Gli anni ’50 si aprono quindi con il ritorno in serie B.
Si apre la grande epopea di Nereo Rocco, ex allenatore della Triestina, che sostituisce alla nona giornata Antonio Bisigato sulla panchina del Treviso, e ci rimarrà per tre grandi anni fino al 1953.
Il Treviso parte con l’obiettivo della salvezza, che raggiunge con un po’ di fatica vincendo l’ultima partita.
Persi e Zian, confermati in attacco, segnano 25 gol in due (14 il primo, 11 il secondo) e guidano la squadra la cui formazione tipo è: Pozzan; Realini, Cattozzo; Pavanello, Chiodi, Tremonti; Zian, Ruzza, Persi, Bonaretti, Vascellari.
Di prestigio è la vittoria ottenuta il 4 marzo 1951 al comunale contro la Spal, che vincerà poi il campionato ottenendo la promozione in A, in un incontro terminato per 2-0 con le reti, neanche a dirlo, di Persi e Zian.
Nella stagione successiva il Treviso perde Zian, che va al Fanfulla; al suo posto, arriva Trapanelli dal Milan.
Il Treviso, dopo una crisi societaria nel mese di luglio che però non porta cambiamenti a livello presidenziale ma solo a livello di consiglio direttivo, disputa un campionato memorabile, finito al sesto posto in coabitazione con il Piombino.
Si tratta di una serie B dal livello molto alto, con squadre come la Roma (al suo unico campionato cadetto della storia, battuta al comunale per 2-0 con reti di Bonaretti e Vascellari), il Brescia (battuta a Treviso per 1-0, marcatore Vascellari) e il Genoa.
Tra le altre partite memorabili di questa stagione, la vittoria nel derby col Venezia per 1-0 (marcatore Pavanello), i colpi esterni a Livorno (2-1, Persi e Vascellari) e nel derby di Verona (1-0, Persi), e la sconfitta di misura a Roma contro i giallorsossi per 2-1, con il gol in extremis dei romanisti, dopo che il Treviso aveva trovato il pari con Pantaleoni III.
Persi è il miglior marcatore, con 15 gol in 35 partite, mentre Vascellari ne realizza 10 in 34.
Ultima annotazione: il Treviso chiude la stagione con zero sconfitte interne.
L’estate 1952 è parecchio difficile per il Treviso, che per ripianare il bilancio (in rosso di 10 milioni) deve vendere diversi giocatori, tra cui il difensore Cattozzo al Bologna, il bomber Persi al Genoa e l’ala Vascellari, che non vuole rispettare il contratto.
Al loro posto, arrivano Marussi dal Valdagno, Scagliarini dal Marzotto e Badiali dal Cagliari.
La formazione tipo di quest’anno è: Geatti (Pozzan); Realini, Marussi; Pavanello, Chiodi, Mion; Scagliarini, Ruzza, Loschi, Badiali, Pantaleoni.
Il capocannoniere del Treviso in questa stagione è Scagliarini con 9 gol (in 26 partite), seguito da Loschi con 6 (in 17 presenze).
Il Treviso arriva nono, con 12 vittorie, 11 pareggi e 11 sconfitte, ma riesce anche quest’anno a battere il vincitore del campionato, il Genoa per 2-1, con reti dell’ex Persi nel Genoa, ma Ruzza e Badiali ribaltano il risultato per il Treviso.
Questo è l’ultimo campionato di Nereo Rocco sulla panchina del Treviso, visto che non riesce a trovare l’accordo per il rinnovo.
Bruno Ruzza viene squalificato per tre anni per tentativo di corruzione in Padova-Catania.
Il campionato 1953-54 vede il Treviso profondamente in crisi finanziaria, visto il passivo di trenta milioni di euro.
Il nuovo allenatore si chiama Guido Testolina, che viene però esonerato, e al suo posto viene dapprima chiamato il suo vice Bussidoni, e poi Bruno Notti.
La formazione base è simile a quella dell’anno precedente, con Donzelli al posto di Marussi, Paulinich al posto dello squalificato Ruzza, e Farina e Bodini che si alternano rispettivamente con Loschi e Badiali.
Il Treviso ha una stagione molto difficile, culminata con il terz’ultimo posto, a un solo punto dal Fanfulla che retrocede in serie C, grazie anche ai 5 punti di penalizzazione.
In attacco, Scagliarini e Bodini realizzano 8 e 5 gol, cioè più della metà delle reti della squadra.
Poco importa: il Treviso si garantisce il settimo campionato cadetto della sua storia.
