00 30/08/2010 14:29
da www.ilgazzettino.it

CALCIO / COPPA ITALIA

Venezia fuori, minacce e insulti al patròn Rigoni

Lunedì 30 Agosto 2010,
Il Venezia cade nell’esordio stagionale di Coppa Italia a Jesolo - vittoria del SandonàJesolo dopo i rigori - e una parte della tifoseria minaccia il patròn lagunare Enrico Rigoni. «Vattene o ti diamo fuoco» è stata la frase è ha accompagnato l’uscita dallo stadio Picchi del proprietario del team lagunare e dell’ad Ignazio Guerra. La contestazione riguarda il calciomercato ritenuto non all’altezza e la mancata iscrizione al campionato di Seconda Divisione.

COPPA ITALIA La formazione di Tedino elimina il Venezia solamente ai rigorima nell’arco del match dimostra una netta superiorità e maggior concretezza

SandonàJesolo è più forte


Lunedì 30 Agosto 2010,
Poco Venezia, l'avventura in Coppa Italia finisce subito al primo turno contro un SandonàJesolo che vince con merito.
Sono serviti i calci di rigore ma il verdetto, ottenuto davanti ad un pubblico caloroso, non fa una piega: i biancocelesti sono stati superiori agli arancioneroverdi e possono rimproverarsi solo di non aver chiuso prima la contesa.
Il SandonàJesolo di sicuro è stato migliore nel gioco, nell'intensità e nella continuità, contro un Venezia che ha confermato le difficoltà a rendersi pericoloso già palesate nelle amichevoli.
Ciò nonostante all'ultimo respiro Zubin è riuscito a rispondere ad Amodeo, inutilmente.
Al derby del Picchi le due squadre si presentano con uno squalificato (Faloppa, per i locali, e Rigoni) e un infortunato per parte (Mastrelli e Pianu). Il tecnico Bruno Tedino in avanti punta sulle torri Gambino-Amodeo (alla ricerca di un'intesa tutta da trovare) con un centrocampo che sulle ali vede Lavagnoli e Andreolla.
Sull'altro fronte l'esordiente Enrico Cunico schiera la formazione con il 4-3-1-2 annunciato, con Collauto alle spalle di Mazzeo e Zubin. I primi sussulti sono di marca biancoceleste: al 3' Lavagnoli serve in area Andreolla che da buona posizione alza di sinistro oltre la traversa, al 6' Amodeo dal limite spara sul fondo, imitato dalla parte opposta da Collauto. All'8' Poscoliero si fa rubare pericolosamente palla da Mazzeo che impalla Berto, mentre il destro di Lavagnoli viene murato due volte dalla difesa ospite che al 10' ringrazia Nicoletto per il salvataggio sul pallonetto di Gambino. Al 15' Amodeo si guadagna una punizione dai venti metri ma Menegatti blocca in tuffo il sinistro di Andreolla. Scocca il 21' quando Collauto da corner imbecca la testa di Vianello che però non trova la porta, a differenza di Migliorini che al 27' obbliga Menegatti a rifugiarsi di pugno in angolo. Troppo lento invece al 30' il pallonetto con cui Andreolla (servito da Amodeo) grazia Menegatti. Quasi per mezzora il SandonàJesolo tiene in mano il gioco, detta il ritmo e costringe Collauto e compagni per lo più sulla difensiva; nell'ultima fase del primo tempo i ragazzi di Cunico crescono un po’ ma a mancare è l'ultimo passaggio tanto che Lavagnoli e soci in contropiede fanno sempre paura: al 38' Nicoletto atterra Amodeo al limite, sulla mattonella va Andreolla che però calcia malamente, infine al 45' Barbieri atterra Malagò quasi sul fondo ma il destro di Collauto non insidia Berto.
Inizia la ripresa con gli stessi ventidue ed è ancora il SandonàJesolo a spingere, stavolta con miglior fortuna visto che al 3' dalla fascia sinistra l'ottimo Andreolla crossa per Amodeo che non si fa pregare e, al centro dell'area, salta più alto di tutti battendo Menegatti.
La reazione del Venezia si concretizza all'8' con un gran sinistro di Mazzeo su cui Berto è decisivo, ma sulla ripartenza i locali si mangiano il 2-0 con Amodeo dopo un gran lavoro e assist di Gambino. Azione in fotocopia al 18' stavolta con Lavagnoli e altro erroraccio di Amodeo all'altezza del dischetto del rigore. Ancora Berto al 20' para bene sulla girata di Nichele, un attimo dopo non deve nemmeno intervenire sul tentativo di spaccata di Zubin. Stessi protagonisti al 22' ma nella circostanza l'incornata ravvicinata di Zubin viene salvata d'istinto dal portiere di casa.
Sull'espulsione di Nichele per doppio giallo sembrano spegnersi definitivamente le speranze di un Venezia che però è generoso, questo sì, fino al punto di raggiungere l'1-1.
Al 92' Collauto da corner fa arrivare un pallone a Zubin che di sinistro, dopo lo stop di petto, in mischia batte Berto.
Si va ai rigori e gli errori di Zubin e Vianello vanificano quello dell'ex Lanzara. Giusto così.

