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Brunetti: «Maurizi vuole palla bassa e velocità»

Il jolly traccia il primo bilancio del ritiro di Longarone: «Gruppo giovane con qualità interessanti»


di Silvano Focarelli

LONGARONE. Dopo i cinque acquisti biancocelesti (Salvi, Garofalo, Antonio Esposito, Merlano e Videtta) che hanno riguardato centrocampo e difesa, il consulente di mercato Mauro Traini sa che ora i tifosi si aspettano qualche arrivo in attacco, reparto ancora completamente sguarnito: in settimana dovrebbero esserci novità. Tutto ciò naturalmente aspettando che la Lega Pro faccia sapere quali saranno le altre 17 squadre che comporranno il girone A della Prima Divisione, quante saranno le retrocessioni e in quale categoria le sventurate finiranno: in Pro Due o addirittura, con la riforma annunciata a fine stagione, addirittura in serie D? In attesa anche dei dettagli di una campagna abbonamenti (domani è prevista la presentazione) che dovrà essere ben convincente se vorrà riportare al Tenni un adeguato numero di tifosi, il Treviso ha iniziato la seconda settimana di ritiro a Longarone, con giornate meteorologicamente incerte, caratterizzate dal fresco se non proprio dalla pioggia. Agenore Maurizi al momento sta lavorando con una ventina di giocatori, per oltre metà nuovi. Tra i reduci del Real Treviso c’è il jolly per eccellenza, Andrea Brunetti, che così definisce la nuova e incompleta squadra: «È un gruppo giovane, con ragazzi interessanti di grandi qualità tecniche, e giocatori più esperti come noi "vecchi", Spinosa, Di Girolamo, Beccia, me, che ci conosciamo bene. Ad ogni modo siamo davvero ancora all’inizio, abbiamo fatto due-tre possessi palla, per il resto tanto lavoro sui carichi, siamo un po’ imballati». Nemmeno un po’ di nostalgia per il Treviso dei miracoli? «Con quella squadra mi sono trovato benissimo, ovvio, ma garantisco che anche questi, pur con altre peculiarità, sono bravissimi. Comincia un altro ciclo, insomma. Ci sarà poi da perfezionare quell’affiatamento, anche fuori dal campo, che avevamo dopo due anni vissuti assieme. E ci sarà tempo per conoscerci meglio». Prime impressioni su Maurizi? «Bravissima persona, un mister preparato: con Diego Zanin mi sono trovato benissimo, ora abbiamo cominciato con Agenore, che, rispetto al suo predecessore, ha la stessa filosofia, cioè un calcio giocato rasoterra, senza mai buttar via la palla ma anzi facendola correre sull’erba. E’ il calcio che concepisco anch’io: va bene la tattica, ma se il pallone non lo fai girare, tanto lontano non vai». Cosa ne pensi dell’ipotizzata riforma della Lega Pro? "Che è dettata dalla mancata iscrizione di tante società: per me senza retrocessioni non sarebbe competitivo. L’abbiamo visto l’anno scorso: le squadre che lottavano per la salvezza ci hanno messo l’anima. Certo, se vogliono fare una C unica con retrocessioni in D qualche perplessità ci sarebbe. Delle squadre che potrebbero essere nel nostro girone so qualcosa solo di quella della mia città, la Cremonese, di cui conosco parecchi giocatori».
23 luglio 2012