00 11/10/2011 21:52
da www.savonaclub.it

UN ALTRO DEFERIMENTO


Postato Venerdì, 07 ottobre ore 07:59 di FabioAstengo

Rassegna stampa

La piazza contesta i dirigenti

IN ARRIVO UN ALTRO PUNTO DI PENALIZZAZIONE PER L’ATTESTAZIONE IVA
Savona, altro deferimento
la piazza contesta i dirigenti
I muri dello stadio invasi dalle scritte testimoniano la rabbia della tifoseria

SAVONA. Nubi nere, anzi nerissime si stanno addensando sul Savona calcio, squassato da una situazione economica che sembrerebbe non avere vie d’uscita. A complicare ulteriormente una situazione già tragica, il nuovo deferimento della Covisoc alla Disciplinare dell’ex presidente Andrea Pesce, assieme all’amministratore Gianatti «per non aver depositato nei termini previsti…le dichiarazioni attestanti l’avvenuto pagamento dei tributi Iva relativi al periodo d’imposta dell’anno 2009». In base all’art. 4 comma 1 della Giustizia Sportiva al Savona Calcio viene ascritta la responsabilità diretta e quindi il prossimo mese arriverà un altro punto di penalizzazione.
Come se non bastasse è arrivata la prevista contestazione da parte della frangia calda della tifoseria e sono apparse sul muro esterno, in tribuna e in gradinata le prime scritte a caratteri cubitali di colore blu firmate dai “Vecchio Stampo Savona”. Si passa da «Vergognatevi» subito alle spalle dei sedili in tribuna vip, a quelle più offensive (scritte sui muri della tribuna) come «Via la m….dal Bacigalupo» o addirittura minacciose «Genovesi avete rotto i c…..i veniamo coi bastoni». Ma sull’asfalto dell’antistadio si legge anche il pieno sostegno alla squadra «Forza ragazzi non mollate».
Ora si teme pure per l’allenamento di domattina al “Ruffinengo”, perché una rappresentanza dei tifosi più arrabbiati potrebbe manifestare contro la Società. La tempesta, se non contrastata, potrebbe trasformarsi in un autentico tzunami!
Unica flebile luce, che a mala pena taglia la fitta coltre di paure ed incertezze per un futuro impensabile fino a pochi mesi fa, con una situazione debitoria che potrebbe nascondere il tracollo totale della società è il contatto con il gruppo di importanti imprenditori savonesi, ultimo salvagente per colori biancoblù. Se ci sarà una speranza lo si saprà soltanto nel corso della prossima settimana e non prima che sia avvenuta la verifica sindacale quando il C.d.A., capeggiato dall’amministratore delegato Fabrizio Oggianu, sottoporrà all’assemblea dei soci una bozza di bilancio per deliberare un ripiano delle perdite fisiologiche, circa 300 mila euro, che non rappresentano comunque l’intero passivo. Solo dopo questo passo si potrà trattare col gruppo savonese che vuole vederci chiaro sull’intera situazione debitoria per un’eventuale entrata o acquisto della Società. Ma a Savona esiste la volontà di mantenere una squadra a livelli professionistici, con tutto quel che ne consegue?
L’ultimo passo sarebbe la presentazione di un piano di ristrutturazione (una sorta di concordato preventivo) ai creditori per riuscire a diluire i debiti in attesa di nuovi sviluppi. «Rimarrò vicino alla squadra – commenta l’ Amministratore Delegato Fabrizio Oggianu – il dg Armienti e io siamo gli unici rimasti a far fronte alla situazione...».
«Ma possibile che a Savona ci debba essere un fallimento ogni dieci anni?» commenta sconsolato uno sparuto gruppo di tifosi fuori dallo stadio. Da come stanno le cose, la risposta non si farà attendere molto.

RICCARDO FABRI

Fonte: www.il secoloxix.it

L’INVITO DEI TIFOSI A STRINGERSI ATTORNO AL SAVONA
Postato Sabato, 08 ottobre ore 08:12 di FabioParodi

Rassegna stampa

La squadra intanto prepara il derby

Ma il vivaio biancoblù è al sicuro
Anche nel caso di un fallimento

Le nubi si addensano sempre più tempestose sul vecchio e amato (dai tifosi) Savona. Il coperchio di un pentolone in ebollizione di una gestione societaria quanto meno superficiale è saltato e i nodi cominciano a venire al pettine. Intricati, pesanti, drammatici. Martedì il neopresidente Giuliano Pennisi ha in agenda la riunione del consiglio d’amministrazione al quale verrà presentato il bilancio della scorsa stagione e dal quale dovrebbe scaturire il verdetto sul futuro della società.
La situazione non ammette alternative: l’intervento di forze fresche o il fallimento. Lo stesso avvocato Pennisi lo ha fatto capire nei giorni scorsi e il ricorso ai fondi del settore giovanile per pagare la recente trasferta di San Bonifacio è la fotografia spietata di un dissesto economico preoccupante. Insanabile e profondo, alla faccia della replica di fine luglio all’Assostampa con la quale si chiedeva di «valutare se il fatto (pubblicazione della notizia del deferimento per ritardo nei pagamenti Irpef ndr) fosse davvero così meritevole da essere riportato con l’enfasi di titoli ad effetto e foto del presidente Pesce in prima pagina».
Assimilato il colpo allo stomaco provocato dalla notizia della crisi economica, i tifosi ora si domandano cosa succederà della squadra. Quali possano essere le conseguenze in caso di messa in liquidazione, o peggio dichiarata fallita.
E anche a questo livello di certezze sembrano essercene poche, perché se l’articolo 16 del Noif assicura al presidente federale la possibilità di revocare l’affiliazione, i recenti esempi di Pro Patria e Catanzaro (fallito) non sembrano sostenere tale tesi. «Teoricamente anche in caso di fallimento si dovrebbe perdere l’affiliazione» spiega il vice presidente di Lega Pro, Salvatore Lombardo. È invece nei poteri di liquidatore e curatore fallimentare portare eventualmente a conclusione la stagione con i fondi a disposizione. E il settore giovanile? «È possibile scindere le due cose fino a fine anno» conclude Lombardo.
Insomma la prospettiva è di un futuro di lacrime e sangue se non dovessero intervenire fatti nuovi, ma la tifoseria organizzata, in un comunicato diramato ieri sera, dopo «aver denunciato i mali che affliggono il Savona: pressapochismo, incompetenza, incapacità, promesse a vanvera» invitano «i tifosi e simpatizzanti a stringersi intorno al Savona fin da domenica in occasione della partita con l’Entella, perché nonostante tutto il Savona da più di cent’anni continua ad essere un grande centro di aggregazione sia per i tanti ragazzi e bambini del settore giovanile, sia per le migliaia di persone che poco o tanto seguono le partite e i risultasti della prima squadra. A tutti ci rivolgiamo perché non lascino soli i giocatori e lo staff tecnico» che dimostrano attaccamento ai colori e onorano il nome di Savona in giro per l’Italia».

