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Treviso dopo-Coppa sognando la serie D

21 novembre 2014 — pagina 51 sezione: Nazionale

L’1-1 del Treviso a Campodarsego, nell’andata della semifinale di Coppa Veneto, è utile ma non ancora decisivo, soprattutto perché contrariamente a quanto comunicato in un primo momento, non vige la regola dei gol segnati in trasferta. Al Tenni bisognerà vincere: se ci sarà pareggio anche nella gara di ritorno (3 dicembre, ore 20.30 salvo accordi per anticiparla) si andrà subito ai rigori. Chi passa affronterà in campo neutro, il 4 gennaio, la vincente del confronto Ambrosiana-Mestrina, molto probabilmente la seconda, che l’altra sera è passata sul campo veronese per 3-1 (a segno anche Gnago). In ballo c’è il by-pass per un’ammissione alla D al di là dei playoff. Tornando alla prestazione dei biancocelesti è la conferma che, dopo i due successi in campionato, stanno vivendo un periodo positivo in una stagione ancora talmente lunga che potrebbe riservare ancora qualsiasi sorpresa, compreso un ribaltamento del ranking di coloro che aspirano alla serie D.«A Campodarsego è stato per noi un risultato importante, soprattutto per come è arrivato - dice mister Tentoni - ottima partita per questa categoria, specie nel primo tempo, ad alto ritmo come piace a me: squadra corta che ha fatto un calcio ficcante e veloce. Magari avremmo dovuto essere un po’ più concreti nelle occasioni; poi nella ripresa abbiamo abbassato il baricentro e loro ci hanno messo in difficoltà, nel complesso però ho avuto la conferma che stiamo crescendo e sta assumendo una sua fisionomia, chiunque scenda in campo. Per me questo è un motivo di soddisfazione e fiducia nel futuro». Il pareggio padovano probabilmente si poteva evitare. «Un episodio che ci ha condannato: si poteva avere una migliore gestione di quel pallone, invece siamo stati un po’ ingenui. Ai ragazzi perciò dico spesso di parlarsi: Livotto ha spizzato la palla di testa quando poteva metterla giù con tranquillità e così non ha dato alla difesa il tempo di mettersi al posto. Io però nel complesso valuto lo spirito di questo Treviso: umiltà, voglia di giocare, mentalità». I padovani vi hanno fatto i complimenti: loro non avevano attuato il turn over. «Sono una formazione di livello, specialmente in attacco, come obiettivo hanno la vittoria del campionato: ci teniamo i complimenti ma adesso si torna a pensare a domenica ed alla battaglia con la LiventinaGorghense. Ci tengo a ribadire che il mio Treviso è in crescita, significa che ha capito ciò che deve fare per centrare gli obiettivi. Se resterà sul pezzo e lavorerà concentrato, potrà far male a chiunque. Se non lo fa, rischia certo delle figuracce, come si è già visto in passato». (s.f.)