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Polonia-Ucraina 2012

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    00 05/11/2011 00:27
    Topic unico per l'europeo di calcio, che si disputerà dall'8 giugno al 1° luglio 2012, in Polonia e in Ucraina.
    I sorteggi per i gironi saranno effettuati a Kiev il 2 dicembre 2012, e direi che al momento tra le qualificate non ci sono sorprese, essendoci tutte le nazionali più blasonate del nostro continente (Italia, Germania, Francia, Spagna, Inghilterra e Olanda), più le consuete sparring-partner (Russia, Grecia, Danimarca e Svezia) e le due padroni di casa. Direi che le uniche "sorprese" delle qualificazioni sono state la qualificazione agli spareggi dell'Estonia al posto di Serbia e Slovenia nel nostro girone, della Bosnia al posto della Romania dei vari Lobont, Chivu, Torje e Mutu e soprattutto del Montenegro di Vucinic al posto della Svizzera. Ma si trattano di sorprese minori a mio avviso.
    La prossima settimana ci saranno i seguenti spareggi (metto in neretto le mie favorite):

    Croazia-Turchia
    Irlanda-Estonia
    Montenegro-Rep Ceca
    Portogallo-Bosnia

    Croazia-Turchia per me è da "tripla", veramente difficile dare una favorita; sarà importante vedere il fattore-casa, si giocherà sia all'andata che al ritorno i due bolgie. Difficile per il pronostico anche Montenegro-Rep Ceca.


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    00 16/11/2011 00:28
    Pot 1: Ucraina, Polonia, Spagna, Olanda.
    Pot 2: Germania, Italia, Inghilterra, Russia
    Pot 3: Croazia, Grecia, Svezia, Portogallo
    Pot 4: Danimarca, Francia, Rep Ceca, Irlanda


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    00 16/11/2011 01:30
    direi che un ottimo girone sarebbe con Ucraina o Polonia, tutte tranne il Portogallo nella terza fascia e tutte tranne la Francia nella quarta fascia.

    AVANTI BLU!


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    00 13/04/2012 17:29
    si è spaccato di nuovo beppe Rossi, fuori altri 6 mesi :(

    11 luglio 2009: la Treviso sportiva non dimentica lo scempio che hai fatto, Setten.

    Tonella, Maino, Bernardi; De Poli, Lombardi, Margiotta; Fiorio, Bonavina, Pradella, Bressan, Boscolo.

    Grazie Zanin, grazie Ferretti,grazie Perna,grazie Ferronato!
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    00 14/04/2012 00:59
    Re:
    TV DOSSON, 13/04/2012 22.39:

    Per me non deve far parte di nessuna Nazionale!
    Che vada a raccogliere cotone e a lavorare, non fa un cazzo dalla mattina alla sera, e sempre a fighe!




    Quindi agli Europei portiamo giocatori dall'Eccellenza in giù.
    Nemmeno io lo porterei, ma con l'infortunio di Rossi la pochezza offensiva dell'Italia non credo abbia eguali storici.
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    00 14/04/2012 01:05
    Di Natale, Balotelli, Cassano, Giovinco, Pazzini e uno tra Matri e Borini, non mi sembra proprio malissimo come attacco!
    Per me era molto più scarso quello di 2 anni fa in sudafrica quando Lippi faceva giocare Iaquinta, Pepe e Gilardino.


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    Fede1991
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    00 14/04/2012 01:23
    Re:
    enricoutv83, 14/04/2012 01.05:

    Di Natale, Balotelli, Cassano, Giovinco, Pazzini e uno tra Matri e Borini, non mi sembra proprio malissimo come attacco!
    Per me era molto più scarso quello di 2 anni fa in sudafrica quando Lippi faceva giocare Iaquinta, Pepe e Gilardino.




    Di Natale è tutto da valutare. E' grande in una squadra che gioca solo per lui, in nazionale dubito. Cassano ha avuto i problemi che sappiamo, torna adesso ed è anche lui da valutare. Pazzini quest'anno non ne parliamo, per me non dovrebbe nemmeno essere convocato, stando ai meriti sportivi. Giovinco è un altro che in una grande non ha dimostrato nulla o quasi, ed è il messia a Parma. Insomma, per me son tutti giocatori medi e nulla più, non c'è un fuoriclasse. Di Natale escluso, che in nazionale non ha mai brillato, gli altri non sono andati oltre i 10 gol stagionali. Non avendo grandi speranze per l'Europeo (sarà un'impresa già passare il turno) farei giocare qualche giovane che ha dimostrato qualcosa di buono come Destro o appunto Borini, ma mi rendo conto che nei panni di un allenatore che deve essere confermato sono scelte rischiosissime.
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    00 14/04/2012 02:07
    Di Natale in nazionale non ha mai combinato granchè, giustissimo, ma con 20 partite in meno ha fatto più gol di Totti; io veramente non capisco perchè Prandelli si ostini a non convocarlo: quale prima punta vuoi portare, se non colui che nelle ultime tre stagioni ha fatto 29, 28 e 20 gol!

