00 24/10/2011 15:46
da www.savonaclub.it

COL RIMINI PER DIMENTICARE I TORMENTI SOCIETARI

Postato Domenica, 23 ottobre ore 08:58 di FabioParodi

Rassegna stampa

Aresti e Demartis out, ma Corda chiede la solita grinta

Savona, col Rimini per dimenticare i tormenti societari
Aresti e Demartis out, ma Corda chiede la solita grinta


Per un giorno si metteranno da parte i guai societari e si guarderà alla squadra. Al Savona di Ninni Corda che coraggiosamente e caparbiamente sta remando controcorrente per strappare sul campo i punti necessari per una tranquilla salvezza, crisi finanziaria permettendo.
Le luci del palcoscenico saranno accese sul campo del Bacigalupo dove si giocherà oggi (ore 15) uno di quegli incontri che in situazioni normali si potrebbe definire di cartello.
Il Rimini, team che a metà degli anni 2000 ha veleggiato con grande fortuna nel campionato di serie B, è tornato nei professionisti quest’estate grazie al successo contro la Turris nei play off del campionato di serie D. Attualmente il Rimini è quinto con due punti in più sul Savona.
L’ultima volta che le strade di Savona e Rimini si sono incrociate risale alla stagione 2002/03 in C2. Nel primo anno tra i “prof” dell’era Piro grande era l’entusiasmo e il bilancio della doppia sfida con i romagnoli ha arriso ai savonesi. Nella gara di andata al Bacigalupo, si imposero i biancoblù grazie ad una rete di Girgenti nella prima frazione. Nel match di ritorno Rimini e Savona impattarono 1-1 (Solari e Ricchiuti).
Oggi sarà tutta un’altra storia. Il Rimini vuole tornare a recitare un ruolo da protagonista ed è stato costruito per vincere mentre il Savona si dibatte in una crisi societaria difficile da decifrare e i cui sviluppi sono tutti da valutare.
I biancoblù si presentano all’appuntamento con i cerotti bene in vista. Diserteranno l’appuntamento due delle colonne della squadra di Corda. Le hanno provate tutte ma l’ultimo allenamento di rifinitura ha costretto il portiere Aresti (in porta esordirà Maragna) e il centrocampista Demartis ad alzare bandiera bianca. Un brutto colpo per i biancoblù ma Corda non si perde d’animo.
«Nonostante le assenze di Aresti e Demartis vogliamo far bene – spiega – Affrontiamo una grande squadra, costruita per vincere e reduce da tre successi consecutivi. La squadra ha lavorato in maniera esemplare durante la settimana e sono fiducioso». A sostenere il Savona si spera non manchino i tifosi. «Speriamo che vengano in tanti a sostenerci come hanno fatto finora – prosegue il mister sardo – Il calore dei nostri tifosi lo sentiamo molto e ci dà ulteriori stimoli a fare bene».
In occasione della gara con il Rimini si celebrerà la “Giornata Biancoblù” e non varranno gli abbonamenti.
Corda ha convocato 23 giocatori: Antonelli, Belotti, Bottiglieri, Buglio, Cattaneo, Cazzamalli, Del Genio, Garin, Gelfusa, Giorgione, Marconi, Maragna, Materazzo, Mazzotti, Mezgour, Parodi, Pellini, Praino, il portiere di riserva Risso, Rossi, Tangredi, Terzoni e Vinatzer.