GIOVANNI CIOLINA


Il tecnico Corda recupera Cattaneo e Demartis
Niente da fare invece per il difensore Praino

La tensione che si taglia con il coltello a livello societario e che ora coinvolge anche la parte più calda dei tifosi (in settimana sono arrivate le prime contestazioni con le scritte allo stadio), non ha minimamente intaccato l’ambiente in seno alla squadra. Alla vigilia del delicato derby con l’ Entella, esiste però il serio rischio che il malumore dei fans possa concretizzarsi, già da questa mattina, in “coreografiche” contestazioni verbali verso i dirigenti savonesi rimasti al fianco della squadra. «In passato sono stati commessi numerosi errori – commenta l’amministratore delegato Fabrizio Oggianu – e di questi errori, penso, ne abbiamo fatto tesoro quest’anno. Peccato che proprio nel momento di equilibrio dell’assetto gestionale e con una squadra che risponde alle aspettative siamo di fronte a questi smisurati problemi economici».
Il Savona però non può più aspettare, la prossima settimana, dopo il Cda di martedì prossimo e l’incontro con gli imprenditori esterni la città Savona, quella che conta, dovrà dire se esiste la volontà di mantenere la squadra a livelli professionistici.
Il caos societario non tocca minimamente lo spogliatoio, anche se tra gli addetti ai lavori alberga la speranza che succeda davvero qualcosa, in un senso o nell’altro. Tra gli atleti savonesi comunque si respira un’aria di stupefacente serenità, ma non è un caso. Il mister Ninni Corda sta facendo il suo dovere ed è uno che sa tenere il gruppo, i problemi societari sono lontani dalla squadra e si pensa soltanto ai problemi tecnici legati alla sicura assenza in campo di Praino e Mazzotti, mentre da contraltare si registra la buona notizia del parziale smaltimento della botta, subita domenica scorsa, da Cattaneo. Anche Demartis è sulla via del pieno recupero: i due saranno a disposizione del mister domani contro l’Entella, dove sarà d’obbligo “recuperare” i punti dilapidati dagli errori societari.

R. F.


DEFERITI I BRESCIANI PER LA FIDEIUSSIONE
Montichiari


Dopo il Savona calcio e i suoi ormai ex dirigenti Andrea Pesce e Umberto Gianatti, ieri è toccato al Montichiari (insieme a Carrarese, Aversa Normanna, Ebolitana e Foggia) al presidente Soloni e all’Ad Patrizia Bonomelli subire il deferimento della procura federale alla disciplinare sulla segnalazione della Covisoc per non aver provveduto nei termini previsti dalla legge al deposito della fideiussione da 300mila euro.
Una violazione che, se non è risultata determinante per l’iscrizione, avrà ripercussioni scontate sulla classifica della squadra che si vedrà penalizzata di un punticino.
La classifica e di conseguenza i destini delle società, sembrano essere sempre più segnati dalle decisioni dei giudici della giustizia sportiva.
E le sorprese non sembrano essere finite.


Rivalità tra Savona ed Entella entro e oltre i confini regionali
Di nuovo assieme in un torneo nobile. “Striscioni” nei guai, ma fanno punti

