La Spes richiama un maggior numero di spettatori
Se durerà, l’exploit del volley femminile in provincia di Treviso, lo dirà il tempo, quando l’effetto novità sarà passato, quando “esserci” non sarà più sufficiente e serviranno i risultati.
Per ora la Zoppas Conegliano si gode la corona di regina del pubblico sotto rete. Uno scettro che vale in casa e che, a colpi di pienoni in occasione delle gare contro campionesse d’Italia o squadre di grande blasone, ha fatto di Conegliano un’isola felice nel panorama non proprio esaltante dell’affluenza nella pallavolo femminile.
Sì, perché la flessione nazionale di presenze che da qualche tempo caratterizza il settore maschile ha contagiato, e non da ieri, anche il volley rosa. Complice, in entrambi i casi, la scelta, remunerativa dal punto di vista delle entrate, di confinare questo sport alla televisione a pagamento: più denaro, ma meno notorietà.
A cercare di far quadrare il cerchio dell’affluenza e dei risultati c’è, da 20 anni, la realtà che ha fatto da apripista al movimento pallavolistico nella Marca: la Sisley Treviso. Che al pubblico locale, e non solo, ha già regalato di tutto: serie scudetto, finali di Champions League, Mondiale per club, finali di Coppa Italia.
«Non facciamo grandi numeri in casa – ammette il procuratore generale del sodalizio neroamaranto Bruno Da Re – ma la verità è che la nostra è gente da grandi appuntamenti: qui il palato, dopo tante vittorie, è diventato delicato ed esigente, il pubblico ama e vuole le grandi occasioni. E poi questa è anche una provincia particolare, dove non mi pare che nessuna altra disciplina sportiva possa contare su folle oceaniche».
Il vero distinguo della Sisley vale però quando la squadra di Papi e compagni va a giocare in trasferta.
«Noi siamo un po’ come la Juventus nel calcio: non tanto pubblico tra le mura amiche, ma fuori facciamo sempre il pienone. E i club che ci ospitano aumentano pure i prezzi: per la partita di Piacenza, il 6 gennaio, il biglietto più economico costerà 28 euro».
Il pubblico di Treviso vi ama meno?
«Tremila e cinquecento persone contro Macerata – come successo qualche domenica fa - e nel momento più buio di questa stagione sono cosa? No, la passione c’è. Ma la gente, lo ripeto, sceglie».
Ma c’è concorrenza tra Conegliano e Treviso?
«Non credo proprio, perché si tratta di bacini di pubblico diversi. Noi non abbiamo una flessione di presenze da quando è sbarcata l’A1 femminile. Comunque, la concorrenza, semmai, si basa su eventi: noi contro il calcio, o il basket. Se la Zoppas arriverà ai play off spero che il nostro pubblico andrà a seguirla. E lo stesso spero succeda a noi con il pubblico della Spes».
Ma l’affluenza attuale vi soddisfa o no?
«In una situazione di calo generalizzato Treviso ha qualche numero in meno, ma quando ci sono i big match il Palaverde si riempie sempre. Vorrei solo ricordare che quando il movimento andava a gonfie vele, nei primi anni Novanta, la Sisley ha centrato, nella stagione 90/91, il terzo record stagionale di pubblico e incassi di sempre a livello nazionale. Noi intanto continuiamo a lavorare nella promozione, tenendo ben presente un dato: la Sisley è una squadra seguita dagli appassionati di un territorio che va oltre la provincia».
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