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Tennis Italiano

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    00 11/11/2007 14:16
    Re:
    Mr.Angelo, 11/11/2007 14.03:

    come il ciccione di merda che li commenta in Rai.





    [SM=x397166]

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    00 31/12/2007 16:06
    da www.lastampa.it

    Scommesse di serie B,
    Tennis italiano a pezzi


    Alessio Di Mauro è stato squalificato per 9 mesi
    Federtennis: "Squalifiche a Bracciali e Starace ingiuste"
    Squalificati anche Starace e Bracciali

    Di Mauro, Bracciali e Starace pagano le debolezze Fit. L'ex ct Bertolucci: «Basta provincialismi, concentriamo le risorse su pochi eletti»

    STEFANO SEMERARO
    Tennisticamente - e non solo - siamo un paese di pesci piccoli. Vinciamo poco, scommettiamo poco, ma per il momento hanno beccato solo noi, che politicamente contiamo pochissimo. Di Mauro, Starace e Bracciali, il podio degli squalificati nel caso-scommesse nel tennis è tutto nostro. Vaglielo a spiegare, al mondo, che si è trattato di puntate ridicole e innocenti, non di crimini. Gli scommettitori, i furbetti del quartierino, siamo noi, the italians. Una tegola immeritata che cade sulla testa già fasciata di un tennis che da troppi anni si dibatte nella mediocrità, rimpiangendo gioie lontane. Relegati da 7 anni nella serie B di Coppa Davis, incapaci di strappare un risultato di spicco negli Slam, spesso costretti a emigrare all'estero (vedi i casi degli «spagnoli» Pennetta e Fognini), incapaci di darci un assetto stabile e credibile sul piano tecnico.

    Certo, non tutto è da buttare. Gli Internazionali d'Italia sono tornati in attivo (2.584.149 euro di incasso nel 2007), i tesserati agonisti dal 2002 sono in aumento costante (+17,48%), le ragazze ci danno soddisfazioni. Eppure i venticelli postivi non riescono mai a trasformarsi in tendenza, a farsi sistema. L'azzurro, nel tennis, è ormai un colore fuori moda. Perché? «Noi italiani siamo provinciali e fatalisti - risponde Paolo Bertolucci, ex campione e capitano di Coppa Davis, oggi commentatore per Sky -. Nel '76, con la vittoria in Davis, si seminò bene, ma poi si è raccolto male. Abbiamo creduto che un nuovo ciclo sarebbe arrivato per diritto divino, ma non è stato così. Poi dobbiamo capire che il tennis professionistico è uno sport per pochi eletti: le risorse concentriamole su chi vale, e diamo carta bianca a maestri di valore».

    Riccardo Piatti, tecnico apprezzato in tutto il mondo, ha deciso di non rinnovare il contratto che lo legava alla Fit: «La gestione Binaghi sta facendo bene in molti settori - premette -. E il mio addio vuole essere uno stimolo. Possibile che l'Italia sia ancora ferma ai risultati di Panatta e Barazzutti? Io 4 anni fa indicai 4 obiettivi: vincere la Coppa Davis o la Fed Cup, una medaglia olimpica, uno Slam e piazzare un tennista fra i top 10. Obiettivi che quasi tutte le nazioni paragonabili a noi stanno raggiungendo. Invece, vinta la Fed Cup, ci siamo accontentati. Io alleno Ivan Ljubicic, che senza il talento di Panatta e senza una federazione è arrivato n. 3 del mondo. Perché, al contrario del tennis italiano, ha saputo organizzarsi e pensare in grande. Noi viviamo alla giornata. Siamo lenti».

    L'ultimo arrivo in Fit è Edoardo Infantino. L'argentino, ex coach di Camporese e Nalbandian, dovrebbe curare i giovani Fabbiano e Trevisan. Ma Fabbiano probabilmente seguirà altre strade, e comunque fino a febbraio Infantino è legato al suo attuale allievo Del Potro. Risultato: Trevisan rischia di perdere mesi importanti. E' stata poi anche annunciata l'apertura di un centro tecnico femminile a Formia, che peraltro sembra un doppione di quello maschile di Tirrenia. Insomma si naviga a vista, fra i mugugni di chi accusa il dittatoriale presidente Binaghi e l'attivissimo Sergio Palmieri - direttore degli Internazionali e ora sostituto a interim di Piatti - di troppe ingerenze tecniche, mentre all'orizzonte non si profilano fuoriclasse. Se non fosse vietato, varrebbe la pena di scommettere sul tennis italiano: i bookmakers ora offrirebbero una quota molto vantaggiosa.