    Cassano è stato fuori per mesi, vero, ma tutti parlano di lui come se fosse guarito; è rientrato e mi è parso in discreta forma, e considerando che c'è ancora un mese e mezzo di campionato + tutta la preparazione per gli europei, direi che non sarà al 100% ma sicuramente di più del 50%.

    Tu scusa chi porteresti?
    Considerato che Prandelli dovrebbe giocare con 2 punte, io porterei via 3 prime punte (Di Natale, Pazzini, Matri) e 3 seconde punte (Cassano, Giovinco, Balotelli).
    Peccato per Giuseppe Rossi...


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    Fede1991
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    00 14/04/2012 02:39
    Re:
    enricoutv83, 14/04/2012 02.07:



    Tu scusa chi porteresti?
    Considerato che Prandelli dovrebbe giocare con 2 punte, io porterei via 3 prime punte (Di Natale, Pazzini, Matri) e 3 seconde punte (Cassano, Giovinco, Balotelli).
    Peccato per Giuseppe Rossi...




    Porterei Di Natale, Destro, Balotelli e Cassano, perché hanno classe, giocate e gol. Gli altri due posti li si può dare a chi si vuole ma sarebbe solo per mancanza di alternative. Giovinco è uno che non porterei ad esempio, ha sempre deluso quando contava e anche nelle ultime partite in nazionale non ha deciso (evanescente a Genova contro gli USA, era la sua occasione d'oro). Anche Pazzini lo lascerei a casa senza grossi rimpianti: oltre a non essere secondo me tutto questo gran giocatore viene anche da una stagione pessima, così come Gilardino, che temo Prandelli convocherà. Quindi direi Borini e, perché no, Immobile. So bene che le scelte non saranno queste ma visto che non credo si affronterà il torneo con qualche velleità di successo e realisticamente non siamo una squadra da oltre quarti di finale, farei giocare chi ha fatto bene e si è dimostrato in forma.
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    Fede1991
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    00 14/04/2012 02:51
    Re: Re:
    Fede1991, 14/04/2012 02.39:




    Porterei Di Natale, Destro, Balotelli e Cassano, perché hanno classe, giocate e gol.




    Questo in relazione al resto d'Italia, sia ben inteso. Perché a livello europeo il paragone con Germania (Gomez, Klose, Gotze, Schurrle, Muller), Spagna (Villa, Iniesta, Mata, David Silva, Llorente, Torres), Olanda (van Persie, Robben, Sneijder), Francia (Benzema, Gameiro e questo Giroud che sembra un fenomeno) ma anche Inghilterra con il solo Rooney che fa per tre o Portogallo con Cristiano Ronaldo, non regge.
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    00 14/04/2012 12:10
    Ovvio che non regge, ma ti chiedo una cosa: negli ultimi 20 anni, dopo Rossi e Altobelli, a parte Vieri e Roberto Baggio, quale altro grande attaccante azzurro ha segnato caterve di gol nelle competizioni internazionali?
    Per esempio nel 2006 l'attacco, nonostante fosse ottimo, nessuno ha segnato più di due gol (Toni 2, Gilardino 1, Del Piero 1, Totti 1, Inzaghi 1, Iaquinta 1); eppure abbiamo vinto i mondiali, perchè comunque giocavamo di squadra e i gol li facevano un po' tutti (Materazzi 2, Pirlo 1, Zambrotta 1, Grosso 1; stesso discorso nel 2000, anche lì attacco ottimo (Totti 2, Inzaghi 2, Del Piero 1, Delvecchio 1, Montella 0) ma gol divisi equamente in tutta la squadra (Fiore 1, Conte 1, Di Biagio 1). Anche qui abbiamo fatto benissimo, e abbiamo perso la vittoria finale per una distrazione all'ultimo minuto di recupero.

    Ora, io non penso che gente come Di Natale, Cassano e Balotelli possano ripetere l'exploit di Vieri o di Baggio, ma credo che tutti loro, Osvaldo compreso (che a quanto pare sarà quasi sicuramente convocato, anche se io non tollero che i non-nati in Italia possano giocare con la nazionale), possano segnare un paio di gol a testa; la spedizione in sudafrica è stata scandalosa, certo, ma per me non è mancato tanto l'attacco (Iaquinta 1, Quagliarella 1, Di Natale 1, hanno segnato metà attaccanti!), quanto dietro: in difesa Cannavaro faceva pietà rispetto a 4 anni prima e abbiamo subito una montagna di gol (5 in 3 partite), mentre a centrocampo si è sentita in maniera clamorosa l'assenza di Pirlo; infatti, nella mezz'ora in cui ha giocato contro la Slovacchia, il livello di gioco si è alzato in maniera clamorosa e abbiamo fatto 2 gol, sfiorando almeno 3 volte il terzo.

    Concludendo, io sono fiducioso: in porta Buffon sembra tornato quello dei tempi migliori, difesa e centrocampo avranno almeno 5/9 (Buffon compreso) del blocco Juve che sta facendo un gran campionato (due tra Chiellini, Barzagli e Bonucci, poi Pirlo e Marchisio); gli altri saranno De Rossi, Criscito, Thiago Motta (anche se... vedi Osvaldo), giocatori che ci stanno benissimo, mentre devo ancora capire chi giocherà esterno destro, a me piace Abate, forse giocherà Maggio, boh...
    Resta il fatto che non hai una squadrone, ma una buona squadra; l'obiettivo non è vincere l'europeo, ma fare meglio, io penso che già superando il girone hai fatto una buona figura, dovessi arrivare in semifinale... vedremo.


