00 18/12/2016 19:22
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Caos Treviso, Dondi si presenta: “Preso la totalità delle quote, possiamo andare in D! E lo stadio…”

Dondi è certo: «Abbiamo preso la totalità delle quote. Alle mie spalle ho un’holding che non si occuperà solo di calcio, ma anche di investimenti». Il programma sembra davvero ambizioso: «Penso a uno stadio nuovo, visto che tra i miei soci ci sono anche imprenditori edili. Il mio sogno è un impianto simile al Mapei di Reggio Emilia. Ho parlato con l’assessore, presto sarò in Comune: la società dev’essere un’azienda, deve fare utili. Allo stadio voglio uffici e ristoranti».

Manca però l’ufficialità, le famose firme che devono sancire la chiusura dell’affare. E qui i nomi non mancano: «Ci sono dei verbali firmati da Vissoli e da Frandoli che sono registrati e che quindi necessitano di modifiche, l’amico Luciano Masieri ha garantito per noi». Altri nomi? «Ho parlato con mister Bianconi (Esposito, poveraccio, sembra sia stato rapito dagli alieni), e sarò allo stadio per la partita». Già, il calcio: oggi giocheranno gli Juniores, per l’Union Pro si annuncia una gara in discesa. E con le prime della classe lanciatissime ormai per il Treviso più che ai piani alti bisognerà cercare di non retrocedere. Sempre che… «Margini per andare il serie D? Certamente», si innesca Dondi, «faremo degli innesti importanti dal mercato degli svincolati che ci daranno una mano ad arrivare ai playoff. E confidiamo anche di poter riprenderci chi ci ha appena lasciato». L’epopea del Treviso non finisce certo qui.
(Fonte: Tribuna di Treviso. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)

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Dondi, come è nato il suo interesse per il calcio Treviso? «Seguo molte società che mi sono simpatiche e Treviso è una di queste. Leggevo che la squadra andava molto bene ma la società aveva qualche problema e a quel punto, parliamo di un mese e mezzo fa, mi sono messo in contatto con Nardin, ci siamo parlati ma poi non si sono più fatti sentire. Domenica scorsa, dopo la partita persa con il Nervesa, ho inviato un messaggio a Stefano Nardin e a quel punto abbiamo dato vita a cinque giorni di serrate trattative che si sono concluse venerdì nella tarda serata».
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Quali sono i progetti? «Abbiamo gettato le basi per un programma triennale e durante questo tempo vogliamo far nascere un forte settore giovanile, salire di categoria e mettere a posto lo stadio». Quando sarà a Treviso? «Domani (oggi per chi legge, ndr) per la partita contro l’Union Pro e poi martedì organizzerò una conferenza stampa per illustrare progetti, programmi e uomini che mi affiancheranno». Il suo nome è stato affiancato a Trento, Asti e Rovigo.

Come sono andate queste avventure? «A Trento ero il factotum della proprietà che era di un mio amico e credo aver fatto un buon lavoro tanto che il giudice fallimentare ha nominato me come dirigente reggente. Ad Asti dopo essere entrato in società come socio di maggioranza ho trovato delle sorprese economiche così sono andato in rotta con il presidente e ho lasciato rimettendoci parecchi soldi. A Rovigo svolgevo il compito di direttore generale perché non ero entrato con quote e me ne sono andato dopo aver litigato con la proprietà».

Oltre a lei chi c’è in questa avventura? «Con alcuni amici imprenditori stiamo formando una holding che fa molti affari in diversi settori e gli utili saranno stornati sul calcio». Chi le segue il mercato? «Mario Pranzani, ex diesse di Imperia, Pontedera, Noto, Licata e Alessandria». Qualcuno sussurra che potrebbe entrare anche la cordata ferrarese, quella di Vissoli e Masieri. «Con loro mi trovo bene e non nascondo che non mi dispiacerebbe se entrassero a darci una mano».