00 13/07/2014 11:40
da www.ilgazzettino.it

Marco De Lazzari

CALCIO ECCELLENZA Presentato l’ambizioso programma

La Mestrina vuole
riconquistare la città


Venerdì 4 Luglio 2014,
Le vittorie da raggiungere sul campo saranno solo il primo, importante passo di un progetto più ampio, ambizioso e difficile. Radicarsi nel territorio «perché un mestrino non possa che sentirsi tale» è la vera scommessa della rinata Mestrina di calcio.
Una sfida ribadita mercoledì sera nel corso del primo faccia a faccia pubblico tra i dirigenti arancioneri e i tifosi (una quarantina i presenti) potenzialmente parte integrante del percorso.
«Vi chiediamo di darci fiducia e starci accanto perché da soli non andremo da nessuna parte» la mano tesa dal presidente Ignazio Guerra. Prima di accettare gli appassionati hanno posto domande e chiesto trasparenza, ricevendo innanzitutto la rassicurazione che non ci sarà un altro 1987, quindi la squadra rimarrà nel bene o nel male sempre Mestrina senza mai cedere alla «tentazione» di una fusione-bis con qualche Venezia. A Guerra sono però giunte insistenti richieste per sapere chi sia il finanziatore occulto della nuova Mestrina, non senza qualche perplessità per un tale mistero.
«Chi sta dietro di noi in questo momento non vuole apparire - ha spiegato Ignazio Guerra - ma se non fosse qualcuno di serio non mi sarei mai esposto. Se ci metto la mia faccia è perché mi fido dopo che aver rilevato l'Edo Mestre pagando già tutti i circa 100 mila euro concordati».
Dal dg Giorgio Betrò anticipazioni sulle strategie per inserirsi in città.
«Proporremo a tutti i commercianti di «legarsi» alla Mestrina esponendo una sciarpa o un gagliardetto. Nelle scuole regaleremo abbonamenti gratuiti ai ragazzi fino ai 16 anni, con la fortuna che il Baracca è uno stadio comodo per tutti. Inoltre ci saranno 200 abbonamenti comuni Mestrina-Basket Mestre».
Sul piano tecnico la parola al tecnico Mauro Vecchiato (presente con il capitano Cristian Minio) reduce dalla promozione proprio con i cugini del Laguna Venezia.
«Il Baracca e una tifoseria numerosa saranno un valore aggiunto sul piano delle motivazioni per una Mestrina nuova in 17 giocatori su 20. L'Eccellenza sarà dura non solo per i derby con Laguna e Treviso, ma di sicuro proveremo a vincere sempre».
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IL PENSIERO DEI TIFOSI C'è già grande fermento

"Un'avventura emozionante"

Venerdì 4 Luglio 2014,
La mai sopita nostalgia per il «vecchio cuore arancionero» si sta pian piano trasformando in linfa per un rinnovato entusiasmo, anche se le ferite del passato bruciano ancora e inducono prudenza.
«A noi che da sempre abbiamo preferito essere piccoli ma coerenti batte il cuore in questo momento - ammette Raffaele De Facci - Le intenzioni sembrano buone e quindi siamo fiduciosi, anche se il fallimento dell'estate 2003 in serie C2 non ha mai smesso di dispiacere. La mestrinità? Mestre è la mia città ed tifare per la sua squadra è semplicemente la cosa normale».
«Siamo in una fase emozionante e non solo perché richiama bei ricordi - aggiunge Tatiana Ceccon - Dopo la fusione del 1987 ricordo quella era diventata una squadra qualsiasi. Oggi conosciamo le persone che ci stanno mettendo la faccia e siamo ottimisti. Anche di là del ponte c'è fermento e va benissimo così perché il campanilismo non deve spegnersi».
Alessandro Pasqualetto, gestore del Celtic Pub all'ingresso già espone la sciarpa «Forza Mestre». «Il calcio credo possa moltiplicare l'amore risvegliato dal Basket Mestre. Il bello è che le gente chiede, si informa, ne parla, insomma è la città che si sveglia dal torpore. Hanno vestito di arancionero una squadra che non era il Mestre? Non importa, qui come per i veneziani è la purezza del sentimento a fare la differenza. I dirigenti dovranno essere bravi a non cadere nelle promesse ma neanche nel profilo basso a tutti costi».
«Negli anni '60 al Baracca ero uno dei bambini che entrava in campo con i fiori prima del fischio d'inizio - il flashback di Roberto Barbato - Il lavoro più impegnativo sarà riuscire a coinvolgere i giovani di oggi portandoli allo stadio, ma le vittorie aiuteranno come è stato per il basket. Non vogliamo che ci illudano, ma l'unione per puntare in alto ha già fallito».
Alla finestra anche Domenico Grieco. «Dopo le belle parole non vediamo l'ora di vedere i fatti e che le belle intenzioni si concretizzino. Quando in Scozia sono falliti i Glasgow Rangers nessun tifoso è andato a tifare Celtic preferendo restare in quarta serie. Fatte le debite proporzioni l'amore per Mestre è la stessa cosa». (m.del.)