Questo dev'essere l'articolo della tribuna di ieri.
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MANTOVA - TREVISO: 3 - 1
Fine del Treviso
Godeas (3 gol) lo travolge
il tribunale lo tampina
LA SQUADRA. Anche a Mantova sbaglia troppo e viene punita. Solo l’aritmetica la tiene in vita
MANTOVA. Per la retrocessione della squadra manca la matematica, per il fallimento della società forse anche meno. Ormai solo un filo sottile di speranza consente al Treviso di sperare di rimanere in serie B. Mentre nel contempo peggiora di ora in ora il quadro «finanziario» di via Foscolo, dove ogni giorno è buono perchè bussi qualcuno con il «mandato» fatidico. «Nell’anno del centenario, l’ufficiale giudiziario»: ancora una volta lo striscione dei tifosi si è rivelato azzeccato. Giovedì scorso, effettivamente si sono presentati dei funzionari del tribunale di Treviso nella sede del Treviso: hanno osservato, hanno fotografato quel po’ di «beni» che rimangono (le coppe, le maglie della serie A, qualche altro cimelio). Non un pignoramento vero e proprio, ma un’azione preventiva a tutela di qualche creditore (non si tratta del procuratore De Giorgis, che ha smentito molto stizzito chi ha fatto il suo nome per la vicenda): ma ormai la fila dei potenziali «pignoratori» è lunga così e lunedì potrebbe essere la volta di chiunque.
Destino scritto, si dirà, anche sul campo in una stagione tra le più terribili ed angoscianti per la compagine biancoceleste. E anche a Mantova la squadra di Gotti non riesce ad invertire la rotta e dopo la reazione vista (almeno sul piano del risultato) contro la Triestina, arriva la diciassettesima sconfitta di un campionato balordo. Al «Martelli» il Treviso comincia male subendo lo svantaggio di Godeas, reagisce trovando il pareggio con Missiroli, poi si attesta a difesa del punto contro la voglia dei biancorossi di vincere e tirarsi fuori dall’impasse. Non viene fuori una grande partita, tutt’altro, ma quello che conta (sulla sponda virgiliana, ovviamente) sono i tre punti. Squadre senza nerbo che vanno avanti per forza d’inerzia, certo i lombardi mettono sul piatto anche un palo di Godeas nella ripresa, ma è poca cosa. Il Mantova ha stentato un po’, la partita è rimasta sempre in bilico fino al 3-1 ed il Treviso, pur non avendo avuto tante occasioni, poteva sicuramente pareggiare.
Partenza fulminea degli ospiti che al 5’ vanno vicinissimi al gol. Pessima uscita di Handanovic sull’incursione di Piovaccari. Il bomber trevigiano si gira e tira a porta vuota, la palla esce di poco. Sulla ripartenza il Mantova guadagna un angolo, quindi Godeas stacca di testa e batte Cordaz per l’1-0. Il Treviso riparte di slancio, non si arrende di certo con 70’ da giocare ed al 20’ trova il pareggio. Prima Handanovic, con un balzo prodigioso, mette in angolo un missile di Quadrini; poi, da angolo di Quadrini, Handanovic smanaccia ma non trattiene sbagliando completamente l’uscita, la palla arriva sui piedi di Missiroli che si trova al posto giusto ed al momento giusto per l’1-1 provvisorio.
Nella ripresa il Mantova continua a premere ed ottiene il raddoppio al 13’. Sugli sviluppi di un altro calcio d’angolo Godeas, di testa, sorprende tutti per il 2-1. Il Treviso ci prova, cambia qualcosa in mezzo al campo (escono Quadrini e Moro, entrano Wilker e Musetti) ma sono ancora i virgiliani a sfiorare il tris con un palo del solito Godeas. La partita procede stancamente ed a sprazzi. Gli ospiti mantengono sempre l’iniziativa con i biancorossi di casa che si chiudono bene a riccio e ripartono in contropiede punzecchiando spesso e volentieri la retroguardia ospite, parsa ancora una volta non certo impeccabile sotto i diversi profili. Il tris finale è ancora di Godeas, a tempo scaduto. Il friulano stoppa la palla di petto in piena area, controlla e d’esterno mette a segno il suo settimo sigillo stagionale per il 3-1 finale. Morale della favola: il Mantova non gioca bene ma vince e strizza l’occhio alla classifica, per il Treviso la sconfitta significa ormai retrocessione.
Luca Gotti si affaccia alla fine in sala stampa come in altre decine di occasioni. Il suo volto non è rabbuiato, sicuramente l’amarezza c’è, ed è forte, ma cosa dovrebbe fare? Il suo Treviso per giocare gioca, si dimena, ma alla fine cede le armi con disarmante puntualità. Ed a chi fa i calcoli per stabilire se la sua squadra è già retrocessa, o meno, risponde: «Finchè la matematica non ci condanna ci proveremo». In cuor suo, però, sa già che sarà impossibile riuscire a sovvertire un pronostico scontato. «Fino al 2-1 - aggiunge - siamo rimasti in partita, potevamo anche vincere ed era questo il nostro vero obiettivo. La partita di Mantova è lo specchio fedele di un’annata storta. La squadra è stata sempre in corsa fino agli ultimi 20 metri, poi dalla trequarti in su cominciano i dolori».
(03 maggio 2009)
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