Eccellenza 2016/2017: Nervesa - TREVISO

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OK, d'accordo su tutto, abbiamo avuto la prova di dignita' a Cornuda col lancio delle maglie, l'addio in casa con onore col LiaPiave, infine la versione 'sempreverde' a Nervesa. Ma si rendano conto che se continuano a giocare, non fanno altro che farsi manipolare dal Ceffo di Marca.

Quanto a Giovannini, in parte lo capisco. E' - ERA - fra l'altro un giocatore fondamentale per la squadra, oltre che il capitano. Magari se scendeva in campo, strappavamo pure il pareggio, ma meglio cosi'. Che si accasi al piu' presto da qualche altra parte, magari con una buona parola di chi e' gia' a posto. Coraggio, non roviniamo il buon ricordo lasciato fin qui.

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Quella di Nervesa può essere stata l’ultima recita del Treviso: una squadra senza giocatori che squadra è? Sarebbe meglio calare il sipario e risparmiare a tutti l’agonia di un club che non merita una fine così ingloriosa, a meno che non arrivi qualcuno a prendersi la patata bollente attualmente in mano ai Nardin. Domenica è stato triste e bello vedere i ragazzi della Primavera prendere il posto dei titolari: triste perché significa che non c’è nessun altro che avrebbe potuto scendere in campo, bello per l’attaccamento alla maglia e per la passione che hanno messo in una partita dal risultato pressoché scontato. Il simbolo può essere individuato in Nima Oulomi, classe 1999, origini iraniane (anzi persiane, come dice lui), che ha giocato centravanti, praticamente al posto del “Cobra” Perna. Già il fatto di essersi sorbito, lui ed i suoi compagni, due partite in 24 ore depone in favore della giovane pattuglia di mister Paolo Bianconi. «Alla fine le gambe non giravano ma abbiamo fatto ciò che si poteva – ammette Oulomi con un sorriso – e l’abbiamo fatto soprattutto per la maglia e perché siamo giocatori del Treviso. Volevamo dar tutto e ci siamo riusciti, magari abbiamo pagato qualcosa alla sfortuna, tra un possibile rigore a noi non concesso ed i gol subiti su palle inattive, ma ci sta, anche questo compone il bagaglio d’esperienza. Gli applausi dei tifosi ci hanno gratificato, ma dopo tutto quello che è successo mi sono meravigliato di averli visti anche a Nervesa: sinceramente non è da tutti».

Mah, abbiamo un po' di tutto, tra Bulgari, Iraniani e quant'altro...e percio' anche al di fuori dei confini dobbiamo vergognarci per l'immagine indecente di Treviso che qualcuno e' riuscito a costruire...nel giro di pochi mesi. Ragazzi, se non vi sentite + le gambe perche' vi spremono come limoni senza retribuzione, prima o poi rischiate di farvi male. Lasciate perdere, il vostro onore e impegno e' stato riconosciuto.