MARTIN CERVELLI


Fonte: www.ilsecoloxix.it

SAVONA – RIMINI 1-1
Postato Domenica, 23 ottobre ore 19:00 di FabioParodi

Non basta un golasso di Garìn

Il Savona raccoglie il terzo pareggio consecutivo, ma questa volta può davvero dire di avere cacciato al vento due punti che sarebbero stati preziosissimi. Una vittoria avrebbe dato ancora più morale ad una squadra che, in questo momento e per chissà quanto tempo ancora, gioca contro gli avversari e i suoi stessi dirigenti; una vittoria avrebbe permesso di assorbire senza eccessivi contraccolpi le penalizzazioni che arriveranno a breve; una vittoria avrebbe avuto il potere di caricare il pubblico in vista della prossima gara interna. Con l’Alessandria. Non c’è bisogno di aggiungere altro.
Purtroppo non sempre le ciambelle riescono col buco e stavolta il concorso di colpa va diviso fra tutti, nonostante gli striscioni abbiano giocato la loro migliore ora di gara, da un punto di vista qualitativo. I biancoblù mancano di un attaccante di ruolo, si sa, e certe volte appaiono troppo leziosi quando si tratta di dare il colpo di grazia all’avversario alle corde; che forse non è leziosità, ma mancanza di quello “spirito assassino” che anima qualsiasi centravanti che si rispetti. Questa mancanza si è evidenziata chiaramente oggi pomeriggio, con un Rimini inguardabile che pensava solo a difendersi anche in svantaggio, e il Savona che non riusciva a sfruttare tre limpide occasioni per chiudere definitivamente i conti. Per contro, alla prima occasione, gli ospiti arrivavano al pareggio complice una serie di sfarfallate di Maragna, che innervosivano palesemente la difesa, da quel momento imprecisa e poco lucida al momento di reimpostare le azioni.
Inutile sparare sui singoli, però: in questo particolare momento societario è già tanto se chi va in campo dimostra attaccamento alla maglia e spirito di sacrificio.
La giornata biancoblù porta circa 500 persone allo stadio: segno che il gruppo che crede in questi colori non molla nonostante le avversità, mentre il resto della città se ne frega altamente della possibilità di perdere il titolo sportivo a causa dei forfait in trasferta. Purtroppo a Savona è così: quando si vince tutti tifosi, quando le cose non vanno bene tutti impegnati a fare altro. Però è anche vero che l’elenco dei “brucia” che si sono impadroniti di questa società si allunga di stagione in stagione. E pare destinato a non finire, se certe trattative andranno a buon fine…
La gara inizia con il doveroso omaggio a Marco Simoncelli, il pilota deceduto oggi a Sepang in Moto GP.
Il Rimini gioca a favore di vento, ma nessuno se ne accorge: fin dalle prime battute i biancorossi si rintanano nella loro metacampo e ben raramente tentano una qualche sortita offensiva. Così gli striscioni impostano una gara a trazione anteriore e all’8’ Bottiglieri appoggia un cucchiaio delizioso a Rossi che, decentrato a sinistra, appoggia debolmente frale braccia di Scotti; poi è di nuovo l’argentino a costringere Scotti e smanacciare una punizione dalla sinistra. Al 19’ Buglio calcia una punizione dal limite sinistro e la indirizza sul secondo palo: fuori di poco. Al 41’ Rossi entra in area sulla sinistra e poi, sulla pressione del difensore, si butta platealmente a terra: ammonito per simulazione. Purtroppo il giovane attaccante tende ad accentuare sempre troppo le entrate avversarie, cosa che gli provoca l’immediata antipatia dei direttori di gara e la sicurezza di non vedersi fischiare i falli a favore, neanche quando ci sono. Questo sarà un aspetto su cui mister Corda dovrà lavorare parecchio: l’ex cremonese è già in diffida e, soprattutto, pare nel mirino degli arbitri per questi suoi atteggiamenti.
Quando sembra che la gran pressione dei padroni di casa non riesca produrre nulla, al 44’ Garìn si inventa un vero e proprio golasso: palla recuperata sulla destra, passaggio in area all’argentino che, spalle alla porta, si gira e con una finta fa secchi due difensori; arrivato allo spigolo destro dell’area piccola fa partire un fendente in diagonale che si insacca nell’angolo opposto. Più lungo da descrivere che da vedere. Un colpo degno di un cobra delle aree di rigore, non di un centrocampista riciclato a punta!
Un gol strameritato per l’impegno profuso da tutta la squadra nella prima frazione.
La ripresa pare aprirsi sulla stessa falsariga, in un minuto due occasionissime per i biancoblù: prima Buglio costringe Scotti a respingere in corner, poi dall’angolo Cazzamalli conclude a botta sicura e il portiere devia miracolosamente di piede. Al 17’ Garìn si beve mezza difesa, dal fondo mette in mezzo ma Rossi è troppo avanzato e non può replicare il gol di Mezgour a Mantova. Il Rimini, che fino a questo momento non è letteralmente esistito, trova l’insperato pari al 21’: su tre traversoni Maragna esce a vuoto per tre volte, la difesa non trova il modo di liberare e Zanetti è lesto ad insaccare dal centro dell’area. Una scena allucinante.
Il gol del pari taglia le gambe ai biancoblù, mentre i riminesi approfittano delle sbandate difensive del Savona per cercare di pressare quel tanto da trovare il colpaccio: sarà fatica inutile, visto che i loro sforzi si concretizzeranno in un tiro telefonato di Gerbino Polo e nulla più. Dall’altra parte Corda cerca di correre ai ripari inserendo Mezgour prima, poi Mazzotti e Terzoni per tentare di aumentare la spinta del centrocampo, spostando Cazzamalli al centro dell’attacco. L’unico sussulto arriva a 5’ dalla fine, quando Terzoni, dal limite, raccoglie palla da uno slalom di Buglio, ma ciabatta sciaguratamente fuori.
Finisce comunque con la squadra applaudita dai tifosi, ben consci dell’impegno che questi ragazzi ci stanno mettendo, nonostante infortuni sportivi e malefatte societarie. Con l’incasso di oggi dovrebbero essere garantite le prossime due trasferte nel giro di quattro giorni, quindi la sussistenza del titolo sportivo: magari potrà sembrare pazzesco parlare in questi termini, ma questa è la nostra attualità. Il futuro (come il Paradiso) può attendere.