Sarà però l’ultimo, almeno fino al 1997: il Treviso infatti nella stagione 1954-55 retrocede, finendo la stagione al penultimo posto, a un solo punto di distacco dal Verona.
Nell’estate 1954 c’è il riento di Persi, in cambio di Bodini al Livorno, mentre lasciano Treviso il difensore Mion (va alla Spal) e il centrocampista Pantaleoni, ma soprattutto il 1954 vede le dimissioni di Bruno Monti, dopo ben 14 anni di Presidenza.
Persi però ha decisamente smarrito la via del gol, e la stagione non va come dovrebbe andare.
A farne le spese il nuovo allenatore Giacinto Ellena, che viene sostituito (senza migliorare la situazione) dal giocatore Paulinich.
Fatale è la sconfitta di Brescia all’ultima giornata, mentre il Verona batte l’Alessandria 4-0 e si conferma in serie B.
Nella stagione 1955-56, il presidente Alfredo Grippo Belfi cerca aiuti economici, ma in molti gli girano le spalle.
L’allenatore è Marcello Vecchiet, mentre la formazione base è la seguente: Barluzzi (Foltran); Caldana, Marussi; Tulissi, Palma, Cervato; Farina, Dozzo, Sega, Petris, Farina.
Petris è il miglior marcatore (8 reti), in una stagione dove il Treviso arriva al decimo posto, a soli 2 punti dalla zona retrocessione.
Il campionato successivo, 1956-57, il Treviso subisce addirittura l’onta della retrocessione in IV Serie, finendo penultimo.
In questa stagione si alternano 3 allenatori (Felice Arienti, Alberto Marchetti e Arturo Silvestri), senza mai riuscire a trovare il bandolo della matassa.
Vanno via il bomber Petris e Chiodi, mentre arrivano Sperotto, Manzardo e Dal Pozzo.
A nulla servono i 9 gol di Mantovani, gli 8 di Manzardi e i 6 del sempreverde Persi, che dopo 6 stagioni, 174 presenze e 62 gol (secondo marcatore di sempre), viene ceduto definitivamente al Genoa.
In questa stagione disastrosa, c’è anche l’episodio dell’incidente stradale, con il pullman di ritorno dalla trasferta di Biella che va a sbattere contro un’autovettura.
Si torna quindi mestamente in IV serie.
Fortunatamente però, la permanenza in Interregionale dura un solo anno, il tempo per finire la stagione al secondo posto alle spalle del Mantova, e essere promossi in serie C.
L’allenatore è sempre Arturo Silvestri, mentre la formazione della promozione è la seguente: Vecil; Corradi (Binda), Simoni; Sperotto, De Negri, Fornasarig; Mantovani, Magistrelli, Trinca, Bresolin, Manzardo.
I 5 in attacco sono devastanti; Mantovani (10 reti), Trinca (10 reti), Manzardo (9), Bresolin (6) e Magistrelli (4) giocano un calcio spettacolo, e si può quindi festeggiare il ritorno in terza serie con il pareggio a reti inviolate nella penultima giornata di campionato a Vittorio Veneto.
Il campionato 1958-59 non è dei più entusiasmanti per il Treviso, che comunque, con l’ottavo posto finale, si assicura la permanenza nella categoria.
In porta è nel frattempo ritornato Barluzzi, mentre al posto di Simoni, De Negri, Bresolin e Manzardo ora ci sono Miglioranza, Cervato, Taffarello e Trevisan.
Mantovani e Trinca si mantengono sulle medie realizzative della scorsa stagione, con 9 e 8 gol rispettivamente, mentre si alternano due allenatori: Arturo Silvestri fino alla quattordicesima, poi gli subentra Enrico Radio.
Il Treviso si permette il lusso di battere i due vincitori del campionato, il Mantova e il Siena (che perderà lo spareggio promozione coi mantovani a Genova per 1-0), rispettivamente 2-0 e 1-0, sempre a Treviso.
Il decennio si chiude con un altro campionato anonimo, quel 1959-60 concluso al quattordicesimo posto in classifica.
L’allenatore è sempre Enrico Radio, mentre vengono ceduti Cervato, Mantovani (per coprire il consueto disavanzo), Magistrelli e al loro posto vengono solitamente schierati Rigonat, Orio e Bressa.
Anche quest’anno però il Treviso si concede il lusso di battere la vincitrice del torneo, quella Pro Patria battuta al Comunale di via Ugo Foscolo per 1-0, con rete di Rigonat.
Capocannoniere del campionato biancoceleste è Taffarello con 6 reti.