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Tentoni: «Voglio divertirmi vincendo»

07 febbraio 2014 — pagina 44 sezione: Nazionale
Il Treviso oggi va a… Tentoni ma vuole avere le idee chiare. Quelle che in questi giorni il nuovo allenatore sta infondendogli. Per ora solo in allenamento, domenica si spera anche sul campo, quello di Rossano. Davide Tentoni non vede l’ora di entrare finalmente nel clima agonistico, di far riprendere ai biancocelesti la marcia di avvicinamento al primato. E il piglio è quanto mai deciso. «Il primo lavoro è stato di approccio mentale e di conoscenza», spiega «volevo capire le vibrazioni dello spogliatoio, illustrare i miei concetti calcistici ma anche morali. Sono uno che pretende molto: nello sport prima di avere devi dare tutto, questo è il caposaldo che voglio trasmettere. E devo dire che nel gruppo ho trovato risposte del tutto soddisfacenti, disponibilità, tanta voglia di far bene; i giocatori sono tosti, vogliosi di fare. E questo mi dà positività. E’ insomma iniziato un nuovo corso, nel quale la squadra si terrà il buono fatto finora, ma poi dovrà anche seguire le mie indicazioni, la mia filosofia. Punto sull’intensità, non solo fisica, anche mentale: è un torneo difficile, ogni gara sarà come una finale. E mentalmente non accetto errori, dovremo avere sempre l’atteggiamento giusto, guai se il mio Treviso sbaglia l’approccio alla gara. Chiaro, il calcio alla fine è un divertimento, però io mi diverto quando vinco, quindi ci siamo già capiti». Tutto questo decalogo attende una verifica in partita. «Infatti: mi è dispiaciuto non debuttare subito, anche se ho avuto più tempo per inculcare le mie idee: i ragazzi dovranno farmi capire di quanto tempo hanno bisogno, in verità non ce n’è molto. Finora abbiamo avuto i campi allagati, ma la società è stata perfetta nel metterci in condizione di lavorare sul sintetico». Tecnicamente come ha trovato questo Treviso? «Ho trovato una squadra con buoni presupposti, dispone di una tecnica superiore che andrà dimostrata, più che con il fioretto, con la sciabola. Agonismo e tecnica sono le basi per toglierci delle soddisfazioni, e tali potenzialità vanno espresse con i fatti: se la squadra avrà questa capacità mentale le soddisfazioni arriveranno. Inoltre occorre avere la voglia di essere protagonisti, ne hanno i mezzi». Piovanelli le ha lasciato un Treviso competitivo? «Certo, ma io l’ho sempre detto, questa è una squadra equilibrata, che ha segnato tanto ed incassato pochi gol. E non sono arrivato per fare ribaltoni ma un restyling; sto lavorando soprattutto nella testa: aboliti i cali di tensione e gli approcci altalenanti, d’ora in poi si premerà sull’acceleratore a tavoletta, le possibilità ci sono tutte». Esordio casalingo il 16 col Mussolente a porte chiuse. «Che tristezza. Quando giocavo, davanti ai tifosi mi gasavo ancor più; il nostro pubblico è numeroso e ci aiuta. Ma il giudice ha deciso così e ne prendo atto». Silvano Focarelli