Venerdì, 11 Marzo 2005
BASKET Storica sconfitta a Istanbul: segna appena 43 punti (addirittura 2 nel 3. quarto) ma perde solo di 9
Benetton ciapanò ma limita i danni
Appena 2-20 da tre per i Bulleri & c. - Ora per il passaggio ai quarti decisiva forse la differenza canestri
Istanbul
NOSTRO INVIATO
L'Efes Pilsen stordisce la Benetton e intasca due punti pesantissimi nel girone della Top 16 con il beneplacito anche della formazione di Messina. Due punti figli di un gioco spinto sul piano fisico, molte volte al limite, ma anche delle amnesie di Treviso, apparsa ammaliata e poi sovrastata dalla difesa dei turchi.
In Europa, da sempre, la possa conta forse più della tecnica, ma la Benetton ancora non ha assimilato appieno questo concetto. Ci sono gare, come quella di ieri, dove conta solo il risultato e per ottenerlo "il fine giustifica i mezzi" come suggeriva Machiavelli, a scapito quindi dell'estetica. Concetto questo che la banda di Messina non ha ancora adottato fino in fondo, cadendo dunque nella trappola dei goffi ma produttivi carri armati turchi.
Dopo un primo tempo in cui Treviso ha tenuto a bada i locali, resistendo anche sul lato fisico, è seguita una ripresa ancor più inguardabile, con un basket improntato sui contatti (moltissimi non fischiati) e sulle furbizie e astuzie (compresi i taglia fuori non effettuati, vero Goree e Marconato?), aspetto quest'ultimo dove - nonostante elementi scafati - Treviso figura ancora come Cenerentola. Lapalissiani sono stati i due ultimi quarti che hanno deciso il match, chiusisi rispettivamente 11-2 (Bluthenthal) per l'Efes e 7-13 per la Benetton. Alla fine, tuttavia, Treviso ha limitato i danni (-9) pur tirando con il 10\% da tre (2-20), col 58 (11-19) dalla lunetta e resistendo ai rimbalzi (36 contro 34), dopo aver comunque rischiato di sprofondare.
Messina comincia presto le rotazioni con Beard per Marconato ma Joey infila tre falli in fretta e furia mentre la squadra comunque tiene bene il campo mettendo il naso avanti in un paio di occasioni (3' e 5') sempre di misura (1 punto). Strappa e ricuce gioco e risultato, ora difendendo discretamente ora sprecando l'impensabile in attacco. Difficile mantenere il ritmo in un primo quarto dove l'Efes poggia tutto o quasi su Domercant (11 punti), anguilla imprendibile per Siskauskas ed anche lo stesso Soragna, e sul solito Kurtoglu contro il quale tutti i lunghi trevigiani stentano. Messina continua a ruotare gli uomini che si dividono, a differenza dei turchi, i punti (tranne Beard) ma non riescono mai ad accelerare come potrebbero e vorrebbero. L'Efes, pur non trovando lo sbocco auspicato (gioca pur sempre in casa davanti a 6700 sostenitori chiassosi), trova invece nel tiro pesante (4-8) il propellente che permette di allungare nuovamente dopo che la Benetton aveva ristabilito la parità con Bargnani (14', 24-24, Goree 5 punti). Treviso, non trova sbocco sotto canestro (anche per scelte di tiro discutibilissime per non dire oscene), si rifugia nel tiro pesante (1-9 al riposo) ma non è serata, quindi si fa anche soffiare palloni su palloni (18) mentre in attacco fallisce conclusioni scontate, riaprendo dunque l'autostrada all'Efes.
Treviso tocca il fondo nel terzo quarto, segnando due miseri punticini (Bluthenthal) e subendone invece 11, quelli che aggiunti ai 6 di vantaggio scavano il solco e segnano la gara.
Salvo rifarsi (si fa per dire), parzialmente, allo sprint nell'ultimo dove, nonostante errori da cineteca, chiude avanti 13-7 limando di molto il gap e lasciandosi aperta, come già con l'Aek Atene (a punteggio pieno perché passato nel frattempo in Polonia), la porticina del Palaverde fra quindici giorni.
Piergiorgio Zavarise
Da: Gazzettino.it