerciale non di grandi dimensioni.
Korablin, uomo di peso economico e politico notevole a Mosca, nonchè tra i costruttori del secondo aeroporto moscovita - con grande esperienzia dirigenziale sia nel calcio sia nel basket - ha tre figli, uno dei quali si è laureato in management sportivo con una tesi proprio sul calcio italiano.


LA SQUADRA Il centrocampista di Favaro convocato nella rappresentativa alla Coppa Carnevale
Malagò a Viareggio per essere protagonista

Mercoledì 16 Febbraio 2011,
Il Venezia si ritrova questo pomeriggio al Taliercio dopo i due giorni di riposo che il tecnico Enrico Cunico, all'indomani del sofferto successo di Montecchio, ha concesso ai suoi giocatori. Per gli arancioneroverdi il lavoro sul campo riprenderà con alle spalle una certezza in più, quella che nei primi giorni di marzo potranno stringere la mano a Yuri Korablin, colui che ha rilevato la società dall'ex patron Enrico Rigoni ed ereditato da Mauro Pizzigati la carica di presidente. Oggi al Taliercio mancherà anche il centrocampista Matteo Malagò, per il quale proprio il 16 febbraio inizia l'avventura alla Viareggio Cup: la Rappresentativa di serie D, infatti, prenderà parte alla 63. edizione della Coppa Carnevale, inserita nel girone 3 assieme a Inter, Viareggio e agli australiani del Leichhardt Tigers.
«Il citì Magrini ha convocato 22 giocatori, io in Rappresentativa ho vissuto tre raduni e quel che conta è far parte del gruppo. Sono felice di poter vivere questa esperienza - ha spiegato Malagò prima di chiudere la valigia per la Versilia - però farò di tutto per non essere solo spettatore. Il mio obiettivo è quello di guadagnarmi spazio in una manifestazione che per i giovani è una vetrina ».
Il diciannovenne di Favaro nel Venezia vicecapolista è un punto fermo, avendo giocato da titolare in 18 delle sue 22 presenze collezionate in 24 giornate.
«La sosta credo proprio farà bene al Venezia, perché a Montecchio a mio avviso abbiamo pagato un po’ di stanchezza. I vicentini ci hanno messo in difficoltà con ritmi alti che non siamo riusciti a reggere troppo bene. Di certo non ci manca il carattere, dote da cui ripartire nella nostra rincorsa al Treviso».
A differenza del SandonàJesolo, che ha già reso noto che il 27 febbraio scenderà regolarmente in campo pur avendo due ragazzi al Viareggio, il Venezia deve ancora decidere se chiedere o meno il posticipo del match casalingo col San Paolo Padova. Sabato pomeriggio (ore 15) al Taliercio Collauto e soci sosterranno un'amichevole con una selezione australiana-veneta.
«Dal mio punto di vista preferirei che la rinviassero perché mi spiacerebbe - assicura Malagò - perdere un appuntamento così importante per il nostro campionato». (m.del.)


Adesso è necessario
un messaggio diretto
della nuova proprietà

Mercoledì 16 Febbraio 2011,
La svolta c’è stata.
Annunciata e attesa da tempo, ha consentito al patron Enrico Rigoni di chiudere la sua opera di salvatore prima e traghettatore poi del Venezia verso una realtà solida, che possa garantire un futuro sicuro e senza affanni al team lagunare.
Le premesse sembrano esserci tutte, almeno sentendo le opinioni - espresse a livello ufficiale oppure sul piano confidenziale - da chi conosce bene l’ambiente economico dell’Est.
La cordata russa rappresentata da Yuri Korablin avrebbe dunque le carte in regola per costruire un Venezia ambizioso e soprattutto un nuovo stadio completamente privato che potrebbe ospitare calcio e non solo, con al fianco strutture collaterali e persino una clinica sportiva.
Buone intenzioni che fanno ritrovare il sorriso agli sportivi veneziani da qualche tempo rassegnati a stagioni non esaltanti (basket escluso ovviamente), ma che impongono certezze in tempi brevi.
È di ieri l’insediamento della nuova proprietà che deve ora completare l’iter burocartico per formalizzare il passaggio di consegne, ma nel mentre una presa di posizione ufficiale della nuova cordata contribuirebbe di certo ad accrescerne la popolarità e la credibilità.