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    00 24/05/2012 14:38


    A cura di Francesco Rapalino

    Originariamente chiamata Coppa Henri-Delaunay, l’europeo di calcio è una manifestazione ideata nel 1958 dalla persona a cui è stata intitolata la manifestazione, con l’obiettivo di mettere a confronto le migliori nazionali del vecchio continente. La cadenza della manifestazione è fissata ogni quattro anni, negli anni pari in cui non si disputa il Campionato Mondiale.

    EURO 1960

    La prima edizione del Campionato Europeo di Calcio si svolse nel 1960. Ad ospitarla fu la Francia, paese scelto dopo la qualificazione della 4 squadre finaliste, in un lotto di 17 iscritte che si sarebbero sfidate nella fase di qualificazione con gare di andata e ritorno. Le partite furono ospitate allo stadio Parco dei Principi di Parigi ed allo stadio Velodrome di Marsiglia.
    Insieme ai francesi che ospiteranno la fase finale, si qualificano anche l’Urss, la Jugoslavia e la Cecoslovacchia.
    Nella prima semifinale si affrontano Urss e Cecoslovacchia, con una netta vittoria (3-0) dei sovietici. Nell’altra semifinale abbiamo un maggiore equilibrio, dove gli Jugoslavi superano i padroni di casa per 5-4.
    La finale per il 3° posto vede i francesi soccombere per 2-0 dai ceki, mentre nella finalissima all’Urss sono necessari i tempi supplementari per piegare (2-1) la Jugoslavia, in uno scontro dal sapore politico per via delle tensioni tra i due regimi, quello di Tito in Jugoslavia e quello di Krusciov nell’Unione Sovietica.





    EURO 1964

    Anche nella seconda edizione del torneo la fase finale prevedeva 4 squadre, ma le iscritte quasi raddoppiarono, salendo a 30 (tra cui, per la prima volta, l’Italia). Anche in questa edizione la sede delle semifinali e delle finali sarebbe stata scelta tra i paesi qualificati. Alla fase finale ci arrivarono la Spagna (che quattro anni prima si era ritirata alla vigilia del torneo), i campioni uscenti dell’Urss, l’Ungheria che dopo 10 anni torna nell’elite del grande calcio e la soprendente Danimarca. Madrid (Santiago Bernabeu) e Barcelona (Camp Nou) le sedi scelte per le gare. Nella prima semifinale la Spagna ebbe la meglio sull’Ungheria per 2-1 solamente dopo i tempi supplementari, mentre nell’altra gara l’Urss relegò agevolmente la Danimarca con un secco 3-0.
    Tempi supplementari necessari anche nella finale di consolazione, dove l’Ungheria si impone 3-1 dopo l’1-1 dei 90 regolamentari. Nella finalissima invece, il risultato sembra non muoversi dopo il veloce 1-1 (6° e 8° minuto), ma a 5 minuti dal termine lo spagnolo Marcelino regala il titolo alla squadra di casa. Spagna che dovrà attendere altri 44 anni per sollevare di nuovo un trofeo.






    EURO 1968

    Nel 1968 cambia leggermente la formula della manifestazione: mentre la fase finale resta invariata rispetto alle due edizioni precedenti, cambia quella di qualificazione, dividendosi in due fasi: nella prima si passa ad una suddivisione in otto gironi delle 31 squadre iscritte (sette da 4 squadre ed uno da 3), e nella seconda i quarti di finale (tra le 8 squadre vincenti) con gare di andata e ritorno. Le quattro squadre qualificate alla fase finale furono l’Italia, la Jugoslavia, l’Urss e, per la prima volta, l’Inghilterra che anni prima aveva snobbato le prime tre edizioni del Campionato del Mondo.
    Nella prima semifinale, disputata a Firenze, la Jugoslavia necessita di un gol di Džajić a quattro minuti dalla fine per accedere alla finale di Roma, mentre a Napoli l’Italia batte l’Urss in un modo curioso: dopo lo 0-0 dei 120 minuti (tempi regolamentari + supplementari), viene effettuato il sorteggio con la monetina, in quanto all’epoca non erano ancora previsti i tiri di rigore.
    Le due finali vengono disputate lo stesso giorno allo stadio Olimpico di Roma. Nella “finalina” l’Inghilterra (2-0 sull’Urss) raggiunge il gradino più basso del podio grazie ai gol dei campioni Bobby Charlton e Geoff Hurst; Italia e Jugoslavia invece non vanno oltre l’1-1 ad opera di Džajić e Domenghini, e nei supplementari la situazione non si sblocca.
    La finale viene ripetuta due giorni dopo, e stavolta gli azzurri hanno la meglio grazie a Gigi Riva e Pietro Anastasi.