CORDA: ''PARTITA ECCEZIONALE, MA DOBBIAMO ESSERE PIU' CINICI''

Postato Domenica, 23 ottobre ore 19:16 di FabioAstengo

Interviste

Il tecnico degli ospiti ammette la superiorità del Savona



D'Angelo, tecnico degli ospiti, è molto onesto:

Un Rimini che è apparso troppo rinunciatario nel primo tempo ....
Noi obiettivamente abbiamo giocato un primo tempo brutto, inutile girarci attorno... un po’ condizionati dal vento e un po’ condizionati da questo Savona che buttava la palla lunga e che ha giocatori più forti, dal punto di vista fisico, più forti dei nostri. Siamo andati in difficoltà e il Savona è meritatamente passato in vantaggio. Nel secondo tempo, quando loro erano stanchi perché avevano speso molto, abbiamo raggiunto il pareggio e siamo venuti fuori. Il Savona ha sicuramente giocato melgio di noi, su questo non ci sono dubbi.

Nel secondo tempo cosa è cambiato?
L’aspetto mentale fa molto nel calcio, il Savona, una volta preso il gol, obiettivamente inaspettato perché fino a quel momento avevamo avuto solo una occasione, ha patito dal punto di vista psicologico e noi siamo usciti fuori. Addirittura nel finale abbiamo avuto qualche palla per il secondo gol ma sarebbe stato eccessivo vincere perchè è già molto aver strappato un punto. Il Savona è l’unica squadra che ci ha messo veramente in difficoltà.

