00 18/07/2008 02:22

da www.sportravenna.it/mostranews.php?idnews=4104
News del 17-07-2008 - Calcio

OGGI SI SONO SVOLTI I FUNERALI DI GIONATA MINGOZZI


Due città, Ravenna e Treviso, unite nel dolore per la scomparsa di Gionata Mingozzi. Una folla commossa si è stretta questo pomeriggio nella chiesa del Santissimo Redentore attorno alla famiglia del calciatore ravennate, 23 anni, vittima nei giorni scorsi di un incidente in auto tra Chioggia e Mestre.

Straziante la commozione dei genitori, Daniela e Alfiero, e del fratello Alex. A dargli l’ultimo saluto i rappresentanti della squadra della sua città, tra i quali il presidente Gianni Fabbri e il ds Giorgio Buffone, e della compagine veneta in cui stava militando con in testa l'allenatore Pillon.

In chiesa, tra gli altri, anche il sindaco Fabrizio Matteucci e l’assessore allo sport provinciale Massimo Ricci Maccarini, gli assessori del Comune di Treviso Andrea De Checchi e Sergio Marton. L’ex ds del Ravenna Oscar Pelliccioni, e Monica Mero, moglie del compianto Vittorio Mero. Poi ancora Massimo Gadda, Giuseppe Pregnolato, Bondi, Ricci e tanti altri. Molti i giovani, fuori dalla grande chiesa che non è riuscita a contenere tutte le persone presenti, con sciarpe e maglie dai colori diversi, ma accomunati nel ricordo di Gionata.

"Un ragazzo – ha detto don Sandro Ravagna – che ha lasciato un segno indelebile. Campione nello sport, Mingozzi rappresentava “un esempio di vita”. “Lo incontravo durante i ritiri del Ravenna Calcio, era il primo a venire a confessarsi. La spiritualità è importante. Possa ora giocare partite felici mentre vede il volto del Signore”.

Tante le testimonianze degli allenatori, dei famigliari e degli amici, che lo hanno ricordato come un giovane speciale. Durante la cerimonia funebre, un’amica ha letto i messaggi di chi l’ha conosciuto: parole toccanti, che hanno ripercorso i momenti di un’esistenza troppo breve, ma caratterizzata da un profondo legame con gli altri: “Ciao, campione” è stato il saluto.

“Citando Sant’Agostino - ha affermato il parroco del Redentore, don Fulvio Bresciani - non bisogna chiedere a Dio perché ce l’ha tolto; bisogna ringraziarlo perché ce lo ha donato. Tutte queste persone oggi sono qui per quello che hanno avuto da Gionata. In questi giorni le telefonate in parrocchia sono state tante. E tutti si raccomandavano: dite che era un bravo ragazzo”.

Per commemorarlo è stata scelta anche una poesia di Paul Claudel, “L’amore non scompare”, che dice tra l’altro: “Il filo non viene tagliato. Perché mai sarei lontano da voi? Forse perché non mi vedete più?No, non sono lontano. Sono soltanto dall’altro lato della strada”.
Dopo la cerimonia il corteo funebre si è trasferito al cimitero di Ravenna, dove Gionata riposerà.