00 26/01/2012 13:03
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Finalmente fuori dalla palude della zona retrocessione! Cusatis toglie la divisa da piromane utilizzata finora per incendiare l' animo dei suoi e spingerli verso l' impresa e si mette la tuta da pompiere per spegnere ogni entusiasmo: "non abbiamo ancora fatto niente".
Ha ragione nel dire questo, la sua figura glielo impone, ma noi possiamo dire che abbiamo fatto tanto, anzi tantissimo.
Alzi la mano, a parte i soliti noti, chi pensava che alla terza giornata di ritorno saremmo stati in questa posizione?
Noi non siamo tra questi e crediamo di essere in buona compagnia.E allora giù il cappello!
Certamente la palude è lì ad un passo, basta poco per scivolare indietro, soprattutto tenendo conto che la squadra sta rifiatando e anche oggi non è parsa quella di qualche tempo fa. Il Lecco da parte sua ha deluso in tutti i sensi, squadra di grandi nomi (alcuni)in balia del vento e atteggiamento mentale davvero sorprendente.
Ci aspettavamo una squadra avvelenata e con il coltello tra i denti dopo il cambio di guida tecnica e dopo il reintegro di alcuni separati in casa. Invece è stato un Lecco tenero come un agnellino e le tigri di Busto hanno banchettato senza neppure apparecchiare la tavola.
Ecco, a Busto non amiamo questi atteggiamenti tanto che danno fastidio anche se vengono proposti dagli avversari. Noi amiamo la grinta sempre e da tutti indistintamente al di là del risultato e del valore proprio e dell' avversario. Siamo fatti così, prendere o lasciare!!
Sulla gara poco da dire, chi c'era ha visto e chi non c'era la prossima volta venga, si stava comodi anche oggi allo Speroni tanto da allungare le gambe senza avere il timore di dar fastidio a quelli davanti.
Ci sono sempre e solo quelli "da parte", i soliti noti che al di là di tutto considerano la Pro lo spettacolo più bello del week end. Tutti gli altri sono dispersi, ma prima o poi siamo convinti che arriveranno. Ma il discorso è già stato fatto ed è inutile ripetersi. Teniamoci stretto quello che abbiamo che non è poco.
Sul campo si vince spesso, sugli spalti la passione è tanta e dietro le scrivanie la "triade", nel senso migliore del termine e non di "moggiana" riminiscenza ci ha convinti che sanno di calcio e che si può vincere anche con i "novantadue". Quel ragazzo esterno basso ci è piaciuto molto senza nulla togliere al biondo in panchina per ricaricare le pile. Ci piacerebbe rivedere quel Taino che è orgoglio di qualcuno che dice di capire poco di calcio ma azzecca il terno secco con anticipo certificato, ma anche quel talento di Ghidoli al momento congelato in quanto rapito dalla densa resina dei capricci adolescenziali. Occhio a capire troppo tardi che lavorare in fabbrica è dura e anche lì i capi sono scassamaroni.
Siamo imballati come dicono molti, cotti come dicono altri, deconcentrati per altri ancora. Difficile la diagnosi dopo aver ciccato in precedenza e scritto necrologi anticipati. Diciamo solo che se il paziente sembra non stare benissimo, perlomeno cammina sulle sue gambe. Sarà influenza di stagione o qualcosa di più serio? Non lo sappiamo, ma siamo in buone mani, gli specialisti sappiamo che ci sono e siamo certi che la radiografia sarà accurata.
Per quel poco che possiamo sapere noi, diciamo che tutti "lo avevano detto" che la crisi sarebbe arrivata. E se la crisi vuol dire sei punti su nove disponibili, che crisi sia!
Il foglio in mano alla dirigenza diceva che siamo fuori dall' inferno ma proccupava quel " solo per un punto" è vero ,ma eravamo tredici gironi sotto l' inferno e anche Dante ci dava per spacciati: il girone degli ingordi di salamelle, dei ciucchi di vin brulè, dei quasi falliti. "Morte ..morte...gridavano dal palazzo, falliti... falliti dalle curve avversarie, per cui adesso che sentiamo solo la coda del calore del fuoco sulla faccia, ci sembra solo un venticello di primavera. Il diavolo lo abbiamo visto in faccia, adesso gli pestiamo la coda.
Lo so mister...non abbiamo fatto ancora niente...ma tu lo hai detto : " ci salviamo" e adesso che ci crediamo anche noi sarà difficile spegner l' incendio, a te l' arduo compito di trasformarti da piromane a pompiere senza però spegnere il fuoco che hai acceso prima tra i tuoi ragazzi e poi in quelli dei gradoni.
Guardo la classifica e sommo tredici punti, è quasi come un allucinogeno che per un attimo fa vivere la realtà di un sogno. Drogati di Pro Patria....una overdose d' amore.....forza ragazzi crediamoci!
Vergani Flavio

PRO PATRIA 3 LECCO 0
Marcatori: Serafini (PP) al 24' p.t. e al 48' s.t., Bruccini (PP) al 29' p.t.

PRO PATRIA (4-3-1-2): Frasca; Gamberetti, Nossa, Polverini, Pantano; Mora (dal 44' s.t. Artaria), Vignali, Bruccini; Giannone (dal 34' s.t. Viviani); Serafini, Cozzolino (dal 28' s.t. Cortesi). In panchina: Vavassori, Botturi, Bonfanti, Chiodini. All. Giovanni Cusatis squalificato; in panchina Oreste Didoné.
LECCO (4-3-3): Aprea; Castelnuovo (dal 6' p.t. Tabbiani), Rudi (dal 30' s.t. Fall), Merli Sala, Ischia; Civilleri, Castellazzi, D'Amico; Valtulina (dal 19' s.t. Temelin), Fabbro, Rebecchi. In panchina: Durandi, Pizzuti, Caforio, Conti. All. Giacomo Modica.

Arbitro: Alessandro Greco di Lecce (Alessandro Vigo di Acireale e Alessandro Cinquemani di Palermo).

L’ IMPORTANTE E’ CHE TU ESISTA