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Visentin: «Tenni, il bando è vessatorio»
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TREVISO. Investimenti minimi di 250.000 euro in 5 anni, consistenti in una serie interventi di manutenzione straordinaria sulla tribuna laterale, l’impianto di irrigazione, le opere in ferro, gli spogliatoi, e le gradinate del Tenni. E’ ciò, fra le altre cose, che il Comune pretende da chi vincerà il bando per la gestione dello stadio comunale. Gli studi di fattibilità dovranno pervenire a Ca’ Sugana, che l’altro giorno ha pubblicato nell’albo pretorio l’avviso pubblico, entro e non oltre il 4 ottobre. Il Comune chiede anche di «valutare le potenzialità e gli spazi disponibili nella struttura, al fine di prevedere l’avvio e la promozione di molteplici attività a carattere ludico-ricreative che possano favorire momenti di aggregazione sociale e giovanile in un’area altamente urbanizzata».

Oltre all’organizzazione di eventi sportivi, la società che gestirà l’impianto potrà allestire (o affidare a terzi) attività ricreative e spettacoli pubblici di media portata. Dice l’assessore Michielan: «Il Tenni è un patrimonio della collettività e come tale va gestito: sorge su un’area a forte urbanizzazione, con importanti implicazioni sociali, invito allora le società sportive a presentare un progetto che favorisca anche momenti di aggregazione sociale e giovanile, per giungere a una rigenerazione totale del Tenni e alla riqualificazione di tutta la zona».

Tutto bene? Macchè. L’Acd Treviso contesta apertamente il piano comunale. «Intanto questo non è un bando - tuona il presidente Luca Visentin - il Comune cerca un promotore che a sue spese dovrà fare progetti e investimenti, poi arriverà la concessione: tutto ciò non ha la minima cognizione logica, tant’è vero che abbiamo chiesto di incontrare l’assessore martedì per avere tutte le delucidazioni del caso. Io dovrei spendere 20-30 mila euro in progetti senza sapere se la gestione sarà mia? Ma non esiste, tutto ciò è altamente vessatorio. Fra l’altro noi il settore giovanile già ce l’abbiamo, perché dovrei cercarne un altro? Se le cose restassero così valuteremo attentamente, ma non escludo di pagare l’affitto dello stadio di gara in gara».

Dello stesso parere Gianfranco Di Lorenzo, d.g e commercialista.
«C'è confusione, i dubbi sono tanti. Esempio: se io volessi investire di più, poniamo, un milione, quale sarà la valutazione del Comune? E sul piano di ammortamento: se avessi un mutuo più breve il punteggio sarà più basso o più alto?». La questione Tenni pare tutt’altro che risolta.