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CALCIO: ECCELLENZA
Giovannini: «A Treviso per vincere»
Il nuovo difensore ha esordito a Pieve: «L’esperienza aiuta molto»
27 ottobre 2015
TREVISO. Il Treviso ancora non riesce a dare quel colpo d’ala deciso che gli faccia abbandonare l’anonimato del centro classifica. Vero, con quello di Pieve di Soligo i risultati utili consecutivi sono sei, ma i successi appena due. E senza una serie di vittorie la classifica non la scali. Davanti se non ci pensa Cattelan, che ha segnato la metà delle reti della sua squadra (che a sua volta ne ha fatte metà in una sola gara, a Mogliano) è dura, in compenso in difesa l’arrivo di Gianluca Giovannini ha dato solidità e sicurezza ad un Treviso che attende sempre il rientro dei malati eccellenti: Burato, Mastellotto, Furlan, Bellotto, Dal Compare. A Pieve di Soligo il centrale umbro, all’esordio, è stato il migliore dei suoi dando compattezza e sicurezza ad un reparto non sempre impeccabile. «Era da dicembre che non giocavo una gara ufficiale, la forma è quella che è. però mi sono sempre allenato, per cui ho cercato di farmi trovare pronto, ho 19 anni di esperienza e con quella al momento sto sopperendo ai limiti fisici».
Prime impressioni su un campionato a te sconosciuto? «Il punto è stato positivo: primo tempo non benissimo, abbiamo un po’ sofferto la loro aggressività, nel secondo siamo venuti fuori noi e potevamo anche far gol, però il pari ci può stare contro una formazione di classifica. Ora cerchiamo la continuità ed andiamo avanti. Chiaro che se vogliamo salire nelle parti alte dobbiamo cominciare a vincere, però domenica già non aver perso è buono: il dover vincere a tutti i costi ti mette addosso una pressione che non fa bene alla squadra. E’ vero, Treviso è una piazza storica, ma sarebbe bene non esagerare».
Eri abituato a scenari illustri, serie B e C: perché ha accettato l’ Eccellenza?
«Venivo da un brutto infortunio e sono stato assente dai campi
per molti mesi, ho voluto rimettermi in gioco. Avevo offerte in D ma non sentivo gli stimoli giusti, mi ha chiamato il Treviso, una piazza che mi stimola: sono contento di essere qua, darò tutto il mio entusiasmo ed esperienza. Ho tanta voglia di salire; più su» . (s.f.)
27 ottobre 2015