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    00 23/02/2008 21:50
    da www.gazzetta.it

    Starace su Maradona ultrà:
    "L'avrei preso a racchettate"


    Al termine dell'incontro perso contro Nalbandian a Buenos Aires l'italiano non ha voluto vedere l'ex campione: "Mi ha insultato appena è iniziato il match e c'è voluto l'intervento dell'arbitro per farlo smettere. Mi ha deluso, era il mio idolo. L'avrei colpito sui denti"


    BUENOS AIRES (Argentina), 23 febbraio 2008 - Diego Maradona al centro di una polemica dopo che il tennista italiano Potito Starace, tifoso del Napoli e che sognava di conoscere il campione argentino, si è rifiutato di salutarlo stanco degli insulti ricevuti durante l'incontro perso contro David Nalbadian nel torneo di Buenos Aires. L'agenzia Telam ha riferito che Starace, senza farsi la doccia, ha lasciato gli spogliatoi visibilmente contrariato quando Maradona è arrivato per salutare entrambi i tennisti al termine dell'incontro. Il tennista italiano si sarebbe offeso per la quantità di insulti che l'ex Pibe de oro ha indirizzato nei suoi confronti durante l'incontro dei quarti di finale con l'idolo di casa Nalbadian e per questa ragione ha evitato di salutarlo.
    EX IDOLO - Nei giorni scorsi Starace aveva parlato con la stampa argentina della sua ammirazione per Maradona. Parlando con la stampa locale, Potito Starace aveva detto che sognava di farsi una fotografia con Maradona, suo idolo sin da quando era bambino, e che era un grande tifoso del Napoli, la squadra dove l'ex fuoriclasse argentino ha giocato tra gli anni '80 e l'inizio degli anni '90. Quando Maradona è entrato nello spogliatoio, Starace "ha preso le sue cose e senza farsi la doccia è andato via, visibilmente contrariato" ha riferito Telam, in base a testimoni del fatto.
    LA RABBIA DI POTITO - Più tardi il tennista ha fornito ulteriori dettagli a Kiss Kiss Napoli: "Diego mi ha insultato a lungo, avrei voluto tirargli una racchettata". Intervenuto ai microfoni di “Radio Goal del Sabato” su Kiss Kiss Napoli, Potito ha raccontato l'accaduto: “Sono stato vittima di un brutto episodio. Lo stadio era strapieno, e sugli spalti c’era anche Diego Armando Maradona, molto amico del tennista argentino. Maradona mi ha insultato appena è iniziato il match e c’è voluto l’intervento dell’arbitro per farlo smettere. Sono sempre stato un tifosissimo del Napoli e di Maradona, addirittura prima del match avevo detto ai giornalisti che mi avrebbe fatto piacere incontrarlo. Ma sono rimasto delusissimo dal suo comportamento: ho provato un’amarezza allucinante, pazzesca".
    RACCHETTATA AI DENTI - "So che a fine partita è sceso negli spogliatoi, ma ero già andato via perché la rabbia era tanta - ha proseguito Potito - Maradona per un set e mezzo mi ha riempito di insulti, poi quando ho perso il secondo set ero troppo arrabbiato. Già prima della partita l’arbitro si era accorto delle sue intemperanze, chiedendomi se volevo che lo facessi allontanare, ma io ho lasciato stare. Poi con i suoi reiterati insulti, di cui molti impronunciabili, Diego mi ha fatto perdere la testa, sono andato dal giudice di sedia e gli ho detto: o lo sbatti fuori o vado da lui e gli tiro una racchettata nei denti”.
    gasport


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    00 04/05/2008 11:33
    da www.gazzetta.it

    Bolelli in finale. Finalmente

    L'azzurro supera il favorito numero uno Mathieu e domani affronterà il cileno Gonzalez sulla terra battuta di Monaco di Baviera per il primo possibile titolo Atp della carriera

