Dalla Tribuna
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Madiotto, primo gol tutto trevigiano «Grande orgoglio»
Uscire dal campo applauditi dai tifosi avversari, dopo aver fatto ancora più… grigia la loro squadra, significa solo una cosa: aver giocato una grandissima partita. Diego Zanin magari un po’ si incavolerà, ma il Treviso è ormai venuto definitivamente allo scoperto: il mister voleva capire ad Alessandria se la sua squadra fosse davvero una grande; difficile non crederlo dopo una prestazione così perentoria, così matura e sicura, che ha lasciato tutti stupiti. Stiamo parlando di chi vanta miglior attacco e miglior difesa del campionato. E, quasi a farsi beffe dei «critici del primo tempo», come con la Pro Patria anche stavolta tutte le reti sono giunte prima del riposo: ad aprire le danze Giovannino Madiotto.
«Una rete importante - spiega lui - Eravamo partiti con l’idea di fare una bella partita contro un avversario forte, in un ambiente molto caldo e difficile. Per cui sono felice di aver inaugurato le marcature. Chiaro che ci siano stati demeriti loro, però credo che ci abbiamo messo anche del nostro»
La vostra bravura è aver reso facile ciò che non lo era. «Vero. Nelle prime tre azioni d’attacco abbiamo fatto tre gol, la gara è andata subito sul binario giusto. A quel punto non c’era da fare altro che gestire la situazione».
Però ora piantatela con la storiella che dovete salvarvi… «La classifica oggi dice che siamo primi, ma a mio avviso bisognerà attendere febbraio-marzo per avere risposte più attendibili: dobbiamo ancora affrontare tante squadre, solo allora e non prima si capirà per cosa potremo lottare. Sia chiaro che il Treviso scende in campo sempre per vincere, se ci riusciamo vuol dire che abbiamo fatto il nostro lavoro».
Però 6 vittorie e 2 pari non si conquistano per caso. «Beh sì, talvolta, quando magari meritavamo di meno, siamo stati bravi e cinici. Che la squadra sappia sfruttare ogni suo buon momento è molto importante. Peccato solo aver preso domenica scorsa quella rete nella ripresa».
Adesso non fate troppo gli schizzinosi. «Non è fare gli schizzinosi: da 4-0 a 4-1 cambia comunque qualcosa, finire con la rete inviolata è sempre una bella soddisfazione per tutta la squadra e non solo per i difensori».
Domenica eri l’unico trevigiano nello schieramento di partenza: ti ha fatto un effetto particolare? «Io sono contentissimo di far parte di questo Treviso: con tutti, trevigiani o no, mi trovo molto bene, oltre che una bella squadra siamo veramente un grande gruppo. E con questo spirito credo che potremo andare avanti parecchio».
Adesso affronterete Mantova, Casale e Rimini in otto giorni: forse non servirà attendere febbraio per capire chi siete. «Tutte partite importanti, certo, ma alla fine ne avremo comunque giocate appena undici, ne mancheranno ancora tantissime, ci sono da giocare molti scontri diretti: ripeto, per me è ancora presto. Senza contare che i turni infrasettimanali renderanno ancora più complicato un equilibrato dosaggio delle forze».