UN DERBY storico, una rivalità antica e mai sopita, tramandata nel tempo. Quella tra il Savona e l’Entella – oggi Virtus – non è una partita normale, non lo è oggi e non lo è stata soprattutto nel passato.
A cominciare dalla storica stagione 1970/1971, quella ribattezzata con il nome di “Campionatissimo”, nella quale i biancocelesti e gli “striscioni” biancoblù rivaleggiarono con il Genoa, l’Imperia e lo Spezia in un torneo che è rimasto nella storia e nell’immaginario collettivo.
Grandi sfide, mai banali come quella del 1965/1966 quando il Savona, sbancò il Comunale di Chiavari e mise una pietra miliare per la promozione in serie B in un teatro stracolmo. Protagonista con la maglia del Savona l’attaccante Giuliano Taccola, il giocatore forse più significativo tra quelli che hanno indossato la maglia dei due club.
Due società di grande tradizione, che dopo aver trascorso periodi anche bui, culminati con vari fallimenti per il Savona e con l’esclusione dai campionati dell’Entella nell’estate del 2001, da qualche anno a questa parte hanno ripreso a confrontarsi in categorie più nobili. Dopo essersi sfidate a fine anni ’90 in un campionato di Eccellenza ligure poi vinto dall’Entella, da tre o quattro anni a questa parte la rivalità si è fatta più forte e la concorrenza ha stimolat omolto anche la crescita delle due società, che si sono date battaglia prima nel campionato di serie D e poi in Seconda Divisione. Il Savona si è fregiato di allori importanti, conquistando due stagioni fa sotto la guida di Salvatore Iacolino il successo nel campionato di D proprio davanti ai cugini biancocelesti, capaci però di togliersi lo sfizio di battere due volte su due i biancoblù. Da album dei ricordi il 2-1 dell’ottobre del 2009 quando la squadra allenata da Claudio Terzulli, grazie a due magie dell’attaccante Daniele Vasoio, battè il Savona in un Comunale vestito a festa e che diede bella mostra di sé anche grazie alla ripresa televisiva di Rai Sport. Non meno significativa la vittoria che i chiavaresi conquistarono nella gara di ritorno grazie a un acuto del bomber Gianluca Soragna, un altro di quelli che hanno fatto il doppio percorso Savona-Chiavari, difeso fino alla fine e blindato nei minuti di recupero dal portiere Luca Mosca che parò un calcio di rigore. Sfide dure, tese, nel quale l’agonismo e l’animosità da ambo le parti non sono mai mancate.
Oggi Savona eEntella, dopo la sparizione della Sanremese, sono le uniche due tracce di Liguria rimaste in campionato e sono pronte a sfidarsi domani al Bacigalupo in un match che anche in questa occasione non mancherà di regalare emozioni. Il Savona pur tra mille difficoltà e travagli di carattere societario corre, l’Entella che ha basi molto più solide e certamente maggiore tranquillità insegue con la voglia di scrollarsi di dosso un inizio di campionato con luci e ombre, in attesa di trovare finalmente il giusto equilibrio.

DOMENICO MARCHIGIANI

Fonte: www.ilsecoloxix.it

SAVONA – ENTELLA 1-1
Postato Domenica, 09 ottobre ore 18:57 di FabioParodi

Cronaca

Buglio rimedia a un rigore inventato

L’Entella è piena di soldi ed ha una squadra imbottita di giocatori di categoria superiore, per puntare al salto in Prima Divisione; il Savona è stato messo assieme cercando di risparmiare il più possibile, ma ha una qualità che è impossibile da comprare: il cuore.
A sommi capi ecco spiegato l’uno a uno finale della gara di oggi, funestata da un arbitraggio a dir poco servile nei confronti dei “ricchi”: evidentemente il signor Barbeno di Brescia di mestiere fa il vassallo o il leccapiedi, tanto profondamente riesce a prostrarsi di fronte a coloro che lui considera “illuminati” dalla sacra luce del denaro. D’altro canto bisogna considerare che il Savona si ritrova con una società composta da punti interrogativi, partendo dal presidente e passando attraverso tutte le cariche sociali; società che, né qui né a Firenze, si sa se riuscirà ad arrivare al termine della stagione, vista la situazione in cui versa: e siamo appena alla settima giornata! Più che logico, allora, che Macalli & co. stiano pensando di disfarsi definitivamente dell’ingombrante presenza, accelerandone il più possibile la dipartita. A cominciare dal rispetto delle regole d’imparzialità. Veramente un ragionamento del genere, da parte di gestori di cose sportive, non ha alcunché di logico, ma sappiamo bene come si procede in questi casi quando non si hanno santi in Paradiso.
Per il momento, però, il Savona ha alzato le barricate e dall’ultima ridotta riesce ancora a resistere, sperando in qualche miracolo o nell’aiuto di qualche mano misericordiosa. Difficile che ciò accada, anche se non impossibile; invece è assolutamente sicuro che, in queste condizioni, non si può minimamente pensare di resistere per altre 31 giornate.
Anche perché la società, o quel che ne resta, sembra studiarsele tutte per aumentare il disamore e il distacco; un esempio: oggi al botteghino della gradinata i biglietti venivano compilati a mano, in altre parole ci volevano cinque minuti perché una persona entrasse in possesso del tagliando. Morale: a decine se ne sono andati infuriati, una volta che hanno capito che non avrebbero mai potuto vedere la partita nella sua interezza. Gli “eroi della coda”, infatti, hanno continuato ad entrare fin verso la mezz’ora del primo tempo. Perché succede tutto questo? Perché la proprietà, giusto per tenere alto il proprio buon nome, non ha pagato la società di informatica che si occupa della “rete” interna dello stadio: quindi il servizio non funziona, o funziona parzialmente. Pur di non pagare si rinuncia agli incassi, che darebbero un briciolo di ossigeno alle esangui casse sociali: se è una strategia finanziaria vorremmo che qualcuno ce la spiegasse, perché è talmente raffinata da sfuggire alla comprensione dei più.
La prendiamo un po’ larga perché il match non ha certo riservato uno spettacolo memorabile, specie nel primo tempo. L’inizio è di marca entelliana: Rosso si è trovato per due volte solo davanti ad Aresti, ma in entrambe le occasioni il portiere, con due uscite prodigiose, è riuscito a non farsi superare. Il Savona è parso in affanno sulle corsie laterali, soprattutto su quella di destra, irretito dal gioco dei biancocelesti (oggi in tenuta dorata, molto kitsch) che scavalca il centrocampo con lunghi lanci dalle retrovie. Al 25’ Demartis cerca di suonare la sveglia ai suoi, impegnando Paroni in una respinta a terra su tiro dal limite destro. Cinque minuti dopo l’arbitro, novello Fantozzi, spalanca le porte del servilismo: cross da sinistra di Volpe che rimbalza sulla schiena di Buglio. Non si capisce se la palla tocchi anche la mano del difensore e, soprattutto, se il giocatore è o no in area di rigore. Fatto sta che, fra mille proteste, il signor Barbeno indica il dischetto: tira Bertoli, centrale, purtroppo Aresti si tuffa e la palla finisce in fondo al sacco. Gli striscioni appaiono palesemente innervositi dalla decisione arbitrale, stentano a riprendere il bandolo della matassa e da lì alla fine del tempo combinano veramente poco. Non che i biancocelesti facciano di più, però al primo minuto di recupero rischiano anche di segnare il 2-0: calcio d’angolo dalla destra, testa di Rosso all’altezza del primo palo e sfera che lambisce il legno opposto.
La ripresa si apre con il brivido: Lazzaro dai 25 metri spostato a sinistra colpisce in pieno il primo palo, ad Aresti battuto. Il rischio corso ha l’effetto di una scarica elettrica lungo la schiena del Savona: gli striscioni si portano più in avanti e tentano di costruire qualcosa per pareggiare. Al 10’ i loro sforzi vengono premiati: punizione al limite dalla “mattonella” di Del Piero, tanto per capirci. La trasformazione di Buglio non è certo da meno di quelle dello juventino: palla a mezz’altezza a sfiorare il palo, con Paroni vanamente proteso in tuffo. Grande gol.
Il gol ha l’effetto di risvegliare completamente il Savona, che ritrova tutta quella grinta espressa finora in casa, mentre gli ospiti appaiono intimoriti da tanta foga. Al 26’ il secondo, clamoroso, episodio in cui l’arbitro esprime tutta la sua bassezza: Cazzamalli parte in contropiede e Villagatti lo abbatte con il braccio all’altezza del collo. L’ammonizione ci sta tutta, forse anche l’espulsione perché, superato l’ultimo ostacolo, il centrocampista biancoblù si sarebbe trovato davanti un’autostrada verso la porta. Invece, dopo aver gesticolato più di Totò, il signor Barbero ammonisce Cazzamalli: complimenti veramente!
Corda capisce che si può vincere: in dieci minuti entrano Bottiglieri, Vinatzer e Garìn. L’Entella cambia la coppia d’attacco, ma il canovaccio non muta: biancocelesti a far muro sulla trequarti e Savona arrembante. Garìn si presenta al limite sinistro a sei dalla fine: gran tiro ad incrociare e Paroni devia miracolosamente in corner. Ancora Garìn all’89’ dal limite: palla che sfiora il palo alla destra del portiere ospite. Gli ultimi minuti sono un vero e proprio assedio, ma la porta levantina non cade più: è il primo pari della stagione.
Alla fine applausi per tutti da parte del pubblico presente, ma forse si stanno avvicinando tempi in cui i tifosi non dovranno soltanto battere le mani.

