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CALCIO TREVISO
Shaban Hysa, l’ala che vola in alto «Azzurri più forti, ma i miei...»
L’albanese delTreviso ha nome Shaban Hysa, ma tutti lo chiamano solo con il nome di battesimo, cioè Shaban. E’ un ragazzo talentuoso, nato in un paesino vicino Tirana il 9 marzo 1996 ed è in Italia...



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L’albanese delTreviso ha nome Shaban Hysa, ma tutti lo chiamano solo con il nome di battesimo, cioè Shaban. E’ un ragazzo talentuoso, nato in un paesino vicino Tirana il 9 marzo 1996 ed è in Italia da quando aveva 5 anni, oggi vive da noi con la famiglia. Il papà è camionista. Lui in campo è quella che una volta veniva chiamata l’ala destra, cioè copre la fascia destra che va dalla zona della difesa a quella dell’attacco. Un giovane di classe, Shaban, molto tecnico, a Quinto è stato fra i migliori e pareva danzare sul fango. Nella sera di Italia-Albania tra le sue due patrie non riesce a fare una scelta: «Sì, certo, seguo sia il calcio italiano che quello albanese: so che la nazionale albanese è allenata da un trevigiano, De Biasi, viste le ultime partite direi che sta facendo molto bene, ultimamente è riuscita a mettere in difficoltà anche un avversario forte come la Francia. Ormai l’Albania non è più la squadra debole degli anni scorsi e penso che la crescita dipenda, oltre che dalla bravura dell’allenatore, anche dai giocatori che militano in squadre straniere e che hanno portato esperienza. Io conosco Cana, il difensore centrale della Lazio». In quella gara contro la Serbia sono scoppiati dei tumulti, causa la rivendicazione della sovranità del Kosovo.
«Era una partita che avrebbero chiaramente dovuto far giocare a porte chiuse, si sapeva da qualche giorno che sarebbero successi degli incidenti. E già all’inizio, quando hanno suonato l’inno albanese, erano arrivati dei fischi. Dopo tutto ciò che è successo, non hanno nemmeno dato partita persa alla Serbia, non mi è parso giusto» Potesse scegliere con chi giocare: Italia o Albania? «Entrambe, però tutto sommato, se proprio dovessi, sceglierei l’Albania: Sono nato lì e lì ogni tanto ci ritorno, l’ultima volta la scorsa estate: ho uno zio paterno. La lingua non la parlo perfettamente ma mi faccio capire, da quando partii, la vita è migliorata parecchio sotto tanti punti di vista. In Italia ed a Treviso tuttavia sto bene». In definitiva, sera per chi tiferà Shaban? «Beh, io personalmente spero in un pareggio, direi un 1-1, però credo che se c’è una squadra che può vincere questa sia l’Italia. Per cui potrei giocare un X-1».
(s.f.)
18 novembre 2014