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ECCELLENZA

Pini: «Ci spaccano tutti i giocatori»
Il presidente del Treviso protesta. Ultima vittima, Furlanetto
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24 novembre 2015



TREVISO. Giovanni Furlanetto fuori almeno per un mese; la settimana scorsa era toccato a Cattelan (costola incrinata) e Di Salvo. E prima ancora a Mastellotto, tornato dopo due mesi, e qualcun altro: gli interventi fallosi, alcuni proditori, sui giocatori del Treviso non si contano più, l’infermeria scoppia ed il presidente Paolo Pini ha deciso di farsi sentire: «Ora basta, siamo stufi. Furlanetto a Istrana, dopo aver saltato l‘uomo è stato falciato a pie’ pari a metà campo: grave distorsione ad un ginocchio e taglio ad un polpaccio. Punito con un giallo: era rosso diretto, abbiamo il filmato. Giovanni, su cui hanno commesso 10 falli, 6 da dietro, è un nostro patrimonio. Ed è solo l’ultimo esempio. Attenzione, non dico che l’Istrana non abbia meritato, è una bella squadra ed ha un portiere eccezionale, chiedo però una tutela e rispetto per noi e la città, da parte degli arbitri, che oggi non vedo. In fondo, ovunque andiamo portiamo pubblico, gli avversari, giustamente, giocano alla morte ma commettono falli duri e chirurgici. E questo non può più essere tollerato. Antoniol è stato espulso per nulla poi però certi fallacci restano impuniti…». Farete una protesta ufficiale al CrV? «Non lo so, per ora lo racconto a voi, anche perché tanti tifosi mi hanno detto: presidente, si faccia sentire. Ripeto, non pretendo favoritismi: solo ciò che ci spetta. In campo vedo falli sempre più cattivi, stiamo perdendo un giocatore dopo l’altro: domenica arriva la Vigontina e sinceramente non so con quale squadra giocheremo. So però che saremo tanto arrabbiati. Sportivamente parlando, s‘intende».
Naturalmente se il Treviso arranca non è tutta colpa degli arbitri. «Chiaro. I problemi tecnici della squadra li conosciamo e non li voglio nascondere, resta il fatto che nelle ultime due settimane ce ne hanno fatte di tutti i colori. Fossimo rimasti in 11
difficilmente il Nervesa avrebbe vinto e magari con Furlanetto a Istrana non avremmo perso». Che obiettivi restano? «Bisogna assolutamente entrare nei playoff, è l’obiettivo minimo: in questo momento non abbiamo il passo necessario, ma dobbiamo recuperare. Costi quel che costi». (s.f.)

24 novembre 2015