00 03/05/2009 14:33
da www.gazzettino.it


Gotti non si arrende
«Ci vuole un miracolo»
Treviso, mister deluso dal risultato ma non dal gioco
Domenica 3 Maggio 2009,


Domenica 3 Maggio 2009,
Mantova
C’è tutta la delusione sul volto di Luca Gotti. Il leit-motiv stagionale più beffardo: il gioco c’è, la finalizzazione latita, anche al Martelli se n’è avuta conferma.
“Abbiamo subito molto presto il primo gol – spiega l’allenatore biancoceleste -, nonostante un buon impatto sul match, poi siamo stati davvero bravi a riprenderlo e a tenere il campo piuttosto bene, creando occasioni purtroppo non finalizzate. Creiamo opportunità e gioco, obiettivamente negli ultimi venti metri ci manca qualcosa e non da questa partita”.
Il tecnico del Treviso individua il momento chiave del match nel secondo gol di Denis Godeas, al 13’ della ripresa.
“E’ il vero rammarico, non c’erano i presupposti perché il Mantova andasse in vantaggio. Nel primo tempo avevamo speso tantissimo, perdendo lucidità progressivamente. E’ chiaro che con l’avanzare dei minuti, con il gran caldo era facilitato maggiormente chi doveva difendere il risultato, rispetto a chi era costretto a rincorrere. Non è stato questione di crederci o meno, nella seconda frazione, il palleggio si è fatto impreciso, la manovra ne ha risentito. Alla lunga anche la maggior esperienza dei giocatori mantovani ha fatto la differenza”.
Penalizzato all’intervallo dall’1-1, il Treviso aveva l’obbligo di provare a ottenere i tre punti.
“Avevamo un assetto per cercare la vittoria, costretti ovviamente dalla classifica. La prestazione la garantiamo quasi sempre, i limiti oggettivamente ci sono, conosciamo bene il nostro percorso, di gare perse in questo modo ne abbiamo vissute tante”.
Due gol subiti da calcio da fermo aumentano il rammarico di Gotti.
“Abbiamo sofferto i centimetri degli avversari sui calci d’angolo. Purtroppo era squalificato il nostro miglior saltatore: Scurto senza dubbio avrebbe marcato l’uomo più pericoloso del Mantova. Peccato perché eravamo riusciti a mettere tanta pressione sul loro centrocampo, impedendo le giocate in particolare a Caridi, per gli attaccanti esterni”.
Trevigiani vivi, nonostante il -8 dai playout, da Modena e Ancona. Impossibile recuperare, in 4 giornate. Chi non ha visto la partita può pensare a una squadra arrendevole, in attesa che la Prima Divisione diventi matematica, il 3-1 è bugiardo.
“Chi segue abitualmente la squadra, lo sa. E’ ovvio che diventa sempre più difficile tenere alti il morale e le motivazioni dei ragazzi. Abbiamo problemi fin dall’inizio dell’anno”.
L’obiettivo più realistico può essere il penultimo posto, al limite la consolazione della terz’ultima posizione, le due gare di spareggio sono sempre più fuori portata.
“Ci giocavamo tutto e non potevamo accontentarci. La razionalità dice che serve un miracolo, ovviamente dipendiamo da tutte le altre squadre. Ci ributtiamo nella prossima partita a testa bassa, il derby con il Vicenza”.
Per Simone Missiroli altra prestazione brillante, premiata dal secondo gol stagionale.
“Abbiamo giocato una bella partita – dice -, perlomeno fino al secondo gol. E’ stata davvero una mazzata, per come stavamo giocando: alta intensità, ritmo, senza però essere capaci di affondare, come ci è accaduto in tanti altri incontri”.
In prestito dalla Reggina, il trequartista anche in questa occasione ha aumentato gli estimatori.
“Dal punto di vista personale sono abbastanza contento, ma il gol è inutile. Sono talmente deluso che non ho nemmeno guardato i risultati delle altre squadre. Era la volta buona per togliere lo zero dalle vittorie esterne”.
Ritorna la parola “miracolo” ad accostare le speranze trevisane. “Servirebbe davvero. Cerchiamo di pensare al prossimo sabato”.
Vanni Zagnoli