PARLA SAMOKHIN, BIELORUSSO RESIDENTE A SACILE
«Nuovo stadio, clinica sportiva
e fair play finanziario verso la A»



Olivia Bonetti

Mercoledì 16 Febbraio 2011,
A Sacile è conosciuto come “l’uomo della Sirenella”, il gran hotel che è in via di costruzione in città. Dietro quella opera infatti c’e lui, il giovane imprenditore, Aleks Samokhin, nato in Bieolorussia, 34 anni fa. Ma Aleks nasconde un’altra storia, oltre alla suo talento imprenditoriale conosciuto in provincia, un periodo della sua vita meno conosciuto: quello di promessa del calcio. Ha giocato nelle giovanili della Dinamo Minsk, squadra della prima seria della Bielorussa, e proprio per il suo talento nel calcio Aleks è arrivato in Italia, all’età di 12 anni. Ha giocato fino a 19 nelle giovanili di un club di serie A, che per ora non vuole svelare. Ma intanto in città la sua storia è emersa in concomitanza della notizia dell’acquisto del Venezia calcio da parte di una cordata di russi. Al vertice il neo-presidente Yury Korablin. Il suo braccio destro, con una poltrona nel consiglio di amministrazione, il sacilese d’adozione, l’ex calciatore Aleks Samokhin, In questa nuova sfida Aleks vuole investire tutta la sua professionalità.
Una sfida non da poco, soprattutto viste la promessa di riportare la squadra in serie A nei prossimi 5 anni. È possibile? «La nuova proprietà ha serie intenzioni di investire in maniera concreta nel settore giovanile, nelle future promesse del calcio con un vivaio consistente e quindi la serie A in 5 anni non è per nulla impossibile».
Avete lanciato anche l’ipotesi del nuovo stadio, che sarebbe tra gli accordi. Come ha risposto il Comune? «Siamo in stretta collaborazione con l’amministrazione sull’iter procedurale di massima. È un progetto molto importante per Venezia in quanto lo scopo è sociale e di immagine per la città. Il luogo deputato, come risaputo, è Tessera, vicino all’aeroporto Marco Polo».
La curiosità sulla vostra cordata è altissima, si parla di banche ma anche di persone legate alla Gazprom. È così? «Sui giornali scrivono tantissime cose, posso confermare solamente la solidità del gruppo e le sue buone intenzioni. Siccome è una fase molto delicata, e alla fase definitiva si arriverà solo nella prima settimana di marzo, non posso dire di più».
Per il calcio “di serie A” ci vogliono i soldi. Indiscrezioni confermano, che l’ipotesi della serie A, è fatta su dati concreti. Che le disponibilità di investimenti da parte del vostro gruppo non mancano. Corrisponde al vero? «Il gruppo è solido dietro c’è un importante banca russa di Tjumen. Si tratta della banca commerciale Jugra bank, che ha le sedi principali a Mosca e San Pietroburgo».
Cosa manca a suo parere, da tecnico, nell’attuale squadra? «Il nostro obiettivo ora è vincere il campionato, essendo secondi. Quindi puntiamo tanto sulla squadra, che nell’arco del campionato ha dimostrato di avere i numeri per passare di categoria. Quindi l’unica cosa che possiamo dare in più, è solo una ulteriore motivazione grazie al grande progetto che stiamo creando».
Più di qualcuno ha parlato di un «investimento da matti». Cosa risponde? «L’obiettivo è creare un’accademia del calcio con una struttura clinica diagnostica per sportivi investendo tanto sul settore giovanile. Il tutto costruendo uno stadio secondo le ultime tecnologie innovative di risparmio energico e bioedilizia. Adotteremo il metodo Platini, con il fair play finanziario, già dal prossimo anno in anticipo rispetto ad altri. Questo è da matti?»
Progettate qualche cambiamento eclatante, allenatore o altro? «Vorrei rassicurare che tutta la squadra e il suo staff tecnico saranno in stretto contatto con la proprietà per arrivare all’obiettivo di salire di categoria».


