interessante editoriale:
Francia e Zidane, perdere fa male...
Detto con franchezza, la vicenda Zidane ci sta nauseando.
C’è qualcosa di eccedente nella manfrina che in Francia, e di rimbalzo in Italia, è al centro dei media. Un minimo di senso del ridicolo dovrebbe indurre i francesi a smetterla di menarcela con una sciocchezza divenuta question d’État. Per riportare le cose alla loro dimensione reale, è il caso di precisare che la sorella di Zidane non è la prima donna convocata impropriamente negli scambi di opinioni tra calciatori e che sua madre non è l'unica genitrice alla quale sia stato dato della puttana sui campi. Persino i ragazzini che giocano negli oratori attribuiscono alle mamme degli avversari capacità amatorie fuori dal comune. Ok, Materazzi non doveva provocare. Ma le celebrazioni francesi per consolare il bimbo offeso dall’amichetto stronzo stanno trasformando l’azzurro in un mostro e il francese in un santo.
Materazzi ha dubitato delle virtù delle donne di casa Zidane a parole, mentre il francese ne ha difeso l'onore a testate. I genitori saggi, ai figli piagnucolanti perché offesi, danno il cosiddetto “resto”. La Francia invece al bambino viziato Zidane erige un monumento.
Sembra un modo per non ammettere la sconfitta. Non è la prima volta che i francesi dimostrano di non saper perdere o di non saper accettare le regole del gioco, come quando Chirac se ne va perché ai vertici internazionali si parla inglese o come quando il governo riscrive le regole del mercato per non farsi soffiare un’azienda. Anche perdere richiede maturità, e in Francia pare ne circoli poca.
Da: Libero
[Modificato da Murdock FBC 13/07/2006 17.51]