    EURO 1972

    La formula è identica a quella dell’edizione precedente, ma le squadre iscritte salgono a 32, quindi con otto gironi da 4 squadre ciascuno.
    Si qualificano alla fase finale l’Urss (quarta qualificazione consecutiva), il Belgio, l’Ungheria e la Germania Ovest. È il paese fiammingo ad essere scelto per ospitare le partite finali, a Bruxelles, Anversa e Liegi.
    Nella prima semifinale i tedeschi superano i padroni di casa 2-1, mentre l’Urss batte l’Ungheria di misura (1-0). Il Belgio, all’epoca grande realtà del panorama calcistico europeo, batte 2-1 gli ungheresi nella finale per il 3° posto, mentre nella finalissima di Bruxelles assistiamo al netto 3-0 con cui la Germania Ovest conquista, ai danni dell’Unione Sovietica, il suo primo titolo continentale.
    Per la prima volta nella storia della fase finale, un giocatore supera le 2 reti realizzate: con 4 centri è Gerd Muller il capocannoniere della competizione.







    EURO 1976

    Identica situazione organizzativa dell’edizione precedente; per la fase finale viene scelto come paese ospitante la Jugoslavia, che si qualifica unitamente a Cecoslovacchia, Germania Ovest e Olanda, che in quel momento sta mostrando il più bel calcio del mondo (finalisti mondiali nel 1974, lo saranno anche nell’edizione successiva). Le gare si disputeranno a Belgrado e Zagabria. Nella prima semifinale la Cecoslovacchia necessita dei tempi supplementari per battere 3-1 gli olandesi, dopo l’1-1 dei tempi regolamentari. Anche nell’altra semifinale si deve ricorrere ai supplementari (2-2 al 90°), ed una tripletta di Gerd Muller permette ai tedeschi di andare in finale ai danni dei padroni di casa.
    I tempi supplementari caratterizzano questa competizione, perché la finale per il 3° posto vede l’Olanda prevalere 3-2 dopo l’extra-time (un altro 2-2 dopo 90 minuti). Nella finalissima, il risultato al 90° è anche qui di 2-2, e nei supplementari la situazione non si smuove. Fanno allora la loro comparsa i “tiri di rigore”, introdotti nel 1970 ma finora mai capitati in una fase finale dei campionati europei. Decisivo l’errore del tedesco Hoeness al quarto tiro, che calcia fuori; il ceko Panenka realizza con il primo rigore “a cucchiaio” della storia il gol che vale il titolo.
    Anche in questa competizione Gerd Muller realizza 4 gol, dimostrandosi con ogni probabilità il più forte attaccante degli anni 70.






    EURO 1980

    La formula della competizione era ormai collaudata, ma l’UEFA decise di cambiarla. Il paese ospitante (l’Italia) fu deciso ancor prima delle qualificazioni, e la sua rappresentativa qualificata di diritto. Le altre 7 partecipanti furono le vincenti dei 7 gironi di qualificazione (31 squadre presero parte alle qualificazioni). Le quattro città ospitanti furono: Roma, Torino, Milano e Napoli. La formula della competizione resterà immutata anche per le successive tre edizioni, con l'unica differenza che questa sarà l'ultima edizione in cui si disputerà la finale per il 3° posto. Si qualificarono: Germania Ovest, Spagna, Belgio, Inghilterra, Olanda, Grecia e Cecoslovacchia, oltre ovviamente all’Italia paese ospitante.
    Le squadre furono divise in due gironi: nel girone A la Germania Ovest ebbe la meglio con 5 punti, seguita dalla Cecoslovacchia (3), dall’Olanda (anch’essa 3 punti, ma eliminata per la peggior differenza reti) e dalla Grecia (1). Nel girone B Belgio ed Italia terminarono a parità di punti e differenza reti, ma i fiamminghi vinsero il girone grazie al maggior numero di gol realizzati. L’Inghilterra terminò il girone a 3 punti e la Spagna a 1.
    Le vincenti dei gironi si qualificavano direttamente alla finalissima, le seconde classificate invece alla finale per il 3° posto. In questa partita la Cecoslovacchia battè l’Italia 9-8 dopo una lunghissima serie di tiri di rigore, con l’errore di Collovati all’ultimo tiro e la rete decisiva di Barmos.
    Nella finalissima, i tedeschi batterono il Belgio 2-1 con una doppietta di Hrubesch, il secondo a due minuti dal termine.
    Capocannoniere della manifestazione fu il tedesco Allofs; nella Germania Ovest fece la sua comparsa un appena diciannovenne Lothar Mattahus: sentiremo ancora parlare di lui nel corso degli anni...