Mister Corda è rammaricato per il risultato:

Un Savona che gioca bene, segna e sfiora più volte il secondo gol ...
Si, non abbiamo chiuso la partita e lì abbiamo sbagliato. Sicuramente i più contenti del punto sono loro, probabilmente, paradossalmente, sarebbero stati contenti anche di perdere solo 1-0 per come è andata la partita. Non hanno mai tirato in porta e abbiamo dominato in lungo e in largo. Purtroppo questo è il calcio e bisogna accettare il risultato, dobbiamo essere più cinici perchè poi capita che ci sia un episodio che ti complica la vita, se avessimo fatto il 2-0 ora staremmo parlando di un’altra partita. Abbiamo fatto comunque una partita eccezionale, forse la migliore di quelle in casa, al di là del risultato sono contento della prestazione. Andiamo subito a fare tre punti a Poggibonsi anche se oggi hanno perso e saranno arrabbiati, avrei preferito che avessero fatto un risultato positivo.

Sul gol quanto c’è di errore o di casualità?
Dovevamo stare un po’ più attenti ad attaccare la palla dopo le due respinte di Maragna, siamo stati un po’ ingenui però gli episodi ci possono stare e dobbiamo essere più bravi nel gestire la partita.

Alcuni giovani continuano a crescere di partita in partita: Giorgione, Praino ...
Assolutamente, stanno facendo dei salti di qualità notevoli. Probabilmente oggi mi sarei aspettato qualcosa in più da chi è entrato ma non era facile entrare subito in partita. Sono contento dei giovani.

Aresti e Demartis ci saranno mercoledì?
Vediamo, non ho ancora parlato con loro ma Demartis è praticamente guarito, per Aresti invece dobbiamo verificare.

Garin commenta la partita:

Come è stato il tuo gol?
Ho ricevuto palla in area e sono stato bravo a girarmi e a calcira nell’angolo più lontano, è entrata!

Nonostante tutti i problemi voi continuate a fare buone prestazioni ...
Noi non pensiamo ai problemi societari, sicuramente è molto difficile andare avanti ma noi siamo professionisti e cerchiamo di dare il meglio, ci alleniamo e siamo uniti. Andiamo vanti per la nostra strada sperando che i problemi che si possano sistemare.

Sei stato sostituito perché eri stanco?
No, non ero stanco ma c’era un compagno che stava meglio di me. Ero incazzato per il pareggio, non per altre cose. Vado a casa un po’ triste, andiamo a Poggibonsi per cercare di vincere.

