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Calcio: l’Academy studia per diventare il Treviso: «Torneremo grandi»

La carica di Conte, l’energia di Pradella, la grinta di Sandri Feltrin: «Mi hanno promesso che sarà l’ultima sconfitta»

Andrea Dossi 28 Agosto 2019

TREVISO. Vero, ai tempi della Serie A (sono passati 14 anni, mica due secoli) la location era proprio di fianco, in piazza dei Signori. Ma è l’entusiasmo che contagia, non la categoria: il nuovo Treviso, che ora ha il nickname di “Academy” ha tutta l’intenzione di rimanere il meno possibile in Promozione.

L’hanno sottolineato i 500 presenti ieri sera in piazzetta Aldo Moro: cori da stadio - e l’inno di Mameli cantato da Francesco Grollo - per la presentazione della neonata società biancoceleste, che con il consorzio Treviso Siamo Noi punta a far saltare il banco, rivoluzionando il mondo del calcio veneto. Su di giri il sindaco Mario Conte: «Vogliamo vincere il campionato, ma la più grande soddisfazione sarà per i bambini che potranno tornare a vestire la maglia biancoceleste. C’è bisogno del supporto della città. I consorziati ci credono e tanti si stanno avvicinando.

Treviso è la capitale dello sport, ci manca solo il calcio. Torneremo». Quasi scendono le lacrime a Bepi Lucchese, presidente onorario: «Che emozione. Non potevo tirarmi indietro: questo è un progetto importante, significativo, sociale. Ci sono i “vecchi” come Munarolo, Sarto, De Santis, Colusso. E tanti altri. Ora basta delusioni e amarezze: forza Treviso». Maglia donata a Loris Pradella, centravanti del Treviso di Pillon salito dalla D alla B: «L'emozione di essere ancora qui dopo 20 anni e sentirsi giovani. I bottoni sono quelli giusti, già averli è un buon viatico.

Ma attenti, sono categorie difficili e bisogna sostenerli nei momenti più difficili. Ricordo che in D era difficile ed era sempre una battaglia. Serve la personalità, la bravura dei giocatori farà la differenza». Silvano Colusso, la bandiera, azzarda: «È un'occasione storica, Treviso deve stare tra i professionisti e spero ci si arrivi in poco tempo».

Mister Checco Feltrin ci crede: «Speravamo di essere più contenti, ma abbiamo perso domenica. I ragazzi mi hanno promesso che sarà l'ultima sconfitta. Non dico di vincere, siamo scaramantici, ma lotteremo, con l’aiuto dei tifosi, non pensavamo fossero così tanti». E capitan Marco Guzzo: «Speriamo di meritare questo affetto. Parlo a nome di tutti: Riporteremo la società dove merita».

Chiude il presidente Luigi Sandri: «Abbiamo lavorato alacremente per darci una struttura solida. È il primo traguardo, vedo l'affetto che ci dà la carica. E tra i nostri consorziati abbiamo l'entrata di uno sponsor internazionale di Serie A: ora faremo un centro tecnico di questa società do serie A per dare la possibilità di entrare nel professionismo ai ragazzi».

I calendari. Oggi la squadra biancoceleste - ma anche tutte quelle dei gironi A e B di Eccellenza, C e D di Promozione, F-G-H di Prima e G-O-P-Q-R di Seconda - conoscerà il proprio cammino: i calendari verranno varati alle 15. Il Treviso ha chiesto di giocare in trasferta la prima giornata, ed eventualmente il 15 settembre dovrebbe essere ancora il campo di Quinto (che sarà sede del match di coppa di domenica contro il Villorba) a ospitare l’esordio dei biancocelesti: il Tenni dovrebbe invece tornare a disposizione per il 29 settembre.

Anticipo. In Coppa, Istrana–Calvi Noale si gioca venerdì alle 20.30.