L'ATTENZIONE E' RIVOLTA ALLA CRISI SOCIETARIA
Postato Domenica, 09 ottobre ore 19:02 di FabioAstengo

Interviste

Corda: "Prestazione di carattere, aspettiamo fiduciosi buone notizie"
Buglio: "Noi stiamo facendo il nostro dovere, spero che anche altri facciano lo stesso"



Il primo a commentare il derby è l'allenatore degli ospiti Prina:

Un tempo per uno, anche se nel primo tempo potevate chiudere con il doppio vantaggio ....
Nel secondo tempo ha inciso un po’ il vento, noi però dovevamo chiuderla prima. E’ il quinto palo che prendiamo in sette partite, negli esisodi siamo un po’ penalizzati ma bbiamo fatto una buona partita contro una squadra ostica, c’è rammarico perchè sicuramente dovevamo chiuderla. La squadra è viva, la società ha chiesto una salvezza tranquilla ma noi speriamo di fare qualcosa in più perché abbiamo una buona squadra. Ci manca qualche punto rispetto a quanto abbiamo prodotto ma il campionato è lungo e, continuando a lavorare, siamo convinti di poter trovare qualche risultato pieno a favore.

Ci commenta l’episodio del rigore?
Io vorrei vedere l’episodio prima quando Hamlili, che è andato all’ospedale, ha preso una botta in testa ed è dovuto uscire, vorrei capire meglio quell’episodio. Sul rigore mi sembra che abbia fischiato un fallo di mano.

Il calo del secondo tempo è dovuto solo al vento?
Beh, dobbiamo anche considerare il valore dell’avversario, poi abbiamo perso un giocatore come Musso che non è ancora in condizione, dopo un’ora abbiamo perso un po’ di campo per la stanchezza e per la qualità dell’avversario. Poi c’è anche il vento che ci ha penalizzato come aveva penalizzato il Savona nel primo tempo.

E’ soddisfatto del punto?
Si, fare un punto a Savona ci soddisfa, per come è andata la partita è chiaro che a un certo punto potevamo chiuderla, pensando alla traversa che abbiamo preso un po’ di rammarcio c’è.

Ninni Corda è soddisfatto:

Un tempo per uno ma nel finale avete rischiato di vincere ...
Si, c’è rammarico perchè nel secondo tempo abbiamo dominato in lungo e in largo. Purtroppo abbiamo avuto la sfortuna di trovare del vento forte nel primo tempo mentre è scomparso nel secondo, ci è andata male da questo punto di vista ma è stata una grande prova di carattere, in un derby quando prendi un gol è difficile recuperare, noi ci siamo riusciti e alla fine meritavamo di vincere. Ci dispiace ma va bene anche il pareggio, perchè, in partite di questo genere, l’importante è non perdere.

Può commentare il rigore?
Se commento poi finiamo male, non commento mai le decisioni degli arbitri. Ho chiesto al Sig. Barbero se il rigore lo aveva visto lui o il collaboratore, mi sembra strano perchè il segnalinee quando vede un rigore va direttamente sulla linea di fondo per indicare il rigore. Ma non è un problema, non facciamo polemica per questo.

