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Brunetti, il prezioso «desaparecido»

14 ottobre 2011 — pagina 51 sezione: Nazionale
di Silvano Focarelli Del Treviso che va con il vento in poppa si celebrano di solito i suoi grandi protagonisti. Giustamente. Ma se è vero che le vittorie alla domenica maturano da martedì a sabato, ogni tanto bisognerebbe ricordarsi di coloro che sgobbano tutta la settimana in allenamento e che poi vanno in panca o, peggio, in tribuna. Tra questi c’è Andrea Brunetti, 20 anni, bresciano di Orzinuovi. L’anno scorso 30 presenze, titolare fisso o quasi, soprattutto jolly prezioso, potendo giocare in due-tre ruoli, in difesa e a centrocampo; quest’anno solo una presenza, alzatosi dalla panchina, a Poggibonsi, poi con il Savona fra le sette riserve e più nulla: desaparecido dal campo. «La rosa del Treviso è vasta e competitiva-risponde Brunetti-io sono a disposizione del mister, aspetto il mio turno, se poi avrò un’altra possibilità ben venga. Comunque non ne faccio certo una malattia, sono molto sereno e tranquillo: i risultati ci sono e il gruppo è unito». Belle parole, ma confessa che ti aspettavi di giocare. «Tutti vorrebbero giocare, me compreso naturalmente, non lo nego, però lo spazio non manca, ci sono tante partite da giocare, la Coppa Italia: siamo tutti giocatori validi, quelli che vanno in campo e quelli che stanno fermi. Io poi posso essere utilizzato in ruoli diversi, quindi non dispero. Ma, ripeto, l’importante è proseguire a far punti, poi il turno verrà per tutti ed anch’io dovrò farmi trovare pronto». Speravate alla settima di essere primi? «Siamo una squadra che gioca a calcio e personalmente in questa categoria ne ho viste poche di squadre come il Treviso. La nostra qualità migliore è il possesso palla, la sfruttiamo e mettiamo tutti in difficoltà. Per cui se siamo in testa c’è un motivo: ce lo stiamo meritando». Fate il calcio dell’anno scorso con un po’ di qualità in più. «E’ vero, palla a terra, giocate collettive, un calcio davvero di squadra. D’altra parte modulo e mister sono gli stessi». Però gli avversari giocano meglio di voi il primo tempo… «Meglio di noi? Obiezione. Per come la vedo io gioca meglio chi fa più possesso palla e lo sfrutta, gli altri hanno punte forti fisicamente che cercano di sfruttare il lancio o le giocate da fermo, noi tecnicamente siamo più completi». Domani partite per Alessandria, che era fra le favorite. «Sarà una delle gare più dure, hanno gente di categoria, anche superiore, conosco due, tre di loro. Noi però credo siamo pronti fisicamente e mentalmente per fare una prestazione attenta e concentrata, dando tutto ciò che abbiamo e, specialmente, esprimendo il nostro calcio».