Dalla Tribuna di Lunedi' 21 Settembre 2009
Corsi e ricorsi.
La vittoria di Sartori.
Di Furio Prandi.
Come quel pomeriggio di vent'anni fa,a Santa Lucia di Piave:stesso risultato(0-0),stesse sofferenze(un pareggino strappato anche con fortuna)stesso scenario (un campo di periferia e una tribunetta stipata all'inverosimile di tifosi biancocelesti),Anche quello era un Treviso sull'orlo del baratro(giocava nell'allora interregionale),una societa' che stava precipitando negli abissi.Il Treviso e' ripartito ieri da Busa di Vigonza,campagna padovana,ed e' questo l'unico risultato che conta:esistere ancora,dare un segnale ufficiale di vita,gridare che i colori di questa vecchia societa' non sono morti.
La scena piu' bella di ieri,quella che ha scaldato i cuori in un pomeriggio gia' caldo di fine estate,si e' vista dopo il fischio finale dell'arbitro Antonello di Bassano del Grappa(bravissimo,ottima direzione senza nessun tipo di condizionamento)quando tutta la squadra,il nuovo Treviso 2009 messo su in qualche modo da un mese scarso,e' andato sotto la "curva"dei tifosi della Marca(non meno di 200,con bandiere e cori come fossero ancora in serie A e il minuscolo comunale di Vigonza fosse San Siro),li hanno applauditi e sono stati da loro ricambiati,addirittura tributati da un coro"vi vogliamo cosi'".Vi vogliamo cosi',ed erano solo riusciti a non prendere gol dalla Vigontina.
E' stata quella la scena-simbolo del ritorno ufficiale del Treviso su un campo di calcio:segno di un affetto che scavalca ogni ostacolo,segno di un interesse che stride con l'indifferenza che ha accompagnato per lunghissimi tratti l'infernale estate della societa',la stessa indifferenza in cui istituzioni e imprenditori sono incorsi forse con miopia.
Non ne conosciamo quasi nessuno di questi ragazzi che hanno indossato ieri la gloriosa maglia biancoceleste nell'anno del centenario.
Uno magari si',il piu' vecchiotto,perche' ha giocato anche sui campi nobili fino a qualche anno fa',Nicola zanini,che comunque aveva gia' avuto modo di sporcarsi la maglia del sudore e del fango di Albignasego e quindi sa come ci si comporta e non pare avere la puzza sotto il naso.Non li conoscono neppure i tifosi,se non per qualche cognome(Conean,Agnoletto,c'e' persino un suggestivo Beghetto)che richiama alla mente parentele con chi ha gia' vestito questa stessa maglia in passato.Impareremo a farlo,impareranno a farlo.
Perche' in fondo la squadra non e' male:si capisce che ha piedi buoni a centrocampo,che ha un buon portiere e due alfieri centrali:si capisce sopratutto che cosa le manca,oggi:il fiato,per esempio,perche' dopo un primo tempo positivo e' finita sule ginocchia e in affanno nella ripresa,quando la Vigontina avrebbe meritato di andare in vantaggio.Le manca poi un attaccante di peso e di gol.Non le manca pero' l'orgoglio,ne' il senso del gruppo e di appartenenza ad un progetto le cui pagine sono ancora praticamente tutte da scrivere.
L'aver visto giocare il Treviso ieri e' comunque una vittoria personale di Edy Sartori e dei suoi collaboratori:ci credevano solo loro,ci hanno creduto solo loro,e hanno dimostrato con i fatti che era un progettio pieno di incognite(e lo e' tuttora),ma non una baraccata come molti(e noi fra questi) avevamo temuto.Veder sparire i colori biancocelesti sarebbe stato un segnale pessimo,una sconfitta per la citta',checche' ne pensino a Ca' Sugana,Vederli ancora calpestare i campi di parrocchia e' invece almeno un segnale di continuita'.Fa tenerezza forse,ma la tenerezza non e' un sentimento negativo,anzi.E quel Treviso di vent'anni fa a Santa Lucia toccava il fondo, ma poi risali' a velocita' siderale.Corsi e ricorsi?