00 08/12/2010 12:03
dalla Tribuna di Treviso

Treviso, altra fuga mancata

Ferronato: «Sì, tante occasioni fallite. Ma siamo primi»

di Silvano Focarelli Sarà per quel 3-1 al Venezia che tanta adrenalina aveva inoculato nelle vene dei tifosi, ma i due pareggi fuori porta del Treviso hanno lasciato un sapore amaro. Non essere riuscito a superare Opitergina e Quinto, per il Treviso che vuol vincere il campionato, suona stonato. Aver conservato il primato non attenua il rimpianto di non aver saputo staccare il gruppo. In verità, come ha sottolineato Diego Zanin, bisognerebbe guardare anche alla prestazione, che a Quinto è stata già migliore di quella precedente. «Abbiamo creato tantissimo come al solito: nella sola ripresa ci sono state almeno 4 clamorose occasioni da gol - ricorda capitan Alessandro Ferronato - e certi match alla fine rischi di perderli, noi almeno abbiamo pareggiato. Non è che agli attaccanti si deve dire bravi solo quando segnano, anche se è il loro lavoro: io Ferretti e Perna comunque me li tengo stretti. Purtroppo è un periodo in cui non riusciamo a metterla dentro come in precedenza, sapevamo che prima o poi sarebbe arrivato. Restano intatti fiducia e primo posto, che ci inducono a guardare positivamente al resto del campionato». Ma a Ferretti che si dice quando sbaglia un gol a porta vuota? «Quello che si dice a me quando sbaglio un rigore: parole che non si possono riferire... E' evidente che dispiace per Andrea e per noi, ma è il calcio, non si può pensare che Ferretti faccia due reti a partita. E comunque ci sono anche gli avversari, Tomei ha fatto delle buone parate, una veramente incredibile». In trasferta 10 reti in 8 gare, di cui 5 nelle ultime 6; in casa 14 in 6: la differenza balza agli occhi. «Chiaro, a Treviso è più facile concretizzare il gioco che esprimiamo. Onestamente però nelle ultime abbiamo trovato campi alquanto pesanti, erano dei derby, avversari agguerriti. Io i giocatori del Quinto li conosco, hanno 5 over 30 come Davanzo, Stancanelli, Vianello, Paolini, Roman Del Prete, per cui piuttosto esperti».
Domani il Tamai, settimana con 3 partite. «Penso che sarà pesante per tutti. Noi cercheremo naturalmente di recuperare il più possibile ma non credo sia un problema psicofisico, chi vuole stare in testa deve abituarsi alla pressione». Come te l'aspetti il Tamai? «Segna e subisce tanto, come l'Opitergina: pericolosa in attacco, concede abbastanza. Ma anche il Quinto aveva concesso, eppure non siamo riusciti a buttarla in rete. Diciamo che quasi sempre dipende da noi, in casa siamo più concreti, più convinti. Ripeto, io in questo Treviso ho la massima fiducia: non vinciamo, è vero, però nemmeno perdiamo...».
7 dicembre 2010



I campi risaia e tre partite in otto giorni


Con questi campi-acquitrino, c'è poco da osare: finisce che ti fai male davvero e la stagione è compromessa. Per te e per la squadra. Forse in questa chiave vanno lette alcune partite di domenica scorsa, giocate tirando indietro - non per pigrizia - la gambuccia. Non bastassero i pantani, poi, ci si mette anche il turno infrasettimanale. Nenche il tempo di leccarsi qualche ferita e di recuperare un po' dinfermeria e già domani la serie D torna in campo (se continua così, chiamatelo pure risaia). Per le trevigiane il compito è difficile. Innanzitutto per il Quinto, reduce dal derby con il Treviso e già sotto il tiro dell'Opitergina, arrabbiatissima per l'occasione perduta a Concordia. Ma anche per il Montebelluna che, sul più bello che ha drizzato la schiena, si ritrova a fare i conti con un Venezia dal dente avvelenato (i punti buttati, mentre il Treviso frenava, valevano il doppio). Infine, a proposito dei biancocelesti del capoluogo, che ricevono in casa il Tamai, è necessario riprendere a vincere, dopo due domeniche a regime minimo. Insomma, magari quello di domani non sarà per tutti un mercoledì da leoni, ma speriamo che non sia un mercoledì da gamberi. (a.f.)

7 dicembre 2010