enricoutv83, 08/02/2011 15.28:da www.ilgazzettino.it Paoli, la diga biancoceleste VETTA Continua il duello a suon di vittorie fra Treviso e Venezia IL DIFENSORE «Lotta a due ma alla fine saliremo in Lega pro» Giampaolo Zorzo Martedì 8 Febbraio 2011, In una delle trasferte più insidiose il Treviso conquista una meritata vittoria e mantiene due punti di vantaggio sul Venezia. A Este, contro una squadra che nel girone di ritorno aveva conquistato tredici punti su quindici, l’undici di Diego Zanin ha portato a casa tre importanti punti ma soprattutto ritrova un giocatore che ormai sembrava aver perso. Nella ripresa infatti, dopo due mesi e mezzo di assenza per infortunio che lo hanno costretto a disertare dieci partite, si è rivisto in campo il fluidificante Alberto Paoli, trent’anni, che potrebbe risultare importante per la sua esperienza avendo giocato in B a Vicenza, in C1 a Taranto e Novara e in C2 a Thiene, Rovigo e Carpenedolo. Quando mister Zanin ti ha mandato in campo cosa hai pensato? «Ero davvero felice – spiega il giocatore - perché allenarsi e lavorare in palestra e con i sanitari sapendo che non puoi scendere in campo è avvilente. Ma nello stesso tempo mi sono sentito una grande responsabilità perché la partita non era semplice e questa chiamata voleva dire che il mister puntava su di me». Perché questa lunghissima assenza dai campi di gioco? «In estate è stato sottovalutato il problema fisico che avevo accusato poi il dottor Munarolo, che era appena tornato, si è accorto che c’era un’infiammazione alla caviglia e ai tendini talmente forte che aveva interessato anche l’osso. Colgo l’occasione per ringraziare proprio Munarolo perché ha capito subito il problema e mi ha curato alla perfezione. Prima invece andavo in campo con infiltrazioni per lenire il dolore e questo complicava ulteriormente il mio problema». Che partita è stata a Este? «Molto difficile anche perché affrontavamo una delle squadre più in forma e per giunta su un campo duro e privo di erba ma alla fine la nostra maggior qualità è emersa». Il Venezia però non molla… «Lo sapevamo e sarà così fino alla fine l’importante è arrivare allo scontro diretto in programma tra un mese e mezzo con qualche punto di vantaggio». Sarà comunque un febbraio ad alto rischio, vi aspettano Pordenone e Sandonà. «Una alla volta ma se noi le temiamo loro faranno altrettanto visto che siamo la capolista. In ogni caso la nostra è la squadra più forte del campionato e alla fine saliremo tra i professionisti».