Jarque aveva 26 anni.
I tifosi «Intitolategli
il nuovo stadio»
ROBERTO CONDIO
FIRENZE
Dramma a Coverciano, la casa degli azzurri. Da giovedì ospitava l’Espanyol, in tournée precampionato in Italia. Ieri, Daniel Jarque, da questa stagione capitano dei catalani, è morto in una camera del centro tecnico fiorentino. Una tragedia avvenuta dopo cena. I suoi compagni di squadra gli avevano chiesto di unirsi a loro per una passeggiata nei dintorni. Lui ha preferito non seguirli: «Voglio chiamare la mia fidanzata». Una telefonata durata poco. Perché la ragazza a un certo punto non ha più sentito Daniel. S’è spaventata, ha chiamato Corominas, l’amico più caro di Jarque, che a sua volta ha avvertito un dirigente del club. Assieme sono saliti in camera e hanno trovato il capitano privo di sensi. Immediati quanto inutili i soccorsi e il trasporto in ospedale.
Infarto. «Inspiegabile», dicono all’Espanyol. Non aveva mai avuto nulla, Daniel Jarque, ragazzone ventiseienne. Difensore centrale che mercoledì sera aveva giocato la ripresa nello 0-0 amichevole del San Paolo contro il Napoli e che domani sera avrebbe dovuto tornare in campo con i compagni a Rimini per un altro test con il Bologna, ora naturalmente annullato come quello previsto martedì contro il Livorno.
Una morta apparentemente assurda. Soltanto la scorsa settimana, Jarque aveva vissuto uno dei giorni più belli della sua vita. Lui, nato a Barcellona, protagonista di una notte indimenticabile da capitano del «suo» Espanyol, il club nel quale aveva giocato fin da bambino: l’inaugurazione del bellissimo stadio dei biancoblù, un gioiello da 40mila posti a Cornellà, che permetteva finalmente di lasciare il mai tanto amato Stadio Olimpico del Montjuich. E, a completare la festa, il clamoroso 3-0 sul Liverpool nell’amichevole organizzata per l’occasione. Tutto meraviglioso.
Il destino, però, era in agguato. Lontano da casa. In Italia, dove Daniel stava finendo di preparare la sua prima Liga da capitano. I siti sportivi spagnoli ieri sera erano pieni di messaggi commossi. Lasciati da tifosi di ogni club. «Era una bravissima persona». Più di uno ha lanciato la proposta: «L’Espanyol gli intitoli il nuovo stadio».
www.lastampa.it