    EURO 1984

    Il torneo riprende la formula dell’edizione precedente, con due unicha differenze: l’eliminazione della finale per il 3° posto e la reintroduzione delle semifinali.
    Qualificata di diritto è la nazionale francese, in quanto rappresentativa del paese ospitante. Le città scelte per la manifestazione salgono a sette: Parigi, Lens, Lione, Saint-Etienne, Strasburgo, Marsiglia e Nantes.
    33 squadre partecipano alle qualicazione, per la prima volta anche l’Albania; si qualificano Portogallo, Danimarca, Spagna, Jugoslavia, Germania Ovest, Romania e Belgio. Stupisce l’assenza dei campioni del mondo italiani (addirittura penultimi in un girone che comprendeva anche Romania, Cecoslovacchia, Svezia e Cipro).
    Ci fu addirittura un episodio di sospetta corruzione: l’Olanda (che aveva già esaurito le sue gare) aveva 2 punti di vantaggio sulla Spagna, che doveva ancora affrontare Malta. Ma agli spagnoli servivano ben 11 reti di scarto: un’impresa forse proibitiva addirittura contro una matricola come il piccolo paese mediterraneo. Al termine del primo tempo la Spagna conduceva 3-1, ma in 45 minuti realizzarono la bellezza di 9 reti, che alimentarono più di un sospetto. Da quel momento l’Uefa impose che le gare si giocassero in contemporanea.
    Nel girone A vennero inserite Francia, Belgio, Jugoslavia e Danimarca: si imposero i padroni di casa davanti agli scandinavi, mentre Belgio e Jugoslavia tornarono a casa (quest’ultimi a zero punti). Il girone B vide invece la vittoria della Spagna sul Portogallo a parità di punti e differenza reti, ma in virtù del maggior numero di reti realizzate. Eliminate Germania Ovest e Romania.
    Nella prima semifinale la Francia di Platini (capocannoniere della manifestazione con 9 reti) superò il Portogallo per 3-2, mentre la Spagna affondò i danesi per 5-4 ai rigori dopo l’1-1 dei 120 minuti di gioco (decisivo l’errore al quinto tiro di Elkjær Larsen).
    Nella finale del Parco dei Principi, uno svariore di Luis Arconada sulla punizione (non irresistibile) di Platini spianò ai francesi la strada del trionfo, completato dal 2-0 di Bellone. Fu il primo successo internazionale dei “galletti”.







    EURO 1988

    L’ottava edizione del Campionato Europeo viene ospitata dalla Germania Ovest, finora unica nazionale ad aver vinto la competizione due volte. Rispetto all’edizione precedente, partecipano alle qualificazioni solamente 32 squadre (una in meno). Oltre al paese ospitante, si qualificano alla fase finale Italia, Urss, Olanda, Spagna, Danimarca, Inghilterra e Irlanda. La rassegna continentale verrà ospitata nelle città di Monaco di Baviera, Colonia, Amburgo, Dusseldorf, Stoccarda, Francoforte, Hannover e Gelsenkirchen.
    La Germania Ovest chiude il gruppo A a pari punti con l’Italia, ma i tedeschi hanno dalla loro una migliore differenza reti; vengono eliminate subito Spagna e Danimarca, quest’ultima chiudendo a zero punti. Nel gruppo B L’Urss racimola un punto in più dell’Olanda (vincendo 1-0 lo scontro diretto) mentre la sorprendente Irlanda lascia a zero punti l’Inghilterra, battendola in un incontro che evoca ricordi storici.
    In semifinale due gol dei russi nel giro di tre minuti piegano l’Italia, mentre l’Olanda avanza battendo i padroni di casa grazie ad un gol di Van Basten nel finale. Gli Orange, nell’atto conclusivo, si prendono la rivincita sull’Urss grazie alle reti di Gullit e Van Basten, quest’ultimo autore di un gol giudicato uno dei più belli di tutta la storia del calcio. Il “cigno di Utrecht” sarà anche il miglior marcatore della competizione, con 5 reti.







    EURO 1992

    L’ultima edizione a 8 squadre, che vede 34 squadre giocarsi i 7 posti disponibili, viene disputata in Svezia, che ovviamente ottiene automaticamente la qualificazione. Furono scelte come città ospitanti Norrköping, Solna (cittadina periferica di Stoccolma), Goteborg e Malmoe. Dai gironi eliminatori la spuntano Olanda, Francia, Germania (primo torneo a cui partecipa la nazionale unificata), Scozia, CSI (Comunità degli Stati Indipendenti, che sostituisce in gran parte la nazionale dell’Unione Sovietica), Inghilterra e Jugoslavia. È assente l’Italia, che ben aveva figurato nelle ultime due competizioni a cui aveva partecipato. Poco prima dell’inizio della competizione, l’Uefa squalificò la Jugoslavia a causa della guerra civile, richiamando al suo posto la Danimarca (che aveva chiuso il girone alle spalle dei balcanici). Gli scandinavi non godevano certamente dei favori del pronostico: la squadra era senza preparazione in quanto i giocatori erano stati rintracciati addirittura nelle località di vacanza, e soprattutto dovevano fare i conti con l’assenza del suo giocatore più rappresentativo, Michael Laudrup, in aperta polemica con il CT Richard Møller Nielsen. Eppure sapranno stupire. A conti fatti, si può dire che gli Europei 1992 sono stati quelli dei cambiamenti politici.
    Nel girone A abbiamo una classifica totalmente a sorpresa: i padroni di casa vincono il girone davanti ai “cugini” danesi, mentre le più quotate Inghilterra e Francia escono immediatamente con soli 2 punti a testa. Nel girone B invece la spunta l’Olanda, che nell’ordine supera Germania, Scozia e CSI. Nella prima semifinale la Svezia, che può comunque dirsi soddisfatta del suo europeo, viene superata per 3-2 dalla Germania; nell’altra semifinale invece hanno la meglio i danesi, che dopo il 2-2 dei 120 minuti di gioco la spuntano per 5-4 ai rigori sulla favorita Olanda (Van Basten fallisce il secondo rigore). In finale la sorprendente Danimarca comincia a crederci, ed ottiene un risultato insperato: le reti di Jensen e Vilfort affondano la Germania, per un trionfo che ha quasi dell’incredibile.
    La classifica marcatori sarà vinta da ben 4 giocatori, entrambi a 3 reti: lo svedese Brolin, il danese Larsen, il tedesco Riedle e l’olandese Bergkamp.