    MONACO (Germania), 3 maggio 2008 - Prima finale in carriera per Simone Bolelli al torneo Atp di Monaco (terra battuta, 349.000 euro). Il 22enne tennista bolognese, al termine di una maratona durata tre ore e sei minuti, ha superato in semifinale in tre set, con il punteggio di 7-6 (7-1) 4-6 7-6 (7-4) il grande favorito del seeding, il francese Paul-Henri Mathieu, numero 18 della classifica mondiale. Bolelli, atteso la settimana prossima nel main draw degli Internazionali Bnl d'Italia, affronterà domani per il titolo la seconda testa di serie, il cileno Fernando Gonzalez, numero 15 del ranking Atp: tra i due un solo precedente, a Basilea 2006, dove si affermò il sudamericano. Per approdare alla sua prima finale, prima di Mathieu Bolelli aveva superato - nell'ordine - il francese Gicquel 6-4 6-2, l'azzurro Andreas Seppi 6-4 7-5 e il coreano Lee, ai quarti, con il punteggio di 6-4 7-6.
    gasport


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    00 05/05/2008 00:34
    da www.gazzetta.it

    Bolelli, che peccato!
    E Nadal trionfa a Barcellona


    Il 22enne di Bologna cede con onore nella finale di Monaco di Baviera contro Fernando Gonzalez che vince 7-6 6-7 6-3. Devastante lo spagnolo che conquista per la quarta volta di seguito il torneo catalano battendo il connazionale David Ferrer per 6-1 4-6 6-1

    MONACO DI BAVIERA (Ger), 4 maggio 2008 - Nel giorno dell'ennesimo poker di Rafael Nadal, atteso da domani al Foro Italico dopo i trionfi di Montecarlo e Barcellona, il tennis italiano sorride per l'ottima prestazione fornita dall'azzurro Simone Bolelli, sconfitto di misura, ma con onore, nella finale del torneo di Monaco di Baviera (349mila euro di montepremi su terra battuta) da un giocatore d'esperienza come Fernando Gonzalez.
    COME UNA VITTORIA - Questa di Bolelli è a tutti gli effetti una vittoria per come il 22enne di Budrio ha retto il campo contro un campione quotato e solido come il cileno (finalista a Roma 2007). Il primo set, privo di break, è stato molto equilibrato con un Bolelli padrone del campo e con un Gonzalez intento a cercare il momento buono per sparare il potente dritto anomalo. Il cileno ha retto il pregevole inizio autoritario dell'azzurro sfoderando prime di servizio ingiocabili e si è disteso nel corso del tie break dominato per 7 punti a 4 dopo essere stato indietro di un mini break. A questo punto del match c'era il rischio che il bolognese potesse uscire dalla partita, ma invece, dopo aver mancato il primo break point dell'incontro sul 2 pari del secondo set ed aver annullato due match point con molto coraggio nel corso del decimo gioco (il secondo con un ace), Bolelli ha pareggiato il conto dei set giocando uno splendido tie break che ha finito per vincere per 7 punti a 4. Ma nel corso della terza ora di gioco Bolelli è calato leggermente cedendo per la prima volta il servizio sul 2 pari. Ha avuto subito la doppia chance di operare il contro break ma Gonzalez non l'ha più fatto rientrare in partita chiudendo per 6-3 dopo 2 ore e 40 minuti di autentica battaglia.
    TORNEO ECCEEZIONALE - Per l'azzurro si è trattato di un torneo eccezionale culminato con la prima finale della carriera mentre per Gonzalez, ex numero 5 del mondo e finalista nel 2007 all'Open d'Australia, è coinciso con la decima vittoria della carriera dopo Orlando 2000, Vina del Mar e Palermo 2002, Vina del Mar 2004, Auckland, Amersfoort e Basilea 2005, Pechino 2007 e Vina del Mar 2008.
    POKER NADAL A BARCELLONA - In Spagna invece c'è stato l'ennesimo trionfo di Rafael Nadal che, dopo il poker di Montecarlo, è stato capace di ripetersi per la quarta volta anche nel torneo casalingo di Barcellona. Ercole Nadal ha avuto un brusco passaggio a vuoto nel corso del secondo set, ma ha comunque finito per dominare i restanti parziali con un duplice 6-1 che la dicono tutta sul suo impressionante stato di forma. Ora se Nadal dovesse vincere anche domenica prossima a Roma o al Roland Garros, diventerebbe il primo giocatore della storia capace di vincere tre tornei per quattro volte di fila. Borg, Federer e McEnroe ci sono riusciti in due tornei ciascuno. Lo svedese a Wimbledon e Parigi, lo svizzero a Wimbledon e all'Open degli Stati Uniti e lo statunitense a Sydney e Philadelphia. Nadal ha già calato il poker a Montecarlo e Barcellona.
    Luca Marianantoni


