00 01/11/2010 14:10
gazzettino

L’undici di Tomei condannato da un rigore e danneggiato
da un’espulsione inesistente perde match e imbattibilità

L’Union Quinto regala
il terzo posto ai ramarri

Lunedì 1 Novembre 2010,
Resta un tabù lo stadio «Bottecchia» per l'Union Quinto e il suo allenatore Tomei, pordenonese d'adozione e ex del Ramarro in C2. Come negli ultimi due campionati, i rossoblù escono dallo stadio naoniano - sotto il diluvio - con una sconfitta. Un inedito stagionale per i trevigiani, presentatisi in riva al Noncello imbattuti. Il Quinto in classifica scivola così al quarto posto, superato proprio dal Pordenone. Episodio chiave della gara al 20' del primo tempo. Sul risultato di 1-1 l'arbitro Crescenzi giudica da rigore un intervento di Davanzo su Fantin - che sta per avventarsi su un cross di Cester. Tra le proteste ospiti il direttore di gara indica senza esitazioni il dischetto - decisione parsa giusta -, ma soprattutto espelle il difensore per aver interrotto una chiara occasione da gol - provvedimento invece esagerato. Il «rosso» taglia le gambe alla squadra di Tomei che era partita bene, grazie al vantaggio lampo di Cattelan. L'inferiorità numerica, però, giustifica solo in parte Paolini e compagni, quasi mai pericolosi nell'arco di tutto il match e salvati dalla parate di Tomei junior.
Venendo alla cronaca del match, le due squadre si presentano con le formazioni annunciate. Nel Quinto, privo degli ex Roman del Prete e Stancanelli, prima da titolare - e da capitano - per Paolini. Pronti, via e gli ospiti trovano il vantaggio. Nichele mette in mezzo da destra, Campaner manca l'intervento e Cattelan è abile ad inserirsi e a colpire sul secondo palo. Il vantaggio rossoblù dura però solamente tre giri di lancette. Campaner si fa perdonare il precedente errore crossando da sinistra per Rossi: l'attaccante svetta in area e infila Tomei di testa. Parità ristabilita ed equilibrio in campo. Per spezzarlo si attende un episodio. Arriva al 20'ed è il già descritto contatto Davanzo-Fantin. Dagli undici metri lo specialista Sessolo porta avanti i suoi. Nel finale di frazione succede ben poco, se si eccettua un tiro sul fondo di Vidotto (34').
Nella ripresa il Quinto ci mette tanto impegno per raddrizzare la partita, ma è il portiere il vero protagonista. Ben tre volte «mura» Rossi che ci prova al 13'in girata, al 23'con un tocco ravvicinato e al 25'con un preciso diagonale. Al 40', unica vera occasione ospite, De Cecchi, in proiezione offensiva, impegna Bortolin con una conclusione potente da dentro l'area. Il risultato non cambia e il Quinto per la prima volta va ko.

L’OPINIONE DI DE POLI

«Castigati da un rosso ingiusto»


Lunedì 1 Novembre 2010,
PORDENONE - (ma.mi.) - Non ha voluto parlare a fine gara mister Ermanno Tomei, uscito dal «Bottecchia» scuro in volto. Troppa la rabbia, acuita dal rigore con «rosso» che ha segnato la sfida, per aver perso ancora una volta nella «sua» Pordenone. Spettatore dell'azione spartiacque del match è stato il figlio di Tomei, il portiere Matteo. «Il rigore si poteva dare come non dare, ma l'espulsione proprio no: Davanzo è andato in anticipo - commenta il numero uno -. L'arbitro a fine partita si è detto rammaricato per la decisione presa». L'estremo rossoblù, grande protagonista della sfida, ha promosso la prova dei suoi: «Abbiamo dimostrato grande carattere, lottato su ogni pallone - è l'analisi di Tomei junior -. Il risultato non è arrivato, complimenti al Pordenone, ma soprattutto allo spirito combattivo della nostra squadra». «Il nostro portiere ha evitato la goleada, vero, ma abbiamo tenuto bene il campo e siamo stati in partita fino alla fine nonostante l'inferiorità numerica. Un'espulsione ingiusta - aggiunge l'allenatore in seconda, Alessandro De Poli -. Adesso dobbiamo pensare alla sfida di domenica con il Sandonà. Ha perso con l'Opitergina? Se loro saranno «arrabbiati», lo saremo anche noi». Nella sfida con i veneziani rientreranno Stancanelli in difesa e Roman del Prete in attacco. «Oggi (ieri per chi legge, n.d.r.) le loro assenze si sono fatte sentire», conclude De Poli.