    EURO 1996

    Si passa a 16 squadre partecipanti alla fase finale, per cui avremo anche l’introduzione dei quarti di finale. La manifestazione si disputa in Inghilterra, e come sedi di gara la scelta ricade sul mitico Wembley di Londra, e poi gli impianti di Manchester, Sheffield, Nottingham, Liverpool, Birmingham, Leeds e Newcastle-Upon-Time.
    A causa dei numerosi recenti sconvolgimenti politici, alle qualificazioni prendono parte ben 47 squadre. Alla fase finale parteciperanno, oltre ai padroni di casa: Francia, Germania, Bulgaria, Danimarca, Spagna, Scozia, Portogallo, Romania, Croazia, Repubblica Ceca, Russia, Svizzera, Turchia, Italia e Olanda.
    Nel girone A prevalgono gli inglesi; nonostante la parità di punti e di differenza reti l’Olanda prevale sulla Scozia in virtù di un gol realizzato in più; chiude ultima la Svizzera.
    Nel girone B la Francia chiude il gruppo davanti alla Spagna, la Bulgaria non passa per un punto e la Romania chiude a zero.
    Nel girone C abbiamo l’incredibile eliminazione dell’Italia per via di un rigore che il portiere tedesco Kopke (che a fine anno vincerà il premio di “portiere dell’anno”) para a Gianfranco Zola; la Germania vince il girone davanti alla soprendente Repubblica Ceca (che batte 2-1 gli azzurri) ed infine la Russia, con un solo punto complessivo.
    Infine nel girone D il Portogallo vince, accedendo ai quarti di finale insieme alla matricola Croazia e davanti a Danimarca e Turchia.
    Nei quarti di finale la Repubblica Ceca batte il Portogallo 1-0, mentre la Germania supera la Croazia 2-1 grazie ad un gol di Mattias Sammer, che verrà premiato come miglior giocatore della competizione e con il Pallone d’Oro a fine anno.
    Nelle altre partite sono protagonisti i tiri di rigore: tra Spagna ed Inghilterra finisce 0-0 e gli errori di Hierro e Nadal condannano le “furie rosse”; finisce 0-0 anche Francia-Olanda ma i transalpini accedono alla semifinale per via dell’errore di Seedorf.
    Le due semifinali si disputano lo stesso giorno: nel pomeriggio lo 0-0 tra Francia e Repubblica Ceca vede prevalere dagli 11 metri i centroeuropei, quando al sesto tiro il francese Pedros sbaglia e Kadlec trasforma il rigore decisivo. In serata invece Shearer porta in vantaggio gli inglesi, ma Kuntz fa l’1-1. Ai rigori, decisiva la parata di Kopke su Southgate, anche stavolta al sesto tiro: Moller realizza quello decisivo.
    Nella finale di Wembley il centrocampista ceko Patrick Berger, grazie ad un discusso calcio di rigore, sembra avviare la coppa verso una strada a sospresa, ma l’ingresso in campo di Oliver Bierhoff cambia la partita: l’allora semisconosciuto attaccante dell’Udinese prima pareggia per l’1-1, e poi colpisce nei supplementari (grazie anche ad un’incertezza del portiere Kouba) con il primo golden-gol della storia delle nazionali maggiori.
    Per la Germania è il terzo titolo, mentre la grande favorita Inghilterra si consola unicamente con le 5 reti di Alan Shearer, capocannoniere del torneo.








