Pillon nero e amletico Contro il Pisa con rabbia
Il Treviso al Tenni alle 16 per un match da vincere a tutti i costi
Treviso
Non si può certo definire una vigilia tranquilla quella che ha accompagnato il Treviso alla partita casalinga in programma oggi al Tenni (alle 16) contro il sorprendente Pisa. A Vittorio Veneto, sede di allenamento, piove e fa freddo, ma è l'allenatore Bepi Pillon a riscaldare il clima con un paio di dichiarazioni pepate anche se gli "obiettivi" a cui sono indirizzate rimangono (ufficialmente) ignoti. «Di questa posizione di classifica, non certamente all'altezza delle aspettative dice il tecnico - mi assumo tutte le colpe. Il presidente ha fatto, come sempre, il massimo, mi ha consegnato i giocatori che volevo e che sono orgoglioso di allenare e quindi l'unico responsabile sono io».
Quali le cause della situazione?
«Da sempre sono abituato ad analizzare le situazioni per cercare un perché: io l'ho fatto ed è sotto gli occhi di tutti».
Può spiegarsi meglio?
«Posso solamente dirvi che adesso capisco perché da due anni qui le cose non vanno bene nonostante gli sforzi economici del presidente che deve sempre essere ringraziato da tutti».
A quali conclusioni è arrivato?
«Le tengo per me ma chiunque può arrivarci».
Parliamo anche di campionato?
«Certo visto che affrontiamo una squadra in grande salute».
Il Pisa appunto
«Ci aspetta una partita difficile perché affrontiamo una squadra con grande entusiasmo che arriva dall'attuale quinto posto in classifica».
Quali sono le caratteristiche della formazione Toscana?
«Gioca in velocità e a memoria e davanti ha due bravi giocatori quali Castillo e Kutozov che si esaltano soprattutto quando giocano in trasferta e quindi in contropiede».
Che formazione manderà in campo?
«Lo deciderò solamente poco prima dell'incontro anche perché devo valutare le condizioni di Viali che ha un problema muscolare mentre Smit ha qualche linea di febbre».
Cosa serve per tornare alla vittoria?
Rabbia, tanta rabbia e voglia di fare risultato. Le motivazioni sono essenziali».
Dica la verità è preoccupato?
«Assolutamente no».
Giampaolo Zorzo