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Le pagelle di Gigi Beghetto «Bravi i giovani di Pasa»

La bandiera del Treviso, oggi osservatore dell’Hellas, fa le pulci ai nostri team «Fabbian fa un calcio piacevole, Della Bella super per l’esordio in categoria»


di Mattia Toffoletto

È l'ariete di Tombolo, che con le sue 163 presenze ha fatto innamorare i tifosi del Treviso. È il «GigiBeghettofagol», come fosse un'unica parola, cantato dalla curva biancoceleste. È l'ex direttore sportivo del Quinto, che il calcio di serie D mastica e segue con attenzione. Adesso come osservatore esterno, ma sempre con occhio clinico, visto che si occupa di giovani leve al Verona, dove cura il progetto Academy. Sfruttiamo la sosta per valutare il campionato delle tre compagini della Marca.

Beghetto, come giudica la stagione dei club trevigiani?

«Credo l'obiettivo di Montebelluna, Giorgione e Vittorio fosse la permanenza nella categoria. E a oltre metà del percorso, specie per le prime due, i risultati vanno al di là delle aspettative iniziali. Il Monte, sposando la filosofia dei giovani, sta facendo molto bene. Il Giorgione si sta comportando meglio della passata stagione. Il Vittorio, forte anche di elementi esperti, sta rispettando i programmi».

Partiamo allora dal Montebelluna: come lo vede?

«Sta portando avanti un lavoro basato sui giovani, non è un caso sia la prima squadra d'Italia in questa speciale classifica. Conosco bene l'allenatore Pasa, gli sforzi sono stati ripagati: sta stupendo un po' tutti, ci sono giovani di qualità, alcuni interessanti».

Il Giorgione?

«È partito a mille, poi ha patito qualche assenza. Come il Monte, ha il pregio di giocare a calcio. Due belle realtà trevigiane, che possono guardare con fiducia al futuro».

E il Vittorio?

«Accanto a uomini importanti come De Martin e Cervesato, ha scommesso sui giovani. Bisogna dare merito alla società: può raggiungere la salvezza seguendo la strada più corretta a questi livelli».

Si riferisce alla valorizzazione del vivaio: il Falmec è secondo in Italia nella graduatoria “Giovani D Valore”.

«Una politica inevitabile, doverosa e giusta. Importante che queste società la stiano applicando. Si parla tanto di dare spazio ai giovani anche nelle categorie superiori, ma servono i fatti. Coraggio e fiducia».

Per l'Hellas, fa anche un po' da osservatore: quali sono i giovani più promettenti?

«Senza dubbio, c'è materiale al Montebelluna. Mi riferisco a un paio di '97, in particolare a Bonetto. Ragazzi che possono ambire a realtà più importanti».

Vista la marcia delle prime due, il girone consentirà un solo playoff: Monte e Giorgione possono crederci?

«Sulle ali dell'entusiasmo, può succedere di tutto. Sarebbe un grandissimo risultato, alla luce dei programmi estivi».

Soffermiamoci sui tre allenatori: Pasa, Fabbian e Della Bella.

«Il primo l'ho avuto a Quinto, quando ricoprivo l'incarico di diesse, e a Treviso (come vice di Gotti, ndr), nei miei ultimi mesi in biancoceleste. Sa il fatto suo e l'ha dimostrato. Il secondo lo tenevo d'occhio già all'Istrana: il suo Giorgione è compagine propositiva e piacevole. Il terzo non lo conosco bene, ma si è rivelato tecnico capace, visto il lavoro fatto con un gruppo giovane, alla prima esperienza nella categoria».

La sorpresa del girone?

«Mi ha colpito il Belluno, altrimenti indicherei il Monte: non per l'amico Lele (Pasa, ndr), ma per le grandi cose che sta facendo. Delusioni, viceversa, non ne vedo: valutando gli organici, tutte stanno rispettando i programmi».

La lotta per il vertice è stata evidente fin dall'inizio.

«Due realtà, Marano e Pordenone, a dettare legge e giocarsela fino alla fine per la promozione diretta. Due squadre che hanno una marcia in più rispetto alle altre. Fra le due regine, scelgo i vicentini: il sorpasso appena ottenuto ha un forte impatto psicologico, anche se il Pordenone insegue il traguardo da anni e non mollerà fino all'ultimo. Prima della scorsa giornata, avrei detto 50% a testa, ma adesso il Marano è leggermente favorito. In coda, prevedo la solita bagarre per evitare i playout».

Sebbene sprofondato in Promozione, è inevitabile una domanda sul Treviso: che cosa ne pensa?

«Hanno fatto il record dei record, cambiando allenatore persino in questa categoria... Fa specie trovarlo così in basso, ma bisognare fare il massimo per tornare in alto. Auguro il meglio, spero possa crescere e risalire. Il mio cuore è biancoceleste e covo sempre la speranza di tornare un giorno come direttore sportivo».

Chiudiamo con il Verona Academy, il nuovo progetto di cui è co-responsabile.

«Mi sto occupando delle affiliazioni: rapporti con le società della provincia veronese, corsi per gli allenatori, ragazzini da monitorare. Un'avventura stimolante».