PAREGGIO AMARO
Postato Lunedì, 24 ottobre ore 07:58 di FabioAstengo

Rassegna stampa

Contro il Rimini non arriva un successo meritato


SECONDA DIVISIONE

SAVONA PAREGGIO AMARO

Contro il Rimini non arriva un successo meritato

SAVONA. Il pareggio contro il Rimini ha un sapore molto amaro. Il Sa­vona, sceso in campo senza due pez­zida novanta come il portiere Aresti e il centrocampista Demartis, ha dominato e messo alle corde i roma­gnoli per oltre un’ora, ma non è ba­stato. Sull’unica azione incisiva gli ospiti hanno agguantato un insperato e generoso pareggio.
Ancora una volta gli uomini di Ninni Corda hanno dimostrato di avere carattere e di essere una squa­dra che merita l’appoggio dei tifosi, certamente più dei 480 che ieri, in un gradevole pomeriggio di sole, non hanno voluto mancare all’appuntamento. Era la “Giornata Biancoblù”, una domenica speciale (non erano validi gli abbonamenti) per raccogliere­ fondi in vista delle due trasferte in programma in settimana (mer­coledì in casa del Poggibonsi, domenica a Renate). Questo almeno l’in­tento dichiarato dalla società. Con i 4 mila euro racimolati però non si va lontano. La squadra, che non riceve il becco diun quattrino da inizio sta­gione, ha invece dimostrato ancora una volta di meritare rispetto.
Al Bacigalupo si è parlato anche della crisi societaria e dei possibili sviluppi. A cominciare dall’ipotesi di azionariato popolare lanciata nelle scorse ore dal nuovo presidente Fabrizio Oggianu. In quest’ambito oggi nella segreteria dello stadio verranno raccolte le firme dei tifosi inten­zionati, una volta lanciata la campa­gna di finanziamento, a sostenere la squadra partecipando in veste di azionisti. Una sorta di “conta” per vedere se la tifoseria biancoblù è interessata. «Vogliamo vedere quanti sono i tifosi disposti a partecipare alla campagna di azionariato popolare ­ - spiega Oggianu ­ - poi si valuterà come metterlo in pratica dal punto di vista legale e societario. E’ chiaro che con l’azionariato non si risolvono i problemi più grossi».
Per risolvere quelli ci vuole denaro fresco che può portare solo la ces­sione del pacchetto di maggioranza delle quote detenute dalla General Broking. «C’è l’impegno di portare avanti le trattative che sono in piedi per dare continuità alla società ­ - prosegue -­ al Savona sono interessati imprenditori milanesi, genovesi e anche savonesi».
Senza contare che in settimana, presumibilmente già oggi, sono attese le decisioni degli organi di giu­stizia sportiva in merito a possibili penalizzazioni per il mancato pagamento degli emolumenti di maggio e giugno. La grande prestazione dei biancoblù contro il Rimini verrebbe così annullata in un attimo. Ed è un peccato perché è idea condivisa da molti che con un paio di innesti questa squadra avrebbe potuto giocarsi la promozione.
Nel primo tempo della gara di ieri si è vista in campo una squadra sola. Seppur senza una punta centrale di ruolo e con il solito Garin a lottare come un leone, i padroni di casa hanno fatto la partita. Già al 7’ un bel lancio di Bottiglieri dalla destra mette Garin nella posizione ottimale per finalizzare. L’argentino, solo davanti al portiere, calcia però centrale. Il Savona continua a macinare gioco, ma in attacco manca il guizzo vin­cente. Guizzo che arriva al 43’ con Garin, bravo a stendere il portiere Scotti con una rasoiata dalla destra a incrociare.
All’inizio del secondo tempo è an­cora il Savona a schiacciare sull’ac­celeratore, andando vicinissimo al raddoppio in un paio di occasioni. La prima all’8’ con una punizione del solito Buglio sporcata da una deviazione di Cazzamalli. La seconda un minuto dopo con Rossi che, sul fon­do, è bravo a mettere al centro per l’accorrente Garin che calcia a colpo sicuro: il rasoterra è deviato di piede dal portiere ospite.
Passano poco più di dieci minuti e arriva la doccia gelata per i tifosi del Savona. Sugli sviluppi di un corner si genera un batti e ribatti in cui il portiere Maragna ci mette due volte una pezza per poi capitolare sul tiro di Zanetti. Il Savona non demorde, ma il colpo si fa sentire. Corda le prova tutte: prima manda in campo Mez­gour per uno stanco Bottiglieri, po iil giovane Terzoni per Giorgione.
Al 38’ è Mezgour a far prevalere la maggiore freschezza atletica andan­do via sulla fascia destra. L’esterno è bravo a mettere la palla al centro per l’accorrente Terzoni che però sbaglia mira e manda a lato. Le forze so­no sempre meno, ma i ragazzi di Corda si gettano in avanti prestando il fianco alle ripartenze degli ospiti, che in un paio di occasioni si rendo­no pericolosi senza però andare al tiro.
Nel finale c’è ancora il tempo per la sostituzione di uno stanco Garin con Mazzotti e per l’espulsione per proteste di Giovanni Mattu, secondo di Corda.

