00 28/08/2011 17:11
www.corriereromagna.it/sport/2011-08-28/seconda-divisione-rimini-esplode-la-rabbia-di-amati-%C2%ABo-si-cambia-o-addio-so...

Rimini, esplode la rabbia di Amati «O si cambia o addio sogni di gloria»
di Alessandro Giuliani

RIMINI. La scossa, sarebbe meglio dire la frustata di Biagio Amati. A una settimana dal via del campionato il presidente del Rimini cerca di scuotere un ambiente pericolosamente fermo e assopito, che sembra aver smarrito il recentissimo ed effimero entusiasmo per la promozione in Lega Pro. Il messaggio è chiaro: «Ragazzi, così non va, o si cambia marcia o addio sogni di gloria». Come al solito Amati non le manda a dire e nella sua requisitoria spazia a 360 gradi. Nei rapporti con la città siamo alle solite, silenzio di tomba.
Dopo le pacche sulle spalle, che aiuti concreti ha avuto?«Dalla festa promozione - spiega il presidente - non ho sentito più nessuno dell’amministrazione comunale, nonostante gli incontri precedenti in cui sembrava ci fosse interesse. Siamo a zero, così come sul fronte degli imprenditori locali, non si è fatto avanti nessuno». Ma è sul fronte della campagna abbonamenti che Amati se la prende in modo particolare. Come sta andando?«In questi giorni sono fuori Rimini, in vacanza, leggo però sui giornali di una campagna abbonamenti lenta e al di sotto delle previsioni. Ho sentito anche di una lettera nella quale si contesta la tessera del tifoso e nella quale i nostri sostenitori dicono che non faranno per questo l’abbonamento. Se c’è una legge in Italia, va rispettata. A Cesena hanno fatto, nonostante la tessera del tifoso, 12.000 abbonamenti. Queste sono le regole, non dico che siano valide, però sono queste le condizioni e vanno rispettate. L’abbonamento non è importante come valore economico, ma una società con tanti abbonamenti ha un altro peso, a iniziare dalla forza in Lega».Quindi se la città non risponde, come cambieranno le strategie, a cominciare dal mercato?«Per la risposta che c’è stata i sacrifici che sono stati fatti sono più che sufficienti, tra fidejussioni e somme a fondo perduto. Come società ci stiamo dando da fare, ma fare investimenti importanti è sempre più fatica. Non posso pensare che, in questo stato di cose, l’obiettivo sia andare in C1. Con chi? Per chi? Per che cosa? Abbiamo una miriade di attività in città, nessuno si fa avanti. Capisco che sono fatti miei, quindi faccio solo quello che posso».Eppure le premesse, dopo la promozione, erano diverse. Cos’è successo secondo lei?«Il riminese è così, pensa che ci sia una società che faccia tutto da sola. Ma se va avanti così, se i tifosi non rispondono, se altre aziende non si fanno avanti, faccio con quello che ho. Con queste premesse non si farà mai niente di importante. Finora sono stati fatti 400 abbonamenti, avanti così tra sette giorni ne avremo fatti 700, ben lontani dai 3000 che ci eravamo prefissati. Pensate che delusione che provo. Non ci sono le condizioni. Nel momento dell’euforia e della festa c’era tanto entusiasmo, tante chiacchiere, poi quando c’è stato da costruire non si è visto più nessuno».Ma c’è un’ultima tegola, vero?«Sì, la Limonta ha rinunciato a essere il main-sponsor, altri 100.000 euro che se ne vanno. Ormai il loro interesse principale è a Cesena. Per questo siamo anche alla ricerca dello sponsor principale”.
Capitolo Cardinale, rimane o va via?«Cardinale è un giocatore del Rimini e non è sul mercato. Se poi ha avuto delle proposte e ne vuole parlare con noi, siamo qui. Per quanto ci riguarda, abbiamo avuto un contatto con il Ravenna e l’abbiamo riportato al giocatore, come ci è sembrato corretto. Abbiamo altri giocatori di esperienza, Mastronicola, Marco Brighi, Scotti, se lui accetta di rimanere può stare tranquillo».In queste settimane il settore tecnico giovanile si è molto strutturato su territorio. Soddisfatto?«No, l’Accademia del Calcio ha un modo di operare che non mi piace, quasi contro la Rimini Calcio. A questo punto mettiamo in discussione il ruolo del nostro responsabile Walter Sapucci. Non può lavorare in due settori giovanili, al mio rientro avremo un chiarimento. L’Accademia dovrebbe fare solo formazione e invece ha iscritto due squadre Esordienti, ci fa concorrenza».Si avvicina un campionato con molti derby, quali sono i rapporti con gli altri club locali?«Ottimi, ho rapporti buonissimi sia con Brolli che con De Biagi». Ultima domanda: i diritti tv delle partite del Rimini sono stati acquistati da Rete 8 Vga. Con una trasmissione di questa rete i rapporti non sono stati rose e fiori nell’ultimo anno. Che atteggiamento avrà il Rimini ora?«Nella trasmissione Bar Sport si è sempre detto che non si riconosceva l’Ac Rimini 1912 come la prosecuzione, almeno ideale, della Rimini Calcio e che non avevamo diritto a festeggiare il centenario (che ricorre il prossimo anno, ndr). Bene, noi non siamo stati riconosciuti come gli eredi del Rimini e noi non riconosceremo quella trasmissione, malgrado Vga abbia acquisito i diritti».