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    00 16/10/2008 22:29
    da www.gazzetta.it

    Zurigo: è super Pennetta
    Battuta Jelena Jankovic


    Nel secondo turno del torneo svizzero la brindisina ha sconfitto in tre set, e quasi due ore e mezzo di gioco, la serba n°1 del mondo. Nei quarti trova la slovena Katarina Srebotnik

    ZURIGO (Svizzera), 16 ottobre 2008 - Impresa di Flavia Pennetta nel secondo turno del torneo Wta di Zurigo (600.000 $, sintetico). La brindisina ha sconfitto la serba Jelena Jankovic, testa di serie numero 1 e numero 1 del ranking mondiale Wta, con il punteggio di 5-7 6-3 6-3 e si è qualificata per i quarti di finale nei quali affronterà la vincente fra la slovena Katarina Srebotnik che ha sconfitto la polacca Agnieszka Radwanska 3-6 7-6 (8-6) 6-3.
    La Jankovic era reduce da tre successi di fila nei tornei di Tokyo, Stoccarda e Mosca, ma ha dovuto arrendersi contro l'azzurra che ha giocato un match di altissimo livello, chiuso con un ace dopo 2 ore e 26' di gioco. Nel primo set Jelena ha fatto due break, ne ha subito uno e ha chiuso al dodicesimo gioco nel corso del quale si è anche sbucciata il ginocchio destro in una caduta. Nella seconda frazione subito break per Flavia che scappa sul 4-1 prima di chiudere 6-3. Equiibrio nella terza frazione fino al 3-3, poi un rovescio lungolinea della brindisina le vale il break che la lancia verso la vittoria. È il primo successo della Pennetta contro la serba, che l'aveva sconfitta la settimana scorsa nei quarti di finale di Mosca. Ora il bilancio negli scontri diretti è di 5-1 a favore della Jankovic.
    gasport


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    00 17/10/2008 08:32
    meno male una soddisfazione ogni tanto..
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    Ant91
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    00 17/10/2008 14:23
    Pennetta All'Arrabbiata...
    Vai Flavia portaci a casa sto cazzo di torneo...

    Fan-Club Gionata Mingozzi

    [SM=x1613211]Ciao Gionni...
    SEMPRE NEL NOSTRO CUOR
    [SM=x1613211]



    http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7617516



    MONIGO LIBERO!!!
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    zonastadio
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    00 17/10/2008 18:52
    il punto è che ogni tanto c'è un exploit, ma il turno dopo finisce sempre male..insomma mai una volta che si vince un torneo

    AVANTI BLU!


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    zonastadio
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    00 18/10/2008 17:20
    la pennetta in finale [SM=x397209]

    AVANTI BLU!


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    Mat-tv
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    00 26/10/2008 13:55
    Il tennis piange la scomparsa di Luzzi


    Lo hanno vegliato. Hanno sperato, che da quel coma potesse svegliarsi. Hanno atteso davanti alla porta della rianimazione dell'ospedale di Arezzo un segnale positivo che non è mai arrivato. Potito Starace e Daniele Bracciali, saputo che l'amico Federico Luzzi era entrato in coma, hanno passato vicino a lui le ultime ore di vita. Hanno pianto, si sono disperati e ora vivono il dolore in silenzio All'obitorio ieri hanno concesso solo poche parole ai giornalisti. "Non riesco a darmi pace - ha detto Bracciali - eravamo cresciuti insieme sui campi da tennis ed eravamo veramente amici al di là dello sport".

    Affranto l'uno, distrutto l'altro. Starace non si dà pace: "Sono a pezzi, lo avevo sentito nei giorni scorsi al telefono ed avevo capito che c'era qualcosa che non andava". Poi arrivano le lacrime e il tennista non riesce più a parlare.

