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Stadi: per giocare in serie A almeno 20.000 posti
07/04/2006 - di . .; Fonte: www.tgcom.mediaset.it/sport
Galliani: 'Un modo per stimolare a costruire nuovi impianti'

Per poter giocare nella prossima serie A le squadre dovranno avere stadi con capienza di almeno 20.000 posti. A dare l'annuncio Adriano Galliani, presidente della Lega Calcio, dagli uffici milanesi della stessa: 'Abbiamo stabilito che per la prossima stagione la capienza minima degli stadi, per giocare in serie A, sara' di 20.000 posti, e in serie B di 9.999 anziche' di 10.000, perche' ci sono stadi che hanno ridotto la capienza per non adeguarsi alle normative della legge Pisanu. Ma se non si avra' almeno il 75% di questi 20.000 e 10.000, non si potra' giocare'.

Dunque capienza minima per giocare di almeno 14.000 posti (per la serie A) e 7.499 (B): 'Comunque chi non sara' in regola non ricevera' la mutualita' per quanro riguarda gli incassi delle partite - precisa Galliani - siccome riteniamo che il calo degli spettarori sia dovuto principalmente al fatto che abbiamo stadi vecchi e pcoo capienti, questo e' un modo per stimolare a costruire impianti nuovo: per esempio il comune di Siena e' tre anni che promette, ma ancora non ha fatto nulla. E Siena si terra' il 100% degli incassi delle gare casalinghe, ma nulla di quelle in trasferta. E questo vale perche' ci sono squadre che hanno la possibilita' l'anno prossimo di salire in serie A ma hanno stadi assolutamente inadeguati'.



E' ancora convinto che il calo di spettatori sia dovuto a stadi poco adeguati...



Di noi si parla senza sapere... di voi si sa senza parlare.

GIORNALISTI TERRORISTI

"Fregatevene di tutto quello che dicono i giornali. Tutte quelle critiche al tifo contro, alle curve, agli ultras. Tutto quello stucchevole buonismo.Tutta quella ipocrita sportività. Insultatelo, l'avversario. Ma imparate a conoscerlo. Chiedetevi dove nascono i suoi colori,da dove arrivano i suoi nomi e quello della sua squadra, ascoltate quello che canta.Insultatelo ma riconoscetegli una propria dignità.Insultatelo, ma conoscete la sua storia: spesso è bellissima, accativante, gloriosa. Quasi come la vostra. Quasi, naturalmente..."