MARTIN CERVELLI

NEGLI SPOGLIATOI DEL “BACIGALUPO”
Garin,un gol(quasi) inutile «Mi girano, volevo vincere»
Corda accetta il risultato: «L’errore è stato non chiudere il match»

SAVONA. «Sono arrabbiato, non dovevamo pareggiare». Dichiarazione che la dice lunga sull’umore dei savonesi. Garin questa volta non ha voluto sfoggiare il suo abituale sorriso. Lo splendido gol segnato non ha infatti sortito l’effetto sperato. «C’è rammarico perché abbiamo disputato una ottima partita - ­ prosegue Garin -­ ho visto il pallone fil­trante di Buglio, l’ho stoppato e ho aspettato che il portiere del Rimini si sbilanciasse per colpirlo».
Nonostante i problemi societari e le difficoltà di tutti i giorni, la squadra sta rispondendo alla grande.
«Non pensiamo ai problemi societari, siamo professionisti e come tale ci comportiamo -­ conclude -­ andiamo avanti per la nostra strada, giorno dopo giorno».
Non potrà consolare l’ambiente biancoblù, ma l’allenatore ospite Luca D’Angelo ammette la superiorità del Savona: «Abbiamo giocato un brutto primo tempo, condizio­nati dal vento e dal Savona che ha atleti più forti dal punto divista fisico ­ - commenta­ - i nostri avversari hanno meritato il vantaggio per il gioco fatto vedere in campo. Nel secondo tempo siamo cresciuti, segnando il pareggio nell’unica occasione che abbiamo costruito. Una rete ina­spettata e posso dire serenamente che il Savona è stata l’unica squadra che ci ha messi veramente in diffi­coltà fino a questo momento».
Ninni Corda accetta il verdetto del campo e ha parole d’elogio per i suoi: «Il nostro errore è stato non aver chiuso la partita quando ne ab­biamo avuto l’occasione ­ - afferma -­ il Rimini, a parte l’azione del gol, non ha mai tirato in porta. Bisogna però accettare il risultato e imparare ad essere più cinici. Un elogio ai giocatori che hanno disputato forse la più bella partita della stagione di fronte ai nostri tifosi».
Mercoledì il Savona tornerà in campo per la sfida con il Poggibonsi. Non ci sarà però Marconi, che sarà squalificato per l’ammonizione, la quarta della stagione, inflitta ieri dall’arbitro. «Dobbiamo portare a casa i tre punti, a tutti i costi ­- conclude Corda ­- stiamo comunque fa­cendo bene, un campionato strepi­toso».
Buone notizie arrivano dall’infermeria. Demartis sembra aver re­cuperato dal problema muscolare che lo ha tenuto a riposo ieri. Da valutare invece le condizioni di Aresti.

LE PAGELLE

MARAGNA........................ 6
E’ all’esordio tra i pali e l’emozione ci sta. Pur poco impegnato, non rie­sce ad incutere fiducia al reparto di­ fensivo e ha qualche responsabilità sulla rete subita.
PRAINO............................. 6
Di chilometri ne fa tanti e non gli manca certo la generosità; solo nel finale la stanchezza si fa sentire.
MARCONI.......................... 6
Incorre in qualche errore di troppo in una gara non facile per il vento, ma tutto sommato argina bene la sua zona.
BELOTTI......................... 6.5
Il solito buon lavoro di contenimen­to e di direzione della squadra. Per proteggere Maragna si sacrifica.
ANTONELLI....................... 6
Nonostante qualche rudezza di troppo, il giocatore continua la sua parabola ascendente, mantiene bene la posizione e l’intesa con i com­pagni, meritandosi il posto in squa­ dra.
CAZZAMALLI................. 6.5
E’ il leader dei biancoblù, con la sua generosità a tutto campo è di valido supporto ai compagni. Si danna l’anima al limite dell’area avversaria, ma questa volta la zampata non gli riesce.
BOTTIGLIERI..................... 7
Virtuoso e sontuoso, perfetta l’inte­sa con il vecchio compagno Garin, fa letteralmente impazzire la difesa del Rimini (MEZGOUR 6 Gioca solo uno scampolo di gara, ma per la sua generosità convince che è sulla via del miglioramento).
GIORGIONE.................... 6.5
Sulla fascia è una spina nel fianco del Rimini e se la difesa romagnola non fosse lesta a chiuderlo potreb­be siglare un’importante marcatura (TERZONI 5.5 Peccato quel tiro get­tato alle ortiche: sarebbe stato l’eroe della partita).
ROSSI............................. 5.5
Viene ammonito giustamente per simulazione quando cade in area. Poi la giacchetta nera lo prende di mira e non lo lascia più giocare.
BUGLIO.......................... 6.5
Solita gara da manuale interpretata con decisione e personalità. Sfiora la marcatura e fa vedere i sorci verdi al portiere romagnolo Scotti oltre a dare a Garin la palla dell’1­0.
GARIN................................ 7
Ogni domenica sempre meglio. E per fortuna che non è una prima punta... Gioca, dialoga con Buglio e Bottiglieri che è una delizia e fa l’en­nesimo gol (MAZZOTTI s.v.).

