00 08/11/2011 17:40
da www.ilgazzettino.it

IL PERSONAGGIO

Beccia: «Quanta fatica
ma anche troppi errori»

«All’inizio non riuscivamo a far girare bene il pallone
abbiamo divorato molte palle-gol tra cui quella del successo»
Martedì 8 Novembre 2011,
Alessandro Beccia, figlio d’arte - il padre Mario è stato un ottimo ciclista scalatore ai tempi di Francesco Moser - stenta a ingranare nel nuovo Treviso. Arrivato dal Bassano con grandi aspettative, Alessandro non sta disputando un campionato degno del suo cognome e a volte finisce in panchina perché l'allenatore Diego Zanin gli preferisce Alberto Paoli.
Domenica a San Marino, contro il Bellaria, era però in campo anche se al quarto d'ora della ripresa l'allenatore ha preferito sostituirlo con Torromino per dare maggior fantasia alle sterili manovre offensive e cercare di recuperare il risultato negativo. Beccia ha faticato in fase difensiva e probabilmente la consapevolezza di non attraversare un buon momento lo ha condizionato anche quando doveva spingere sulla fascia, arma preferita di questo giocatore di proprietà del Chievo.
«Credo - dice il giocatore - che tutta la squadra abbia faticato più del previsto e questo nonostante avessimo preparato la partita con molta attenzione».
Cos'è mancato?
«All'inizio siamo stati poco squadra e non riuscivamo a far girare la palla. Il Bellaria ci concedeva spazi soprattutto sulle corsie esterne ma poi sulla trequarti, l'azione si spegneva perché mancava l'ultimo passaggio quello che poteva innescare le giocate degli ultimi metri dove siamo sempre letali».
Anche perché Giorico non sta attraversando un grande momento.
«Non è più una sorpresa, ormai lo conoscono e lo marcano con attenzione e per questo deve essere bravo a trovare le soluzioni alternative come fanno tutti i giocatori che sono sorvegliati speciali».
Avete comunque giocato male.
«E alla fine potevamo anche portare a casa i tre punti. Comunque sì, abbiamo giocato una partita non da Treviso e neppure da capolista».
Domenica arriva il Lecco, penultima in classifica.
«Mai sottovalutare nessuno anche perché hanno conquistato la prima vittoria stagionale e quindi potrebbero essersi sbloccati. Dovremo stare attenti anche se è chiaro che le possibilità di tornare alla vittoria sono tante soprattutto vedendo il loro percorso in queste prime dodici partite».
Preferisci giocare esterno basso o alto?
«Da sempre sono un terzino che spinge sulla fascia in cerca della superiorità numerica per poi mettere al centro cross per i nostri attaccanti».
Domani torna la Coppa Italia e ospitate la Triestina. Propositi?
«Ci teniamo a questa competizione perché è una ulteriore vetrina e poi da la possibilità di giocare anche a quanti trovano poco spazio in campionato».
g.p. zor.