Lunedì 30 Agosto 2010,
MENEGATTI 6 - È l'ultimo arrivato ma debutta subito, dimostrandosi reattivo su un paio di conclusioni avversarie nel primo tempo. Nel secondo è graziato da Amodeo. Non ripete ai rigori le performance esibite in allenamento.
FALCIER 5 - Soffre Andreolla e si concentra più nel gioco di contenimento. Ammonito per un brutto fallo sempre sul numero 10 avversario.
NICOLETTO 5.5 - Pomeriggio impegnativo con Gambino e Amodeo, concede un pò troppo. L'intesa con Vianello potrà senz'altro migliorare.
ST 43’ BUSO sv - Solo il tempo di esordire in prima squadra.
VIANELLO 5.5 - Lotta, sgomita e suda, non sempre del tutto efficacemente, ma quanto a grinta niente da dire. Calcia male il rigore su cui si spengono le speranze di vittoria del Venezia.
CARDIN 6 - Bel faccia a faccia con Lavagnoli, rispetto a Falcier è meno rinunciatario nelle ripartenze. Cala ed è meno coinvolto nella ripresa, ma il suo contributo sulla fascia è tangibile.
NICHELE 5 - Solito baluardo in mediana. Non ha perso però le cattive abitudini dello scorso anno, si becca due gialli (gioco falloso e proteste) lasciando la squadra in inferiorità numerica.
LELJ 6 - Lotta con caparbietà, prova a recuperare e rilanciare, anche se sul piano della precisione e della visione di gioco è altalenante. Impeccabile esecuzione dal dischetto.
MALAGÒ 5.5 - Corre tanto ma non si vede molto. Può essere la sua stagione ma deve crescere in convinzione e personalità.
ST 43’ BOROTTO sv - Una manciata di minuti, può partecipare all'esultanza per l'1-1.
COLLAUTO 5.5 - Fatica a trovare il passo sulla trequarti, smarca i compagni quasi esclusivamente da palle inattive. Rischia grosso per una reazione su Andreolla, poi dà a Zubin l'1-1 e dimostra che il suo destro è sempre insidioso.
MAZZEO 6 - È l'ultimo a mollare, fino al 90' cerca di portare scompiglio nella retroguardia, spesso con più fumo che sostanza. Comunque utile in un attacco ben poco pungente.
ZUBIN 5.5 - Fa la punta centrale, chiuso nella morsa Zanette-Lanzara ha poco spazio. L'unica palla al 2'di recupero la trasforma nell'1-1 ormai insperato, facendo vedere per la prima volta ai suoi nuovi tifosi il suo intuito in zona gol. Sbaglia però malamente dal dischetto.


QUI ARANCIONEROVERDI

Cunico soddisfatto: «Buona reazione
ma dobbiamo continuare a crescere»


Lunedì 30 Agosto 2010,
«La squadra nelle difficoltà ha reagito bene». Il mister Enrico Cunico esce fiducioso dal derby di Coppa. «In dieci uomini, sotto di un gol, rimontare la partita come lo abbiamo fatto con quell'intensità è motivo di carattere per la squadra. Qualche errore c'è stato all'inizio - precisa Cunico- è chiaro che non siamo al cento per cento come non lo erano gli avversari. Forse loro sono arrivati più pronti rispetto a noi, siamo andati sotto nel momento in cui loro forse meritavano il vantaggio ma sono contento della prestazione dei ragazzi. Da quando siamo rimasti in dieci ho visto il carattere, la squadra è venuta fuori. Abbiamo iniziato a fare meglio e ci abbiamo creduto fino alla fine, sbagliando due situazioni con Zubin sottoporta seguite dal gol del pareggio. La sconfitta ai rigori ci può stare, però sono soddisfatto perché quando siamo andati sotto abbiamo reagito per pareggiare la partita».
Qualche carenza il Venezia la ha mostrata in attacco. «Zubin e Mazzeo - spiega il tecnico - sono gli attaccanti che ho a disposizione e non sono ancora al top. Ma dobbiamo creare alternative, quindi lavoriamo di gruppo».
Cunico difende i suoi ragazzi anche per il nervosismo in campo che ha portato l'espulsione di Nichele e la reazione del capitano Collauto poi stemperata. «È un derby, una partita che i ragazzi sentono. Per questo è un male ma anche un bene. Non devono assolutamente crearsi i presupposti per farsi espellere ma anche nella reazione di Collauto c'è la voglia di dimostrare qualcosa, forse lo ha fatto in forma troppo esagerata. Guardando a domenica prossima ci sono altre quattro o cinque squadre al nostro livello se non in condizione migliore. Partiamo con grande entusiasmo e in quanto squadra nuova al 60, 70 per cento ancora da amalgamare. Domenica arriveremo ancora più pronti, l'importante è dimostrare che vogliamo far bene con l'atteggiamo giusto».(d.deb.)

