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Il Treviso nei playoff La firma è di Zanardo
Un rigore al 5’ della ripresa decide il derby con il LiaPiave

18 gennaio 2016

TREVISO. Stavolta nessun tifoso ha aspettato i giocatori fuori dallo stadio. Peccato: dopo le contestazioni di Sedico ieri sarebbe stato opportuno qualche elogio, o una semplice pacca sulla spalla, tanto per far capire che, se vuole, questo Treviso ci sa fare. Battere il Liapiave non è stato facile, è una squadra che gioca a memoria, non la butta mai via, sa sempre come muoversi ed ha tutto per puntare alla D; i biancocelesti ci sono riusciti e, checché ne dica l’ottimo Piovesan, pure con merito. Perché il Treviso di ieri è quello che avevano in mente Casagrande e Ottoni durante la pausa, un gruppo in cui, in attesa di Donè, è aumentata la qualità dalla cintola in su con le geometrie di Casella e il mestiere di Zanardo. Peccato abbia iniziato a funzionare con una domenica di ritardo. Ora vediamo se questi tre punti avranno il potere di rivitalizzare un ambiente altrimenti sempre tendente alla depressione. Ieri il freddo pungente ha favorito l’inizio frizzante: al 2’ Bortot da corner la spizza di testa ma sfera a lato, al 6’ lunga azione manovrata del Treviso, alla fine palla a Giovannini sul secondo palo ma lo stopper è in offside. Il Treviso tende ad improvvisare, il Liapiave è più organizzato, entrambe comunque a modo loro giocano un buon calcio. Gradatamente il derby sale ancora di tono, il Treviso non sta a guardare ed anzi procura altri brividi, come al 31’ quando nasce un’azione tambureggiante in area ospite ma né Moretto né altri riescono a finalizzare; o come al 35’ allorchè Mastellotto smarca Zanardo sulla sinistra, la punta arma il sinistro sul primo palo ma centra Fuser che dunque se la cava. Un minuto dopo si vedono i gialloblu con una bella punizione di Benetton a fil di palo che il sampolese Schincariol devia bravamente in angolo. E riparte il Treviso, bravo là in mezzo sospinto dal moto perpetuo di Casella, dal movimento di Biondo e dal vigore di Mastellotto: 38’, finta a sinistra di quest’ultimo, Zanardo non è pronto, dall’altra parte arriva Biondo, tiro smanacciato affannosamente da Fuser in corner. E cotanto bel lavoro è premiato ad inizio ripresa. 5’, grande imbucata di Casella per Biondo atterrato in area da Bortot (ammonito): sul dischetto ci va Zanardo che spiazza Fuser sulla sua destra. Vantaggio meritato, non ci piove. Il Liapiave aumenta le cadenze, attacca gli spazi e così il Treviso deve indietreggiare, pur non rinunciando a ripartire. La pressione aumenta, si moltiplicano i rinvii biancocelesti ma il muro al limite dell’area impedisce che Schincariol sia chiamato in causa. Occasioni potenziali per Manzan e Florean tra il 25’ e il 26’ ma nessuno di loro sa cogliere l’attimo. E si va avanti così, con gli ospiti ad attaccare senza mai trovare il pertugio, poca cattiveria negli ultimi 15 metri, ci vorrebbe maggiore senso pratico; ma va citata anche una difesa trevigiana che, contrariamente a quando in passato, messa sotto pressione, commetteva degli errori, ieri invece è sempre attenta e concentrata. E dove hanno giganteggiato Bellotto e Igor Furlan. Palloni invitanti sono quelli che spiovono in area al 26’ ed al 31’ a Florean e Benetton, anticipati da Bellotto e Giovannini. Ma non è ancora finita. Al 44’ Casella fa tunnel a Fuser e tira nella porta vuota, Bortot si fa perdonare
e respinge sulla linea, si avventa Cattelan ma spara sull’esterno della rete. L’ultimissima emozione al 93’: punizione parabolica da destra, svetta Cittadini e segna, ma l’arbitro aveva già fischiato perché il difensore aveva strattonato Giovannini. Giusto così.
Silvano Focarelli

18 gennaio 2016