00 18/05/2006 19:15
Dal Gazzettino di oggi:

Stadio nuovo ma non con i nostri soldi»
Gentilini contro i «soloni che pianificano sulla carta il futuro dell’area del Tenni»
Il giorno in cui qualcuno busserà alla porta del suo ufficio con i soldi in mano sarà sempre troppo tardi. «Troppo tardi - butta là Gentilini - rispetto al tempo infinito delle chiacchiere».

E' di stadio che si parla con il vice sindaco. Un tema a lui caro. Ma tanto controverso. Con Gentilini che ha sempre difeso la scelta del "Tenni" come casa fatta su misura per il Treviso (e anche i biglietti staccati in A gli hanno dato ragione), che per questa scelta si è scontrato con i sostenitori dell'inadeguatezza di un impianto infossato fra le case, ma che, in realtà, nulla avrebbe in contrario a un trasferimento dell'impianto in periferia. «Solo che - ribadisce oggi - non si può chiedere a me di farlo. Con quali soldi?».

Già le casse di Ca' Sugana non riescono a produrre 180mila euro per l'"Estate trevigiana", figuriamoci qualche decina di milioni di euro per uno stadio. Non se ne parla nemmeno. «E allora - sbotta il veice sindaco - continuo ad aspettare che qualcuno si presenti da me per dirmi: ecco i soldi per costruire lo stadio, discutiamone. Ma è da tredici anni che aspetto e quindi non mi faccio illusioni. E poi ora, con lo tsunami che ha colpito il calcio, non so se ci sia tutta questa voglia di investire nel calcio e per il calcio».

Meglio, quindi, che coloro che lo sceriffo chiama "soloni" risparmino fiato. E soprattutto risparmino proposte, suggerimenti, contestazioni, critiche. «Leggo anch'io - osserva Gentilini - che si prospettano nuovi scenari per l'area dello stadio e dello scalo Motta. I Luciani di turno dibattono e avanzano ipotesi. Ma bisogna fare i conti con la realtà e la realtà è che non c'è un privato che abbia presentato un progetto e sia disposto a finanziarlo. E se c'è, sicuramente non si è fatto vivo con il Comune, che fino a prova contraria è l'unico soggetto che ha voce in capitolo sull'area del "Tenni" e sull'eventuale area da destinare al nuovo impianto».

Il presente, ma anche il futuro prossimo, resta dunque un Treviso ancora di casa al "Tenni". In questi giorni in via Foscolo sono state smontate le strutture metalliche che hanno consentito l'ampliamento della capienza della tribuna laterale ovest. Ora il cosidetto "brutto anatroccolo" (l'unico settore dello stadio mai ristrutturato) è nudo ma, sempre per ragioni di carattere finanziario, anche per quest'anno è esclusa una sua ristrutturazione. «Resta così com'è - conferma infatti Gentilini - . E se il Treviso resterà in serie A non faremo altro che rinoleggiare le strutture metalliche per riportare la capienza dell'impianto sopra quota diecimila come ci impone la legge. Altrimenti, se, dopo le sentenze della giustizia sportiva sugli scandali di questi giorni, verrà confermata anche a tavolino la retrocessione in B, non sarà necessario nessun intervento perchè la capienza sarà più che sufficiente».


"Seguo il calcio da più di un quarto di secolo, e solo poche stagioni hanno una vita, un cuore e una personalità propri" - Nick Hornby - Il mio anno preferito