TIFOSI AGGRESSIVI Contestato a fine gara il patron arancioneroverde

«Rigoni vattene o ti diamo fuoco»

Al proprietario del team viene rimproverata la mancata iscrizione in Seconda

Lunedì 30 Agosto 2010,
JESOLO - «Se non hai i soldi vattene e vendi la squadra, altrimenti ti diamo fuoco!».
È il proprietario del Venezia in persona, Enrico Rigoni, a riferire pari pari la frase - pronunciata in dialetto - rivoltagli al termine della gara del Picchi da alcuni tifosi ascrivibili al gruppo dei Vecchi Ultrà.
Il capitano biancoceleste Lavagnoli ha da poco spedito alle spalle di Menegatti il rigore che ha sancito l'eliminazione arancioneroverde al primo turno della Coppa Italia di serie D, quando patron Rigoni e l'amministratore delegato Ignazio Guerra si avviano verso l'uscita.
Durante la passerella innanzi all'appostamento dei Vecchi Ultrà gli epiteti non si fanno attendere ma, come confermato da molti dei presenti, alle offese a muso duro si è accompagnata persino qualche minaccia.
Il motivo? Pare che a quella ristretta cerchia di sostenitori (solitamente accasati in curva sud durante le gare casalinghe al Penzo) la prestazione del Venezia non sia piaciuta, tanto da rinfacciare a Rigoni di aver costruito una squadra dià per così dire non all'altezza.
Inoltre il proprietario unico del club lagunare, rimproverato per non aver finanziato il ripescaggio tra i professionisti in Seconda Divisione, è stato invitato a tornarsene a Camposampiero, a vendere la squadra a qualcuno in possesso di maggiori risorse.
«Ringrazio solo di non aver portato mia figlia a Jesolo, perché avrebbe assistito ad uno spettacolo indecente nei miei confronti - le parole cariche di amarezza - Devo vendere la squadra? Ma quale vendere, se ci fosse qualcuno disposto a sostituirmi, anche subito, io il Venezia glielo darei gratis senza voler un euro».
Un Rigoni per sua stessa ammissione «mortificato» da un'aggressione verbale, da un faccia a faccia ravvicinato, del tutto inatteso.
«Va da sè che sull'accaduto voglio riferire al sindaco Orsoni e all'assessore Ferrazzi - ha messo in chiaro - perché è giusto che un'amministrazione sia cosciente del contesto in cui sto mettendo per il Venezia le mie finanze personali a fondo perduto».
L'occasione propizia al summit Rigoni-Orsoni dovrebbe concretizzarsi già in settimana, entro domenica 5 (domenica che vedrà il Venezia esordire a Concordia nel campionato di D), con la presentazione della squadra a Cà Farsetti.
Al di là delle contestazioni «tecniche» sul valore o meno del Venezia 2010/11 è tutt'altro che da escludere che i Vecchi Ultrà imputino a Rigoni l'appoggio alla public company VeneziaUnited, iniziativa che sarebbe stata loro preclusa a priori.
M.D.L.

Cori contro
la tessera
del tifoso


Lunedì 30 Agosto 2010,
Tifoserie unite nella lotta alla tessera del tifoso: sia gli ultrà del Venezia che del SandonàJesolo, nonostante in D non sia prevista, non hanno mancato di denunciare la loro contrarietà. Ma ad unirle è stato il cane Cippo, mascotte biancoceleste, notata lo scorso anno da «Striscia la Notizia». Il meticcio ha scorazzato al Picchi raccogliendo carezze e consensi da entrambe le tifoserie.