BEGHETTO:"DOBBIAMO COMMETTERE MENO ERRORI"
A margine della seduta di ieri pomeriggio si registrano le dichiarazioni di Gigi Beghetto. Il capitano biancoceleste ha parlato a ruota libera, affrontando i temi più svariati e riuscendo ad inquadrare pregi e difetti di una squadra che a Grosseto ha rimediato la quinta sconfitta in questo campionato. Una partita che Gigi ha visto solo in televisione, eppure la sua analisi non fa una piega:
"La squadra ha perso 4-1, eppure ha lottato e, a mio giudizio, meritava molto di più: il suo errore è stato quello di aver sbagliato tanto. Commettiamo troppi errori in tutte le fasi e ciò ci penalizza non poco. E’ un vero peccato, perché la squadra lavora bene. Difficile commentare e spiegare una situazione come questa. Il nostro dovere adesso è quello di non mollare, anche perchè lo spirito è quello giusto. Serve più attenzione, più furbizia, più concentrazione: a quanto pare cosi non basta. Ognuno di noi deve lavorare sulle proprie carenze in modo tale da mettere i propri progressi a disposizione del collettivo. Certo è che siamo anche sfortunati: martedì sera il Grosseto ha segnato quattro goal su altrettanti tiri verso la nostra porta".
A detta di qualcuno la panchina di Gotti inizia a vacillare seriamente, eppure Gigi vuole farsi portavoce di un gruppo unito e compatto intorno al proprio allenatore:
"Determinate scelte non sono certo di mia competenza. Io parlo per quello che vedo e vivo quotidianamente: Gotti è una persona seria, preparata, competente e, a mio avviso, un ottimo allenatore. Non a caso il Treviso ha raccolto non pochi complimenti nell’arco di queste prime partite di campionato, nonostante risultati il più delle volte deludenti. A Grosseto ad esempio abbiamo perso nettamente, eppure siamo stati in grado di costruire tanto. In campo, fino a prova contraria, non va l’allenatore, ma i giocatori: Gotti, come già dissi in tempi non sospetti, ha la sfortuna di dipendere da noi".
Sabato intanto arriva l'Albinoleffe, da molti considerata quale "bestia nera" del Treviso..
"Inutile attaccarsi al valore degli avversari e ad altri discorsi che non ci riguardano direttamente: il nostro dovere è quello di lavorare sui nostri errori. Non voglio, ad esempio, sentir parlare di arbitraggi sfavorevoli. Questi discorsi non portano da nessuna parte: anzi, il rischio è quello di costruirsi degli alibi. Certe cose sono sotto gli occhi di tutti quando succedono, per cui lasciamo che siano gli altri a giudicare i direttori di gara e le loro decisioni. Noi dobbiamo pensare ad essere più attenti e determinati. Sapevamo che questo campionato sarebbe stato molto difficile per il Treviso, così come adesso siamo consapevoli di aver raccolto meno di quanto avremmo meritato. Dispiace: per noi stessi, per l’allenatore e per i tifosi. Dobbiamo tuttavia guardare avanti, senza mollare di una virgola. Quando non arrivano i risultati infatti il rischio è proprio quello di sentirsi mancare le giuste motivazioni: fortunatamente però qui a Treviso la voglia di reagire non manca di certo".
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