Un punto guadagnato o due punti persi?
Bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno perchè la reazione è stata molto molto positiva, abbiamo fatto un ottimo secondo tempo ... e poi nel calcio le cose si compensano ...magari vinci una partita che non meriti, l’importante è non perdere e rimanere sempre con il morale alto, la prestazione sicuramente ti porta ad avere il morale alto, contro una squadra che ha speso cinquanta volte più di noi e dovrebbe avere venti punti più di noi. Invece ne ha cinque in meno, quindi forse il rammarico dovrebbe essere loro.

Com’è il morale?
Dal punto di vista calcistico è alto, speriamo che si sistemino le cose dal punto di vista societario così possiamo continuare a fare bene come stiamo facendo. Io sono fiducioso.

Sappiamo che non ama parlare dei singoli ma due parole su Giorgione bisogna spenderle ...
Giorgione è un ragazzo che ha tanta fame, è napoletano e ha già avuto tanta sofferenza nella vita, è uno che da tutto per la causa e noi abbiamo bisogno di questi giocatori, un plauso a lui, ha fatto sicuramente una grossa prestazione.

Infine parla Angelo Buglio:

Sei stato protagonista sull’azione del rigore ....
Si, per coprirmi la palla mi è picchiata nel gomito. Mi sembrava di essere fuori area, però l’arbitro ha deciso così ....

Sei l’uomo gol nei derby, anche lo scorso anno avevi segnato, sempre su punizione, con la Sanremese ...
Si, diciamo che i derby mi portano bene. A parte il mio gol, per cui sono contento, devo fare i complimenti alla squadra che sta facendo il proprio dovere ... e anche bene ... Aspettiamo con ansia che anche qualcun altro faccia il proprio dovere.

Primo tempo dell’Entella, ma nel finale potevate vincere ...
Non eravamo molto concreti davanti e sicuramente hanno meritato loro, anche perchè sono una buona squadra e hanno giocatori di qualità. Nel secondo tempo siamo saliti in cattedra e abbiamo avuto diverse occasioni, nel finale potevamo vincere ma tutto sommato credo che sia giusto il pareggio.

La prossima sfida si gioca a Mantova ...
Si, noi dobbiamo dare continuità ai nostri risultati e andremo a Mantova per cercare di portare a casa più punti possibili.

Come hai visto l’episodio del cartellino a Cazzamalli?
Mah ... noi ci aspettavamo come minimo un giallo per l’avversario, anche l’espulsione ci poteva stare perchè stava andando in porta. L’arbitro ha deciso al contrario e anche in altre occasioni non è stato molto giusto, però ci può stare ....

Vi ha dato fastidio il vento?
Un po’ ... ma bisogna dare merito anche agli avversari che sono una buona squadra e ci hanno messo in difficoltà. Poi sono calati fisicamente e noi siamo cresciuti, abbiamo pareggiato e avremmo meritato anche il secondo gol.

Dal punto di vista della crisi societaria avete avuto qualche notizia?
Ci hanno detto che la prossima settimana ci saranno delle novità ... aspettiamo ....

UN BRODINO TIEPIDO

Postato Lunedì, 10 ottobre ore 10:42 di FabioAstengo

Rassegna stampa

Buglio riprende l’Entella

SECONDA DIVISIONE
SAVONA BRODINO TIEPIDO


Buglio riprende l’Entella
Tifoseria contro la società

SAVONA.Decidono due palle inattive. Finisce in parità (1-1) l’unico derby ligure e se la Virtus Entella impressiona maggiormente sul piano del gioco per quasi un’ora, il Savona di Ninni Corda mette sul piatto della bilancia grinta, determinazione e quella forza della disperazione generata nei giocatori da una situazione societaria sempre più difficile, sempre più complicata e che domani potrebbe arrivare ad un bivio decisivo: salvezza o precipizio.
La tifoseria savonese capisce il momento delicato e si stringe attorno a Belotti e compagni riservando incitamenti e applausi. Alla dirigenza (presenti in tribuna l’amministratore delegato Oggianu e il direttore generale Armienti) indirizza solo scritte e contestazioni. «Genovesi barboni pagate i puffi e portate via i c....i» una delle frasi apparse sui muri dello stadio. E ancora: «-1, -2, -1, pagherete tutto, pagherete caro» è il riferimento alle penalizzazioni avute e attese per inosservanze dei dirigenti.
Insomma il clima non è dei migliori e la squadra sembra soffrirne. L’approccio alla partita è di quelli choccanti. Il 4-3-3 predisposto da Corda sbanda di fronte ad una Virtus capace di ripiegare e una volta in possesso di palla ripartire con una serie di sciabolate sugli esterni (Rosso e Staiti) che fanno barcollare i padroni di casa incapaci di ritrovare forza e contromosse.
Il vantaggio al 29’ su rigore contestato dai padroni di casa per un braccio di Buglio su cross da breve distanza, arriva come un evento prevedibile. L’Entella appare più tonica, con idee chiare e soprattutto un gioco che passa spesso dai cambi di fronte e dal gioco sugli esterni. Aresti si deve superare in un paio di occasioni (5’e 7’) per evitare il gol, ma è soprattutto la giornata non eccezionale di Demartis e Mezgour a far balbettare la squadra. I due esterni offensivi non riescono ad aggredire la profondità con il duplice risultato di lasciare troppo solo in avanti Rossi e allo stesso tempo impedire alla squadra di volare sulle fasce, affidandosi a lanci lunghi a saltare il centrocampo.
L’infortunio patito dopo neppure 10’ da Hamlili costringe gli ospiti a cambiare i piani, Prina rimescola i quattro di centrocampo (all’estrema sinistra finisce Musso con Zampano a destra) ma il risultato non sembra modificare eccessivamente. Purtroppo il giovane chiavarese finisce in ospedale per un trauma cranico dopo un contrasto con il portiere Aresti chiamato all’uscita disperata su uno dei tanti tagli offensivi del primo tempo.
«Non dovrebbe essere nulla di grave» ammettono dirigenti e compagni prima dilasciare lo stadio savonese, ma Hamlili è rimasto al pronto soccorso fino a sera.
Se il primo tempo è di marca chiavarese, nell’intervallo Ninni Corda riesce a dare la carica ai suoi e il vento (non solo quello atmosferico) cambia. La partita non è certo entusiasmante, ma la situazione in casa biancoblù e la classifica della Virtus non permettono certo troppi fronzoli. Entrambe le formazioni cercano il bottino pieno, ma senza rischiare e una volta ristabilita la parità i biancoblù non fanno certo sfracelli, le fasce restano terra di pochi, ma almeno il carattere torna a farsi arma infallibile.
La svolta arriva quando il tecnico di casa si decide a rischiare Bottiglieri che garantisce meno corsa rispetto a Demartis, ma sul piano della manovra il “gusto” ci guadagna. E il Savona con il passare dei minuti conquista metri (in avanti) e convinzione. Giorgione e Vinatzer mettono in moto una catena di destra capace di spingere con continuità e quando entra Garin per uno spento Mezgour il fortino levantino va in affanno fisico e di conseguenza in stato di assedio.
Finisce in pareggio e sinceramente è il risultato giusto a conclusione di 90 minuti nei quali l’Entella sembra più squadra, mentre il Savona si affida alla forza di volontà, alla grinta e il finale arrembante riporta la parità anche ai punti.
Ma è domani che si gioca la partita più importante per il Savona con il consiglio d’amministrazione convocato per esprimersi sul bilancio. Corda e i suoi ragazzi questa volta saranno spettatori interessati. E sinceri
Il punto conquistato nel derby soddisfa Prina e permette alla Virtus di preparare in serenità la sfida di domenica con la Giacomense per centrare l’aggancio ai romagnoli

