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Marca: il pallone si è sgonfiato
Angelo Ceron
Ribaltoni, fusioni e fughe Squadre trevigiane in crisi
C’era il Giorgione in C2. E c’erano il Caerano, la Pievigina ed il Santa Lucia nel campionato nazionale dilettanti, oggi serie D. Succedeva solo 10 anni fa. Il Treviso era in B, dov’è oggi dopo la sfortunata esperienza in A. Allora, al momento della sosta natalizia, la Marenese dominava il campionato di Eccellenza, dove militavano pure Vittorio, Bessica, Montello, Quinto, San Polo e Nervesa.
Undici squadre dalla C2 all’Eccellenza: un presenza di tutto rispetto. In 10 anni, il panorama è radicalmente mutato. E’ la legge dello sport: qualcuno sale, altri scendono, altri spariscono. Ma la trasformazione subita dal nostro calcio nell’ultimo decennio è stata troppo veloce e troppo profonda per non suscitare qualche riflessione. Anche perché sono scomparsi, o profondamente ridimensionati, alcuni nomi che avevano scritto la storia del calcio di Marca.
Il Treviso fa storia a sé, ma non può non stupire che non ci sia nessuna squadra trevigiana in serie C. Nemmeno in C2, ove, tra gli anni Ottanta e Novanta, avevano militato, oltre al Giorgione, anche Conegliano, Montebelluna e Pievigina, talvolta sfiorando il passaggio alla categoria superiore. Anche il drappello trevigiano in D è assai ridotto. Solo due squadre. Union Quinto e Montebelluna: appena tre anni fa le formazioni trevigiane nel massimo campionato nazionale dei dilettanti erano cinque: Montebelluna, Santa Lucia, Cordignano, San Polo e Conegliano.
Un ridimensionamento del calcio di Marca davvero impressionante. La storia del Giorgione è nota: fallito dopo la gestione Auriemma, ha avuto la forza e l’orgoglio per ripartire dal basso, dalla Terza, senza cercare scorciatoie attraverso fusioni di comodo o «acquisti» del titolo da altre società. Anno dopo anno, è risalito in ccellenza: con grande dignità e con la volontà di salire ancora, ma con la preoccupazione di non ri-correre tristi avventure come quella già vissuta. La Pievigina, vincitrice tra l’altro di una Coppa Italia Dilettanti, ha conosciuto, nelle ultime due stagioni, l’amarezza di altrettante retrocessioni. Per non scomparire del tutto, è confluita nel Careni e gioca in Prima. Anche il Conegliano, per sopravvivere, ha scelto la strada della fusione con il San Vendemiano, e sta faticosamente cercando di risalire la classifica dell’Eccellenza. Destino mesto per una società che negli anni Ottanta era protagonista in C2. Il Cordignano dalla D è sceso sino alla Promozione.
Parallele, per molti aspetti, le vicende di Caerano e Montello, a lungo protagoniste nel campionato di D: il Montello dal 1976 al 1980, il Caerano assai più a lungo, dal 1986 al 1999, quando si fuse proprio con il Montello per dar vita all’Us Monte. Un’esperienza conclusa dopo due anni con l’unico risultato di aver provocato la scomparsa delle due gloriose società. Costrette, per rinascere, a ripartire dalla Terza. Ora giocano in Seconda, ove troviamo anche il Santa Lucia (dopo la fusione con Dei Mille). Il Bessica dal calcio trevigiano ad alto livello è scomparso per propria scelta. Ha vinto il campionato di Eccellenza nel 2000, ma poi non ha proseguito l’attività in D: ha ceduto il titolo ed è ripartito dal basso.
Oggi è in Prima, purtroppo in fondo alla classifica. Anche l’Asolo, dopo le due fusioni col Montello e con il Fonte, ha vissuto alcune stagioni di gloria, sino a disputare, nella scorsa primavera, la fase nazionale dei play off d’Eccellenza, con la speranza di salire in D. Fallito di poco l’obiettivo, la società (presidente, allenatore, giocatori) è emigrata a Belluno. Ad Asolo e Fonte il calcio ad alto livello è scomparso. Sono state molte, insomma, le cadute delle squadre trevigiane negli ultimi 10 anni. E non compensate da qualche meritoria ascesa a categorie superiori. La più significativa è quella del Montebelluna, che dalla Promozione è tornato in serie D, guadagnando nel contempo 7 finali nazionali a livello giovanile, di cui quattro vinte.
Il Ponzano, il Breda e la LiventinaGorghense sono salite dalla Prima all’Eccellenza, il Casier Dosson ed il Villorba dalla Prima alla Promozione. Risultati importanti per queste squadre, che però non bastano a migliorare un panorama che rimane complessivamente assai triste. Del resto, per capire quanto il calcio trevigiano sia in difficoltà, basterà riflettere sul fatto che a rappresentare la Marca nella Nazionale maggiore c’è solo Alessandro Del Piero: un grande campione, ma non proprio giovanissimo. E, per giunta, nemmeno più titolare fisso.
(31 dicembre 2007)