    Commosso e intriso di rabbia è anche il ricordo di Nicola Pietrangeli: "Non è una disgrazia, ma una mascalzonata perché un ragazzo di 28 anni non può morire in tre giorni quando vanno in giro tanti delinquenti - le parole dell'ex campione - Come giocatore era spesso nervoso, ma questa è una caratteristica di molti giovani sportivi che smaniano per emergere. Si era allontano dai grandi tornei anche per assenza di risultati. Qualche anno fa aveva giocato molto bene anche a Roma, passando due turni, quando aveva 20 anni era la grande speranza del nostro tennis

    Anche l'Atp, l'Associazione dei tennisti professionisti, ha reso il suo omaggio al tennista italiano. "Perdere un giovane uomo così tragicamente nel pieno della sua vita, è un colpo terribile - afferma il presidente Etienne de Villiers - Federico era rispettato dai suoi colleghi professionisti ed è stato uno dei più popolari giocatori dell'Atp Tour. "Federico - conclude il presidente dell'Atp - mancherà a tutti coloro che lo conoscevano e i pensieri e le preghiere di tutti noi sono con la famiglia di Federico. E' un giorno molto triste per il tennis".
    www.it.eurosport.yahoo.com

    [SM=x1613211]
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    MissMart
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    00 26/10/2008 14:07
    [SM=x1613211]

    Mingozzi Fan-Club


    [SM=x1613211] Ciao Gionni, rimarrai sempre nel mio cuore....
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    Ant91
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    00 26/10/2008 14:11
    [SM=x1613211]

    Fan-Club Gionata Mingozzi

    [SM=x1613211]Ciao Gionni...
    SEMPRE NEL NOSTRO CUOR
    [SM=x1613211]



    http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7617516



    MONIGO LIBERO!!!
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    MoniGo
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    00 27/10/2008 16:57
    Pensare che c'è gente che canta "Fortunato mica tanto", riferendosi al terzino della Juve morto di leucemia a vent'anni. Povero Luzzi, che tragedia.

    11 luglio 2009: la Treviso sportiva non dimentica lo scempio che hai fatto, Setten.

    Tonella, Maino, Bernardi; De Poli, Lombardi, Margiotta; Fiorio, Bonavina, Pradella, Bressan, Boscolo.

    Grazie Zanin, grazie Ferretti,grazie Perna,grazie Ferronato!
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    00 29/10/2008 16:01
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  • Robbie tv
    00 21/11/2008 19:01
    Re: Il tennis piange la scomparsa di Luzzi
    Incredibile, un amico mi ha detto che pochi giorni prima di morire Luzzi era in campo. Si è ritirato accusando un forte mal di testa e dicendo "Mi sento la febbre". Una settimana dopo si piange la sua morte. Pazzesco.

    Riposa in pace, campione..
    [SM=x1613211]


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    00 06/01/2009 13:38
    www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2475


    Challenger e Futures
    la stagione degli azzurri.
    Tante vittorie, ma pochi giovani.


    17 Dicembre 2008 Articolo di Roberto Commentucci

    Analizziamo il 2008 degli azzurri nei tornei minori, fra ritorni eccellenti, maturazioni tardive, carriere incompiute (tante) e giovani promesse emergenti (poche). Nei commenti l’opinione di Michele Tellini, coach di Riccardo Ghedin, n. 249 Atp.
    Un sentito ringraziamento a Luca Brancher,
    che ha curato l’analisi statistica.


    L’inferno dei tornei minori. Una visione di insieme.

    Il mondo dei tornei minori, i Challenger e i Futures. Una inestricabile jungla di sudore e sofferenza, che si estende ai quattro angoli del pianeta, dove ogni settimana vengono combattute battaglie epiche, a volte interminabili, in luoghi spesso improbabili, in condizioni ambientali qualche volta davvero difficili, e nella quale si incontrano le più disparate tipologie di tennisti. C’è il vecchio mestierante, che ormai non ha più molte possibilità di salire ulteriormente, ma che si farebbe tumulare sul posto pur di non darla vinta a quello sbruffoncello arrogante del giovanotto di belle speranze; c’è il giocatore di alto livello, abituato a palcoscenici più prestigiosi, che cerca di risalire la corrente dopo un periodo nero o un lungo infortunio: c’è l’ex promessa juniores in clamoroso ritardo sui migliori della sua età, che sta lentamente iniziando a fare sul serio; e poi, finalmente, ci sono i giovani talenti che sgomitano ferocemente, con l’ambizione di conquistarsi un posto al sole, nel dorato mondo dei tornei del circuito maggiore.