RESTA AL LAVORO L’UOMO DI FIDUCIA DI RIGONI
Guerra: «Spiegherò ad Aleks
come gestiamo la società»


Marco De Lazzari

Mercoledì 16 Febbraio 2011,
Come previsto l'ex patron Enrico Rigoni fa dunque parte del cda del «nuovo» Venezia italo-russo, assieme a Ignazio Guerra.
All'ex amministratore delegato è stato affidata non una carica precisa, bensì le deleghe per l'ordinaria amministrazione. Fino a quando lo spiega il diretto interessato.
«Svolgerò le mansioni richiestemi fino al giorno del rogito in programma all'inizio di marzo - le parole di Guerra - dopodiché, come è normale che sia la proprietà vedrà il da farsi. Per ora questa è la prima scadenza fissata, per il prosieguo nulla è stato ancora deciso».
Al presente, tanto per fare un esempio, l'ordinaria amministrazione prevede il saldo degli stipendi di gennaio alla squadra.
«Pian piano mostreremo ad Aleks Samokhin - prosegue Guerra - vale a dire a colui che funge da referente per la nuova proprietà, da fiduciario del presidente Korablin, come si svolge l'attività quotidiana in seno al Venezia. Sicuramente è un buon inizio il fatto che Aleks conosca già bene il calcio per averlo giocato e toccato con mano».
Samokhin, riportava il comunicato ufficiale emesso dal Venezia al termine del cda di ieri mattina «si appresta a svolgere un ruolo chiave nei rapporti tra la proprietà russa del club lagunare ed il territorio veneziano».
«La nuova proprietà ha entusiasmo e idee chiare su cosa vuole fare, a breve le illustrerà. Non sono persone abituate alle chiacchiere, preferiscono operare e portare i fatti. Personalmente, ma lo ha già detto chiaramente il signor Rigoni, le sensazioni sono molto positive perché i nuovi padroni del Venezia Calcio sono una «piccola potenza» che vuole fare le cose fatte bene».
Lo stesso Samokhin ha già avuto modo in due occasioni, mescolandosi tra i tifosi in tribuna, di assistere alle vittorie del Venezia con il Torviscosa al Penzo (6-0) e domenica scorsa a Montecchio (2-1).
«A Montecchio c'è stata la rimonta e questo, assieme al fatto che la squadra sia ancora a contatto col Treviso, è l'aspetto più confortante. È chiaro che quella di tre giorni fa in terra vicentina non è stata una prestazione indimenticabile da parte del Venezia. L'importante è che alla ripresa (domenica 27, ore 14.30 al Penzo, salvo posticipo al 16 marzo, ndr) col San Paolo Padova la squadra si faccia trovare pronta».


L’ULTIMA PARTITA GIOCATA IN SERIE B Dall’accusa di frode sportiva

Assolto Dal Cin per i fatti di Genova

Gianluca Amadori

Mercoledì 16 Febbraio 2011,
La Corte d'Appello di Genova ha assolto l’allora presidente del Venezia calcio, Franco dal Cin, dall’accusa di frode sportiva in relazione al presunto accordo sull'esito della partita Genoa-Venezia, nel campionato di serie B 2004-2005, che costò la retrocessione in C1 della squadra ligure. Per le stesse accuse, i giudici di Genova hanno invece confermato la condanna a 4 mesi (condonati) inflitta in primo grado al presidente del Genoa, Enrico Preziosi. Assieme a Dal Cin, sono stati assolti, per non aver commesso il fatto, anche il figlio di Preziosi, Matteo, e l'allora dg del Genoa, Stefano Capozzucca.
Nel 2007, a conclusione del processo di primo grado, Dal Cin era stato ritenuto responsabile della frode sportiva e condannato a 4 mesi di reclusione (pena condonata) in quanto ritenuto responsabile della presunta "combine" in base alla quale il Genoa vinse la partita per 3-2 conquistando la promozione in serie A. Successivamente, però, la Cassazione ha annullato la sentenza e rinviato gli atti nuovamente in appello, dichiarando non utilizzabili le intercettazioni telefoniche, in quanto effettuate per un reato che non le consentiva.
Il processo è stato quindi rifatto e, ieri, i giudici di Genova hanno assolto Dal Cin (difeso dagli avvocati Rossetti e Passeggio) confermando la condanna solo per Preziosi.
enricotv
00giovedì 17 febbraio 2011 21:08
da www.ilgazzettino.it

CALCIO Il capitano riassume lo stato d’animo della squadra
che saluta la nuova proprietà ma pensa solo al campionato

Collauto: «Entusiasti,
ma con i piedi a terra»


