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Ottoni euforico: «Un esordio con il botto»
Fu vera gloria? Il Treviso avrà presto la sentenza. Intanto, si gode la seconda vittoria consecutiva che lo proietta a ridosso della zona-playoff. E un’abbuffata di gol che fa ben sperare per il...

12 ottobre 2015

Fu vera gloria? Il Treviso avrà presto la sentenza. Intanto, si gode la seconda vittoria consecutiva che lo proietta a ridosso della zona-playoff. E un’abbuffata di gol che fa ben sperare per il resto della stagione. Il nuovo tecnico Claudio Ottoni si stropiccia gli occhi: «Neppure il più ottimista si sarebbe aspettato un esordio con il botto», ammette, «la svolta è arrivata con l’espulsione e il rigore dell’1-2 a nostro favore. Ma nel primo tempo eravamo stati discreti e qualche buona occasione l’avevamo creata anche dopo l’1-1. Avevo visto che la Pro giocava abbastanza alta e i suoi centrali erano lenti. Ho consigliato di attaccare la profondità e mi hanno ascoltato». La prima frazione aveva fatto affiorare i soliti vizi: «Stavamo giocando con troppa frenesia, sbagliando tanti passaggi. Errori in possesso nostro che non dobbiamo commettere. Il mio motto è giocare la palla e divertirsi. Forse a inizio partita nei ragazzi c’era ancora qualche strascico. Così ho detto nell’intervallo che non dovevamo strafare. E ne siamo venuti fuori. Sono contento che l’attacco si sia sbloccato: quando non segnano, si complicano la vita. Spiace per la Pro, non è mai piacevole subire sei gol». Il trainer di Albano Laziale ha riproposto il 4-3-3 di Susic: «Per adesso va bene così. Ma la squadra è costruita anche per il 4-3-1-2. E da quella posizione un Furlanetto al 100% può far male. La palla-gol di Fuxa? Dietro non si sono parlati, devono imparare a farsi sentire di più. Il secondo rigore? Forse sulla linea». C’è nervosismo nell’ambiente moglianese. Si ritiene che il fallo del secondo penalty non sia avvenuto in area. Il più pacato è l’allenatore Francesco Cominotto: «Ero convinto fosse fuori, l’assistente ha segnalato diversamente. Credo nella buona fede». Il suo volto è visibilmente abbacchiato: «Nel primo tempo non si
era visto un gran divario», prosegue, «Ma il calcio è fatto di episodi e oggi ci hanno penalizzato. Più che l’1-2, è stato il terzo gol del Treviso a tagliarci le gambe. Siamo una squadra giovane, era la prima volta che ci capitava, dobbiamo imparare a gestire l’inferiorità numerica». (m.t.)

12 ottobre 2015