    Vediamo anzitutto di fare un po’ di ordine in questo magmatico sottobosco, che è poi il cuore pulsante del tennis mondiale. E’ da questi tornei, infatti, che provengono i ricambi, i campioni di domani. Per ordine di importanza, i tornei Challenger (a proposito dei quali nei mesi scorsi avete potuto leggere su questo sito la dettagliata rubrica settimanale di Remo Borgatti) vengono immediatamente dopo quelli del circuito Atp. Hanno un montepremi che varia da 125.000 dollari più ospitalità nei tornei più grandi, a 35.000 dollari negli eventi più piccoli, e assegnano al vincitore da un massimo di 100 a un minimo di 55 punti (il sistema di attribuzione dei punteggi per il 2009 non è ancora stato reso noto). I Futures (sui quali potete leggere qui una completa rubrica settimanale curata da Enrico Riva) hanno un montepremi che varia da 15.000 dollari più ospitalità (24 punti Atp al vincitore, secondo il vecchio sistema) a 10.000 dollari (12 punti Atp al vincitore). In linea di massima, agli eventi Challenger prendono parte i tennisti classificati nelle prime 300 posizioni della classifica, che in genere evitano di giocare Futures.

    Per un movimento tennistico, quindi, l’analisi della performance registrata in queste competizioni consente di valutare due aspetti importanti: lo “spessore” del movimento stesso (inteso come capacità di produrre atleti in grado di figurare a livello internazionale); e le prospettive di ricambio (atteso che tali competizioni costituiscono la principale e più veritiera vetrina per misurare le ambizioni dei giovani talenti). E quindi, assodato che rispetto ad un anno fa, come ha notato di recente Ubaldo, con i giocatori di vertice, quelli che competono stabilmente a livello Atp, siamo leggermente peggiorati, passando da 5 a 4 giocatori classificati fra i primi 100, abbiamo cercato di capire come sta messo a ricambi il tennis italiano.

    A tal fine, abbiamo preso in esame tutti i match giocati negli ultimi 5 anni dagli azzurri nei tornei minori, e sono venuti fuori alcuni elementi interessanti.

    La stagione azzurra nei challenger

    A livello Challenger il nostro tennis dal 2004 a oggi ha mostrato una performance sostanzialmente costante, come si vede dalla tabella seguente:

    ITALIANI NEI CHALLENGER, 2004-2008

    ANNO TITOLI VINTI
    FINALISTI SEMIFINALISTI PRESENZE
    MAIN DRAW
    2004 10 13 32 380
    2005 6 13 18 351
    2006 7 12 22 373
    2007 11 8 18 386
    2008 10 10 14 320
    Il fattore campo è stato un aiuto potente per i nostri portacolori. Delle complessive 44 vittorie, 35 sono state colte in tornei organizzati in Italia. In termini di risultati complessivi, l’annata migliore è stata il 2004, con affermazioni e piazzamenti ottenuti da giocatori quali Starace, Volandri, Di Mauro, Bracciali, Bolelli, che erano in procinto di affermarsi nel circuito superiore, dove a quel tempo eravamo pochissimo rappresentati (avevamo solo 2 top 100, Volandri e Sanguinetti).

    Nel 2008 i vincitori azzurri in tornei Challenger sono stati i seguenti:

    Thomas Tenconi (Todi, Napoli 35.000)

    Filippo Volandri (San Marino, Cordenons)

    Fabio Fognini (Torino, Genova)

    Flavio Cipolla (Noumea)

    Andreas Seppi (Bergamo)

    Paolo Lorenzi (Alessandria)

    Potito Starace (Napoli 85.000)

    Come si vede, buona parte dei successi sono venuti da tennisti già competitivi a livello di tornei Atp (Starace, Volandri, Seppi, Fognini), che hanno utilizzato i challenger per migliorare o puntellare la loro classifica. Ci sono poi gli exploit di Cipolla e Lorenzi, tennisti dalla dimensione tecnica consolidata, abituali frequentatori di questo circuito. Un caso a parte è quello di Thomas Tenconi, un grintoso oriundo italo-argentino di 28 anni, che quest’anno ha potuto riprendere l’attività dopo una serie infinita di problemi fisici ed è stato autore di una stagione sensazionale, che gli ha consentito di guadagnare oltre 900 posizioni in classifica, chiudendo ben dentro i primi 200. Per quanto riguarda il contributo dei giovani, vanno segnalati i due successi del 21enne Fognini (classe ’87) e la finale raggiunta a Genova dal suo coetaneo Gianluca Naso, potente siciliano dal fisico macchinoso ma dalle buone potenzialità. Gli altri giovani azzurri non si sono ancora rivelati competitivi a questo livello, mentre hanno mostrato buoni progressi giocatori non più giovanissimi, ma che per vari motivi hanno iniziato ad approcciare seriamente l’attività professionistica con un certo ritardo, il toscano Walter Trusendi e il romano Riccardo Ghedin, entrambi del 1985. Il secondo in particolare desta interesse: figlio di Pietro Ghedin, ex calciatore della Lazio, è un tennista da campi rapidi, ancora un po’ leggero nei fondamentali da dietro ma dotato di un buon gioco aggressivo, grazie al quale ha scalato quasi 500 posizioni. Ha poi disputato una buona stagione (con una finale e due semifinali) anche il lombardo Marco Crugnola, classe ’83, dotato di tecnica cristallina e di un repertorio completo, ma dal rendimento fin qui molto altalenante, che finalmente ha trovato un minimo di continuità. E’ poco fuori dai 200, ma può ancora entrare nel grande giro.