GIOVANNI CIOLINA

NELLO SPOGLIATOIO DEGLI STRISCIONI

Corda:«Del rigore non parlo altrimenti mi squalificano»
Il tecnico vede rosa: «Questa squadra non può essere cancellata»

SAVONA. Ninni Corda arriva in sala stampa, poi esce un attimo e va a prendere moglie e figlia, prima di concedersi ai cronisti. Poco distante, chiusi in segreteria, ci sono i dirigenti savonesi, i pochi rimasti, in riunione. Al di là del vetro le facce sono scure, la prossima potrebbe essere una settimana decisiva per la società. Il cassiere è l’unico che si consola: 660 spettatori paganti.
L’allenatore del Savona, invece, nonostante il completo scuro, si apre con sincerità: «Abbiamo fatto come al solito la nostra partita di carattere, peccato perchè alla fine si poteva vincere e nessuno si sarebbe scandalizzato. Ma il punto va bene, queste gare si possono anche perdere».
I modi del tecnico biancoblù sono decisi, ma gentili: «Del rigore concesso all’Entella non parlo, ma chi l’ha dato l’arbitro o il guardalinee? No, non ne voglio proprio parlare: se no mi squalificano di nuovo! Ma non abbiamo intenzione di fare polemica, abbiamo conquistato un punto contro una squadra che ha speso molto più di noi nella campagna acquisti e ha fatto meno punti. La classifica è buona e dà tanto morale: di questi tempi è quello che ci serve».
Riguardo alla situazione societaria, che si fa di in ora in ora sempre più grave, il mister commenta: «Noi siamo al di fuori, non parliamo molto, anche se alla fine potremmo subire serie conseguenze. Questi problemi non ci competono. Però non credo che il Savona possa essere cancellato dal calcio che conta».
In sala stampa anche Angelo Buglio, autore del pareggio con uno dei suoi tiri imprendibili: « A parte il gol, di cui sono contento - commenta - penso che stiamo dimostrando tutto il nostro attaccamento ai colori sociali e la nostra serietà. La squadra è reattiva, oggi all’inizio siamo andati sotto, ma alla fine potevamo anche far loro male. Speriamo che chi deve rimediare a questa spinosa situazione sappia fare la sua parte: buttare via tutto sarebbe davvero un peccato».
Buglio ha qualcosa da dire sull’ episodio che lo ha visto suo malgrado protagonista negativo: «E’ stato per lo meno strano, ero fuori area, stavo correndo, non guardavo neppure la sfera, che mi è picchiata sul gomito. Alla fine è arrivato il rigore contro...».

RICCARDO FABRI

LE PAGELLE BIANCOBLU'

ARESTI................................7
Stempera i primi 20 minuti da incubo della squadra con un paio di interventi (su Rosso) che salvano la porta savonese. Trema sull’incrocio dell’avanti chiavarese al primo della ripresa, poi diventa spettatore non pagante.
GIORGIONE.....................6.5
Primo tempo di copertura precisa e puntuale ripartenza, spinge nella ripresa fin che ne ha. Dà ragione alle aspettative di Corda.
ANTONELLI........................ 6
Al 7’ del primo tempo si fa superare dal lancio per Rosso e ringrazia Aresti per la parata. Qualche errore di inesperienza, ma prova tutto sommato positiva.
BELOTTI...........................6.5
Il capitano dirige la difesa con autorità. MARCONI.........................6.5
Per la seconda domenica di fila a sinistra lascia pochi spazi a Staiti, prima, e Zampano, poi. Grande anche in fase di spinta.
CAZZAMALLI...................6.5
Parte in maniera un pochettino timida e la Virtus riesce a prendere il sopravvento iniziale, ma cresce alla distanza e diventa un gladiatore insuperabile
BUGLIO...............................7
Ha il merito di raddrizzare il risultato con una punizione magistrale, ma è la prova in generale dell’ex alessandrino a soddisfare la platea. Esce tra gli applausi, nonostante il tocco di braccio che provoca il rigore.
TERZONI.............................6
Parte a centrocampo e finisce esterno sinistro offensivo. Prova senza particolari guizzi, ma neppure disastri (VINATZER 6 Sciupa una buona occasione, ma l’altoatesino ha grinta da vendere).
DEMARTIS........................5.5
Non è in giornata e si vede fin dale prime battute. Complice una condizione non ottimale, non è il solito caterpillar e sbaglia qualche appoggio semplice. Non sembra gradire il cambio (BOTTIGLIERI 6.5 Entra a parità ristabilita e garantisce la sua consueta dose di classe e genio).
ROSSI..................................6
Primo tempo abulico, ma non è colpa sua. Troppo solo in avanti, costretto a giocare spalle alla porta, non riesce a rendersi pericoloso. Si procura la punizione da cui scaturisce il pari.
MEZGOUR........................5.5
Attacca raramente la profondità. Evanescente (GARIN 6.5 Undici minuti per trovare due volte il tiro in porta)

