00 02/10/2008 18:56
Armstrong rifiuta nuovi test antidoping
Il campione americano ritiene tali prove prive di significato. Secondo lui i campioni di urina che dovrebbero essere nuovamente analizzati sarebbero stati conservati in maniera non idonea, pertanto corrotti e inservibili per qualsiasi tipo di valutazione

L'invito a provare la propria buona fede viene rispedito al mittente. Il motivo però va ricercato in una spiegazione puramente scientifica: ciò che gli è stato proposto di fare non ha alcun senso. Così Lance Armstrong reagisce all'invito dell'Agenzia Francese per la Lotta al Doping, che gli aveva proposto di effettuare nuove analisi sui suoi campioni di urina per dimostrare la sua buona fede.

Il ciclista statunitense, però, non accetta la proposta per un solo motivo: sarebbero analisi "prive di significato". I campioni cui si riferisce l'Agenzia sono quelli del 1998 e del 1999 e servirebbero a far luce sulla vittoria del Tour de France del '99. Tali campioni, secondo Armstrong, sarebbero stati conservati in maniera non idonea: "Nel 2005 alcune ricerche indipendenti sono state condotte sui campioni di urina raccolte dal 1998 al 1999 al Tour de France e hanno dimostrato che le provette non erano state conservate in modo appropriato ed erano state compromesse in molti modi".

Dal canto suo, però, il laboratorio di Chatenay Malabry si difende, dichiarando che le provette sarebbero ancora conservate in ottimo stato. Chi avrà ragione?

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