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Famà si racconta: «Ecco perché vengo a Mantova»
«Nel calcio ho già vinto col Crociati e credo al 100% nel progetto biancorosso Non amo prendere bastonate ma darle, ci toglieremo delle soddisfazioni»
mantova calcio


di Massimo Biribanti
MANTOVA
Il suo ingresso nel Mantova, annunciato ormai da mesi e ratificato ieri dal cda di Viale Te, è stato parecchio rumoroso. Non soltanto perché Giovanni Famà sarà d’ora in poi il secondo azionista dell’Fc dopo patron Bompieri con il suo 18%, ma anche per la polemica innescatasi domenica scorsa per una sua visita al ritiro biancorosso, che ha portato mister Graziani a un passo dalle dimissioni.
Ma chi è Giovanni Famà e perché entra nella società biancorossa? Alle domande che si fanno tutti i tifosi risponde lo stesso imprenditore, rinviando però al futuro prossimo ogni discorso relativo alla squadra e alla sua visione sul futuro del Mantova.
«Sono nato a San Filippo del Mela, in provincia di Messina, 58 anni fa – racconta Famà –, ma ormai da 48 anni vivo a Parma. Da giovane ero un ciclista dilettante, dovevo anche passare professionista ma poi non se ne fece nulla. E così mi sono messo a lavorare». E la scelta si è rivelata azzeccata, visto che Famà ha costruito aziende importanti: «Le mie aziende sono a San Polo di Torrile, in provincia di Parma: mi occupo di costruzioni metalliche (carpenteria) ma anche di edilizia civile e industriale e di lavorazioni per l’eolico, anche se quest’ultimo settore al momento è in stand by in attesa di decisioni governative sui criteri di sviluppo». Nell’azienda di famiglia lavorano tutti e tre i figli di Famà: «Andrea che ha 26 anni, Federico che ne ha 21 e mezzo e Matteo di 20. L’ultimo è quello che gioca a calcio e che ora è al Fidenza in serie D, ma anche lui se vuole essere indipendente deve dare una mano in azienda».
La passione per il calcio per Famà è stata tardiva: «Sono sempre stato legato al ciclismo, tant’è che tutt’ora sponsorizzo una squadra di categoria dilettanti, la Bedogni-Famà – spiega –. Al calcio mi sono appassionato seguendo il Parma da tifoso e poi una spinta me l’ha data anche mio figlio quando ha cominciato a giocare». E così arriva la prima e finora unica esperienza da dirigente: «Sono entrato nel Crociati Noceto, al 50% con l’altro socio del club. E dalla serie D siamo andati in C2. Poi sono andato via e ora il Crociati è in Eccellenza. L’anno scorso invece ho seguito tutte le partite del Mantova e ho visto un’altra promozione. Quantomeno porto fortuna...».
Famà spiega allora com’è arrivato in Viale Te: «L’estate scorsa ho cercato Bompieri, che avevo conosciuto quand’era nella Castellana, per portarlo con me a Noceto. Lui però ha preso il Mantova e alla fine ha convinto me a seguirlo. E’ da un anno che cerca di tirarmi dentro».
Famà entrerà nel cda del Mantova e verosimilmente ne sarà vicepresidente. Del futuro, però, l’imprenditore parmense preferisce non parlare: «Dico solo che credo al 100% nel progetto Mantova e che sono convinto che potremo toglierci delle belle soddisfazioni. Perché a me non piace prendere bastonate – conclude –, preferisco darle».
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01 ottobre 2011