LE PAGELLE BIANCOCELESTI

PARONI............................6.5
È chiamato alla prima parata vera solo 42’ della ripresa su sinistro di Garin. E si fa trovare pronto. Per il resto ordinaria amministrazione. Incolpevole sul gioiello di Buglio.
FALCER...............................6
Si prende cura di Mezgour e di chiunque capiti dalle sue parti. È giovane, ma non si vede.
VILLAGATTI.....................6.5
Roccioso, ma all’occorrenza impugna anche il fioretto. Va in affanno, come tutta la squadra, solo nel finale. Autoritario e puntuale.
BERTOLI.......................... 6.5
Calcia il rigore alla perfezione e corona una prestazione senza sbavature.
TALIGNANI......................6.5
È uno dei baby di mister Prina e butta in campo l’effervescenza dell’età.
STAITI..............................6.5
Il tecnico di casa temeva molto il suo piede soprattutto su palla inattiva. Lui ci prova a fare la differenza, ma Marconi e Cazzamalli lo imbrigliano bene.
VOLPE..............................6.5
Il capitano resta l’anima del centrocampo biancazzurro. Comincia mezzodestro, poi si allarga di una decina di metri e il risultato non cambia.
MUSSO................................6
Esegue il compitino senza eccessivi squilli di tromba.
HAMLILI..........................S.V.
Costretto a lasciare il campo dopo neppure 10’ di gioco per uno scontro con il portiere Aresti finisce all’ospedale San Paolo per un trauma cranico (ZAMPANO 6.5 Si piazza sulla corsia di destra a centrocampo e spinge come un forsennato nonostante i 18 anni).
LAZZARO............................6
Il blasone che si porta dietro fa paura, ma se si fa eccezione per alcuni spunti l’attaccante della Virtus non lascia segni importanti (CIARCIA’ 6 Prina lo manda in campo a mezz’ora dalla fine e si danna l’anima per arginare un Savona che nel finale di gara prende il sopravvento).
ROSSO.................................7
Per due volte (al 5’ e al 7’) si trova di fronte un Aresti super, e quando il numero uno è costretto a guardare ci pensa la traversa a negargli la gioia del gol. È l’uomo più pericoloso della Virtus (LENZONI s.v.).
ARBITRO BARBENO.......... 5
Incerto nell’occasione del rigore fischiato a Buglio. Incomprensibile sul cartellino giallo a Cazzamalli. Scontenta tutti.

NELLO SPOGLIATOIO DEI CHIAVARESI

Prina: «Era una partita da chiudere alla svelta»

Il tecnico si accontenta: alla fine un buon punto

SAVONA. Se si fossero affrontate le rispettive situazioni societarie, la Virtus Entella avrebbe vinto la partita 10-0. Ma in campo vanno i giocatori con la loro tecnica e non solo. Ci vuole il cuore, la determinazione, la grinta, la voglia di far bene. E queste qualità il clan biancoblù le ha tirate fuori tutte, anzi ne avrebbe avuto da vendere anche all’avversario.
Forse è per questo che il “patron” dei biancocelesti, Antonio Gozzi, scappa via subito,senza rilasciare dichiarazioni: «Scusate - nicchia gentilissimo - vado in macchina, la mia signora mi aspetta, devo rientrare a Chiavari». La disamina della partita tocca al mister Prina, che sembra contrariato da come sono andate le cose in campo e dalla brutta botta alla testa rimediata dal suo centrocampista Hamlili, finito all’ospedale: «L’uscita quasi subito del giocatore, e su questo episodio poteva esserci un altro rigore per noi - esordisce - e poi quella di Musso hanno scombussolato i miei piani. Era una gara da chiudere subito, all’inizio eravamo padroni del campo, ma non siamo stati capaci di metterla dentro, eppure le occasioni sono state abbastanza numerose.
«Non abbiamo centrato la vittoria, ma qualche scusante si può accampare - quasi si giustifica il mister dell’Entella - il vento ha rovinato la partita, anche quando in campo ti soffia alle spalle non è mica sempre un amico, non controlli bene la sfera e non riesci ad essere preciso. E poi, la sfortuna: qualcuno potrebbe dire che non c’entra, io mi limito ad osservare che quello di oggi è il quinto palo che prendiamo in sette partite.
Se entrava quella punizione di Rosso ora stavamo qui a commentare un altro risultato. Comunque preciso che il nostro obbiettivo è una salvezza tranquilla e nulla più». Alla domanda se si tratti di un punto guadagnato o due persi il mister dell’Entella è sicuro: «Abbiamo frenato una squadra di tutto rispetto, è il primo pareggio in casa per loro, se non sbaglio fino ad oggi avevano sempre vinto. Certo, hanno grossi problemi societari, ma in campo penso si siano dimenticati tutto».