Luca Miani
Giovedì 17 Febbraio 2011,
«Il Venezia ha bisogno di stabilità per poter programmare il futuro e mi sembra che la nuova proprietà sia accreditata di questa capacità».
Mattia Collauto, capitano arancioneroverde, saluta con soddisfazione l’arrivo della cordata guidata da Yury Korablin, intenzionata a porre le basi per un Venezia che ritorni nel calcio che conta.
«Francamente noi giocatori non abbiamo avuto ancora l’occasione di conoscere i nuovi proprietari - afferma - ma le referenze che ci hanno presentato sia l’avvocato Pizzigati sia il patron Rigoni fanno ben sperare. È gente che viene a Venezia con buonissimi propositi e pare intenzionata a fare bene: mi auguro sia davvero l’inizio di un futuro radioso».
La settimana passata è stata un po’ convulsa per voi, con il rincorrersi di voci sul cambio di proprietà e poi con le dimissioni del presidente Pizzigati.
«Che vogliamo ringraziare in maniera particolare per la professionalità con la quale ha condotto tutta l’operazione prima di salvataggio e poi di cessione della società. Vogliamo dedicargli la vittoria di Montecchio per ringraziarlo del suo operato».
La nuova proprietà si è presentata particolarmente ambiziosa: vuole vincere il campionato per poi pensare in grande.
«Ed è lo stesso nostro obiettivo che stiamo perseguendo dall’inizio della stagione. Vogliamo lottare sino all’ultimo per arrivare primi e stiamo lavorando duramente per riuscirci».
La sosta di campionato vi agevola?
«Avevamo bisogno di rifiatare e dopo una settimana nella quale si è parlato tanto, di poterci compattare e guardarci negli occhi. Ci sono ambizioni e proclami che inevitabilmente fanno crescere l’entusiasmo ma noi dobbiamo essere bravi a stare con i piedi ben fissi a terra, guardare la realtà e continuare a crescere».
Nei programmi della dirigenza Korablin c’è anche la costruzione del nuovo stadio.
«Premesso che da romantico non lascerei per nulla al mondo il Penzo, ma è indubbio che una struttura moderna è indispensabile per porre solide basi della squadra e della società. Ben venga l’impianto nuovo che aprirebbe tante porte e permetterebbe al Venezia di crescere ancor di più».


LE OPINIONI Cresce l’entusiasmo attorno alle ambizioni del nuovo gruppo
Adesso i tifosi credono nel rilancio
Giovedì 17 Febbraio 2011,
(lumi) Nuova presidenza con Yury Korablin al timone, nuova società in arrivo, tanti procalmi ambiziosi e ancora il nuovo stadio quale obiettivo.
La tifoseria arancioneroverde saluta con entusiasmo il rinnovato interesse per la squadra della città, ma resta al momento in attesa di conoscere direttamente i nuovi proprietari, augurandosi che abbiano la possibilità di mettere in atto i loro propositi.
Paolo Poggi, da ex giocatore, ora dirigente al Lido, e sempre vicino alle sorti del Venezia, saluta positivamente questa nuova era.
«In tre giorni hanno rifatto trovare il sorriso un po’ a tutti gli appassionati - dice Paolino - e si sono presentati con temi particolarmente concreti. Mi fa piacere in particolare l’attenzione che preannunciano per il settore giovanile. La nostra città - quella storica atipica in tutto - ha indubbiamente delle potenzialità qualitative che potranno trarre indubbio vantaggio da una politica del genere».
Il pensiero di Franco Vianello Moro presidente del club Alta Marea nonchè rappresentante di Venezia United, guarda proprio alla componente public company.
«Ben 1200 persone hanno assicurato il loro affetto concretamente per far continuare ad esistere il Venezia con il loro apporto di passione. Siamo una realtà che ha tenuto assieme il tifo e la base anche in questo momento di transizione e mi auguro ci sia data al più presto la possibilità di confrontarci con un nuovo corso che mi pare stia partendo con il piede giusto. Abbiamo grande fiducia».
Andrea Vianello è uno dei portavoce dei Vecchi Ultrà, e si dice attratto dal progetto della nuova cordata.
«Spero che quanto è stato anticipato dalla stampa sia vero e che finalmente arrivi alla guida della società un gruppo importante, che possa concretizzarne il rilancio. Determinante sarà che nessuno metta i bastoni tra le ruote, che nessuno ostacoli la progettazione di questa nuova realtà».

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