    La stagione azzurra nei futures

    Se nei challenger il rendimento degli italiani è stato all’incirca in linea con quanto osservato negli anni scorsi, la stagione a livello future è stata davvero eccezionale. I nostri tennisti sono riusciti a vincere la bellezza di 40 tornei (di cui 19 in Italia), a cui vanno aggiunti 30 piazzamenti in finale. Ecco la tabella riassuntiva:

    ITALIANI NEI FUTURES, 2004-2008

    ANNO TITOLI VINTI
    FINALISTI SEMIFINALISTI PRESENZE
    MAIN DRAW
    2004 25 33 54 983
    2005 27 30 58 1029
    2006 25 32 59 941
    2007 22 33 58 1074
    2008 40
    30
    61
    977
    Cerchiamo ora di capire da cosa è scaturita questa eccezionale stagione, iniziando dal comportamento dei giovani. Purtroppo, solo 4 vittorie, una su 10, sono state colte da giocatori con meno di 20 anni. Tre titoli li ha conquistati Thomas Fabbiano e uno Damiano Di Ienno, un giovane mancino romano, anche lui classe ’89, dal gioco muscolare ma molto determinato. Con gli altri giovanissimi, abbiamo ottenuto 3 finali (2 con Daniel Lopez e una con il siciliano Antonio Comporto). Un po’ pochino.

    Come osservato nei Challenger, anche nei Futures molti successi sono venuti da tennisti già maturi, di livello tecnico superiore, che per varie ragioni sono stati costretti a giocare questi eventi con l’obiettivo di potersi ricostruire una classifica: il caso più eclatante è come detto quello di Tenconi, che si è aggiudicato ben 6 titoli; ma anche Andrea Stoppini, Massimo Dell’Acqua (2 vittorie a testa) Paolo Lorenzi e Simone Vagnozzi non possono essere considerati giocatori di livello Future, e sono stati costretti a competere in tali tornei solo per motivi di classifica.

    Parecchie vittorie sono state ottenute da giocatori ancora giovani, ma non più giovanissimi, che stanno lentamente maturando, sia pure con ritardo sui migliori fra i loro coetanei, e che hanno usato i future come trampolino di lancio per il circuito challenger o le qualificazioni Atp. E’ il caso di Matteo Viola, classe 1987 (2 vittorie e 1 finale) di Gianluca Naso, anche lui classe 1987 (1 vittoria), del canturino Andrea Arnaboldi, (1 vittoria) un mancino dalla buona tecnica ma ancora un po’ leggero fisicamente, di Matteo Marrai, classe 1986 (quattro titoli e due finali) di Luca Vanni, classe 1985, (2 titoli e una finale), di Riccardo Ghedin, anche lui classe 85 (2 titoli e una finale). In totale fanno 11 vittorie, oltre il 25%. Questo dato ci conferma quanto già sapevamo: moltissimi nostri giocatori da giovanissimi si perdono, non sono maturi per l’attività professionistica, ed iniziano a fare sul serio solo intorno ai 22-23 anni. Purtroppo per loro, molto spesso a quel punto è troppo tardi per emergere davvero nel circuito maggiore.

    Le altre vittorie (Azzaro e Torresi 3 a testa, Ianni 2, una ciascuno Francesco Piccari, Prader, Iannuzzi, Da Col) sono state invece ottenute da giocatori con una dimensione tecnica sostanzialmente coincidente con il circuito: sono le vittorie dei giocatori “da Future” (anche se uno come Azzaro, che ha annunciato poche settimane fa il ritiro dall’attività internazionale, avrebbe potuto ottenere molto di più in carriera).

    Conclusioni.

