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CALCIO: PROMOZIONE

Bosi, uno sguardo dalla tribuna: «Eppure il Treviso farà un bel campionato»

Drammi non se ne devono fare, ci mancherebbe. Di mani nei capelli per dei rigori falliti, magari proprio allo scadere che è ancora peggio, è piena la storia del calcio. Del resto, lo ha ricordato il...



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Drammi non se ne devono fare, ci mancherebbe. Di mani nei capelli per dei rigori falliti, magari proprio allo scadere che è ancora peggio, è piena la storia del calcio. Del resto, lo ha ricordato il "reo", al secolo Luca Dal Compare, ne sbagliò uno anche il Divin Codino, Roby Baggio, ai mondiali americani. Il vero problema del Treviso non è non saper segnare dal dischetto, ma in azione: due 0-0 di fila dopo il set tennistico vinto contro il Rossano ci fanno capire che la squadra talvolta fa fatica a sbloccare il risultato.
Sono tre le partite nelle quali i nostri non sono riusciti a gonfiare la rete; se ci riescono, poi magari vanno anche di goleada, bisognerebbe invece avere più equilibrio, più cinismo, in area avversaria manca la freddezza tipica degli attaccanti di ruolo; quelli costretti ad esserlo per penuria di reparto non sempre possono averla.
Il Sarcedo di Ale Ferronato ha la miglior difesa del campionato (3) come i biancocelesti, rispetto ai quali ha segnato 2 reti in meno (10): eppure ha 6 punti in più. Significa che, se si dispone di una buona retroguardia, è sufficiente marcare almeno un gol a partita.
Domenica al Tenni c’era anche Giovanni Bosi, l’ultimo dei tre allenatori dell’ultima disgraziata stagione, che cercò in ogni maniera la salvezza in extremis in Prima Divisione.
Oggi Bosi fa il mister della Primavera del Palermo. Bosi appena può torna qui, vivendo a Carbonera, anche perchè questi colori, non è un mistero, gli sono rimasti nel cuore.
E così giudica la prestazione della sua ex squadra. «Direi che il Treviso gioca bene, fa un buon calcio; fra l’altro stimo molto Piovanelli e sono convinto che farà certamente un buon lavoro, ha un paio di ragazzi che avevo io con la Primavera del Treviso. Credo davvero che alla fine possa arrivare un risultato importante».
Una gara sfortunata: quel rigore di Dal Compare…
«Sì, ma almeno è una squadra che prova a giocare, può fare tranquillamente un campionato interessante. A me il Treviso è piaciuto, non è facile affrontare avversari che vengono qui solo per difendersi, come ha fatto il Summania. Vincere è sempre difficile, anche in Promozione, ma a Simone Piovanelli va dato atto che sta svolgendo egregiamente il suo lavoro».
Nostalgia per il Tenni, la squadra, l’ambiente, la città?
«Quella chiaramente c’è sempre, del Treviso resto un tifoso, è la mia città dove ho ancora tanti amici».
Quali giocatori di questo Treviso potrebbero emergere?
«Mi ha fatto piacere vedere Livotto, Pillon, poi Ton e Bortolin, ragazzi che ho avuto il piacere di allenare. E ho apprezzato anche Di Prisco, quello che gioca da regista in mezzo al campo, una egregia prestazione».
Bosi, in uno stadio che vide la A si gioca la Promozione.
«Secondo me per ripartire non bisogna guardare tanto al passato ma avanti, essere fiduciosi e lavorare seriamente, come sta facendo questo Treviso. Lo so, adesso si gioca contro squadre di paesini veneti, ma la storia è fatta di cicli: quello di oggi si chiama Promozione».
Silvano Focarelli
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DI TREVISO-SUMMANIA
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22 ottobre 2013