RICCARDO FABRI

Fonte: www.ilsecoloxix.it


A PROPOSITO DI AZIONARIATO POPOLARE

Postato Lunedì, 24 ottobre ore 10:07 di FabioParodi

Prima sarà meglio pagare i debiti

E così la nostra splendida società ha lanciato l’azionariato popolare.
Bella idea, peccato che arrivi in un momento veramente poco indicato. Chissà perché, ogni qualvolta i conti sono inconfutabilmente in rosso, esce fuori l’idea dell’azionariato popolare; mai che venga proposto quando va tutto bene, quando ci sarebbe la possibilità di cavalcare un minimo di entusiasmo. No: sempre e solo quando ci sono da mettere a posto i conti. A quel punto viene in mente l’azionariato popolare, giusto per non fare rimarcare che i proprietari non hanno più uno spicciolo in tasca…
Non per essere puntigliosi, però va notato come le società che fanno veramente azionariato popolare lo gestiscono in maniera ben diversa dal Savona: prima di tutto si costituisce un’associazione (che si chiami Mantova United o Squadra Mia o Sosteniamo l’Ancona ecc.) che raccoglie le adesioni di cittadini, commercianti, imprenditori interessati alla cosa; poi si redige uno statuto che tuteli i partecipanti alla raccolta, facendo sì che il massimo del rischio sia la perdita della quota acquistata; poi si eleggono i rappresentanti; infine l’associazione acquista una parte delle quote sociali, entrando così a far parte della “casa madre” con i suoi delegati. Questo è il procedimento serio che, come abbiamo visto, viene già attuato in qualche piazza italiana.
Quella che viene tentata dall’attuale dirigenza, invece, è la ricapitalizzazione della società attraverso lo sfruttamento della sprovvedutezza altrui: si cerca di raccogliere un po’ di soldi all’esterno, visto che l’interno è secco come un torrente d’estate. Nello stesso comunicato della società si dice: “In pratica, parte delle quote della società sportiva diventa di proprietà dei tifosi che possedendo anche una sola azione hanno la proprietà di una quota azionaria e godono di tutti i doveri e diritti che la legge riconosce al singolo socio.”
Benissimo: dato che i sottoscrittori dovranno “godere” dei doveri di fronte alla legge, sarebbe opportuno sgombrare il campo da una qualche miriade di situazioni poco chiare. Giusto per dare vita ad una ricapitalizzazione che non si presti a speculazioni di nessun tipo, da parte di nessuno. Se non esistessero i debiti pregressi, questa potrebbe essere un’operazione a basso rischio; per cui, cara società, facciamo un patto:
-PRIMA voi ripianate tutti i debiti e ne date pubblica prova.
-POI lanciate l’idea della ricapitalizzazione tramite i soldi dei tifosi (non chiamandola azionariato popolare, perché non lo è) e andate a chiedere le firme alla gente.
Non è una forma di sfiducia nei vostri confronti, ci mancherebbe altro: semplicemente è una tutela in caso di ulteriori sorprese future, visto che è già stato specificato che si dovrà “godere” dei doveri di fronte alla legge…