    Sotto il profilo quantitativo, il nostro movimento mostra una buona vitalità complessiva. La performance a livello Challenger resta soddisfacente anche nel confronto internazionale, dove l’Italia con le sue 10 vittorie è al quinto posto assoluto, dietro Argentina, Stati Uniti, Francia e Spagna. A livello Future come abbiamo visto siamo andati ancora meglio, e il numero di atleti azzurri che riescono ad accedere nei tabelloni principali dei tornei professionistici si mantiene elevato.

    Purtroppo però, nel nostro paese il contributo delle nuove leve a queste affermazioni resta ancora troppo esiguo: il boom di tornei Futures vinti quest’anno non deve far pensare che presto avremo molti nuovi giocatori nei primi 100. I giovani con buone prospettive (su tutti Naso, Marrai, Fabbiano e forse Arnaboldi, in attesa che Matteo Trevisan, probabilmente il migliore di tutti, risolva i suoi guai fisici) restano troppo pochi rispetto alle potenzialità del nostro paese e alle attese degli appassionati.

    In particolare, fa riflettere il ritardo con cui i nostri giovani juniores riescono ad imporsi nei tornei future. E’ in quella fascia di età, fra i 17 e i 20 anni, che vengono bruciate molte carriere. E nel frattempo, all’estero, assistiamo ad exploit come quello del serbo Krajnovic, classe ’92, che a poco più di 16 anni è riuscito a centrare addirittura una semifinale nel ricco Challenger di Knoxville… E’ vero che il giovane serbo è un fenomeno annunciato, e non può essere preso come esempio, ma il ritardo medio con cui i nostri si affacciano all’agonismo, rispetto a quanto avviene in altre realtà, resta evidente.

    E’ solo colpa degli italiani viziati e mammoni, o nel nostro sistema di crescita degli agonisti c’è qualche problema di natura strutturale?


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    00 15/04/2009 13:02
    da www.repubblica.it
    Tennis
    Fognini, exploit a Montecarlo
    Murray e Djokovic senza affanno

    L'azzurro, proveniente dalle qualificazioni, supera il primo turno battendo in tre set il ceco Tomas Berdych. Al secondo round trova Cilic

    Fabio Fognini
    Il tabellone
    Seppi, esordio ok
    Barcellona: bene la Schiavone
    MONTECARLO - Ottimo esordio di Fabio Fognini nel tabellone principale del "Masters 1000" di Montecarlo, torneo dotato di un montepremi di due milioni e 270mila euro di scena sulla terra rossa del Country Club del Principato: il 21enne sanremese (n. 108 del mondo), dopo aver superato le qualificazioni, ha superato il primo turno battendo in tre set, per 1-6 6-3 6-3, in poco meno di due ore di gioco, il ceco Tomas Berdych, numero 25 della classifica Atp. Dopo un primo set perso velocemente, Fognini reagisce e pareggia il conto. Nella frazione decisiva l'azzurro perde il servizio al quinto gioco ma si riprende immediatamente il break ed infila quattro game consecutivi (dal 2-3 sotto) che gli valgono la qualificazione al secondo turno. Al prossimo turno Fognini se la vedrà con il croato Marin Cilic, giustiziere al primo turno di Flavio Cipolla.

    Fognini è il terzo azzurro a raggiungere il secondo turno dopo i successi di ieri di Andreas Seppi (atteso domani dalla sfida contro il numero due del mondo Federer) e Simone Bolelli (affronterà il serbo Janko Tipsarevic).

    Tutto facile per Murray e Djoko. Tutto facile per Andy Murray, che supera il secondo turno del "Masters 1000" di Montecarlo, torneo dotato di un montepremi di due milioni e 270mila euro di scena sulla terra rossa del Country Club del Principato. Autore finora di stagioni sul rosso mediocri, rispetto ai suoi recenti standard sul veloce, lo scozzese, testa di serie numero 4, ha superato il rumeno Victor Hanescu per 6-3 6-2. Anche Djokovic passa facile: ha eliminato 6-1 6-2 lo spagnolo Oscar Hernandez.


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    00 15/04/2009 13:03
    Bolelli è ora al terzo turno, 7-5 6-2 contro Tipsarevic.
    Ora Seppi sta giocando contro Federer.


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    00 15/04/2009 13:30
    Bolelli ha un grandissimo talento, è un giocatore completo. Peccato sia venuto fuori relativamente tardi...
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