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Il Venezia fa cilecca a Treviso

I biancocelesti vincono il derby 3-1, aggancio in vetta



di Simone Bianchi

TREVISO. Il Venezia torna a casa dal «Tenni» con tre palloni nello zaino e ha di che recriminare con sé stesso. C'è poco da dire: il Treviso ha meritato il successo nel derby, semplicemente la miglior difesa del torneo ha imbavagliato il miglior attacco, sfruttando ogni minimo errore della squadra di Cunico che ha segnato il più improbabile dei gol, sbagliando le occasioni più ghiotte. Alla fine il 3-1 per i biancocelesti è forse un risultato troppo severo al cospetto di questo Venezia, ma va accettato, così come il fatto che adesso le due squadre sono appaiate in vetta alla classifica. Arancioneroverdi alla terza sconfitta stagionale, sempre fuori casa, giunta ancora una volta dopo una serie di tre vittorie. La notizia di ieri è che Zubin è stato fermato, rimanendo piantato a 11 reti in classifica marcatori, e anche questo ha pesato non poco in un attacco che nel primo tempo aveva puntato su di lui. Subito sotto. Cunico schiera la squadra con un 4-4-2 mascherato, nel senso che Zubin fa reparto a sé, e a dargli manforte a rotazione verranno poi provati senza risultati concreti Nichele, Salzano e Malagò. Ma è il Treviso a mettere per primo il naso avanti, e lo fa già al 5' complice un erroraccio di Menegatti (in campo recrimina un fallo, ndr) che, in uscita su un cross piuttosto innocuo dalla sinistra, si fa anticipare da Perna - un po' di testa e un pò di spalla - con la palla che finisce lentamente in porta. Venezia che si trova così a inseguire ma che combina poco, mentre i padroni di casa ogni volta che arrivano sulle trequarti avversaria creano problemi. Collauto prova a scuotere i suoi servendo Pianu al 12', che di testa manda alto da due passi, ma la squadra si sveglia al 25' quando Zubin calcia al volo di destro da una trentina di metri e Sartorello dice no togliendo la palla dall'incrocio. La reazione c'è: prima Vianello sfiora solo il palo con una deviazione di testa, quindi la ditta Collauto-Nichele confeziona un affondo con cross dalla destra che per un pelo Visintin non manda nella propria porta a Sartorello battuto. Il Treviso ci prova solo da lontano ma senza risultati e Cunico storce il naso rientrando negli spogliatoi in svantaggio.
Calcio e calci. La ripresa si apre con due squadre che continuano a fronteggiarsi a viso aperto e coi tacchetti nelle caviglie dei diretti avversari. Cinque, alla fine, gli ammoniti, ma potevano essere ben di più. L'arbitro lascia giocare parecchio e qualcuno rischia di farsi male. Cunico lancia nella mischia Mazzeo al posto di Nicoletto, e questo non lo tradisce: al 27' raccoglie un pallone vagante al limite dell'area, tira e fa l'1-1. Esultano, alla sinistra della tribuna, anche una decina di ultras del Venezia. Come siano riusciti ad arrivare al Tenni non si sa. Chi dice siano residenti a Preganziol, chi dice che abbiano eluso i controlli e alla fine li abbiano fatti entrar lo stesso. Fatto sta che la legge non è uguale per tutti. Ma il Venezia poco dopo tenta il colpo grosso e lo manca con Lelj a due passi dalla porta. A quel punto il Treviso si risveglia e punge. Gamba tesa dubbia di Nichele e punizione in area di Torromino per la testa di Spinosa e il 2-1 trevigiano al 34'. A chiudere i conti ci pensa Torromino, al 50' con il Venezia senza più energie; recupera un pallone in area e da cinque metri fa secco Menegatti.

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21 novembre 2010