Prime schermaglie da derby tra Milan e Inter. Una gara che potrebbe essere decisiva per l'assegnazione del secondo posto ma che rischia di perdere quel fascino che l'ha sempre contraddistinta. Innazittutto perchè sarà la prima stracittadina di Milano ad essere disputata sotto la luce del sole dal 1993 ad oggi: si giocherà alle 18 per motivi di ordine pubblico. Dall'avvento di Tele+, e dei posticipi serali, nel 1993/94, la sfida è stata sempre giocata di sera, compresi ovviamente i due doppi confronti di Champions League. L'ultimo disputato di giorno è quello del 10/4/93, terminato 1-1.
E poi perchè perderà una curva. I tifosi nerazzurri resteranno in silenzio all'esterno dello stadio. A spiegare la dura presa di posizione degli ultras è stato Franco Caravita, capo storico dei tifosi nerazzurri, che in un'intervista a Telereporter ha chiarito il duplice senso della protesta. Da una parte, la contestazione alla squadra dopo l'eliminazione in Champions League e, dall'altra, l'obiettivo di "evitare ulteriori tensioni, per evitare che alcuni biglietti possano andare in mano a persone estranee ed esasperate e dare così la possibilità a cani sciolti di agire liberamente e far ricadere poi le colpe sulla curva".
Maldini: "Il derby? Ci giochiamo veramente tanto" - "Sappiamo bene cosa cambia tra arrivare secondi o terzi in campionato. Anche per la preparazione estiva - ha spiegato il capitano - in più sarà una stagione anomala con i Mondiali a giugno, i giocatori arriveranno stanchi e non tutti insieme. I nerazzurri cercheranno forse una rivincita, ma anche le nostre motivazioni sono forti". Maldini comunque non crede che siano del tutto svanite le possibilità di uno scudetto. "Non sono convinto che il Milan abbia lasciato lo scudetto alla Juve - ha spiegato il rossonero dal sito della società - i numeri non dicono questo: possiamo ancora fare meglio dello scorso anno. La differenza è dovuta al grandissimo campionato che stanno disputando i bianconeri. Certo c'è un po' di rammarico per aver perso a Lecce, ma non è che non ci abbiamo provato a vincere, anzi". Durante la partita saranno tenute sotto osservazione le due tifoserie. "Non mi aspetto niente di particolare tra le due tifoserie venerdì, non succederà niente come non è mai successo, sono sempre andate molto d'accordo a differenza di quanto accade in altre città". Maldini dà una grande notizia ai tifosi del Milan. "Non ho intenzione di chiudere a fine stagione - ha detto - sono sicuro di essere in grado di poter giocare anche la prossima. Rispetto a inizio anno la mia situazione è migliorata molto: l'infortunio esiste, perchè l'articolazione soffre, ma è stata curata ed è migliorata. Non mi preoccupa tanto, posso conviverci. I sacrifici li ho sempre fatti, so che ora mi devo riguardare di più".
Pizarro:"Il Milan parte favorito, ma noi vogliamo batterlo" - Il cileno spiega che "sarà una gara importante, dove siamo convinti di poter far bene. Come tutti i calciatori - aggiunge - avrei piacere se l'allenatore decidesse di farmi giocare, ma resterei comunque sereno anche se ciò non dovesse succedere perché la cosa più importante sarà il successo dell'Inter". Inevitabile soffermarsi sul difficile momento in casa nerazzurra, culminato con le dichiarazioni amareggiate del patron Massimo Moratti, che ha fatto trapelare l'idea di lasciare. "E' normale - dice Pizarro - che una persona come lui, tanto legato da sempre all'Inter, sia molto delusa in questo momento, è normale che si aspetti dei grandi risultati ed è altrettanto normale che, quando i grandi risultati non arrivano, lui sia il primo a non essere contento". La delusione è forte anche dentro la squadra: "Non è ancora possibile dimenticare la grande delusione dell'eliminazione dalla Champions - aggiunge -. Con quella partita abbiamo rovinato un anno che era stato buono. Ma sabato notte è successo qualcosa che va dimenticato, qualcosa di molto brutto, frutto solo di una partita sbagliata. Non sono delusi solo Moratti e i tifosi, lo siamo tanto anche noi. Del futuro - chiude Pizarro dal sito dell'Inter - non voglio parlare adesso. Il futuro è futuro. Adesso conta solo l'Inter".
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