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La perla di Cattelan «Bella ed inutile ma niente è perduto»
Calcio Eccellenza. Il Treviso manca la conquista della vetta «Brava Union, ma noi abbiamo buttato via tante occasioni»
di Silvano Focarelli

16 febbraio 2016

TREVISO. Mangiarsi le mani per aver mancato la grande occasione di agguantare il primato, o consolarsi con il fatto che in classifica tutto o quasi è rimasto inalterato e la corsa rimane apertissima?
Questo il dilemma del Treviso dopo il clamoroso tonfo con l’Union Pro.
Il dolce sapore del primo posto assaporato per soli sette minuti, poi è arrivata l’amarissima - dolcissima per i moglianesi - doppietta del marocchino Ayoub Bounafaa.
Campionato livellato, le prime quattro hanno racimolato appena due punti, quota promozione che si abbassa: mai successo che la capolista restasse tale dopo tre sconfitte di fila. Tornando al Treviso, quel magnifico gol di Alessandro Cattelan resterà una perla, però inutile.
Una perla in una giornata nera, giusto?
«Meglio guardare al bicchiere mezzo pieno» commenta il centrattacco «cioè lassù non è scappato nessuno, siamo tutti ancora assieme ed il campionato resta del tutto aperto. Poi, chiaramente, è un peccato, anzi una disdetta, non aver sfruttato l’opportunità. A quest’ora avremmo potuto essere noi i primi. Non per questo rinunceremo a combattere per occupare quel posto che a nostro avviso ci compete».
Tutto sommato l’Union non ha rubato proprio nulla, comunque.
«Beh, abbiamo fallito sei-sette occasioni da rete, sono sempre più convinto che questa sconfitta sia solamente un episodio».
«Tanto di cappello all’Union Pro» ammette l’attaccante biancoceleste «ha giocato un calcio aperto, sfrontato, però non mi sento di dire che l’abbiano meritata: con tutto quello che abbiamo sbagliato, la partita avremmo dovuta chiuderla noi, altro che perderla».
La rete del pari però l’avete beccata in contropiede…
«Un controsenso, certo. Però eravamo così ansiosi di fare la seconda per chiuderla, cosa a cui effettivamente siamo andati vicini, che alla fine ci siamo sbilanciati troppo. Nel primo tempo avevamo entrambi corso parecchio, poi magari noi eravamo un po’ più stanchi e ci siamo disuniti, subendo un gol che sinceramente non mi spiego. Sono saltati i meccanismi e l’abbiamo davvero buttata via, dovevamo prima gestirla per poi ripartire, invece l’Union in due occasioni ci ha segnato altrettanti gol».
Il tuo secondo gol di fila, peccato non sia servito a nulla.
«Noi pensiamo al collettivo, non ai singoli: anche chi sta in panchina
sa che prima o poi ci sarà bisogno di lui, perché giocherebbe da titolare in qualsiasi altra squadra. Anch’io sono stato in panchina ma sapevo che prima o poi il momento sarebbe arrivato: il gruppo c’è, e chiaramente tutti sanno che ognuno deve lavorare per gli altri».
(s.f.)

16 febbraio 2016