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CORRIERE VENETO “Baratella, qualcosa si muove, Scibilia, resta una settimana”
7 luglio 2015

Il Corriere del Veneto di oggi, con un articolo scritto a quattro mani da Serena Spinazzi Lucchesi e Dimitri Canello, raccoglie tutte le informazioni che sono girate in queste ultime ore per confezionare il pezzo odierno. La vera novità è nelle poche frasi virgolettate e attribuite a Fausto Baratella, l’avvocato mestrino incaricato dal misterioso intermediario del presidente Korablin di curare le trattative di cessione del FBC Unione Venezia. Secondo il legale, che finora aveva negato contatti men che seri, qualcosa c’è. Ma, come più sotto afferma il dg arancioneroverde, Dante Scibilia, è il tempo che ormai stringe. Resta infatti meno di una settimana per lavorare alla salvezza dell’Unione. Poi non ci sarà spazio che per il piano B nelle mani del sindaco….
Cessione Venezia , un passo avanti: primo incontro tra gli intermediari
I professionisti della cordata ieri dall’avvocato Baratella, incaricato a trattare: oggi forse i nomi dei possibili acquirenti. «Qualcosa c’è, però non mi sbilancio»
di Serena Spinazzi Lucchesi e Dimitri Canello
Dopo la bonaccia dei giorni scorsi, qualcosa di simile a un filo di vento si muove. A utilizzare una metafora velistica è l’avvocato Fausto Baratella che, dopo giorni di totale assenza di movimenti, annuncia che «qualcosa c’è». Ieri presso lo studio del legale mestrino, incaricato dal presidente Yuri Korablin di trattare la vendita del Venezia, è arrivata infatti una richiesta precisa e concreta. «Diciamo qualcosa di propositivo, che fa ben sperare. Non mi voglio sbilanciare – premette – perché i tempi sono stretti ed è ancora prematuro fare previsioni, ma rispetto alla calma piatta dei giorni scorsi qualcosa si muove». Un «qualcosa» che per il momento rimane nell’ombra, affidandosi alle cure di professionisti che hanno bussato alle porte dello studio di viale Ancona, chiedendo all’avvocato Baratella soprattutto informazioni sulla situazione della società, ma senza rivelare in alcun modo l’identità dei potenziali acquirenti. Si parla da tempo, in realtà, di una cordata legata all’ex patron del Treviso Renzo Corvezzo, attraverso la holding Dinamica Consult, anche se il diretto interessato finora ha smentito ogni interessamento, non si sa se per pretattica o altro. Ma non è più tempo di tatticismi, come sottolinea il dg Dante Scibilia: «So che l’ex patron del Treviso Corvezzo, con l’ex direttore marketing del Venezia Giorgio Betrò, si stanno dando molto da fare per salvare il Venezia. Ma adesso servono i fatti: faccio notare che manca una settimana e che per cedere una società di calcio servono tempi tecnici precisi». E’ proprio la questione tempo ad incalzare e ad incombere sui destini societari. Dopo l’iscrizione incompleta, arriverà il 10 luglio l’esclusione del Venezia da parte della Covisoc e ci sarà poi tempo fino al 14 per il ricorso ma con le carte in regola, vale a dire con le pendenze sanate e la fideiussione di 400mila euro versata. Le cifre in ballo sono importanti: se il 100% del capitale sociale vale 28mila euro (e Korablin chiede a chi gli subentrerà di acquistare almeno il 75% delle quote, ma è disposto anche a cederle tutte), il pregresso vale 2,3 milioni di euro, tra stipendi arretrati e debiti contratti con i fornitori. Poi c’è il budget per la stagione entrante, che ammonta ad altri due milioni. I prossimi giorni saranno decisivi e già tra oggi e domani l’identità della cordata dovrebbe essere svelata, visto che nel giro di un paio di giorni i protagonisti dell’operazione intendono farsi avanti con una proposta concreta, recandosi anche in visita dal sindaco Luigi Brugnaro. Il primo cittadino sta seguendo con attenzione gli sviluppi della vicenda, considerando tutte le ipotesi possibili. Fino a ieri però a Ca’ Farsetti, presso la segreteria del sindaco, non era giunta alcuna richiesta di appuntamento da parte di alcun rappresentante di questa cordata. Quindi, sul tavolo di Brugnaro rimangono aperte tutte le opzioni, non soltanto la cessione della società del presidente Korablin con il tentativo di salvare la Lega Pro, ma anche l’ipotesi di ripartire dalla Serie D con un gruppo di imprenditori locali (ipotesi che richiederebbe un intervento diretto del sindaco presso la Figc), fino alla peggiore delle prospettive, ovvero quella di saltare a pié pari una stagione. In attesa di tempi migliori.