    EURO 2000

    Per la prima volta una competizione viene ospitata congiuntamente da due paesi: Belgio e Olanda. L’abbattimento delle frontiere permette anche di facilitare gli spostamenti di tifosi, squadre ed addetti ai lavori, e nel complesso si rivelerà un’organizzazione positiva.
    Record di nazionali iscritte alle qualificazioni: 49, che diventano 51 se si considerano le due squadre qualificate di diritto. Vengono scelte come sedi di gara Amsterdam, Rotterdham, Eindhoven e Arnhem nei Paesi Bassi, e Bruxelles, Charleroi, Bruges e Liegi in Belgio.
    Nel girone A, probabilmente il più duro, il Portogallo ha la meglio chiudendo a punteggio pieno, mentre la Romania si qualifica davanti all’Inghilterra grazie ad un rigore di Ganea quasi allo scadere nell’incontro decisivo; chiude la Germania con un misero punticino, e la nazionale teutonica sarà la vera sorpresa negativa del torneo. Con Euro 2000 si chiude (20 anni dopo la prima presenza) la carriera di Lothar Matthaus, carriera che avrebbe meritato ben altro finale.
    Nel girone B punteggio pieno anche per l’Italia che supera in ordine cronologico Turchia, Belgio (altra nazionale molto deludente, soprattutto per il fatto che giocava in casa) e Svezia; i turchi, alla loro seconda partecipazione, ottengono un’insperata qualificazione al secondo turno battendo 2-0 i padroni di casa.
    Girone C: l’esordiente Norvegia batte a sorpresa la Spagna, mentre lo scontro fratricida tra Jugoslavia e un’altra esordiente, la Slovenia, finisce 3-3 con una rimonta incredibile dei primi. Nell’ultima giornata del girone, la Norvegia sembra accontentarsi dello 0-0, convinti forse che la Spagna non supererà la Jugoslavia, ed in effetti fino al 90° è cosi, gli slavi stanno vincendo 3-2. Ma due gol a tempo scaduto (Mendieta con un discutibile rigore, e Alfonso al quinto minuto di recupero) mandano la Spagna non solo al turno successivo, ma addirittura al primo posto nel girone. Con qualche sospetto da parte degli scandinavi.
    Nel girone D Olanda e Francia asfaltano nelle prime due giornate Repubblica Ceca e Danimarca ottenendo entrambe la qualificazione con un turno di anticipo; vincendo 2-0 i ceki ottengono poi il terzo posto mentre l’Olanda vince il girone superando i francesi 3-2 nello scontro diretto.
    Nei quarti di finale il Portogallo spedisce a casa la Turchia e l’Italia la Romania, entrambe per 2-0; l’Olanda travolge 6-1 la Jugoslavia con un poker di Kluivert (miglior realizzatore del torneo con 6 reti) ed infine la Francia batte 2-1 la Spagna, che può recriminare per un rigore calciato alto da Raul all’ultimo minuto.
    Nella semifinale di Bruxelles, la Francia supera ancora per 2-1 il Portogallo, ma solamente grazie ad un rigore dubbio trasformato da Zidane nei supplementari, episodio che scatenerà una grande rissa con conseguenti pesanti squalifiche. Nell’altra semifinale, ad Amsterdam, Italia e Olanda non vanno oltre lo 0-0 (fallendo due rigori con Frank De Boer e Kluivert), ed ai rigori la spuntano gli azzurri grazie a Francesco Toldo, che para i tiri ancora di Frank De Boer e Bosvelt, con in mezzo il pallone sparato altissimo da Stam e la rete di Kluivert; inutile la parata di Van Der Sar su Maldini.
    Nella finale di Rotterdam, Delvecchio porta l’Italia in vantaggio, ma al quarto minuto di recupero uno svariore di Cannavaro permette a Wiltord di segnare l’1-1; nei supplementari le gambe degli azzurri non girano più e la Francia trionfa al primo tiro in porta, con il golden-gol di Trezeguet.
    Unica nota negativa della manifestazione: la furia degli hooligans inglesi e tedeschi, che hanno devastato le città prima della partita tra le due nazionali.






    EURO 2004

    La penultima edizione che andiamo a raccontare si disputa in Portogallo; come per l’edizione precedente, sono 51 le squadre iscritte e considerando che la squadra di casa è automaticamente qualificata, le restanti 50 si giocano i 15 posti a disposizione. Equilibrio perfetto per quanto riguarda le qualificazioni, perché accedono alla fase finale le prime qualificate dei 10 gironi, e le seconde disputano gli spareggi per i restanti 5 posti.
    Si qualificano alla fase finale: Italia, Germania, Inghilterra, Grecia, Russia, Spagna, Olanda, Repubblica Ceca, Lettonia (esordiente assoluta), Francia, Svezia, Danimarca, Croazia, Bulgaria e Svizzera. Le gare si disputeranno a Lisbona, Oporto (entrambe forniscono due stadi ciascuna), Aveiro, Braga, Faro-Loulè, Coimbra, Guimarães e Leiria.
    La grande favorita è il Portogallo del giovane e promettentissimo Cristiano Ronaldo, ma il gruppo A comincia con una sorpresa: nella gara inaugurale i lusitani sono battuti a sorpresa (2-1) dalla Grecia, mentre la Spagna supera la Russia 1-0 solamente nel finale. Le “furie rosse” non andranno oltre l’1-1 con la Grecia e perderanno contro i padroni di casa, uscendo dal girone insieme ai russi, mentre Portogallo e Grecia accedono al secondo turno. Nel gruppo B i giochi sono abbastanza facili per Francia (che riscatta la brutta figura dei mondiali di due anni prima) ed Inghilterra, con la Croazia e la Svizzera che possono solamente svolgere il ruolo di spettatori. Nel gruppo C la grande favorita è l’Italia, ma gioca male e riesce a vincere solamente contro la Bulgaria, che chiude ultima a zero punti. Passano Svezia e Danimarca in virtù di un 2-2 tra di loro che puzza molto di combine. Infine, nel gruppo D la Germania (vicecampione del mondo in carica) bissa la figuraccia di 4 anni prima finendo terza con soli 2 punti davanti ad una Lettonia senza giocatori di rilievo, che gli strappa un inaspettato 0-0. L’Olanda è seconda nel girone a 4 punti, ma la Repubblica Ceca (bella realtà del panorama calcistico europeo) chiude in testa a punteggio pieno.
    Nei quarti di finale, il 2-2 tra Inghilterra e Portogallo costringe le squadre ai tiri di rigore; il protagonista è il portiere lusitano Ricardo, che prima neutralizza un rigore a mani nude, e poi trasforma il rigore decisivo. A sorpresa, la Grecia batte 1-0 la Francia e si qualifica per una storica semifinale, mentre l’Olanda elimina la Svezia ai rigori (0-0 al 120°) grazie a Van Der Sar, che rimedia all’errore di Cocu neutralizzando il tiro di Mellberg dopo che Ibrahimovic aveva calciato alto. Infine, facile 3-0 della Repubblica Ceca sui danesi.
    I ceki sono i grandi favoriti insieme al Portogallo, ma in finale ci vanno solo quest’ultimi, battendo l’Olanda 2-1; i ceki invece sono sorprendentemente eliminati dal gol del greco Dellas allo scadere del primo tempo supplementare (silver-gol). Ed in finale succede quello che non ti aspetti: il Portogallo non riesce a sfondare, e la Grecia fa centro con l’unico tiro in porta, un colpo di testa di Charisteas al 57° minuto. La piccola Grecia entra tra le grandi del calcio europeo, con uno dei risultati più incredibili della storia di questo sport.
    Il ceko Milan Baros, con 5 realizzazioni, sarà il capocannoniere del torneo.