RICCARDO FABRI

Fonte: www.ilsecoloxix.it

LA SOLUZIONE SALVEZZA SEMBRA IL FALLIMENTO

Postato Martedì, 11 ottobre ore 10:01 di FabioAstengo

Rassegna stampa

Con un debito certo, si salverebbero categoria e titolo



OGGI TOCCHERÀ AL CDA IL DA FARSI. LA SPERANZA AFFIDATA ALLA BUONA VOLONTÀ DI ALCUNI IMPRENDITORI LOCALI


Savona, per assurdo la soluzione salvezza sembra il fallimento
Con un debito certo, si salverebbero categoria e titolo

SAVONA. Il giorno del giudizio è arrivato in casa biancoblù. Oggiil presidente Giuliano Pennisi dovrebbe presentare il bilancio, con tanto di perdite finalmente (almeno si spera) quantificate, al consiglio d’amministrazione della Savona fbc 1907 spa, che dovrà decidere il da farsi. L’entità dei debiti resta un’incognita, alla quale non hanno certezze neppure in comune che pur sono proprietari del tre per cento delle quote.
Il buco nero comunque sembra profondo (dai 300 mila su fonte societaria, ai 5-600 mila), pieno di insidie e trappole, ma cosa decideranno i proprietari del Savona non è dato sapere. L’unica certezza è la necessità di ricapitalizzare la società in tempi strettissimi visto che il passivo è sicuramente assai superiore al capitale sociale (120 mila euro).
il cul de sac in cui ha condotto la società l’attuale dirigenza non presenta scenari entusiasmanti. O l’ex presidente Andrea Pesce ripiana i debiti e trova a chi cedere le quote ufficialmente in mano ad Alessandro Repetti, oppure non resta che il fallimento. Ovvio e scontato che la piazza spera sempre nell’intervento di qualche imprenditore locale in grado di risollevare le sorti societarie. Il riferimento a nomi e incontri conducono sempre a Dellepiane e Barbano, proprietari di molte aree a Legino e quindi potenzialmente interessati all’eventuale intervento di riqualificazione del quartiere secondo il financing project sostenuto dal sindaco Berruti, ma in questa fase nessuno parla. «La prima mossa devono farla gli attuali proprietari» sottolinea il presidente di Carisa, Luciano Pasquale.
In caso di nubi nere l’unica strada per salvare il calcio in città pare essere solo il fallimento, ovviamente in caso di presenza di potenziali acquirenti. Per due ragioni molto semplici. Intanto gli imprenditori interessati avrebbero un quadro preciso dell’esborso da effettuare che consiste nella quantificazione del titolo e del parco giocatori da parte del curatore fallimentare. In secondo luogo (e non con la messa in liquidazione che per l’articolo 16 delle Noif comporterebbe l’immediata, possibile, revoca dell’affiliazione) verrebbe salvato il titolo sportivo e soprattutto la categoria se entro il 30 giugno prossimo la nuova dirigenza dimostrasse di aver fatto le cose in regola. Insomma l’identica strada seguita dalla Pro Patria e dal Catanzaro.
Certo un momento e un’operazione non esaltante, l’ennesimo, per la storia del Savona, ma sicuramente l’unica ciambella di salvataggio per non buttare a mare quanto fatto dalla squadra finora e soprattutto una categoria che sembra calzare bene al Delfino.

GIOVANNI CIOLINA

LA SOCIETÀ NON HA SOTTOSCRITTO UN’ASSICURAZIONE COMPLEMENTARE OBBLIGATORIA

In arrivo le prime vertenze per spese mediche

Alcuni giocatori della scorsa stagione chiedono i danni con il sostegno dei legali dell’Assocalciatori

SAVONA. Neppure più l’ordinaria amministrazione. L’attuale gestione Pesce-Oggianu-Armienti non riesce neanche a portare avanti anche i più piccoli aspetti della vita societaria, a cominciare dai pranzi durante i viaggi per le trasferte (da San Bonifacio il pullman della Tpl ha fatto una tirata unica).
Insomma Belotti e compagni stanno facendo miracoli per rimanere concentrati sull’aspetto sportivo, ma se le nubi nere sono ormai concentrate sulla società di via Cadorna, a giorni sono attesi anche i primi temporali, scrosci di pioggia in versione vertenze.
Alcuni giocatori della passata stagionesi sono già rivolti all’avvocato dell’assocalciatori per essere tutelati. E già, perché, tra gli altri “risparmi” biancoblù, Pesce e compagnia non hanno sottoscritto l’assicurazione complementare obbligatoria prevista dall’articolo 18 del contratto collettivo dei calciatori a tutela di quei giocatori che dovessero infortunarsi. E se l’Inail è in vigore, il risarcimento per un calciatore è sicuramente ingente e ora potrebbe arrivare sul capo della società anche la richiesta di rimborso di spese mediche che alcuni giocatori hanno dovuto sopportare nel corso della scorsa stagione e che hanno tirato fuori di tasca propria.
Per non farsi mancare nulla ieri il giudice sportivo ha inflitto 500 euro di multa per i cori offensivi dei tifosi nei confronti dell’arbitro e in questo momento rappresentano un problema anche quelli. Perché la gloriosa casacca biancoblù quest’anno ne ha visto di tutti i colori. E il segretario domenica ha dovuto fare i salti mortali per riuscire a pagare gli steward: senza di loro non si gioca.
Ma in questa situazione non si può andare avanti. E se già l’anno scorso molte cose erano passate sotto silenzio dietro il buon esito della stagione e difficoltà temporanee, ora l’atteggiamento dirigenziale non ammette più scusanti.
Senza andare troppo per il sottile a cercare scusanti sui ritardi burocratici della riqualificazione del quartiere. Se non si riesce neppure a gestire la riqualificazione di un campetto a sette allora è meglio farsi da parte. Per non fare brutte figure, non farle fare a tifosi e città e, soprattutto, rischiare anche grane.

GIOVANNI CIOLINA

Fonte: www.ilsecoloxix.it