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Lega Pro, caos iscrizione per alcune toscane

24.06.2011 10:45 di Marco Amedeo Mazzoleni articolo letto 2281 volte
Fonte: La Nazione.it

© foto di Francesco Scopece/TuttoLegaPro.com

A San Giovanni Valdarno l’altra sera è bruciato il magazzino di Devil Bracci, imprenditore nel campo dei condizionatori d’aria. I vigili del fuoco, dopo aver spento le fiamme, hanno trovato una specie di mini ordigno a testimoniare la natura dolosa del rogo. Nella stessa zona, qualche giorno prima, erano andate a fuoco tre auto di proprietà di Piero Nosi, imprenditore nel campo dell’
abbigliamento. Le strisciate di benzina sull’asfalto raccontavano anche qui l’origine dolosa dell’incendio. Punti di contatto fra i due imprenditori? Il tentativo disperato di salvare dal fallimento la Sangiovannese Calcio. Forse è solo un caso. O forse non lo è. Certo è che a raccontare le storie del calcio toscano minore si resta sorpresi dalle mille situazioni anomale che contaminano l’ambiente. Presidenti arrestati, contratti ambigui, soprattutto un caos economico che rischia di travolgere tutto. La Sangiovannese, ad esempio, è oramai da un passo dal fallimento. Iproprietari, i fratelli Lazzerini, da tempo si sono defilati, lasciando la società annegare in un mare di debiti. Per adesso, gli stipendi non pagati sono costati 13 punti in campionato, ma se non arrivano soldi freschi entro il 7 luglio, la società scomparirà. E certo i roghi non aiutano a trovarli. Anche a Pistoia gli amanti del calcio tremano. La nuova società, presieduta dall’immobiliarista Orazio Ferrari, aveva appena riportato gli arancioni in
serie D con programmi ambiziosi di ulteriori risalite, quando la scorsa settimana la Guardia di Finanza ha arrestato Ferrari per reati tributari ed evasione fiscale. Lui ha fatto sapere alla società di "andare comunque avanti che tutto si risolverà", ma l’apprensione in città è comprensibile. Problemi, e parecchi, ce ne sono anche a Lucca. Una settimana fa l’ex patron della Lucchese, l’imprenditore Giovanni Valentini, è stato arrestato per una vicenda di presunte tangenti. Fatto curioso: proprio il giorno precedente gli arresti, nello studio di un notaio di Albenga, Valentini aveva venduto le azioni della Lucchese in suo possesso (l’80% del capitale) a una cordata di imprenditori liguri che faceva capo alla società Nice. Ieri la stessa Nice, "visto il clima di sfiducia che si è creato intorno alla società", ha rimesso in vendita le azioni dichiarando di volersene andare. Se l’operazione non andrà in porto a breve, i rischi sono grossi. Gia la Lucchese rischia di essere penalizzata per non aver pagato in tempo gli stipendi 2011. Se ora non si trovano i soldi per la fideiussione è a rischio anche l’iscrizione al campionato di Prima Divisione. Situazione diversa ma simile anche a Viareggio. Qui la presidenza Dinelli, dopo aver riportato la squadra dall’eccellenza alla Lega Pro, è dimissionaria dall’inizio dell’anno. Problemi tecnici legati allo stadio, (i tifosi ospiti non possono entrare perché mancano gli impianti di prefiltraggio) hanno impedito un campionato regolare anche negli incassi. Così è stato lanciato un aut aut al Comune: o le cose cambiano o l’iscrizione è a rischio. La situazione non è del tutto rassicurante neppure a Pisa. L’azionista di maggioranza della società (ovvero Piero Camilli che è anche patron del Grosseto) vuole vendere le suo quote. Nel frattempo ha deciso di non investire più un solo euro. Così le spese fin qui le han dovute pagare i due soci di minoranza. Gli stessi che devono trovare adesso le risorse per coprire la fideiussione e iscrivere la squadra al campionato di Prima Divisione. Ma in quanto a difficoltà finanziarie la situazione più clamorosa spetta forse alla Sarzanese (Serie D). Qui, la società a suo tempo accese un mutuo di un milione 400.000 euro per finanziare i nuovi impianti sportivi. Solo che da qualche anno non solo non viene versato un euro per rimborsalo, ma nemmeno vengono pagate le bollette. Così sono stati staccati gas, luce e acqua mentre il comune, che aveva garantito sulla fideiussione per la concessione del mutuo, trema: non solo la Sarzanese è a un passo dal fallimento, ma chi pagherà quei debiti?