    EURO 2008

    La tredicesima edizione del Campionato Europeo di calcio vede per la seconda volta una candidatura congiunta, e cioè quella di Austria e Svizzera. 50 squadre si giocano i 14 posti disponibili, mentre Austria e Svizzera sono automaticamente qualificate. Le sedi di gara austriache sono Vienna, Klagenfurt, Salisburgo e Innsbruck, mentre in Svizzera si gioca a Berna, Basilea, Zurigo e Ginevra.
    Si qualificano: Italia, Repubblica Ceca, Svezia, Germania, Spagna, Turchia, Croazia, Olanda, Polonia, Romania, Francia, Portogallo, Grecia e Russia.
    Nel gruppo A passano Portogallo e Turchia a pari punti, privilegiando i primi per la differenza reti. La qualificazione turca è clamorosa, perché la vittoria sulla Repubblica Ceca nell’ultima giornata del girone arriva solamente all’ultimo minuto. Chiude la Svizzera a 3 punti. Nel gruppo B punteggio pieno per la Croazia, che supera a sorpresa la Germania. A differenza delle due edizioni precedenti, la nazionale teutonica riesce però a superare il girone. I padroni di casa austriaci terminano il girone ad un solo punto, come la Polonia. Il gruppo C è quello dell’Italia, che viene sonoramente battuta per 3-0 dall’Olanda nella prima giornata; gli azzurri pareggeranno con la Romania e batteranno una Francia decisamente sottotono, terminando il girone davanti a queste ultime due ma dietro gli olandesi, primi a punteggio pieno e grandi favoriti per la vittoria finale. Nel gruppo D punteggio pieno anche per la Spagna, che per la prima volta dopo tanti anni dimostra la propria forza. Al secondo posto i russi, nonostante la sconfitta per 4-1 contro gli iberici. La Svezia raccoglie solo 3 punti, mentre i campioni in carica greci fanno bottino vuoto, con tre sconfitte in tre partite.
    Nei quarti di finale la Germania non delude ed il Portogallo saluta la manifestazione (3-2); mentre la gara tra turchi e croati ha dell’incredibile: al 119° minuto il punteggio è sullo 0-0, prima va in gol la Croazia e poi la Turchia pareggia nel recupero; dal dischetto i turchi non falliscono mai (tre tiri) mentre i croati sbagliano in tre occasioni su quattro: la Turchia è in semifinale. Tra Olanda e Russia è 1-1 al 90°, ma nei supplementari 2 gol russi eliminano i grandi favoriti. Infine, Spagna e Italia fanno 0-0, ma dagli 11 metri De Rossi e Di Natale si fanno ipnotizzare da Casillas, che manda la Spagna in semifinale insieme a Fabregas, autore della trasformazione decisiva (inutile la parata di Buffon su Senna).
    In semifinale la Germania necessita di un gol di Lahm allo scadere (3-2) per battere la Turchia e guadagnare l’accesso in finale, mentre più agevole è il compito della Spagna, che supera 3-0 la Russia. A Vienna la Spagna diventa campione d’Europa dopo 44 anni grazie al gol di Fernando Torres poco dopo la mezz’ora del primo tempo, quando sul lancio di Senna supera Lahm e batte Lehmann. I tedeschi non riusciranno più a reagire e sarà Casillas il capitano a cui toccherà l’onore di alzare la coppa. Per la Spagna anche l’onore del capocannoniere del torneo, David Villa con 4 centri.

    [Modificato da enricotv 24/05/2012 14:48]